di Pier Giorgio Gherardini
Al di là delle cause naturali, sicuramente determinanti nell’espansione incontrollabile degli incendi in California, non possiamo non evidenziare che l’ampiezza di tali disastri è anche una diretta conseguenza del sistema politico e sociale su cui si basa il “modello americano” di sviluppo. E’ il modello che, in estrema sintesi, teorizza il diritto – ovunque sia possibile generare una rendita finanziaria privata – a perseguire fino in fondo tale possibilità, senza che nessuna autorità possa intervenire, e con scarsa considerazione dei rischi e delle possibili ricadute dell’iniziativa privata sull’interesse pubblico.
E’ il modello di sviluppo che ha generato crisi di tutti i tipi: i crolli della finanza, la disgregazione delle istituzioni pubbliche nei settori dell’istruzione, della giustizia, della sanità, delle infrastrutture, della gestione delle risorse naturali, cioè le istituzioni che definiscono una comunità civile, negli Usa date spesso in appalto a organizzazioni private il cui unico scopo irrinunciabile è distribuire dividendi agli investitori, anche a costo della qualità dei servizi che dovrebbero garantire.
E non importa chi governa: il capitale va sempre con chi governa (v. Musk e compari).
Il capitalismo senza regole, su cui il modello è basato, ha creato o ingigantito i problemi: le crisi periodiche (finanziarie, sociali, gestione di eventi naturali) ne sono la conseguenza diretta. Il fatto drammatico è che le varie crisi hanno generato una disgregazione irreversibile, la società americana si sta autodistruggendo, perché non ha più gli strumenti per contrastare gli eventi: pensiamo davvero che qualche Presidente riuscirà a limitare le stragi nelle scuole, in un paese dove circolano più armi che persone e in cui è impossibile approvare una legislazione che impedisca la diffusione delle armi? O che ponga un freno alla finanza speculativa che uccide in modo pulito, invisibile, e senza spargimento di sangue, ovunque ci sia da difendere il capitale investito?
Ed è tollerabile che, per risparmiare sui costi, si possano utilizzare carcerati come pompieri e così creare una opportunità di guadagno per i privati che gestiscono le carceri? Se si esamina la logica che giustifica l’affido ai privati della gestione carceraria (o di altri servizi pubblici essenziali) si capisce perché l’esito finale di questo processo è già scritto: gli investitori saranno sicuramente ricompensati, il servizio verrà sicuramente peggiorato, si salveranno solo quanti potranno pagare altri soggetti per ottenere quello che il servizio pubblico non può più dare. Chi può, allora, chiama in soccorso i pompieri privati, a qualunque costo.
E’ lo stesso identico modello adottato nella sanità, nell’istruzione, nei trasporti e… il lettore può continuare.
Le immagini terrificanti provenienti da Los Angeles rappresentano plasticamente la caduta dell’Impero, il fallimento totale del modello di sviluppo. E l’Europa? E l’Italia? Il “modello americano” è già stato ampiamente adottato dalla nuova Commissione, nella versione magistrale fornita dal “Rapporto Draghi”, per la cui analisi rimando all’ottimo studio del Forum Disuguaglianze Diversità. Purtroppo, siamo in pessime mani!
P.S. Sarebbe pure interessante sapere come sia stato possibile costruire città come Los Angeles e San Diego in una regione semi desertica: l’acqua delle piscine di Hollywood e Santa Monica proviene dal fiume Colorado e per arrivare lì percorre migliaia di Km, con costi elevati e guadagni altrettanto elevati dei vari concessionari (pubblici e privati) che incontra lungo la strada (v. “Cadillac Desert. The American West And Its Disappearing Water” di Marc Reisner, 1986, ed. rivista 1993, Penguin Books).
Ed è una risorsa che da anni scarseggia: ma nessuna legge – nel modello americano – potrà mai vietare, a chi se lo può permettere, di riempire le piscine con la Ferrarelle, molto apprezzata in quei luoghi.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
Sostenitore
I post scritti dai lettori
Mondo - 14 Gennaio 2025
Le immagini terrificanti di Los Angeles mostrano il fallimento del modello americano
di Pier Giorgio Gherardini
Al di là delle cause naturali, sicuramente determinanti nell’espansione incontrollabile degli incendi in California, non possiamo non evidenziare che l’ampiezza di tali disastri è anche una diretta conseguenza del sistema politico e sociale su cui si basa il “modello americano” di sviluppo. E’ il modello che, in estrema sintesi, teorizza il diritto – ovunque sia possibile generare una rendita finanziaria privata – a perseguire fino in fondo tale possibilità, senza che nessuna autorità possa intervenire, e con scarsa considerazione dei rischi e delle possibili ricadute dell’iniziativa privata sull’interesse pubblico.
