“Cominciamo a coinvolgerli tutti… eh… muoia Sansone con tutti i filistei”. Il 22 marzo 2023 era stato un facile profeta Domenico Britti, il presidente dell’Opba. Si tratta di quell’Organismo preposto al benessere animale dell’università Magna Graecia di Catanzaro che avrebbe dovuto verificare se era tutto in regola nei laboratori scientifici, i cosiddetti “stabulari” dell’Ateneo dove i topi venivano utilizzati come cavie per la ricerca.
Se i “filistei” di cui parla Britti sono la maggior parte degli indagati nell’inchiesta “Grecale” della Guardia di finanza, Sansone è senza dubbio l’ex magnifico rettore Giovanbattista De Sarro che, per la Procura di Catanzaro, è il capo dell’associazione a delinquere dedita a “una serie indeterminata di delitti di corruzione, falso, truffa ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali attraverso la creazione di un sistema di svolgimento delle attività di ricerca con animali vivi, presso gli stabulari d’Ateneo, realizzate in violazione delle norme sulla salute e sul benessere animale”.
Britti e De Sarro sono 2 degli 11 soggetti finiti stamattina agli arresti domiciliari. Sono, invece, 33 complessivamente gli indagati nell’inchiesta, partita dalle denunce di Nicola Costa, il veterinario dipendente dell’università ed ex responsabile della pulizia e del benessere degli animali che, a un certo punto, ha avuto contrasti con gli altri membri dell’associazione a delinquere. Un sodalizio di cui Costa faceva comunque parte e per questo è stato arrestato.
Di lui si parla in diversi verbali raccolti dalla Guardia di finanza a cui alcune assegniste e specializzande hanno raccontato le sevizie subite dai topi: “Qualche volta, ha affermato una testimone, ho assistito alla soppressione di topi o ratti da parte del veterinario Costa Nicola che certamente non erano regolari. Ho personalmente visto Costa prendere l’animale, topo o ratto, farlo volteggiare in aria e picchiarlo con forza sul muro sino a ucciderlo per i traumi provocati”.
A proposito di come venivano soppressi i topi, tra gli arrestati come promotore dell’associazione a delinquere, c’è anche Rita Citraro, docente e sperimentatrice nei progetti, finanziati con soldi pubblici, di cui era responsabile l’ex rettore De Sarro. “Ho assistito, ha dichiarato agli investigatori una dottoranda, ad alcuni casi di decapitazioni di animali senza anestesia, in particolare, da parte della professoressa Rita Citraro. È capitato che, a causa di ciò, gli altri ratti abbiano sentito l’odore del sangue derivante dalla decapitazione e si siano agitati. Ciò può costituire un problema anche a fini scientifici, perché se gli altri animali si agitano, oltre a diventare ingestibili, producono il cortisolo che incide sui risultati delle analisi”.
Nell’ordinanza di custodia cautelare, il gip scrive di un “chiaro accordo tra controllore e controllato”. Chi aveva il compito di verificare che nei due stabulari dell’università Magna Graecia venissero rispettate le normative, infatti, doveva essere l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ma gli ispettori veterinari Giuseppe Viscomi e Anselmo Poerio (anche loro ai domiciliari) sarebbero stati corrotti: erano soliti concordare il giorno dei controlli per poi certificare “l’esito regolare in ordine alle condizioni igienico-sanitarie e al rispetto del benessere animale”.
In cambio il veterinario Poerio “ha ottenuto la compartecipazione in ben 16 pubblicazioni scientifiche, redatte unitamente al gruppo che fa capo a Domenico Britti, assolutamente rilevanti e spendibili sul piano lavorativo, oltre che per giustificare gli insegnamenti conferiti”. I pm non hanno dubbi: “Il sistema illecito coinvolge i membri dell’Asp nell’associazione i quali omettono sistematicamente i controlli in cambio di molteplici utilità”.
