Da un anonimo scaffale, seminascosto, alla conquista dell’Europa. La Renault fa doppietta e a un anno di distanza si riprende lo scudetto dell’auto dopo averlo vinto con la Scenic E-Tech Electric. In una Bruxelles innevata che rilancia la sua candidatura a “Ginevra del futuro”, la vecchia-nuova Renault 5, rigorosamente elettrica, trionfa come Auto dell’Anno 2025 (è l’ottavo titolo, dietro solo ai 9 di Fiat) insieme al suo mentore, Luca de Meo che questa vettura ha fortemente voluto dopo averla rispolverata da quello scaffale dove era stata riposta come modellino in scala. Un sogno nato per caso e subito scelto dall’ex delfino di Marchionne in Fiat e ora CEO di Renault: “queste sono le macchine da fare”, disse subito dopo la scoperta nel primo giro nei nuovi uffici della casa francese. E da lì è cominciata la risalita di Renault nei conti e sul mercato, mentre il filone retrò è stato alimentato dalla nuova Renault 4 e dalla Twingo, un altro capolavoro, in arrivo e che proprio a Bruxelles ha visto il suo debutto, per quanto in versione prototipo. Anche se di prototipo ha ormai ben poco.

Ma torniamo al salone di Bruxelles: per chi ci è entrato a distanza di due anni, l’impatto è stato devastante. Perché l’atmosfera, gli allestimenti, tutti di alta qualità, parlano più di qualsiasi comunicato stampa. E da location, nonchè appuntamento per vendere auto in grande stile, il salone belga ha tutta l’aria di voler diventare il punto di riferimento ideale per sostituire il Salone di Ginevra ormai defunto, Qatar a parte. Spazi e dimensioni corrette, nè ipergiganti, nè troppo piccole, semplicemente a dimensione d’uomo. E padiglioni ordinati, come ai bei tempi.

Ci ha riportato indietro con gli anni l’invasione di Stellantis, con i suoi tredici marchi (Abarth, Alfa Romeo, Citroën, DS Automobiles, FIAT, FIAT Professional, Jeep, Lancia, Leapmotor, Opel, Peugeot, Ram e Stellantis Pro One per un totale di 53 vetture con tante novità dall’Abarth 600e Scorpionissima, elettrica da 280 cv, all’Alfa Romeo Junior Q4, versione ibrida, la 33 Stradale e la serie speciale Intensa, passando per la Citroën C3 elettrica, il Suv Coupé tutto elettrico DS N.8 fino alla Fiat Grande Panda. Senza dimenticare le nuove Opel Mokka, Grandland e Frontera, come le nuove Peugeot elettriche, tra cui la E-308 SW e la E-5008 e gli stessi commerciali di Stellantis Pro One e cioè Citroën Berlingo, Fiat Ducato, Opel Vivaro Electric e Peugeot E-Partner. Quanto al marchio Leapmotor fresco della joint venture con Stellantis, ecco che porta sul palcoscenico di Bruxelles la compatta T03 e il C10 Suv.

Ma a dire la verità è stata la presenza massiccia dei costruttori a farci tornare un tarlo che negli ultimi tempi è stato davvero ricorrente. E cioè il formato dei Saloni è davvero defunto oppure si tratta solamente di trovare il giusto equilibrio con i costi? A giudicare dalle presenze, qualcosa come 63 marchi – da BMW a Mercedes, da Hyundai a Kia, passando per Suzuki, Omoda e Jaeco -,e dalle dimensioni degli stand, sembrerebbe più la seconda che la prima.

Sta di fatto che a Bruxelles sono venuti davvero in tanti e l’unica assenza di autentico rilievo è quella del Gruppo Volkswagen. Ad esempio, il colosso cinese BYD ha fatto debuttare la Atto 2, un crossover compatto elettrico già pronto a sbaragliare il mercato europeo. A sua volta Toyota ha portato in anteprima europea il suo nuovo crossover compatto a zero emissioni, Urban Cruiser.

Ma è indubbio che a colpire gli occhi e la fantasia sia stata anche la nuova Mazda6e offerta con due batterie: una da 68,8 kWh per un’autonomia fino a 479 km, l’altra da 80 kWh (versione Long Range) che porta l’autonomia stessa a 542 km. Arriverà in Italia entro l’estate.

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