Taharrush gamea, si chiama così il fenomeno che è stato registrato a piazza Tahir, al Cairo, passando per Colonia nel 2015 e fino ad arrivare all’India: il termine designa una molestia sessuale di massa nei confronti di una donna che può anche sfociare in uno stupro. L’ipotesi della procura di Milano è che quanto è successo in piazza Duomo la notte di Capodanno a una studentessa di Liegi e ai suoi amici, a Milano, siano da catalogare come e “molestie collettive” in segno di disprezzo per le donne. Una replica del fenomeno di due anni fa e, quindi, che le aggressioni fisiche e sessuali collettive. L’indagine è ancora a carico di ignoti ma si indaga per violenza sessuale di gruppo ed aperta dopo l’intervista rilasciata a un giornale belga online dalla ragazza che, come ha raccontato, si è ritrovata a vivere con i suoi compagni di università una esperienza da “incubo”.
Dagli accertamenti in corso e delegati alla Squadra mobile dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, c’è il sospetto che ci siano altre vittime, oltre a una coppia del Centro Italia: lui avrebbe salvato lei da un accerchiamento a sfondo sessuale. In questi giorni, in seguito all’apertura dell’inchiesta sono stati attivati i canali di cooperazione con Eurojust e tra polizie. Infatti domani un paio di dirigenti della Questura milanese si recheranno in Belgio per raccogliere dalla giovane studentessa solamente alcune informazioni per circoscrivere esattamente in quali punti di piazza Duomo lei e i suoi amici sarebbero stati bersaglio di un gruppo di ragazzi. E questo al fine dell’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, attività fondamentale prima di sentire le presunte vittime e di ascoltare altre testimonianze.
Gli inquirenti ritengono che si sia trattato, anche se in forma meno violenta rispetto al 2022, di “taharrush gamea“, fenomeno che è stato registrato a piazza Tahir, al Cairo, passando per Colonia nel 2015 e fino ad arrivare all’India: il termine designa una molestia sessuale di massa nei confronti di una donna che può anche sfociare in uno stupro.
Intanto oggi è ritornata a parlare la studentessa, Laura Barbier. “Non abbiamo presentato denuncia in Italia direttamente perché sul momento non ci rendevamo conto della gravità dei fatti”, ha spiegato. “Visto che avevamo il volo di ritorno l’indomani, avevamo solo una giornata per renderci conto di tutto. Eravamo sotto choc e abbiamo passato il primo di gennaio a parlare tra noi per metabolizzare tutto quanto – ha aggiunto -. Non ci è proprio venuto in mente”. E ancora: “Ho deciso io di parlarne, i miei amici mi seguono dietro le quinte. Siamo tutti insieme ma ci metto io la faccia”. In più la ragazza è convinta che quanto è successo si sarebbe potuto evitare “se la polizia fosse stata più presente perché a mio avviso erano troppo pochi in quel momento. Comunque – ha concluso – siamo capitate nel posto sbagliato al momento sbagliato. È andata così”. La notte di San Silvestro piazza Duomo, una delle zone rosse della città, era presidiata da un notevole schieramento di forze dell’ordine per via dei festeggiamenti che poi sono degenerati con gli insulti anche allo Stato da parte di giovani stranieri. Un segno di disprezzo a cui ora si aggiungerebbero anche le molestie raccontate e che presto saranno messe nero su bianco in una denuncia formale.