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Ultimo aggiornamento: 19:36 del 13 Gennaio

Mattarella: “Periodo pieno di tensioni, stiamo tornando a una politica di potenza ottocentesca estranea ai tempi”

Il Capo dello Stato: "Contro questa deriva internazionale di violenza, di rifiuto del dialogo e dell’attitudine alla collaborazione, alla reciproca comprensione, la nostra diplomazia è sempre stata impegnata nella ricerca della pace"
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“Questo è un periodo pieno di grandi incertezze e tensioni nella vita internazionale, di grandi tensioni a causa dei conflitti e a causa di ritorni ottocenteschi a una politica di potenza. Sembra quasi che siamo in presenza di una sorta di ritorno a una visione di politica di potenza, estranea ai tempi, ed estranea alla coscienza comune maturata dalla civiltà in questo nostro tempo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale i Segretari di Legazione della Farnesina.

Una condizione, ha specificato, “di conflitto stridente, di stridente contrasto tra le esigenze che il mondo ha davanti, le sfide che deve affrontare: da quella della salute globale, come la pandemia ci ha insegnato, a quella del mutamento climatico, a quella delle distanze abissali di carattere alimentare nel mondo, a quella della difficoltà provocata dagli squilibri che nel mondo vi sono, che richiederebbero risposte comuni e condivise. E, dall’altra parte, le tensioni, le guerre, le aggressioni, la volontà di imporre agli altri Stati la propria volontà con la forza”.

“È davvero una singolare contraddizione tra esigenze dell’umanità e condizioni che, in questo periodo, presenta la comunità internazionale – ha insistito il Capo dello Stato – Anche per questo, contro questa deriva internazionale di violenza, di rifiuto del dialogo e dell’attitudine alla collaborazione, alla reciproca comprensione, la nostra diplomazia è sempre stata impegnata nella ricerca della pace, della collaborazione, della comprensione reciproca, appunto, dell’intendimento di trovare soluzioni condivise nelle difficoltà che inevitabilmente si pongono nei rapporti internazionali. E questo compito viene svolto dai nostri diplomatici con grande sagacia, che merita riconoscenza”.

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