Quella del direttore della struttura complessa del servizio veterinario Giuseppe Caparello (pure lui finito ai domiciliari, ndr), è stata “l’illecita ammissione della figlia Maria (indagata, ndr) alla scuola di specializzazione in farmacologia e tossicologia clinica”. “Devo entrare”. “Appunto, e lo so e lo so amore mio”. Le figlie sono pezzi di cuore. Se poi è quella del direttore dell’Asp lo è di più.
Quando Maria Caparello contatta il padre Giuseppe “manifestandogli tutto il suo disagio nello svolgere la professione di farmacista alle dipendenze di altre persone”, il genitore la invita ad aspettare: “Ti sto dicendo che devi avere un po’ di pazienza, io sto facendo del mio meglio… ora vediamo se esce sto cazzo di coso a maggio… vediamo come facciamo”.
Il “coso” era il bando per la specializzazione: “Ci stiamo provando… – la rassicura il padre – Stiamo cercando di fare di tutto per darti una dignità migliore”. L’uso del plurale non è a caso: la “dignità migliore” della ragazza è l’obiettivo non solo del genitore arrestato ma anche del rettore De Sarro che, per assicurarle il posto nella scuola di specializzazione, ne parla con la professoressa Citraro: “Caparello… – dice il ‘magnifico’ in un’intercettazione – ma lo sai chi è? Il veterinario capo… forse non hai capito chi è!… dell’Asp”. Ed è a questo punto che la guardia di finanza ascolta “in diretta le attività di manipolazione dei punteggi da parte di Rita Citraro e Giovambattista De Sarro in modo da far risultare Maria Caparello tra i vincitori”. Il botta e risposta tra il rettore e la docente universitaria non ha bisogno di commenti: “… ha preso sessantasette (67) non aveva titoli…”. “… è qua che ci interessa!… ha punteggi ancora?… quello è il capo dell’Asp”.
La corruzione degli ispettori dell’Azienda sanitaria sarebbe servita, in sostanza, a nascondere le precarie condizioni in cui versavano i due stabulari della Magna Graecia. In questo modo gli indagati si sarebbero garantiti le autorizzazioni da parte del ministero della Salute di diversi progetti di ricerca, finanziati quindi con soldi pubblici che, secondo gli investigatori, ammonterebbero a “circa 2milioni di euro”.
Nelle carte dell’inchiesta “Grecale”, i magistrati scrivono che “presso lo stabulario di Germaneto nel periodo dall’anno 2017 al 2023 non è mai stata espletata alcuna sorveglianza epidemiologica”. Non è stato adottato alcun “intervento urgente”, nemmeno “allorquando era stata riscontrata un’anomala mortalità neonatale nelle colonie d’allevamento presso lo stabulario d’Ateneo di Germaneto’”.
I topi morivano senza un motivo e, come è emerso dalle intercettazioni, non sono mai state effettuate le analisi microbiologiche della struttura. “Che noi avevamo provato a fare, dice l’indagato Britti, e che non abbiamo potuto fare perché costano un pezzo”. Eppure, sono previste come obbligatorie dal decreto legislativo 26/2014 e dalle linee guida Felasa secondo cui sono “assolutamente imprescindibili in caso di anomale morie di animali al fine di scongiurare epidemie ed il conseguente diffondersi di patologie virali e batteriologiche, in danno della salute animale ed umana”.
Assenza di condizioni igieniche adeguate, omissione totale di controlli e delle analisi microbiologiche. Ma anche assenza di sorveglianze epidemiologiche e mancanza di registri di farmaci che avrebbe consentito un uso disinvolto degli stupefacenti. Un’intercettazione, inserita nell’ordinanza di arresto, fotografa cosa avveniva negli “stabulari” dell’università: “Qui dentro nell’Ateneo tutti lo sapevano che là si facevano…le perette…capito?…che là la sera si facevano le trombate e i pompini…la notte là era tipo un night club…cioè lo sapevano tutti… se il giorno dopo…al posto del mangime trovi tre preservativi… ma siccome a quello lo pagavano…lui stava zitto…portava lì in un tiretto…quattro scatole di morfina e il giorno dopo non ne trovava nemmeno una”.
