di Fabio Grasso
Tra i casi in cui potreste essere costretti a non fermarvi a un controllo, potrebbe esserci quello in cui siete in ritardo per l’ennesima trasmissione televisiva. Varie necessità che non vi autorizzano a non fermarvi ma vi consentono di proseguire, comunque, configurando un reato risolvibile con una multa. Fermatevi, prendete la multa e i rimproveri, scusandovi per il tempo perso a farvi seguire (non inseguire) nel caso abbiate sollevato sospetti. Viceversa, se dimenticate il fucile a canne mozze visibile dal finestrino e dalle vostre tasche fa capolino un passamontagna, che sia estate inoltrata o inverno mite, non fermandovi ad un posto di controllo, ma, a questo punto, nemmeno di blocco, sarete inseguiti dagli agenti, a sirene spiegate e a tutto gas.
Secondo Quotidiano Nazionale, il “posto” neppure ci sarebbe stato. Ma i carabinieri avevano notato un passamontagna sotto il casco del conducente. Insospettiti, i militari cambiavano la modalità da pattugliamento a inseguimento. C’era, non c’era un “posto”, non sappiamo nulla. Ma il pollaio impazza. Gli agenti hanno o dovrebbero avere l’occhio addestrato per distinguere un passamontagna da “freddo” da uno da “rapina”. Chiaro, più è la velocità di chi non si ferma, maggiore è, o dovrebbe essere, la malefatta compiuta da colui che, a questo punto, diventa un fuggitivo. Ma cosa avrà fatto per andare a tale velocità? Qualcosa di grave o gravissimo. Impaurito o colpevole di qualche reato?
Si può dedurre soltanto che il fuggitivo non sia entrato ancora in modalità “tanto non potete farmi niente” come alcuni video sui social riportano a dimostrare il senso di impunità, e di farla franca, in questo Paese di ignoranti o recitanti la parte degli ignoranti, per ragioni di schieramento, comodo, quando non sollazzo televisivo, che concorrono ad alimentare il clima di incertezza, tra giostre verbali e ottovolanti scritti, in un minestrone in cui i criminali sguazzano e anche le pulci hanno qualcosa di che delinquere. Sapendo di avere possibilità di farla franca senza fuggire. Ostinato o atterrito, ingaggia una sfida con le volanti pensando “tanto non mi prendete”, eco di quel “tanto non potete farmi niente”. Tenta di seminare i carabinieri, configurando il reato di resistenza a pubblico ufficiale. L’ignoranza di chi commenta è tale da ammettere lo “speronamento” e il “tamponamento lieve”. Come fossero cioccolatini.
Ma sì, ma che vuoi che sia. Ma dai, vabbè, una bottarella de qua, una spintarella de là. Tutto bene, tutto ammesso, anzi, necessario. Ma sì!
Roba da non credere, per alcuni dei più famosi direttori di quotidiani le cose funzionerebbero così. Giletti, in Rai, commenta il filmato nel punto esatto in cui c’è un primo “lieve” contatto per affermare che, se avessero voluto, li avrebbero buttati giù lì.
Io rimarrei nel silenzio, dono e bene più preziosi, ma quando è troppo è troppo. Sfidare onde e intemperie per venire qui? Dove giornalisti e politici affermano che, in caso di inseguimento, potreste essere nient’altro che birilli da buttare giù nonostante gli stessi agenti si guardino bene dal dire o fare una cosa del genere? Dove alcuni direttori scrivono che se non ti fermi a un “posto” tutto ciò che succede, dopo, è colpa tua?
E’ un Paese malato nel midollo e nelle viscere. Non ne abbiate a male. Ma dopo il danno di essere stranieri, subite la beffa di essere italiani stranieri tra italiani italiani, poveracci tutti, gli uni e gli altri. Chi afferma che chiunque, non fermandosi ad un alt, sceglie di essere un birillo, lo diventa lui stesso ma è chiaro che nessuno ha interesse per la verità. A meno di non dover raggiungere, in tempo, l’ennesima trasmissione televisiva in cui dividere i cittadini in favore di una o l’altra verità.
