Da educazione all’affettività a corsi contro l’infertilità: la destra anti-gender perde un’altra occasione
Nell’ultima manovra erano stati trovati 500 mila euro, grazie a un emendamento di Riccardo Magi di +Europa, passato con il voto delle opposizioni, destinati all’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole. Finalmente, abbiamo pensato, qualcosa si sta muovendo dopo le tante parole del ministero dell’Istruzione Valditara, spese anche nell’incontro con Gino Cecchettin per la firma del protocollo di intesa tra il Ministero dell’Istruzione e la Fondazione Giulia Cecchettin, con l’obiettivo di avviare percorsi educativi nelle scuole per prevenire la violenza contro le donne.
Ma la fobia di questa destra per il “gender” ha prevalso ancora una volta e così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante il question time alla Camera, ha spiegato che quei 500mila euro stanziati dalla Legge di Bilancio per promuovere corsi di educazione sessuale e affettiva saranno utilizzati per formare gli insegnanti delle scuole medie e superiori sui temi della prevenzione dell’infertilità.
Questo non è il primo provvedimento di una crociata anti gender, che parte da lontano e che la destra, e in particolare la Lega, porta avanti da anni non riuscendo però neanche a esplicitare cosa sia esattamente la cosiddetta “cultura gender” che viene accusata delle più infami nefandezze. Che cosa significa letteralmente gender?
Il termine è inglese – la sua traduzione è “genere”. Per Treccani è un “termine introdotto nel contesto delle scienze umane e sociali per designare i molti e complessi modi in cui le differenze tra i sessi acquistano significato e diventano fattori strutturali nell’organizzazione della vita sociale”.
Sta quindi ad indicare l’appartenenza di un individuo ad un sesso o ad un altro non tanto sulla base delle differenze di natura biologica, quanto su componenti di natura sociale, culturale e comportamentale, affermando che ogni individuo ha una propria identità di genere che può anche essere differente dal sesso perché è definita dalla percezione che ogni individuo ha di se stesso come maschio o femmina (identità di genere) e il sistema socialmente costruito intorno a quelle identità (ruolo di genere). Ci può quindi non essere corrispondenza tra il corpo in cui si nasce e il modo in cui ci si percepisce e quello in cui ci percepiscono gli altri.
Negli ambienti cattolici e dei movimenti antiabortisti e, di conseguenza, delle forze politiche che li sostengono, dietro questa teoria o ideologia del gender ci sarebbe la volontà di distruggere la famiglia tradizionale e di condizionare i ragazzi e le ragazze attraverso i corsi di educazione all’affettività e alla salute sessuale.
Si parte da lontano: è dal 2013 che un centinaio di organizzazioni contro i diritti umani, contro i diritti LGBTQ+ provenienti da oltre 30 paesi europei hanno congiuntamente attivato una strategia, Agenda Europa, che include anche l’opposizione alla cosiddetta teoria gender, prima sottotraccia, poi man mano sempre più apertamente. In Italia al Congresso mondiale delle famiglie tenutosi a Verona nel 2019 i fondamentalisti sono venuti allo scoperto, forti del fatto che per la prima volta la conferenza è stata ospitata da un paese fondatore dell’Unione Europea con il patrocinio di una consistente ala dell’allora governo gialloverde.
In quel consesso la loro strategia per salvaguardare i valori familiari di stampo conservatore e fare opposizione all’aborto, al divorzio e all’omosessualità, e appunto alla teoria gender, nel corso degli anni ha assunto un valore sempre più politico.
Un lavoro di lobby portato avanti con determinazione in questi anni: newsletter, petizioni, mail a deputati, senatori e membri del governo, una advocacy costruita mediante incontri tra esponenti di questi movimenti e i decisori politici sino ad arrivare a sostenere alle elezioni e invitare a votare quei candidati e candidate che avessero sottoscritto il loro manifesto di impegni valoriali che aveva come focus la difesa della vita umana e quindi il contrasto all’aborto, la promozione della libertà educativa dei genitori e l’opposizione all’ideologia gender e all’agenda Lgbtqia+, in particolare nelle scuole.
