Dal secondo quadrimestre le valutazioni degli alunni della primaria torneranno ai “vecchi” voti: ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e insufficiente. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato oggi l’ordinanza che definisce le nuove modalità che per quest’anno riguarderanno solo la pagella di fine anno. Le schede che saranno distribuite ai genitori a fine gennaio riporteranno ancora la dicitura avanzato, intermedio, base, in via d’acquisizione, accanto alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti per ciascuna disciplina, compreso l’insegnamento dell’educazione civica.
Quest’ultimi, tra l’altro, saranno mantenuti anche nella riforma del ministro. In sostanza rispetto alle pagelle del periodo 2020-2024, alla primaria cambieranno solo i giudizi che passeranno dall’essere descrittivi all’essere sintetici. Tra le novità ufficiali anche il fatto che per la secondaria di primo grado la valutazione della condotta degli studenti sarà espressa in decimi: coloro che otterranno un punteggio inferiore a 6/10 non saranno ammessi alla classe successiva o all’esame conclusivo del primo ciclo.
“Questa riforma – ha detto Valditara – segna un passo importante verso un sistema educativo più chiaro e trasparente, volto alla crescita formativa degli studenti. L’introduzione dei giudizi sintetici nelle primarie, molto più comprensibili dei precedenti livelli, permette infatti di tracciare con maggiore chiarezza il percorso formativo degli alunni, migliorando la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione. Il voto di condotta nella secondaria di primo grado mira a rafforzare la responsabilità individuale e il rispetto delle regole. Un’attenzione particolare sarà riservata alla valutazione degli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento, assicurando così un approccio inclusivo e personalizzato alle necessità di ogni singolo alunno”.
Il ministro ha scelto in ogni caso di non essere frettoloso e a poche settimane dagli scrutini del primo quadrimestre ha preferito lasciare le cose come stanno per non mettere nei guai i consigli di classe e i dirigenti: le scuole avranno, infatti, tempo fino all’ultimo periodo dell’anno scolastico in corso per adattarsi alle nuove disposizioni e assicurarsi che le famiglie siano pienamente informate. Un traguardo, quello di Valditara, raggiunto dopo diverse polemiche. Nei mesi scorsi il pedagogista Daniele Novara con altri esperti del settore e un gruppo di intellettuali aveva lanciato una petizione online, senza esito, per fermare l’iter della Legge. Valditara non li ha ascoltati ed è andato avanti per la sua strada. A opporsi al ministro era stato anche il Movimento di cooperazione educativa fondato dal maestro Mario Lodi. Infine, anche la richiesta del Consiglio superiore della pubblica istruzione, nei giorni scorsi, di rimodulare i due giudizi sintetici “sufficiente” e “non sufficiente” con altre formulazioni più funzionali al miglioramento degli apprendimenti, non è stata presa in considerazione.