Il pasticciaccio dell‘aumento dell’età pensionabile dal 2027 incorporato nel simulatore dell’Inps prima dell’emanazione della norma che dovrà definirlo non è ancora stato archiviato. Il caso ha mandato su tutte le furie la Lega e causato malumore nel governo, costringendo l’istituto ad avviare venerdì mattina una “manutenzione” che per diverse ore ha sospeso la consultazione della sezione sul sito che permette di calcolare la data di uscita dal lavoro. Alberto Bagnai, presidente della Commissione di controllo sull’attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, ha annunciato che al prossimo ufficio di presidenza chiederà ai rappresentanti dei gruppi di “valutare l’opportunità di audire l’Inps in merito alla singolare vicenda del software di simulazione che forniva risultati non conformi alle normative in vigore” perché occorre “evitare incidenti di comunicazione nel fornire ai cittadini elementi essenziali per guardare con serenità al futuro”. La ministra competente, Marina Calderone, dal canto suo, aveva già disposto verifiche.
Al di là del maldestro scatto in avanti dell’Inps, però, in concreto chi andrà in pensione nei prossimi anni deve sapere che l’adeguamento dell’età pensionabile prefigurato nelle simulazioni di giovedì scorso è destinato a diventare realtà in tempi brevi. Al netto degli strepiti del Carroccio. Archiviata la pandemia, infatti, la speranza di vita ha ricominciato a crescere e fin dal 2010 a quei dati è agganciato un adeguamento biennale dei requisiti minimi per l’accesso al pensionamento. Non procedere significherebbe compromettere la sostenibilità del sistema, che va preservata dall’invecchiamento progressivo della popolazione a causa del quale il peso degli assegni sul pil crescerà notevolmente almeno fino al 2040.
Nei mesi scorsi il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, ha spiegato in audizione che “le ipotesi sulle prospettive della speranza di vita a 65 anni contemplate nello scenario mediano presagiscono una crescita importante, a legislazione vigente, dell’età al pensionamento”. Che salirà appunto dagli attuali 67 anni a “67 anni e 3 mesi dal 2027, 67 anni e 6 mesi dal 2029 e 67 anni e 9 mesi a decorrere dal 2031, per arrivare a 69 e 6 mesi dal 2051”. La Ragioneria generale dello Stato l’ha confermato, pur in attesa dei dati definitivi, nel suo ultimo rapporto Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario, pubblicato a inizio luglio: “Qualora il livello della speranza di vita a 65 anni per l’anno 2023, registrato sulla base dei dati provvisori, fosse confermato sulla base dei dati definitivi e dal 2024 si considerasse il livello del 2023 incrementato in termini differenziali sulla base delle dinamiche sottese alle previsioni demografiche Istat base 2022, l’adeguamento previsto con decorrenza 2027 risulterebbe di tre mesi”.
Manca insomma solo l’ufficialità, che arriverà a breve sotto forma di un decreto del Mef di concerto con il ministero del Lavoro atteso entro fine anno.
Economia
Pensioni, Bagnai (Lega): “Incidente di comunicazione dell’Inps, venga in audizione”. Ma l’aumento dell’età di uscita è dietro l’angolo
Archiviata la pandemia, la speranza di vita ha ricominciato a crescere e fin dal 2010 a quel dato è agganciato un adeguamento biennale dei requisiti minimi per l’accesso al pensionamento
Il pasticciaccio dell‘aumento dell’età pensionabile dal 2027 incorporato nel simulatore dell’Inps prima dell’emanazione della norma che dovrà definirlo non è ancora stato archiviato. Il caso ha mandato su tutte le furie la Lega e causato malumore nel governo, costringendo l’istituto ad avviare venerdì mattina una “manutenzione” che per diverse ore ha sospeso la consultazione della sezione sul sito che permette di calcolare la data di uscita dal lavoro. Alberto Bagnai, presidente della Commissione di controllo sull’attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, ha annunciato che al prossimo ufficio di presidenza chiederà ai rappresentanti dei gruppi di “valutare l’opportunità di audire l’Inps in merito alla singolare vicenda del software di simulazione che forniva risultati non conformi alle normative in vigore” perché occorre “evitare incidenti di comunicazione nel fornire ai cittadini elementi essenziali per guardare con serenità al futuro”. La ministra competente, Marina Calderone, dal canto suo, aveva già disposto verifiche.