E’ il modello di sviluppo che ha generato crisi di tutti i tipi: i crolli della finanza, la disgregazione delle istituzioni pubbliche nei settori dell’istruzione, della giustizia, della sanità, delle infrastrutture, della gestione delle risorse naturali, cioè le istituzioni che definiscono una comunità civile, negli Usa date spesso in appalto a organizzazioni private il cui unico scopo irrinunciabile è distribuire dividendi agli investitori, anche a costo della qualità dei servizi che dovrebbero garantire.
E non importa chi governa: il capitale va sempre con chi governa (v. Musk e compari).
Il capitalismo senza regole, su cui il modello è basato, ha creato o ingigantito i problemi: le crisi periodiche (finanziarie, sociali, gestione di eventi naturali) ne sono la conseguenza diretta. Il fatto drammatico è che le varie crisi hanno generato una disgregazione irreversibile, la società americana si sta autodistruggendo, perché non ha più gli strumenti per contrastare gli eventi: pensiamo davvero che qualche Presidente riuscirà a limitare le stragi nelle scuole, in un paese dove circolano più armi che persone e in cui è impossibile approvare una legislazione che impedisca la diffusione delle armi? O che ponga un freno alla finanza speculativa che uccide in modo pulito, invisibile, e senza spargimento di sangue, ovunque ci sia da difendere il capitale investito?
Ed è tollerabile che, per risparmiare sui costi, si possano utilizzare carcerati come pompieri e così creare una opportunità di guadagno per i privati che gestiscono le carceri? Se si esamina la logica che giustifica l’affido ai privati della gestione carceraria (o di altri servizi pubblici essenziali) si capisce perché l’esito finale di questo processo è già scritto: gli investitori saranno sicuramente ricompensati, il servizio verrà sicuramente peggiorato, si salveranno solo quanti potranno pagare altri soggetti per ottenere quello che il servizio pubblico non può più dare. Chi può, allora, chiama in soccorso i pompieri privati, a qualunque costo.
E’ lo stesso identico modello adottato nella sanità, nell’istruzione, nei trasporti e… il lettore può continuare.
Le immagini terrificanti provenienti da Los Angeles rappresentano plasticamente la caduta dell’Impero, il fallimento totale del modello di sviluppo. E l’Europa? E l’Italia? Il “modello americano” è già stato ampiamente adottato dalla nuova Commissione, nella versione magistrale fornita dal “Rapporto Draghi”, per la cui analisi rimando all’ottimo studio del Forum Disuguaglianze Diversità. Purtroppo, siamo in pessime mani!
P.S. Sarebbe pure interessante sapere come sia stato possibile costruire città come Los Angeles e San Diego in una regione semi desertica: l’acqua delle piscine di Hollywood e Santa Monica proviene dal fiume Colorado e per arrivare lì percorre migliaia di Km, con costi elevati e guadagni altrettanto elevati dei vari concessionari (pubblici e privati) che incontra lungo la strada (v. “Cadillac Desert. The American West And Its Disappearing Water” di Marc Reisner, 1986, ed. rivista 1993, Penguin Books).
Ed è una risorsa che da anni scarseggia: ma nessuna legge – nel modello americano – potrà mai vietare, a chi se lo può permettere, di riempire le piscine con la Ferrarelle, molto apprezzata in quei luoghi.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
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Alberto Trentini arrestato in Venezuela il 15 novembre, l’appello dei familiari: “Non abbiamo più notizie, governo intervenga”
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Israele, la tregua agita il governo. Smotrich: “Rovescerò l’esecutivo se l’esercito non occuperà Gaza”
Politica
Furto in una cabina elettrica alla stazione di Roma Aurelia. Salvini porta il complotto in Parlamento: “A giorni riferirò in Aula”
Palermo, 19 gen. (Adnkronos) - "Il sindaco, unitamente alla giunta, e il presidente del consiglio, unitamente all’intero consiglio comunale, condannano fermamente l’infame aggressione perpetrata, nella giornata di oggi, ai danni di un nostro concittadino settantaduenne ad opera di due malviventi, che dopo avere tentato di estorcergli del denaro, al rifiuto dell’uomo, lo hanno letteralmente massacrato, lasciandolo a terra, nella pubblica via, gravemente ferito". Così il sindaco di Lentini (Siracusa), Rosario Lo Faro dopo la rapina all'anziano rimasto gravemente ferito.
