Una colazione di lavoro si è trasformato in uno choc per un avvocato romano. L’uomo si è recato, assieme ad un cliente, nella centralissima Via Condotti di Roma, dove si trova uno dei più belli e storici bar della Capitale: l’Antico Caffè Greco, fondato nel 1670 e dove sono transitati moltissimi artisti e celebrities. Dopo aver ordinato panino, pizzetta, croissant, un litro d’acqua e due caffè è arrivato, puntuale lo scontrino, che riportava la cifra di 86 euro. L’avvocato incredulo ha chiesto spiegazioni, ma sul menù i prezzi erano correttamente riportati. Cosa che peraltro ha ammesso il cliente stesso.
“Ho un po’ borbottato. Ma ho pagato. – ha detto l’avvocato a Il Corriere della Sera Roma – Anche per non fare brutta figura con la cliente. D’altronde la colpa è mia. Sarebbe bastato che prima guardassi il menù. Almeno oggi ho imparato qualcosa: bisogna sempre guardare il menù prima di ordinare. Certo la lezione è stata molto cara. Mi illudo di aver mangiato quel croissant nella stessa sedia e tavolo dove il sommo poeta, Gabriele D’Annunzio, tra i miei preferiti, si è formato. Metterò lo scontrino in una teca, perché nessun cliente abbia a dire un giorno che non sono generoso“.
A stretto giro è arrivata la replica di Carlo Pellegrini, legale rappresentante e marito di Flavia Iozzi, proprietaria del noto Caffè, a Il Giornale: “Mi stupisce che un avvocato penalista di grido non capisca certi prezzi (…) è assurdo paragonare il caffè preso alla spaccio del tribunale e l’acqua acquistata dalle macchinette automatiche con i prodotti che offriamo noi. Evidentemente, non si è reso conto di trovarsi in un locale storico in via Condotti“.
E ancora: “L’ospedale israelitico che possiede i muri del nostro locale ha intenzione di maggiorare molto l’affitto. Spendiamo tanto per la manutenzione di specchi, marmi e legni e abbiamo circa 40 dipendenti che si trovano in periferia. Per stabilire i prezzi non ragioniamo con una logica di ricarico. La maggior parte del costo al Caffè Greco è costituito dal servizio in un luogo di prestigio che è identico a prescindere che io serva dell’acqua minerale o dello champagne”.
Infine: “La verità, purtroppo, è che spesso i clienti sono un po’ arroganti (…) Sarei curioso di sapere se quell’avvocato nel suo studio ha una tabella appesa alle pareti con le varie tariffe? E la sua dichiarazione dei redditi è pubblica come la nostra? Ma, non finisce qua perché di sicuro quereleremo questo signore perché su questo tema stiamo adottando una politica di tolleranza zero”.