La condanna, che sarà stabilita oggi, può variare da un massimo di 4 anni di carcere alla messa in prova sino ad una multa
Giudicato colpevole ormai oltre sei mesi fa, il presidente eletto degli Usa Donald Trump ha cercato in ogni modo di evitare che il giudice stabilisse la pena per il caso di New York relativo alla pornostar Stormy Daniels. La Corte suprema americana però ha bocciato la richiesta del tycoon di bloccare la sentenza. Il verdetto […]
Giudicato colpevole ormai oltre sei mesi fa, il presidente eletto degli Usa Donald Trump ha cercato in ogni modo di evitare che il giudice stabilisse la pena per il caso di New York relativo alla pornostar Stormy Daniels. La Corte suprema americana però ha bocciato la richiesta del tycoon di bloccare la sentenza. Il verdetto è atteso oggi alle 15.30 ora italiana. Il prossimo inquilino della Casa Bianca è accusato di avere falsificato la contabilità della Trump Organization per nascondere, alla voce “spese legali” il pagamento di 130mila dollari alla pornostar. Il pagamento venne effettuato attraverso il suo ex avvocato e ‘fixer’ Michael Cohen per comprare, alla vigilia delle elezioni 2016, il silenzio della Daniels riguardo una passata relazione sessuale con il tycoon, avvenuta nel 2006, confermata in aula dalla pornostar.
Il processo – Trump è stato ritenuto colpevole per tutti i 34 capi di imputazione da una giuria di New York. La condanna, che sarà stabilita oggi, può variare da un massimo di 4 anni di carcere alla messa in prova sino ad una multa. Con lo storico verdetto di colpevolezza raggiunto all’unanimità dalla giuria dopo due giorni di camera di consiglio, il tycoon diventa il primo presidente eletto americano condannato in un processo penale.
La decisione – Quattro dei saggi hanno votato contro il via libera alla sentenza. Per Trump la decisione della Corte suprema, presa con cinque voti a favore e quattro contrari, è una sconfitta che arriva a pochi giorni dal suo giuramento. Il presidente eletto Usa aveva chiesto il blocco della sentenza sostenendo che sarebbe stata una distrazione per la sua squadra di transizione. “Apprezzo il tempo e lo sforzo della Corte suprema nel cercare di rimediare alla grande ingiustizia che mi è stata fatta: per il bene e la santità della presidenza, farò appello contro questo caso e sono fiducioso che la giustizia prevarrà” ha affermato Trump sul suo social Truth. “I patetici e morenti resti di questa caccia alla streghe contro di me non ci distrarranno“, assicura Trump.
L’altra grana – Intanto la Corte d’appello dell’11mo Circuito spiana la strada alla pubblicazione del rapporto del procuratore speciale americano Jack Smith sul 6 gennaio 2021 con l’assalto al Campidoglio e sugli sforzi di Donald Trump di capovolgere il risultato delle elezioni del 2020. I tempi della pubblicazione non sono ancora noti e il presidente Usa eletto ha ancora la possibilità di presentare appello contro la decisione proprio alla Corte suprema.