Al di là del maldestro scatto in avanti dell’Inps, però, in concreto chi andrà in pensione nei prossimi anni deve sapere che l’adeguamento dell’età pensionabile prefigurato nelle simulazioni di giovedì scorso è destinato a diventare realtà in tempi brevi. Al netto degli strepiti del Carroccio. Archiviata la pandemia, infatti, la speranza di vita ha ricominciato a crescere e fin dal 2010 a quei dati è agganciato un adeguamento biennale dei requisiti minimi per l’accesso al pensionamento. Non procedere significherebbe compromettere la sostenibilità del sistema, che va preservata dall’invecchiamento progressivo della popolazione a causa del quale il peso degli assegni sul pil crescerà notevolmente almeno fino al 2040.
Nei mesi scorsi il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, ha spiegato in audizione che “le ipotesi sulle prospettive della speranza di vita a 65 anni contemplate nello scenario mediano presagiscono una crescita importante, a legislazione vigente, dell’età al pensionamento”. Che salirà appunto dagli attuali 67 anni a “67 anni e 3 mesi dal 2027, 67 anni e 6 mesi dal 2029 e 67 anni e 9 mesi a decorrere dal 2031, per arrivare a 69 e 6 mesi dal 2051”. La Ragioneria generale dello Stato l’ha confermato, pur in attesa dei dati definitivi, nel suo ultimo rapporto Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario, pubblicato a inizio luglio: “Qualora il livello della speranza di vita a 65 anni per l’anno 2023, registrato sulla base dei dati provvisori, fosse confermato sulla base dei dati definitivi e dal 2024 si considerasse il livello del 2023 incrementato in termini differenziali sulla base delle dinamiche sottese alle previsioni demografiche Istat base 2022, l’adeguamento previsto con decorrenza 2027 risulterebbe di tre mesi”.
Manca insomma solo l’ufficialità, che arriverà a breve sotto forma di un decreto del Mef di concerto con il ministero del Lavoro atteso entro fine anno.
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Politica
La Lega a Meloni: “Dov’è l’emergenza per il riarmo da 800 miliardi?”. La premier in Aula si scaglia contro il Manifesto di Ventotene e infiamma le opposizioni
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Trump: ‘Telefonata con Zelensky molto buona’. Incontrerà Putin domenica in Arabia Saudita. Witkoff: ‘La tregua in un paio di settimane’
Zonaeuro
I paletti di Bruxelles sul business del riarmo: la torta di 150 miliardi riservata a produttori Ue e ucraini
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Giorgia Meloni è fuggita di nuovo, non la vedevamo dal dicembre scorso e le volte che si è palesata in aula si contano sulle dita di una mano. Si è chiusa per mesi nel silenzio imbarazzato di chi non sa cosa dire o non vuole dire cosa pensa". Lo ha detto Elly Schlein alla Camera.
Roma, 19 mar (Adnkronos) - La Lega "ha sostanzialmente commissariato la presidente Meloni dicendo che non ha mandato per esprimersi al Consiglio Ue". Lo ha detto Elly Schlein alla Camera.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Nessun impegno, nessun nuovo modello e nessuna certezza su occupazione e investimenti. Oltre i modi garbati di Joh Elkann non c’è nulla di nuovo". Lo affermano Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra.