Negli ultimi anni, con l’avvento al governo della destra, l’assalto di questi movimenti antiabortisti contro i diritti di scelta si è fatto sempre più aggressivo e senza pudore.
A settembre di quest’anno la maggioranza ha approvato in Commissione Cultura alla Camera, la risoluzione più volte annunciata dalla Lega contro la “propaganda gender nelle scuole” al grido di “Noi difendiamo i bambini”. A dare manforte a marzo era stato anche il Papa che parlando al Convegno internazionale “Uomo-Donna immagine di Dio” aveva definito “l’ideologia gender” come “il pericolo più brutto che annulla le differenze e rende tutto uguale”.
In che cosa poi esattamente consista questa risoluzione ancora non si è ben capito: sappiamo sicuramente che è il primo documento ufficiale del Parlamento italiano che fa uso del termine “ideologia gender” che peraltro non trova riscontro in alcuna teoria scientifica o accademica e che vuole, di fatto, limitare ogni forma di educazione e discussione sulle questioni di genere e sugli stereotipi strumentalizzando l’argomento e ostacolando progetti che sono alla base del contrasto alla violenza contro le donne.
Vengono invece accreditati e dati fondi a organizzazioni vicine ai movimenti antiabortisti che nelle scuole pubbliche tengono corsi di educazione sessuale e affettiva di matrice cattolica che danno informazioni sulla contraccezione prive di fondamenta scientifiche, come ci evidenzia Maria Cristina Valsecchi in questo interessante articolo, con l’unico obiettivo di promuovere l’astinenza sessuale. Non stupisce quindi l’ultimo “blitz” della destra di destinare mezzo milione di euro, anziché a corsi rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado sulla salute sessuale e sull’educazione sessuale e affettiva, alla formazione degli insegnanti prioritariamente sulle tematiche della fertilità maschile e femminile, con particolare riferimento all’ambito della prevenzione dell’infertilità.
Il ministro ha peraltro ribadito che le decisioni del governo sono conformi alle deliberazioni parlamentari, come se parlare di educazione all’affettività e alla sessualità fosse uguale che parlare di come prevenire l’infertilità! Insomma come dice Elisa Ercoli di Differenza donna, che da anni aiuta le donne vittime di violenza “Non hanno idea. Questa situazione è la dimostrazione di quanto anche i ministri e le ministre abbiano bisogno di formazione e di spazi di riflessione su questi temi”.
Ancora una volta si è persa un’occasione per realizzare in concreto quello che ad ogni 25 novembre sentiamo ripetere nei convegni, nelle cerimonie di celebrazione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” e cioè che il primo pilastro, previsto anche dalla convenzione di Istanbul, una delle famose 3 P è proprio la prevenzione che si sostanzia con l’educazione all’affettività e alla sessualità e che certo niente ha a che fare con la fertilità.
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La Redazione
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - "Dopo anni di damnatio memoriae qualcuno si ricorda del riformismo di Craxi e del fatto che fosse un uomo di sinistra. Le sue posizioni in politica estera, la fedeltà all’Alleanza atlantica ma senza subordinazione agli Stati Uniti, la grande apertura verso il sud del mondo, le riforme istituzionali, la necessità della Grande riforma, le politiche economiche e sociali, l'atteggiamento anche critico nei confronti dell'Europa. Tutti temi che anticiparono le grandi questioni di una moderna sinistra riformista. Alcune sue scelte possono essere controverse ma rinnegare il suo contributo riformatore è un falso storico inaccettabile". Così la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva.
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - "Questa mattina , accogliendo anche una proposta del presidente della Comunità ebraica De Paz, dalla finestra di Palazzo D'Accursio a Bologna sventolano affiancate tre bandiere: quella israeliana, quella palestinese e la bandiera della pace". Lo afferma Emanuele Fiano, presidente di Sinistra per Israele, che, aggiunge, "plaude a questa decisione del sindaco di Bologna, che dà rappresentazione all’unica possibile soluzione per giungere ad una pace duratura: il riconoscimento ad entrambi i popoli, israeliano e palestinese, del pieno diritto di autodeterminarsi e di vivere in un proprio Stato indipendente in pace e sicurezza".