"Un atto di barbarie, insopportabile per l’intera comunità lentinese, che travalica ogni limite di tolleranza, di fronte al quale, una volta assicurati alla giustizia i due balordi, il Comune di Lentini non esiterà a costituirsi parte civile nel processo allo scopo di chiederne la massima punizione- dice -Da ultimo, interpretando il pensiero della città, ci auguriamo che la vittima possa, al più presto, riprendersi per ritornare all’affetto dei suoi familiari".
Palermo, 19 gen. (Adnkronos) - Un anziano di 72 anni è ricoverato in gravissime condizioni dopo essere stato rapinato con violenza. E' successo a Lentini, nel Siracusano, in via Libertà, a pochi passi dallo stadio comunale. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti il pensionato stava passeggiando da solo quando è stato avvicinato da due persone, che avrebbero preteso dei soldi. Al rifiuto dell’uomo, i due hanno iniziato a massacrarlo con violenza, con calci e pugni, anche in faccia. A dare l'allarme sono stati i passanti che hanno messo in fuga i due mentre il 72enne è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale di Lentini dove è arrivato in gravissime condizioni. E’ in prognosi riservata. Ha una commozione cerebrale. La Procura ha aperto una inchiesta.
Tel Aviv, 19 gen. (Adnkronos) - Romi Gonen, Emili Damari e Doron Steinbrecher. Sono loro le tre donne che, secondo quanto anticipato da Hamas, dovrebbero essere liberate alle 4 di questo pomeriggio (le tre ora italiana), dopo l'accordo raggiunto sul cessate il fuoco entrato in vigore questa mattina.
Emili Damari, 28 anni, ha doppia cittadinanza britannica, mentre Doron Steinbrecher, 31 anni, è romena. Entrambe erano state rapite da Kfar Aza il 7 ottobre del 2023. Steinbrecher, che è una infermiera veterinaria, viveva accanto alle abitazioni della sorella sposata e dei genitori nel kibbutz. "Sono arrivati. Mi prendono", aveva detto in un messaggio vocale inviato ai suoi amici la mattina del 7 ottobre. Damari si trovava nel suo appartamento quando sono arrivati i miliziani di Hamas che le hanno sparato a una mano e hanno ucciso il suo cane, Chooka. E' stata anche ferita alla gamba da una scheggia di proiettile. E' stata caricata sulla sua auto e portata a Gaza, come ha testimoniato la madre.
Romi Gonen era stata catturata mentre cercava di scappare in auto con amici, proprio mentre era al telefono con la madre Meirav. "Mi hanno colpito mamma, sto perdendo sangue. Tutti in macchina stanno perdendo sangue", erano state le ultime parole alla madre quel giorno. Poco dopo, le forze israeliane hanno trovato l'auto vuota. E il telefono di Romi è stato tracciato a Gaza. Un ostaggio rilasciato lo scorso novembre aveva rivelato alla famiglia che Romi era viva, ma non in buone condizioni di salute.
Caltagirone (Catania), 19 gen.(Adnkronos) - "Nella Commissione Europea è vietata qualsiasi manifestazione religiosa, come se l'Europa fosse priva di radici e priva di valori. Io lo facevo apposta, facevo il presepe e mettevo il crocifisso nel mio ufficio, quando ero commissario europeo". Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Fi Antonio Tajani, intervenendo a Caltagirone (Catania) a un incontro su Don Luigi Sturzo.
Caltagirone (Catania), 19 gen. (Adnkronos) - "E' finita la stagione del partito unico dei cristiani, però credo che non possa esserci una rinuncia dei cristiani a esprimere le proprie idee e i propri valori, anche nell'agire politico. Essere cristiani non è un fatto privato, che riguarda solo la nostra coscienza. Per un politico cristiano valgono tutte le cose che ha detto don Luigi Sturzo nei suoi lunghi anni di impegno. Significa di avere il coraggio di fare delle scelte, già il coraggio di dirsi cristiani". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani, intervenendo a Caltagirone a un incontro organizzato in ricordo di don Sturzo. "C'è il timore di dire 'sono cristiano', non è mica un marchio di infamia. Puoi applicare alla politica i valori cristiani".
Caltagirone, 19 gen. (Adnkronos) - "Io domani mattina sarò in Israele e poi sarò a Ramallah, in Cisgiordania, per sostenere la pace, per incoraggiare questa tregua che è ancora molto fragile". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della sua visita a Caltagirone (Catania) per ricordare don Sturzo.
