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Instagram toglie i filtri bellezza in realtà aumentata? Sì, ma non tutti: quelli di proprietà di Meta restano, e sono 140. Ecco come stanno le cose

Recentemente anche la “rivale” TikTok, ha vietato l’uso dei filtri agli utenti minorenni sulla piattaforma. C’è qualcosa che non torna completamente con la decisione di Zuckerberg e i suoi collaboratori: si vuole rendere Instagram una piattaforma realmente naturale o ci sono anche (e soprattutto?) ragioni economiche che gravitano sulla questione?

di Andrea Bressan
Instagram toglie i filtri bellezza in realtà aumentata? Sì, ma non tutti: quelli di proprietà di Meta restano, e sono 140. Ecco come stanno le cose

Anno nuovo, Instagram (parzialmente) nuovo. Meta ha annunciato che, dal 14 gennaio 2025, si potranno usare solamente i filtri di loro proprietà. È finita un’era? Dovremmo presto dimenticarci dei ritocchi social e convivere con una piattaforma meno “artificiale”? Difficile dirlo ora, ma ci sono alcuni passaggi che meritano un occhio di riguardo. “Gli effetti di Realtà Aumentata (AR) realizzati da terze parti, inclusi i marchi e la nostra più ampia comunità di creatori AR, non saranno più disponibili. Gli effetti AR di proprietà di Meta continueranno a essere disponibili per i nostri utenti in tutta la nostra famiglia di app (come Instagram e Facebook, ndr)”, si legge in una parte del comunicato condivisa dall’azienda di Mark Zuckerberg.

La decisione di eliminare la (quasi) totalità dei filtri su Instagram sarebbe maturata a seguito di una lunga ed attenta riflessione dell’azienda. Specialmente la Generazione Z, ovvero le persone nate dal ’95 al 2010, ha dovuto convivere negli anni con degli standard di bellezza pressoché irraggiungibili. Addominali scolpiti, pelle liscia e sorrisi sempre smaglianti. Questi e moltissimi altri sono i canoni inarrivabili che si potevano ottenere postando una foto modificata. Di risposta – anche inizialmente inconscia – migliaia di ragazze e ragazzi hanno iniziato a voler raggiungere l’irraggiungibile, mettendosi in costante paragone con gli scatti che gli venivano presentati. Ciò non ha fatto altro che alimentare disturbi in alcuni di loro come, ad esempio, ansia, depressione o DCA (Disturbi del comportamento alimentare).

La decisione di Meta, oltre all’aspetto etico che però resta da approfondire visto che Meta lascia il suo effetti AR, avrebbe (anche) secondi fini. Perché i filtri non verranno rimossi completamente, ma rimarranno in uso quelli “di proprietà di Meta” che, al momento, sono “solamente” 140. Numero nettamente inferiore rispetto alle oltre due milioni di modifiche che saranno disponibili fino a lunedì 13 gennaio. Non è il primo simil-cambiamento attuato sui social: recentemente anche la “rivale” TikTok, ha vietato l’uso dei filtri agli utenti minorenni sulla piattaforma. C’è qualcosa che non torna completamente con la decisione di Zuckerberg e i suoi collaboratori: si vuole rendere Instagram una piattaforma realmente naturale o ci sono anche (e soprattutto?) ragioni economiche che gravitano sulla questione?

Meta Spark, la storica piattaforma sviluppata da Meta per la creazione di effetti in Realtà Aumentata, utilizzabili su Facebook, Instagram (e Messenger), è stata chiusa, nella rabbia e nello sconforto generale di migliaia di creatori di filtri. “L’immaginazione, l’innovazione e la creatività della nostra comunità di creatori AR hanno contribuito ad estendere la portata dell’AR a centinaia di milioni di persone sulle piattaforme Meta”, si legge nella nota in cui viene comunicata la fine dell’era Meta Spark. Il piano di Zuckerberg pare quello di accentrare ad una ristretta cerchia di collaboratori la possibilità di creare filtri. L’attuazione di questa ipotetica – ma probabile – intenzione, non sarà comunque semplice da attuare. È facile pensare che gli utenti possano scaricare filtri difficili da rilevare applicandoli ugualmente a foto e video. Il prossimo passo di Meta potrebbe essere quello di connettere il proprio sistema di rilevamento filtri a qualche efficace sistema sull’intelligenza artificiale, in modo da respingere le creazioni al di fuori di quelle realizzate da Meta. L’azienda, lo scorso aprile, ha investito più di 35 miliardi di dollari su prodotti AI. Inoltre, il gruppo guidato da Zuckerberg, è pronto a lanciare sul mercato il visore AR Orion, presentato durante l’evento Meta Connect a settembre 2024. Coincidenze?

Immagine realizzata con l’Intelligenza Artificiale

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