“Per me li potete chiudere gli stabulari, a me non me ne fotte un cazzo... sanzionatemi in maniera tale che almeno ho la possibilità di andare davanti ad un cazzo di giudice a dire che cosa è successo finalmente in tutti questi anni a Germaneto”. A parlare, nel febbraio 2023, era sempre l’indagato Domenico Britti. Nei prossimi giorni ci sarà l’interrogatorio di garanzia. Chissà se, a meno di due anni da quell’intercettazione, davanti al gip il presidente dell’Opba ricorda il suo proposito.
Giustizia & Impunità
Corruzione ed animali maltrattati all’Università di Catanzaro, i verbali: “Topi decapitati senza anestesia o lanciati contro i muri”
“Cominciamo a coinvolgerli tutti… eh… muoia Sansone con tutti i filistei”. Il 22 marzo 2023 era stato un facile profeta Domenico Britti, il presidente dell’Opba. Si tratta di quell’Organismo preposto al benessere animale dell’università Magna Graecia di Catanzaro che avrebbe dovuto verificare se era tutto in regola nei laboratori scientifici, i cosiddetti “stabulari” dell’Ateneo dove i topi venivano utilizzati come cavie per la ricerca.
Se i “filistei” di cui parla Britti sono la maggior parte degli indagati nell’inchiesta “Grecale” della Guardia di finanza, Sansone è senza dubbio l’ex magnifico rettore Giovanbattista De Sarro che, per la Procura di Catanzaro, è il capo dell’associazione a delinquere dedita a “una serie indeterminata di delitti di corruzione, falso, truffa ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali attraverso la creazione di un sistema di svolgimento delle attività di ricerca con animali vivi, presso gli stabulari d’Ateneo, realizzate in violazione delle norme sulla salute e sul benessere animale”.
Britti e De Sarro sono 2 degli 11 soggetti finiti stamattina agli arresti domiciliari. Sono, invece, 33 complessivamente gli indagati nell’inchiesta, partita dalle denunce di Nicola Costa, il veterinario dipendente dell’università ed ex responsabile della pulizia e del benessere degli animali che, a un certo punto, ha avuto contrasti con gli altri membri dell’associazione a delinquere. Un sodalizio di cui Costa faceva comunque parte e per questo è stato arrestato.
Di lui si parla in diversi verbali raccolti dalla Guardia di finanza a cui alcune assegniste e specializzande hanno raccontato le sevizie subite dai topi: “Qualche volta, ha affermato una testimone, ho assistito alla soppressione di topi o ratti da parte del veterinario Costa Nicola che certamente non erano regolari. Ho personalmente visto Costa prendere l’animale, topo o ratto, farlo volteggiare in aria e picchiarlo con forza sul muro sino a ucciderlo per i traumi provocati”.
A proposito di come venivano soppressi i topi, tra gli arrestati come promotore dell’associazione a delinquere, c’è anche Rita Citraro, docente e sperimentatrice nei progetti, finanziati con soldi pubblici, di cui era responsabile l’ex rettore De Sarro. “Ho assistito, ha dichiarato agli investigatori una dottoranda, ad alcuni casi di decapitazioni di animali senza anestesia, in particolare, da parte della professoressa Rita Citraro. È capitato che, a causa di ciò, gli altri ratti abbiano sentito l’odore del sangue derivante dalla decapitazione e si siano agitati. Ciò può costituire un problema anche a fini scientifici, perché se gli altri animali si agitano, oltre a diventare ingestibili, producono il cortisolo che incide sui risultati delle analisi”.
Nell’ordinanza di custodia cautelare, il gip scrive di un “chiaro accordo tra controllore e controllato”. Chi aveva il compito di verificare che nei due stabulari dell’università Magna Graecia venissero rispettate le normative, infatti, doveva essere l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ma gli ispettori veterinari Giuseppe Viscomi e Anselmo Poerio (anche loro ai domiciliari) sarebbero stati corrotti: erano soliti concordare il giorno dei controlli per poi certificare “l’esito regolare in ordine alle condizioni igienico-sanitarie e al rispetto del benessere animale”.