Per questi direttori, politici e commentatori, tutti noi, in caso di emergenza, potremmo trovarci a giocare a bowling con la pubblica sicurezza. Questo non sarà mai il pensiero di carabinieri e giudici chiamati a risolvere questo caso.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
Sostenitore
I post scritti dai lettori
Giustizia & Impunità - 15 Gennaio 2025
Caso Ramy, ‘se non ti fermi a un posto di blocco ciò che succede dopo è colpa tua’: siamo un Paese malato
di Fabio Grasso
Tra i casi in cui potreste essere costretti a non fermarvi a un controllo, potrebbe esserci quello in cui siete in ritardo per l’ennesima trasmissione televisiva. Varie necessità che non vi autorizzano a non fermarvi ma vi consentono di proseguire, comunque, configurando un reato risolvibile con una multa. Fermatevi, prendete la multa e i rimproveri, scusandovi per il tempo perso a farvi seguire (non inseguire) nel caso abbiate sollevato sospetti. Viceversa, se dimenticate il fucile a canne mozze visibile dal finestrino e dalle vostre tasche fa capolino un passamontagna, che sia estate inoltrata o inverno mite, non fermandovi ad un posto di controllo, ma, a questo punto, nemmeno di blocco, sarete inseguiti dagli agenti, a sirene spiegate e a tutto gas.
Secondo Quotidiano Nazionale, il “posto” neppure ci sarebbe stato. Ma i carabinieri avevano notato un passamontagna sotto il casco del conducente. Insospettiti, i militari cambiavano la modalità da pattugliamento a inseguimento. C’era, non c’era un “posto”, non sappiamo nulla. Ma il pollaio impazza. Gli agenti hanno o dovrebbero avere l’occhio addestrato per distinguere un passamontagna da “freddo” da uno da “rapina”. Chiaro, più è la velocità di chi non si ferma, maggiore è, o dovrebbe essere, la malefatta compiuta da colui che, a questo punto, diventa un fuggitivo. Ma cosa avrà fatto per andare a tale velocità? Qualcosa di grave o gravissimo. Impaurito o colpevole di qualche reato?
Si può dedurre soltanto che il fuggitivo non sia entrato ancora in modalità “tanto non potete farmi niente” come alcuni video sui social riportano a dimostrare il senso di impunità, e di farla franca, in questo Paese di ignoranti o recitanti la parte degli ignoranti, per ragioni di schieramento, comodo, quando non sollazzo televisivo, che concorrono ad alimentare il clima di incertezza, tra giostre verbali e ottovolanti scritti, in un minestrone in cui i criminali sguazzano e anche le pulci hanno qualcosa di che delinquere. Sapendo di avere possibilità di farla franca senza fuggire. Ostinato o atterrito, ingaggia una sfida con le volanti pensando “tanto non mi prendete”, eco di quel “tanto non potete farmi niente”. Tenta di seminare i carabinieri, configurando il reato di resistenza a pubblico ufficiale. L’ignoranza di chi commenta è tale da ammettere lo “speronamento” e il “tamponamento lieve”. Come fossero cioccolatini.
Ma sì, ma che vuoi che sia. Ma dai, vabbè, una bottarella de qua, una spintarella de là. Tutto bene, tutto ammesso, anzi, necessario. Ma sì!
Roba da non credere, per alcuni dei più famosi direttori di quotidiani le cose funzionerebbero così. Giletti, in Rai, commenta il filmato nel punto esatto in cui c’è un primo “lieve” contatto per affermare che, se avessero voluto, li avrebbero buttati giù lì.
Io rimarrei nel silenzio, dono e bene più preziosi, ma quando è troppo è troppo. Sfidare onde e intemperie per venire qui? Dove giornalisti e politici affermano che, in caso di inseguimento, potreste essere nient’altro che birilli da buttare giù nonostante gli stessi agenti si guardino bene dal dire o fare una cosa del genere? Dove alcuni direttori scrivono che se non ti fermi a un “posto” tutto ciò che succede, dopo, è colpa tua?
E’ un Paese malato nel midollo e nelle viscere. Non ne abbiate a male. Ma dopo il danno di essere stranieri, subite la beffa di essere italiani stranieri tra italiani italiani, poveracci tutti, gli uni e gli altri. Chi afferma che chiunque, non fermandosi ad un alt, sceglie di essere un birillo, lo diventa lui stesso ma è chiaro che nessuno ha interesse per la verità. A meno di non dover raggiungere, in tempo, l’ennesima trasmissione televisiva in cui dividere i cittadini in favore di una o l’altra verità.