Agrigento, 18 gen.(Adnkronos) - "Agrigento, con l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia, ha assunto come ispirazione, riferimento tematico e obiettivo di questo anno la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, ponendo come fulcro l’accoglienza e la mobilità. Il programma delle iniziative presentato a un pubblico nazionale e internazionale è di grande interesse. Partendo dalla straordinaria eredità culturale del territorio, infatti, valorizza una variegata offerta culturale, nella quale tradizione, intersezioni e contaminazioni culturali consentono di definire una dimensione innovativa che guarda con fiducia allo sviluppo socio-economico che, con fatica ma con determinazione, la Sicilia ha già avviato". È questo uno dei passaggi centrali del saluto del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nella cerimonia di apertura di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, che si è svolta questa mattina al Teatro Pirandello, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, del presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, del sindaco di Agrigento, Francesco Micciché, del commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento, Giovanni Bologna e di tutte le autorità locali.
"Di assoluto rilievo - ha aggiunto il presidente Schifani, interrotto più volte da applausi - è il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni, in una terra che troppe energie perde ancora a causa dell’emigrazione, affinché la cultura possa rappresentare un caposaldo della crescita personale e dell’intera comunità. Il titolo di Capitale della Cultura, che si è ormai consolidato dopo tante edizioni, offrirà ad Agrigento e all’intera Sicilia l’opportunità di rinsaldare e far conoscere le proprie radici, mostrandole agli italiani e agli stranieri che, siamo certi numerosi, verranno a visitarla".
"Da Agrigento, mentre nel Mediterraneo inizia a spirare un flebile vento di pace, la Capitale italiana della Cultura darà l'opportunità di far conoscere quell'incrocio di civiltà che è stato e che è – ha sottolineato - grazie alla capacità di comporre le differenze, di metterle a sistema, di ricondurre le antitesi a sintesi proprio attraverso la cultura e la sua bellezza senza tempo" "Il governo della Regione - ha continuato il governatore - ha avviato un’azione preparatoria di questo anno particolare promuovendo il concerto natalizio trasmesso dalla Valle dei templi in televisione. Un evento che ha avuto un significativo successo a livello nazionale. Il rilevante sostegno finanziario offerto dalla Regione è giustificato dalla convinzione che questo importante investimento culturale sia una straordinaria opportunità per tutta la Sicilia, così come lo sarà Gibellina prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea nel 2026".
"Ad Agrigento, di fronte a questo suggestivo “mare africano, immenso e geloso”, inizia oggi un nuovo cammino. E sarà intersecato da opportunità che occorre cogliere, da sogni operosi da trasformare in nuove iniziative culturali ed imprenditoriali, sorrette dall’impegno per realizzazioni concrete. Questa antica Città – ha proseguito Schifani - come la Sicilia intera, è culla della cultura, della civiltà, della filosofia, della letteratura, del diritto, pur se tra le tremende contraddizioni delle difficoltà economiche e del peso della criminalità mafiosa, i due angeli neri dai quali ci stiamo progressivamente affrancando con una scelta di popolo che si è alimentata col sacrificio di eroi che hanno offerto la loro vita. Pirandello diceva di esser nato in Sicilia e che qui “l’uomo nasce isola nell’isola e rimane tale fino alla morte”".
"Proprio partendo dalla consapevolezza di sé, del proprio retaggio storico, dell’immensa eredità culturale ricevuta, del prezioso ecosistema da preservare e tramandare alle future generazioni - ha concluso il presidente Schifani - ci si deve aprire all’altro, alla comunità, alla natura, al confronto, spesso misterioso, con la diversità (culturale, religiosa, etnica), alla natura. Una visione relazionale, di accoglienza, di dialogo che è l’antico retaggio di un’identità plurale condivisa. Noi in Sicilia facciamo così da secoli. Ed Agrigento potrà essere ancora una volta testimonianza ed emblema dalla cultura siciliana ed italiana".