In cambio il veterinario Poerio “ha ottenuto la compartecipazione in ben 16 pubblicazioni scientifiche, redatte unitamente al gruppo che fa capo a Domenico Britti, assolutamente rilevanti e spendibili sul piano lavorativo, oltre che per giustificare gli insegnamenti conferiti”. I pm non hanno dubbi: “Il sistema illecito coinvolge i membri dell’Asp nell’associazione i quali omettono sistematicamente i controlli in cambio di molteplici utilità”.
Quella del direttore della struttura complessa del servizio veterinario Giuseppe Caparello (pure lui finito ai domiciliari, ndr), è stata “l’illecita ammissione della figlia Maria (indagata, ndr) alla scuola di specializzazione in farmacologia e tossicologia clinica”. “Devo entrare”. “Appunto, e lo so e lo so amore mio”. Le figlie sono pezzi di cuore. Se poi è quella del direttore dell’Asp lo è di più.
Quando Maria Caparello contatta il padre Giuseppe “manifestandogli tutto il suo disagio nello svolgere la professione di farmacista alle dipendenze di altre persone”, il genitore la invita ad aspettare: “Ti sto dicendo che devi avere un po’ di pazienza, io sto facendo del mio meglio… ora vediamo se esce sto cazzo di coso a maggio… vediamo come facciamo”.
Il “coso” era il bando per la specializzazione: “Ci stiamo provando… – la rassicura il padre – Stiamo cercando di fare di tutto per darti una dignità migliore”. L’uso del plurale non è a caso: la “dignità migliore” della ragazza è l’obiettivo non solo del genitore arrestato ma anche del rettore De Sarro che, per assicurarle il posto nella scuola di specializzazione, ne parla con la professoressa Citraro: “Caparello… – dice il ‘magnifico’ in un’intercettazione – ma lo sai chi è? Il veterinario capo… forse non hai capito chi è!… dell’Asp”. Ed è a questo punto che la guardia di finanza ascolta “in diretta le attività di manipolazione dei punteggi da parte di Rita Citraro e Giovambattista De Sarro in modo da far risultare Maria Caparello tra i vincitori”. Il botta e risposta tra il rettore e la docente universitaria non ha bisogno di commenti: “… ha preso sessantasette (67) non aveva titoli…”. “… è qua che ci interessa!… ha punteggi ancora?… quello è il capo dell’Asp”.
La corruzione degli ispettori dell’Azienda sanitaria sarebbe servita, in sostanza, a nascondere le precarie condizioni in cui versavano i due stabulari della Magna Graecia. In questo modo gli indagati si sarebbero garantiti le autorizzazioni da parte del ministero della Salute di diversi progetti di ricerca, finanziati quindi con soldi pubblici che, secondo gli investigatori, ammonterebbero a “circa 2milioni di euro”.
Nelle carte dell’inchiesta “Grecale”, i magistrati scrivono che “presso lo stabulario di Germaneto nel periodo dall’anno 2017 al 2023 non è mai stata espletata alcuna sorveglianza epidemiologica”. Non è stato adottato alcun “intervento urgente”, nemmeno “allorquando era stata riscontrata un’anomala mortalità neonatale nelle colonie d’allevamento presso lo stabulario d’Ateneo di Germaneto’”.
I topi morivano senza un motivo e, come è emerso dalle intercettazioni, non sono mai state effettuate le analisi microbiologiche della struttura. “Che noi avevamo provato a fare, dice l’indagato Britti, e che non abbiamo potuto fare perché costano un pezzo”. Eppure, sono previste come obbligatorie dal decreto legislativo 26/2014 e dalle linee guida Felasa secondo cui sono “assolutamente imprescindibili in caso di anomale morie di animali al fine di scongiurare epidemie ed il conseguente diffondersi di patologie virali e batteriologiche, in danno della salute animale ed umana”.