Per questi direttori, politici e commentatori, tutti noi, in caso di emergenza, potremmo trovarci a giocare a bowling con la pubblica sicurezza. Questo non sarà mai il pensiero di carabinieri e giudici chiamati a risolvere questo caso.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
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Ok del Senato all’aumento delle accise sul gasolio. Per lo Stato più incassi per almeno 170 milioni
Alkmaar, 23 gen. - (Adnkronos) - Pesante ko per la Roma ad Alkmaar contro l'Az. I giallorossi perdono 1-0 con un gol di Parrott al 35' della ripresa e dicono addio alle speranze di qualificazione diretta agli ottavi di finale di Europa League. Per i capitolini sarà decisiva la sfida tra sette giorni all'Olimpico con l'Eintracht Francoforte per centrare la qualificazione ai playoff del mese prossimo. In classifica gli olandesi salgono a quota 11, scavalcando i capitolini fermi a 9.
Nel primo quarto d'ora di partita Hummels è decisivo in due occasioni. All'11 salva su Meerdink lanciato in contropiede e al 14' anticipa Poku a pochi metri dalla porta. Al 19' ammonito Dovbyk che, con un gomito alto, colpisce Goes. Al 22' Dybala serve Dovbyk in area ma Goes riesce a chiudere anticipando l'ucraino. Al 25' Angelino sbaglia un passaggio in uscita e l'AZ va in porta con Mijnans che si ritrova davanti a Svilar: decisivo Koné che va a chiuderlo in scivolata.
Alla mezz'ora il primo tiro dei giallorossi con Dovbyk da fuori area ma la conclusione è centrale e non crea pericoli al portiere avversario. Al 35' giallo anche per Hummels per una brutta entrata da dietro su Meerdink. Al 41' Poku a sinistra scappa via e poi mette un pallone rasoterra al centro, Ndicka ci arriva e mette un piede, ma lascia lì il pallone su cui si avventa Meerdink: sinistro potente da pochi metri ma conclusione alta.
Nell'intervallo Ranieri toglie Dovbyk e inserisce Soulé rinunciando a giocare con un vero centravanti. Al 4' bella azione degli ospiti. I giallorossi costruiscono bene e con un cross da destra trovano Angelino sulla fascia opposta. Stop e cross con la 'rabona' verso il centro, dove Dybala con la girata al volo manda alto. All'8' Meerdink è il primo ammonito tra gli olandesi. Al 12' Angelino da sinistra mette in mezzo un pallone rasoterra e forte, Soulé liscia e Dybala alle sue spalle non ci arriva per poco e l'azione sfuma. Al 17' doppio cambio nell'AZ: escono Koopmeiners e Lahdo, entrano Belic e Buurmesteer. Un minuto dopo giallo per Goes per protesta dopo un fallo su Angelino.
Al 22' Saelemaekers ruba palla a destra e poi mette al centro, dove Dybala ci arriva ma contrastato non riesce a indirizzare in porta. Al 26' ammonito Saelemaekers per un fallo su Meerdink. Al 27' escono proprio Meerdink e Poku, entrano Daal e Parrott. Tra i capitolini dentro El Shaarawy, fuori Saelemaekers. Al 31' parata di Svilar su colpo di testa di Maikuma. Al 35' arriva il gol partita. Clasie dal limite, centralmente, allarga a sinistra per Wolfe che mette al centro dove Parrott, entrato da pochi minuti, deve solo appoggiare nella porta vuota. Ranieri inserisce Baldanzi per Paredes. Al 41' Soulé entra in area e da sinistra cerca il mancino incrociato ma la palla finisce larga. Nel recupero tentativo di Dybala da fuori area ma la conclusione è centrale e non crea particolari problemi al portiere di casa.
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Perchè dobbiamo tenerci le bollette più care d'Europa? Facciamo un gruppo di acquisto pubblico che abbassi le bollette alle famiglie e alle imprese e scolleghiamo il prezzo dell'energia da quello del gas, che è il più caro". Lo ha detto Elly Schlein al Tg1.
Sulla Sanità, la segretaria del Pd ha poi spiegato: "Abbiamo richiesto più risorse per assumere medici e infermieri perchè ci sono quattro milioni e mezzo di persone che non riescono a curarsi".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "La legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori per cui la Cisl ha raccolto centinaia di migliaia di firme è un atto importante per dare senso e futuro al lavoro nel nostro Paese e attuazione all’art 46 della costituzione". Lo dice la senatrice del Partito democratico Annamaria Furlan, componente della commissione Lavoro.