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - “La Procura smentisce la ricostruzione della sinistra sulla morte del povero Ramy. Una ricostruzione che ha alimentato un clima di odio e violenza nei confronti delle nostre Forze dell’Ordine che invece meritano vicinanza e rispetto. È anche per questo che Fratelli d’Italia sostiene l’approvazione del ddl sicurezza”. Così ai tg Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - "Da Ruffini sono venute oggi parole misurate e rispettose degli avversari, secondo lo stile di un civile servitore che ha avuto anche la stima della destra. La sua sfida va raccolta anche nel centrodestra: serve una nuova forza di ispirazione cristiana che razionalizzi una presenza dei cattolici fin qui disordinata, scomposta e politicamente irrilevante". Così il presidente della Dc Gianfranco Rotondi.
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - "Sono contento che il sindaco della città di Bologna, Matteo Lepore, abbia deciso l’esposizione dal Palazzo municipale della bandiera israeliana e di quella palestinese. ‘Due popoli e due Stati’ è la vocazione tradizionale della politica estera italiana ed è il rinnovato impegno che dobbiamo assumere oggi, in un momento di turbolenze assai preoccupanti per la pace nel mondo. Non basta un accordo di cessate il fuoco emergenziale: è necessario intraprendere con coraggio la strada della convivenza stabile e duratura. L’Europa faccia finalmente sentire la sua voce con maggiore incisività. Il gesto simbolico del Comune di Bologna sia di auspicio per tutti”. Lo scrive Pier Ferdinando Casini su Facebook.
Agrigento, 18 gen. (Adnkronos) - All’uscita nel cortile del teatro Pirandello di Agrigento, al termine della cerimonia per Agrigento Capitale della Cultura, l’orchestra ha suonato al passaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le musiche di 'Nuovo cinema Paradiso' e il Capo dello Stato si è fermato per qualche istante ad ascoltare. Poi è uscito a salutare i cittadini che hanno assistito alla cerimonia davanti al maxischermo.
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Laura Onofri
Attivista e Femminista
Diritti - 14 Gennaio 2025
Da educazione all’affettività a corsi contro l’infertilità: la destra anti-gender perde un’altra occasione
Nell’ultima manovra erano stati trovati 500 mila euro, grazie a un emendamento di Riccardo Magi di +Europa, passato con il voto delle opposizioni, destinati all’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole. Finalmente, abbiamo pensato, qualcosa si sta muovendo dopo le tante parole del ministero dell’Istruzione Valditara, spese anche nell’incontro con Gino Cecchettin per la firma del protocollo di intesa tra il Ministero dell’Istruzione e la Fondazione Giulia Cecchettin, con l’obiettivo di avviare percorsi educativi nelle scuole per prevenire la violenza contro le donne.
Ma la fobia di questa destra per il “gender” ha prevalso ancora una volta e così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante il question time alla Camera, ha spiegato che quei 500mila euro stanziati dalla Legge di Bilancio per promuovere corsi di educazione sessuale e affettiva saranno utilizzati per formare gli insegnanti delle scuole medie e superiori sui temi della prevenzione dell’infertilità.
Questo non è il primo provvedimento di una crociata anti gender, che parte da lontano e che la destra, e in particolare la Lega, porta avanti da anni non riuscendo però neanche a esplicitare cosa sia esattamente la cosiddetta “cultura gender” che viene accusata delle più infami nefandezze. Che cosa significa letteralmente gender?
Il termine è inglese – la sua traduzione è “genere”. Per Treccani è un “termine introdotto nel contesto delle scienze umane e sociali per designare i molti e complessi modi in cui le differenze tra i sessi acquistano significato e diventano fattori strutturali nell’organizzazione della vita sociale”.
Sta quindi ad indicare l’appartenenza di un individuo ad un sesso o ad un altro non tanto sulla base delle differenze di natura biologica, quanto su componenti di natura sociale, culturale e comportamentale, affermando che ogni individuo ha una propria identità di genere che può anche essere differente dal sesso perché è definita dalla percezione che ogni individuo ha di se stesso come maschio o femmina (identità di genere) e il sistema socialmente costruito intorno a quelle identità (ruolo di genere). Ci può quindi non essere corrispondenza tra il corpo in cui si nasce e il modo in cui ci si percepisce e quello in cui ci percepiscono gli altri.
