Aumentano i malumori tra i club di Liga per la svolta presa nel caso più discusso di Spagna
“La Legge sullo Sport include e protegge il controllo economico della Liga e con questa risoluzione viene messa a rischio. Questa ingerenza governativa crea un precedente molto pericoloso“. È un attacco frontale quello dell‘Atletico Madrid nei confronti del Barcellona, del Consiglio Superiore dello Sport e del governo guidato da Pedro Sanchez. La decisione di permettere […]
“La Legge sullo Sport include e protegge il controllo economico della Liga e con questa risoluzione viene messa a rischio. Questa ingerenza governativa crea un precedente molto pericoloso“. È un attacco frontale quello dell‘Atletico Madrid nei confronti del Barcellona, del Consiglio Superiore dello Sport e del governo guidato da Pedro Sanchez. La decisione di permettere ai blaugrana di registrare Dani Olmo tra i propri tesserati nonostante la violazione delle regole sul salary cap ha mandato su tutte le furie diversi club spagnoli, ma non solo.
“Da tempo il Csd – e il suo presidente, dando le istruzioni del caso – sembra avere l’obiettivo di smantellare il sistema di cose che funzionano in Liga e che sono appoggiate dai club”. Con un post su X, il presidente della Liga Javier Tebas si è espresso sul caso più chiacchierato di Spagna: la convocazione del giocatore del Barcellona (che ha sconfitto per 2-0 l’Athletic Club) Dani Olmo per la Supercoppa spagnola nonostante sia formalmente svincolato. Il Consiglio Superiore dello Sport è diretta emanazione del ministero dello Sport, quindi del governo. Per questo ora in molti accusano l’esecutivo Sanchez, da sempre sensibile alle istanze della Catalogna, di non aver voluto confermare la decisione contro il Barcellona, che di fatto condannerebbe il club a una crisi finanziarie.
Le regole però ci sono e il Barcellona non le ha rispettate. Per questo la Liga guidata da Tebas e la Federcalcio spagnola (Rfef) hanno giustamente applicato il regolamento, senza fare eccezioni o trovare compromessi. E per questo ora molti altri club spagnoli sono furiosi, vedendo che il Barcellona potrebbe farla franca grazie a un aiutino extra-calcistico: oltre all’Atletico Madrid, anche Valladolid, Las Palmas e Athletic Club Bilbao si sono espressi duramente. Il presidente dell’Athletic, Uriarte, ha definito “allucinante” e “mostruoso” il verdetto del Consiglio Superiore dello Sport che ha approvato una misura cautelare d’urgenza che sospende i provvedimenti contro il tesseramento dello spagnolo, invitando Liga e Rfef a difendere le proprie decisioni prese sulla questione. “Noi siamo chiamati a grandissimi sacrifici – ha detto il numero uno dei baschi– e poi dobbiamo confrontarci con situazioni come questa”.
“Il presidente del Csd sembra ascoltare una sola voce, che non rappresenta il calcio spagnolo. E questa stessa voce, curiosamente, in questo caso mantiene un silenzio complice. Dov’è ora Real Madrid tv?”, ha tuonato Tebas. Il quesito ha una sua logica. I Blancos hanno battuto il Maiorca nell’altra semifinale di Supercoppa e domenica sfideranno gli acerrimi rivali blaugrana che potranno contare su Dani Olmo, uno dei migliori giocatori della rosa di Flick. In teoria la squadra di Ancelotti è la prima a essere penalizzata. Eppure, nonostante le proteste di diversi club spagnoli, in casa Real Madrid (sempre pronto ad attaccare Liga e Federazione per diverse problematiche) questa volta tutto tace. Bizzarro, si saranno forse ricordati dell’insolita alleanza in ottica Superlega?
Il punto sul caso Dani Olmo
È ormai da alcuni anni che Tebas ha reso vigenti delle ferree regole finanziarie interne alla Liga. Si fondano sul “limite di costo della rosa sportiva”, in cui convergono tutti i costi sostenuti e per cui ogni società impone un budget misurato in relazione al fatturato, che deve essere avallato dagli organi di vigilanza della Lega e poi rispettato. Nonostante il gigantesco debito da saldare, il Barcellona ha comunque comprato top players mediante fantasiosi espedienti finanziari di vario genere. In estate, infatti, i blaugrana hanno comprato dal Lipsia il trequartista spagnolo, ma in seguito sono sorte problematiche in merito al suo tesseramento perché non rientrava nel salary cap, al punto di avergli fatto saltare le prime gare stagionali, finché il grave infortunio di Christensen gli ha concesso lo spazio necessario: in questo modo, Dani Olmo è stato momentaneamente tesserato fino al 31 dicembre, poi la licenza avrebbe dovuto essere prolungata. Ma così non è stato. Prima di Capodanno, il tribunale ha rigettato la misura cautelare del club, mentre i ricavi extra ottenuti dal presidente Laporta non sono arrivati nelle tempistiche prestabilite. Per la Liga e la Federcalcio spagnola, Dani Olmo è quindi un calciatore svincolato.
Il 7 gennaio però, Il Consiglio Superiore dello Sport (organo del governo spagnolo) ha ricevuto l’appello del Barcellona per il caso riguardante il tesseramento di Dani Olmo. Questo è stato approvato, concedendo una misura cautelare d’urgenza che sospende i provvedimenti contro la registrazione dello spagnolo fino al mese di aprile. L’ex Lipsia potrà quindi scendere in campo già dalla finale di Supercoppa contro il Real Madrid. Una decisione che sta facendo molto discutere (e indignare) tutto il movimento calcistico europeo. La posta in palio è quindi altissima: il completo sistema finanziario della Liga è messo a serio rischio da una decisione politica.