"Il testo originale purtroppo è stato indebolito dai tanti emendamenti anche soppressivi che le forze di governo hanno fatto nei lavori in commissione ma finalmente viene meno quel muro ideologico contro la partecipazione che per anni ha caratterizzato il nostro sistema industriale e produttivo -aggiunge Furlan-. Mi auguro che nelle aule parlamentari si possano recuperare aspetti importanti del testo originario, rafforzati dagli emendamenti proposti dal Partito Democratico per dare a questa legge il valore che merita. Sarebbe la strada per valorizzare l'impegno della Cisl e di tutti i cittadini che hanno condiviso e firmato la proposta".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Sul rinvio a giudizio Meloni aveva detto che avrebbe valutato, è passata una settimana e non sentiamo una parola né ottenuto le dimissioni. Incoerente anche qui". Lo ha detto Elly Schlein al Tg1 sul caso Santanchè.
"Meloni sta chiusa nel palazzo, tradisce le promesse e non si occupa di chi non arriva a fine mese", ha aggiunto tra l'altro la segretaria del Pd.
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Giorgia Meloni ha fondato tutta la sua propaganda sulla sua presunta coerenza ma ormai è chiara a tutti la sua incoerenza. Aveva promesso caccia ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, ma ne avevano arrestato uno in Italia lo hanno liberato e lo hanno rimandato a casa. Abbiamo chiesto a Giorgia Meloni di spiegare il perchè". Lo ha detto al Tg1 Elly Schlein, aggiungendo: "Meloni la smetta di nascondersi dietro un suo ministro e per una volta venga a mettere la faccia".
Milano, 23 gen. (Adnkronos) - La coccarda tricolore sulla toga e tra le mani la Costituzione o cartelli di protesta. I magistrati di Milano sono pronti a manifestare, prima dell'inaugurazione dell'anno giudiziario previsto per sabato 25 gennaio, contro le riforme costituzionali in corso di approvazione, tra cui la separazione delle carriere. L'appuntamento è per le ore 9.15 davanti a Porta Vittoria, l'ingresso con la scalinata di uno dei Palazzo simbolo della giustizia in Italia.
L'iniziativa di protesta e sensibilizzazione, che saranno ripetute in ogni distretto di corte d'Appello, durerà fino alle 9.45 quando inizierà la cerimonia ufficiale nell'aula magna, con gli interventi istituzionali. "Al momento dell'intervento del rappresentante del Ministero, i magistrati, indossando la toga e la coccarda tricolore oltre che tenendo la Costituzione in mano, abbandoneranno temporaneamente l’aula (uscendo dalle porte laterali), rientrandovi immediatamente al termine di questo intervento, di modo da poter partecipare al resto della cerimonia".
L'auspicio degli organizzatori della protesta, la sezione milanese dell'Anm, è di avere "una massiccia partecipazione di tutte le colleghe e di tutti i colleghi: si tratta di un momento davvero importante, più di tanti altri, nel quale è fondamentale che la magistratura, tutta, si mostri unita e compatta anche agli occhi della cittadinanza, per far comprendere appieno le ragioni della nostra protesta. Se mai le riforme dovessero essere approvate, potremo almeno dire di aver cercato di opporci anziché restare inermi e lamentarci - inutilmente - a cose fatte".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Oggi si è concluso nelle Commissioni finanze e lavoro della Camera l’esame della proposta di legge sulla “partecipazione dei lavoratori” alla gestione e ai risultati di impresa. Il testo originario, frutto di una iniziativa popolare, contemplava un modello di “co-gestione” dei lavoratori nell’impresa che aveva una sua coerenza. La versione uscita dalle Commissioni, confezionata dalla maggioranza di governo a suon di emendamenti, costituisce un nuovo obbrobrio e l’ennesima presa per i fondelli dei lavoratori". Lo scrive sui social Giuseppe Conte.
"In sostanza questa maggioranza, dopo avere detto no al salario minimo, dopo avere scelto la strada della massima precarizzazione dei rapporti di lavoro, adesso attribuisce alle aziende il potere di decidere, unilateralmente e arbitrariamente, di pagare il premio di risultato (che è una retribuzione accessoria se non strutturale, che permette al lavoratore di beneficiare dei contributi previdenziali), con delle azioni. Azioni che - in caso di tensione finanziaria o di stato prefallimentare - potrebbero rivelarsi anche una sonora fregatura. Ma dove le studiano queste soluzioni, chi le suggerisce alla maggioranza? La ministra Santanché?", scrive tra le altre cose il leader del M5s.
"Come sempre Meloni e soci, quando incrociano i 'poteri forti', indietreggiano con l’inchino", sottolinea Conte che poi aggiunge: "Fidatevi: questi sono talmente incapaci da essere pericolosi!".