Negli ambienti cattolici e dei movimenti antiabortisti e, di conseguenza, delle forze politiche che li sostengono, dietro questa teoria o ideologia del gender ci sarebbe la volontà di distruggere la famiglia tradizionale e di condizionare i ragazzi e le ragazze attraverso i corsi di educazione all’affettività e alla salute sessuale.
Si parte da lontano: è dal 2013 che un centinaio di organizzazioni contro i diritti umani, contro i diritti LGBTQ+ provenienti da oltre 30 paesi europei hanno congiuntamente attivato una strategia, Agenda Europa, che include anche l’opposizione alla cosiddetta teoria gender, prima sottotraccia, poi man mano sempre più apertamente. In Italia al Congresso mondiale delle famiglie tenutosi a Verona nel 2019 i fondamentalisti sono venuti allo scoperto, forti del fatto che per la prima volta la conferenza è stata ospitata da un paese fondatore dell’Unione Europea con il patrocinio di una consistente ala dell’allora governo gialloverde.
In quel consesso la loro strategia per salvaguardare i valori familiari di stampo conservatore e fare opposizione all’aborto, al divorzio e all’omosessualità, e appunto alla teoria gender, nel corso degli anni ha assunto un valore sempre più politico.
Un lavoro di lobby portato avanti con determinazione in questi anni: newsletter, petizioni, mail a deputati, senatori e membri del governo, una advocacy costruita mediante incontri tra esponenti di questi movimenti e i decisori politici sino ad arrivare a sostenere alle elezioni e invitare a votare quei candidati e candidate che avessero sottoscritto il loro manifesto di impegni valoriali che aveva come focus la difesa della vita umana e quindi il contrasto all’aborto, la promozione della libertà educativa dei genitori e l’opposizione all’ideologia gender e all’agenda Lgbtqia+, in particolare nelle scuole.
Negli ultimi anni, con l’avvento al governo della destra, l’assalto di questi movimenti antiabortisti contro i diritti di scelta si è fatto sempre più aggressivo e senza pudore.
A settembre di quest’anno la maggioranza ha approvato in Commissione Cultura alla Camera, la risoluzione più volte annunciata dalla Lega contro la “propaganda gender nelle scuole” al grido di “Noi difendiamo i bambini”. A dare manforte a marzo era stato anche il Papa che parlando al Convegno internazionale “Uomo-Donna immagine di Dio” aveva definito “l’ideologia gender” come “il pericolo più brutto che annulla le differenze e rende tutto uguale”.
In che cosa poi esattamente consista questa risoluzione ancora non si è ben capito: sappiamo sicuramente che è il primo documento ufficiale del Parlamento italiano che fa uso del termine “ideologia gender” che peraltro non trova riscontro in alcuna teoria scientifica o accademica e che vuole, di fatto, limitare ogni forma di educazione e discussione sulle questioni di genere e sugli stereotipi strumentalizzando l’argomento e ostacolando progetti che sono alla base del contrasto alla violenza contro le donne.
Vengono invece accreditati e dati fondi a organizzazioni vicine ai movimenti antiabortisti che nelle scuole pubbliche tengono corsi di educazione sessuale e affettiva di matrice cattolica che danno informazioni sulla contraccezione prive di fondamenta scientifiche, come ci evidenzia Maria Cristina Valsecchi in questo interessante articolo, con l’unico obiettivo di promuovere l’astinenza sessuale. Non stupisce quindi l’ultimo “blitz” della destra di destinare mezzo milione di euro, anziché a corsi rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado sulla salute sessuale e sull’educazione sessuale e affettiva, alla formazione degli insegnanti prioritariamente sulle tematiche della fertilità maschile e femminile, con particolare riferimento all’ambito della prevenzione dell’infertilità.
