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Ultimo aggiornamento: 14:43 del 31 Gennaio

Cecilia Sala, Luttwak alla Zanzara: “Meloni si è piegata al ricatto dell’Iran, non si è fatta rispettare”. Botta e risposta con Parenzo

Il politologo americano accusa Giorgia Meloni di debolezza e di sentimentalismo nella liberazione di Cecilia Sala, rievocando la vicenda di Giuliana Sgrena - Il video
Cecilia Sala. Luttwak alla Zanzara: "Meloni si è piegata al ricatto dell'Iran, non si è fatta rispettare". Botta e risposta con Parenzo
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Cecilia Sala? Giorgia Meloni aveva l’opportunità di riscattare l’Italia dopo la vergogna del caso Sgrena. Poteva, cioè, dimostrare che c’era una nuova Italia con un governo che si fa rispettare. E invece ha fatto il contrario: ha rafforzato l’idea che basta arrestare una giornalista italiana e il governo subito si arrende. Nella gestione della liberazione di Cecilia Sala, come criterio ho visto solo il puro sentimentalismo e questa cosa viene pure celebrata”. È il duro attacco del politologo americano Edward Luttwak alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a cui, tuttavia, accredita stima (“Può durare molto come premier perché è energica, giovane e molto capace, da noi è vista bene perché parla inglese e non prodiano“).

Ospite della Zanzara, su Radio24, Luttwak bolla più volte come “vergognosa” la vicenda della liberazione di Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto che il 4 febbraio 2005 fu rapita a Baghdad da un commando armato, l’Organizzazione del Jihād islamico, mentre si stava recando alla moschea di Al-Mustafah a intervistare dei profughi di Falluja. Fu liberata dopo un mese dai servizi segreti italiani in circostanze drammatiche: il funzionario del Sismi Nicola Calipari fu ammazzato dal fuoco amico americano mentre col suo corpo proteggeva la giornalista.

Il politologo rincara: “Giuliana Sgrena andò in Iraq per screditare il governo (Berlusconi, ndr) e l’Italia si dimostrò troppo arrendevole. Stessa cosa anche oggi con Cecilia Sala. Ma perché allora i giornalisti di altri Stati occidentali fanno tranquillamente il loro mestiere in Iran e non vengono arrestati? Perché il regime iraniano sa che, se li arrestano, vanno incontro a una barca di guai – continua – Questa vicenda avrà delle conseguenze per l’Italia: un giornalista italiano che va in Iran può essere facilmente arrestato se gli iraniani vogliono qualcosa dall’Italia. Abedini? Questo signore non vendeva fiori, ma è un trafficante di tecnologia militare. Se Abedini viene rilasciato, invece di essere estradato negli Usa, la Repubblica italiana si piega al ricatto dell’Iran“.

Luttwak ha un battibecco con uno dei conduttori della trasmissione radiofonica, David Parenzo, quando il primo esprime critiche sulla giornalista Cecilia Sala: “Non si capisce perché sia andata a Teheran, visto che non sa parlare, né leggere il persiano”.
“Veramente parla benissimo l’inglese e fa reportage”, ribatte Parenzo.
“Le persone che parlano inglese a Teheran saranno 3”, chiosa Luttwak.

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