"Abbiamo chiesto - proseguono i due leader di Avs - a John Elkann di fare davvero il Presidente e il Ceo dell’azienda che dirige. Solo lui potrebbe e dovrebbe dare garanzie concrete su investimenti e occupazione in Italia. Dal 2014 ad oggi il settore ha perso 15mila lavoratori, con un danno sociale ed economico enorme per il paese. Vogliamo riportare le produzioni delocalizzate in Italia, come quella della grande Panda in Serbia, interrompendo il trasferimento degli stabilimenti all’estero. È inaccettabile che Stellantis continui a produrre modelli di grande diffusione lontano dal nostro Paese utilizzando l’immagine made in Italy solo per gli spot".
"Chiediamo un progetto industriale chiaro, che preveda investimenti definiti, nuovi modelli da realizzare in Italia e precise garanzie sul fronte produttivo e occupazionale. Tocca costatare che anche oggi non è arrivata nessuna risposta sulla Gigafactory di Termoli, sul reshoring delle produzioni trasferite all’estero, così come la fine della spinta alle delocalizzazioni, che impoveriscono il nostro tessuto industriale. L’audizione di oggi evidenzia anche - concludono Bonelli e Fratoianni - l’inadeguatezza del governo Meloni, più impegnato a fare la guerra alla transizione ecologica che a investire seriamente nelle infrastrutture necessarie, come le stazioni di ricarica e le Gigafactory. La destra non capisce che, se l’Europa non procederà con determinazione verso l’elettrico, sarà schiacciata dai colossi globali come l’americana Tesla e la cinese Byd. Serve una politica industriale lungimirante, non la difesa di modelli ormai superati".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Oplà! L’ennesima giravolta di Giorgia l’Influencer è servita". Lo scrive Matteo Renzi sui social postando una dichiarazione del 2016 della premier Giorgia Meloni. "Sull'Europa avevano le idee più chiare nel 1941 i firmatari del Manifesto di Ventotene, detenuti in carcere", disse Meloni parlando di Renzi, Hollande e Merkel.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Criticare un Manifesto è legittimo. Non rispettare la storia di ha dato la propria vita è un errore, ma questo non è accaduto". Lo ha detto in aula Maurizio Lupi di Noi Moderati nelle dichiarazioni di voto dopo le comunicazioni delle premier Giorgia Meloni. "Rispettare la storia non vuol dire non avere la libertà o la legittimità di criticare contenuti e idee diverse dalla propria storia, questo è il sale delle forza della democrazia".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - “La presidente del Consiglio che rinnega i valori della Costituzione sulla quale pure ha giurato: come si può? Come si possono insultare i padri non solo dell’Europa ma anche della nostra patria? Non è solo un’anti europeista che getta la maschera, e su questo avevamo pochi dubbi visto che la sua idea di Europa è più quella di Orban che la nostra ,il fatto più grave è che Meloni, con il suo discorso sul manifesto di Ventotene, insulta la storia e la memoria del nostro Paese". Così in una nota l’eurodeputata del Pd, Irene Tinagli.
"Mi voglio augurare che i vertici delle istituzioni, i presidenti di Camera e Senato in primis, vogliamo intervenire a tutela della democrazia, duramente contestata da chi dovrebbe governare l’Italia ed invece la oltraggia. La verità è fin troppo banale: all'Europa libera e unita, la Meloni preferisce l’autoritarismo di Orban e la sudditanza a Trump”.
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Abbiamo assistito all'ennesimo show della influencer Meloni, dopo un intervento scialbo, il grande colpo finale, l'attacco al Manifesto di Ventotene, preparato da giorni con giornalisti amici e le Tv, che serve per stare sui giornali per il Manifesto di Ventotene anzichè per le divisioni della maggioranza o la mancanza di una linea chiara di questo governo". Lo ha detto Maria Elena Boschi in aula alla Camera.
"Penso che abbia mandato di traverso il pranzo al presidente Mattarella, che ha anche ricordato che il Manifesto di Ventotene è un punto di riferimento nella costruzione europea", ha aggiunto la capogruppo di Iv a Montecitorio, che tra le altre cose ha sottolineato: "La Lega ha linea chiara, e l'ha detto: lei no ha mandato per andare al Consiglio Ue".