Il ministro ha peraltro ribadito che le decisioni del governo sono conformi alle deliberazioni parlamentari, come se parlare di educazione all’affettività e alla sessualità fosse uguale che parlare di come prevenire l’infertilità! Insomma come dice Elisa Ercoli di Differenza donna, che da anni aiuta le donne vittime di violenza “Non hanno idea. Questa situazione è la dimostrazione di quanto anche i ministri e le ministre abbiano bisogno di formazione e di spazi di riflessione su questi temi”.
Ancora una volta si è persa un’occasione per realizzare in concreto quello che ad ogni 25 novembre sentiamo ripetere nei convegni, nelle cerimonie di celebrazione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” e cioè che il primo pilastro, previsto anche dalla convenzione di Istanbul, una delle famose 3 P è proprio la prevenzione che si sostanzia con l’educazione all’affettività e alla sessualità e che certo niente ha a che fare con la fertilità.
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Roma, 18 gen. (Adnkronos) - "Dopo anni di damnatio memoriae qualcuno si ricorda del riformismo di Craxi e del fatto che fosse un uomo di sinistra. Le sue posizioni in politica estera, la fedeltà all’Alleanza atlantica ma senza subordinazione agli Stati Uniti, la grande apertura verso il sud del mondo, le riforme istituzionali, la necessità della Grande riforma, le politiche economiche e sociali, l'atteggiamento anche critico nei confronti dell'Europa. Tutti temi che anticiparono le grandi questioni di una moderna sinistra riformista. Alcune sue scelte possono essere controverse ma rinnegare il suo contributo riformatore è un falso storico inaccettabile". Così la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva.
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - "Questa mattina , accogliendo anche una proposta del presidente della Comunità ebraica De Paz, dalla finestra di Palazzo D'Accursio a Bologna sventolano affiancate tre bandiere: quella israeliana, quella palestinese e la bandiera della pace". Lo afferma Emanuele Fiano, presidente di Sinistra per Israele, che, aggiunge, "plaude a questa decisione del sindaco di Bologna, che dà rappresentazione all’unica possibile soluzione per giungere ad una pace duratura: il riconoscimento ad entrambi i popoli, israeliano e palestinese, del pieno diritto di autodeterminarsi e di vivere in un proprio Stato indipendente in pace e sicurezza".
Agrigento, 18 gen.(Adnkronos) - "Agrigento, con l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia, ha assunto come ispirazione, riferimento tematico e obiettivo di questo anno la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, ponendo come fulcro l’accoglienza e la mobilità. Il programma delle iniziative presentato a un pubblico nazionale e internazionale è di grande interesse. Partendo dalla straordinaria eredità culturale del territorio, infatti, valorizza una variegata offerta culturale, nella quale tradizione, intersezioni e contaminazioni culturali consentono di definire una dimensione innovativa che guarda con fiducia allo sviluppo socio-economico che, con fatica ma con determinazione, la Sicilia ha già avviato". È questo uno dei passaggi centrali del saluto del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nella cerimonia di apertura di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, che si è svolta questa mattina al Teatro Pirandello, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, del presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, del sindaco di Agrigento, Francesco Micciché, del commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento, Giovanni Bologna e di tutte le autorità locali.
"Di assoluto rilievo - ha aggiunto il presidente Schifani, interrotto più volte da applausi - è il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni, in una terra che troppe energie perde ancora a causa dell’emigrazione, affinché la cultura possa rappresentare un caposaldo della crescita personale e dell’intera comunità. Il titolo di Capitale della Cultura, che si è ormai consolidato dopo tante edizioni, offrirà ad Agrigento e all’intera Sicilia l’opportunità di rinsaldare e far conoscere le proprie radici, mostrandole agli italiani e agli stranieri che, siamo certi numerosi, verranno a visitarla".