Assenza di condizioni igieniche adeguate, omissione totale di controlli e delle analisi microbiologiche. Ma anche assenza di sorveglianze epidemiologiche e mancanza di registri di farmaci che avrebbe consentito un uso disinvolto degli stupefacenti. Un’intercettazione, inserita nell’ordinanza di arresto, fotografa cosa avveniva negli “stabulari” dell’università: “Qui dentro nell’Ateneo tutti lo sapevano che là si facevano…le perette…capito?…che là la sera si facevano le trombate e i pompini…la notte là era tipo un night club…cioè lo sapevano tutti… se il giorno dopo…al posto del mangime trovi tre preservativi… ma siccome a quello lo pagavano…lui stava zitto…portava lì in un tiretto…quattro scatole di morfina e il giorno dopo non ne trovava nemmeno una”.
“Per me li potete chiudere gli stabulari, a me non me ne fotte un cazzo... sanzionatemi in maniera tale che almeno ho la possibilità di andare davanti ad un cazzo di giudice a dire che cosa è successo finalmente in tutti questi anni a Germaneto”. A parlare, nel febbraio 2023, era sempre l’indagato Domenico Britti. Nei prossimi giorni ci sarà l’interrogatorio di garanzia. Chissà se, a meno di due anni da quell’intercettazione, davanti al gip il presidente dell’Opba ricorda il suo proposito.
Articolo Precedente
Strage di Bologna, ergastolo definitivo per Gilberto Cavallini: la Cassazione conferma la sentenza sul quarto terrorista nero
Articolo Successivo
Separazione delle carriere: qualcuno ricorda i pretori? E allora basta con questa farsa!
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Sport
Sinner, terza meraviglia: l’Australian Open ha dimostrato che alle sue spalle c’è un abisso. Dedica a coach Cahill | Tutti i record del nr. 1
Mondo
Respingimenti ai confini ed espulsioni: la “svolta” degli eredi di Merkel che promettono il pugno duro sui migranti. Così rischia di crollare il muro anti-Afd
Diritti
“Per noi bambini di Auschwitz ogni giorno è memoria. Nulla andrà perduto: chi ha sentito i nostri racconti ne parlerà ai figli” | L’intervista
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "La notizia che arriva dalla Corte Penale Internazionale dell’Aia è sconvolgente. Osama Njeem Almasri, un criminale responsabile di atrocità disumane nel carcere di Mittiga a Tripoli, è stato arrestato in Italia per poi essere liberato e rimandato in Libia. Parliamo di un uomo che, secondo i giudici dell’Aja, ha ordinato e commesso personalmente torture, violenze sessuali, omicidi, inclusi abusi su un bambino di soli 5 anni. Il governo Meloni con l’inerzia omissiva del ministro Nordio ha permesso di liberare un mostro anziché assicurarlo alla giustizia". Lo dice Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa verde e deputato Avs.
"Nordio e Meloni hanno la responsabilità politica e morale della liberazione di Almasri. Meloni mercoledì ci metta la faccia e non mandi Piantedosi per l'informativa alla Camera dei Deputati. Nel nostro paese esiste l’obbligatorietà dell’azione penale e auspico che la procura della Repubblica di Roma guidata dal procuratore Lo Voi, chiarisca se ci sono state omissioni e responsabilità da parte del Ministro della Giustizia e del governo nel non aver ottemperato alla richiesta di arresto di un criminale assassino e stupratore come Almasri", conclude Bonelli.
Gaza, 26 gen. (Adnkronos) - L'ufficio stampa del governo di Gaza ha condannato le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul "trasferimento di cittadini di Gaza nei paesi vicini". "Affermiamo che questa nozione rimarrà una mera illusione nella mente di coloro che la propongono, destinata a fallire come tutti i precedenti piani e tentativi di spostamento degli ultimi decenni", ha affermato in una nota.
"Mettiamo in guardia contro lo sfruttamento della catastrofica situazione umanitaria a Gaza, causata dal genocidio commesso dall'occupazione. Chiediamo un'azione rapida per affrontare le diverse esigenze di vita e umanitarie dei residenti di Gaza e accelerare gli sforzi per un riparo, un soccorso e una ricostruzione".