Tregua che "poi deve trasformarsi veramente in un momento di pace. Un cessate il fuoco che sta cominciando ora. Bisogna che tutte le parti facciano il massimo perché possa consolidarsi, che da una prima fase poi si possa passare alla seconda e poi alla terza. L'Italia vuole essere protagonista di questa costruzione di pace, come lo è stata in passato. E in Israele e in Palestina andrò a ripetere questo messaggio".
"L'Italia vuole essere anche garante di questa tregua e mi auguro che si possa in futuro anche avere la riunificazione della Palestina, Gaza e Cisgiordania, per poi dar vita, in futuro, ad uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele. L'obiettivo è sempre quello della pace e mi auguro anche che si possa finalmente arrivare a sottoscrivere gli accordi di Abramo, che sono quelli che invisi ad Hamas, hanno provocato tutto quello che è successo in questi mesi", ha detto ancora il ministro.
"Bisogna capire che il cessate il fuoco, in queste prime fasi, è ancora fragilee bisogna fare il possibile per sostenere le parti - ha sottolineato Tajani - A mano a mano che, da un lato, aumenterà il flusso di ostaggiche tornerà a casa e, dall’altro il flusso degli aiuti alimentari ed energetici, dovremo far crescere la fiducia reciproca e la voglia di porre definitivamente fine al conflitto. Sarà molto difficile, ma è ciò su cui dobbiamo lavorare. Per questo la mia missione di domani servirà a dare un chiaro segnale che con la pace e la stabilità, di Israele ma anche dell’intera regione, finisce l’isolamento".
"Anp non può ancora riprendere il controllo di Gaza. Dobbiamo lavorare per una positiva prima fase di 6 settimane per aprire le porte alla seconda. L'Italia con la Ue e con i paesi amici arabi sarà impegnata in questa lunga maratona per costruire la pace", ha quindi aggiunto Tajani.
"In Libano adesso dovrà essere presa una decisione. Noi abbiamo un candidato che è di i altissimo livello, mi auguro che sia gradito sia ai libanesi sia agli israeliani, quindi credo che possa si possa raggiungere questo obiettivo", ha detto ancora il vicepremier rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se l'Italia conferma le truppe Unifil con l'Italia al comando. "Abbiamo sempre dimostrato, con i nostri militari, di essere protagonisti di pace, graditi a tutti, come sono graditi i nostri carabinieri in Palestina così le nostre truppe, che sono parte dell'Unifil, sono gradite per la loro capacità di integrarsi nel territorio, di saper rispettare tutte le diverse identità. Ecco, sono fondamentali per la costruzione della pace in quell'area tormentata nel Medio Oriente, dove noi vogliamo, ripeto, essere protagonisti e portatori di pace", ha concluso.
Tel Aviv, 19 gen. (Adnkronos) - Romi Gonen, Emili Damari e Doron Steinbrecher. Sono loro le tre donne che, secondo quanto anticipato da Hamas, dovrebbero essere liberate alle 4 di questo pomeriggio (le tre ora italiana), dopo l'accordo raggiunto sul cessate il fuoco entrato in vigore questa mattina.
Emili Damari, 28 anni, ha doppia cittadinanza britannica, mentre Doron Steinbrecher, 31 anni, è romena. Entrambe erano state rapite da Kfar Aza il 7 ottobre del 2023. Steinbrecher, che è una infermiera veterinaria, viveva accanto alle abitazioni della sorella sposata e dei genitori nel kibbutz. "Sono arrivati. Mi prendono", aveva detto in un messaggio vocale inviato ai suoi amici la mattina del 7 ottobre. Damari si trovava nel suo appartamento quando sono arrivati i miliziani di Hamas che le hanno sparato a una mano e hanno ucciso il suo cane, Chooka. E' stata anche ferita alla gamba da una scheggia di proiettile. E' stata caricata sulla sua auto e portata a Gaza, come ha testimoniato la madre.
Romi Gonen era stata catturata mentre cercava di scappare in auto con amici, proprio mentre era al telefono con la madre Meirav. "Mi hanno colpito mamma, sto perdendo sangue. Tutti in macchina stanno perdendo sangue", erano state le ultime parole alla madre quel giorno. Poco dopo, le forze israeliane hanno trovato l'auto vuota. E il telefono di Romi è stato tracciato a Gaza. Un ostaggio rilasciato lo scorso novembre aveva rivelato alla famiglia che Romi era viva, ma non in buone condizioni di salute.