"Da Agrigento, mentre nel Mediterraneo inizia a spirare un flebile vento di pace, la Capitale italiana della Cultura darà l'opportunità di far conoscere quell'incrocio di civiltà che è stato e che è – ha sottolineato - grazie alla capacità di comporre le differenze, di metterle a sistema, di ricondurre le antitesi a sintesi proprio attraverso la cultura e la sua bellezza senza tempo" "Il governo della Regione - ha continuato il governatore - ha avviato un’azione preparatoria di questo anno particolare promuovendo il concerto natalizio trasmesso dalla Valle dei templi in televisione. Un evento che ha avuto un significativo successo a livello nazionale. Il rilevante sostegno finanziario offerto dalla Regione è giustificato dalla convinzione che questo importante investimento culturale sia una straordinaria opportunità per tutta la Sicilia, così come lo sarà Gibellina prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea nel 2026".
"Ad Agrigento, di fronte a questo suggestivo “mare africano, immenso e geloso”, inizia oggi un nuovo cammino. E sarà intersecato da opportunità che occorre cogliere, da sogni operosi da trasformare in nuove iniziative culturali ed imprenditoriali, sorrette dall’impegno per realizzazioni concrete. Questa antica Città – ha proseguito Schifani - come la Sicilia intera, è culla della cultura, della civiltà, della filosofia, della letteratura, del diritto, pur se tra le tremende contraddizioni delle difficoltà economiche e del peso della criminalità mafiosa, i due angeli neri dai quali ci stiamo progressivamente affrancando con una scelta di popolo che si è alimentata col sacrificio di eroi che hanno offerto la loro vita. Pirandello diceva di esser nato in Sicilia e che qui “l’uomo nasce isola nell’isola e rimane tale fino alla morte”".
"Proprio partendo dalla consapevolezza di sé, del proprio retaggio storico, dell’immensa eredità culturale ricevuta, del prezioso ecosistema da preservare e tramandare alle future generazioni - ha concluso il presidente Schifani - ci si deve aprire all’altro, alla comunità, alla natura, al confronto, spesso misterioso, con la diversità (culturale, religiosa, etnica), alla natura. Una visione relazionale, di accoglienza, di dialogo che è l’antico retaggio di un’identità plurale condivisa. Noi in Sicilia facciamo così da secoli. Ed Agrigento potrà essere ancora una volta testimonianza ed emblema dalla cultura siciliana ed italiana".
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - “La Procura smentisce la ricostruzione della sinistra sulla morte del povero Ramy. Una ricostruzione che ha alimentato un clima di odio e violenza nei confronti delle nostre Forze dell’Ordine che invece meritano vicinanza e rispetto. È anche per questo che Fratelli d’Italia sostiene l’approvazione del ddl sicurezza”. Così ai tg Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - "Da Ruffini sono venute oggi parole misurate e rispettose degli avversari, secondo lo stile di un civile servitore che ha avuto anche la stima della destra. La sua sfida va raccolta anche nel centrodestra: serve una nuova forza di ispirazione cristiana che razionalizzi una presenza dei cattolici fin qui disordinata, scomposta e politicamente irrilevante". Così il presidente della Dc Gianfranco Rotondi.
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - "Sono contento che il sindaco della città di Bologna, Matteo Lepore, abbia deciso l’esposizione dal Palazzo municipale della bandiera israeliana e di quella palestinese. ‘Due popoli e due Stati’ è la vocazione tradizionale della politica estera italiana ed è il rinnovato impegno che dobbiamo assumere oggi, in un momento di turbolenze assai preoccupanti per la pace nel mondo. Non basta un accordo di cessate il fuoco emergenziale: è necessario intraprendere con coraggio la strada della convivenza stabile e duratura. L’Europa faccia finalmente sentire la sua voce con maggiore incisività. Il gesto simbolico del Comune di Bologna sia di auspicio per tutti”. Lo scrive Pier Ferdinando Casini su Facebook.
Agrigento, 18 gen. (Adnkronos) - All’uscita nel cortile del teatro Pirandello di Agrigento, al termine della cerimonia per Agrigento Capitale della Cultura, l’orchestra ha suonato al passaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le musiche di 'Nuovo cinema Paradiso' e il Capo dello Stato si è fermato per qualche istante ad ascoltare. Poi è uscito a salutare i cittadini che hanno assistito alla cerimonia davanti al maxischermo.