L’Ufficio ha invitato le organizzazioni internazionali, nonché i paesi arabi e islamici, a sostenere fermamente “il diritto dei rifugiati al ritorno e al risarcimento. È essenziale che al nostro popolo sia consentito di determinare il proprio destino, di liberarsi dall'occupazione e di stabilire il proprio stato indipendente con Gerusalemme come capitale".
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Azione ha smarrito la sua direzione". Lo ha detto la deputata Giulia Pastorella, che ha lanciato la sua candidatura alla segreteria del partito fondato da Carlo Calenda. "Serve un cambiamento di rotta e di leadership per ridare forza e credibilità alla nostra comunità o rischiamo di diventare irrilevanti", ha spiegato la candidata invocando tra l'altro la necessità di "costruire una vera area liberal-democratica".
La presentazione della mozione congressuale 'Dipende da noi', che appoggia la candidatura della Pastorella, si è tenuta a Milano alla presenza di alcuni esponenti dei partiti e movimenti liberal-democratici come Luigi Marattin, Alessandro De Nicola, Paolo Costanzo, Matteo Hallisey, Alberto Forchielli e Roberto Bellia. "Abbiamo fatto bene in questi anni, ma abbiamo perso il sogno originario. Dobbiamo tornare a dare voce ai territori, ascoltare di più e regolamentare meglio le decisioni del partito", ha sottolineato Pastorella.
Pesenti al lancio della mozione 'Dipende da noi' anche l'ex vice presidente del Parlamento Ue Fabio Massimo Castaldo, la deputata Federica Onori e Mario Raffaelli, della Direzione nazionale di Azione, che ha parlato del Terzo polo: "Non possiamo permettere che quel sogno si spenga. Ora dobbiamo avere il coraggio di rilanciarlo".
(Adnkronos) - "Questo è il momento di ripartire. La leadership di Azione dipende da noi, e sono convinta che la nostra comunità sopravvivrà a qualunque cambiamento. Ma è necessario più coraggio, chiarezza e un'azione concreta. Cambiare è complesso, ma il nostro sogno si può realizzare, costruendo un futuro forte e coeso. Azione dipende da noi", ha detto ancora Pastorella.
Tel Aviv, 26 gen. (Adnkronos) - Un gruppo di hacker iraniani è riuscito a violare il software dei pulsanti antipanico di circa 20 asili israeliani, diffondendo attraverso di essi canzoni che incitano al terrorismo e sirene d'allarme. L'Israeli National Cyber Directorate ha riferito che il gruppo ha violato l'interfaccia di una società privata che fornisce i pulsanti antipanico. Inoltre, tramite un'altra piattaforma sviluppata dalla stessa società, sono stati inviati decine di migliaia di messaggi di testo contenenti messaggi allarmistici ai cittadini israeliani.
La Direzione per la sicurezza informatica ha invitato i cittadini che hanno ricevuto i messaggi a bloccarli e ignorarli, chiarendo che i messaggi non sono dannosi per i loro dispositivi mobili.
Roma, 26 gen. -(Adnkronos) -
E' 'fuga' in Giappone dai titoli di Stato europei (in particolare francesi), ma l'effetto è praticamente nullo sull'Italia, oggetto invece negli anni passati di forti acquisti. E' quanto emerge da dati compilati da Goldman Sachs e analizzati dal Financial Times. Le cifre mostrano un deflusso di debito pubblico dell'Eurozona che negli ultimi sei mesi ha raggiunto il livello più alto da oltre un decennio: nel periodo giugno novembre le vendite nette degli investitori giapponesi sono salite infatti a 41 miliardi di euro, un trend stimolato dall'aumento dei rendimenti dei bond nipponici ma anche dall'instabilità di alcuni paesi chiave, dalla Francia (che non ha ancora una legge di bilancio) alla Germania (che a febbraio tornerà alle urne).
Come detto i titoli francesi - gli Oat - sono stati i più venduti durante i sei mesi con un 'alleggerimento' di 26 miliardi di euro, mentre per i Btp - fra il 2020 e il 2021 i preferiti dagli investitori giapponesi - la bilancia è in parità fra vendite e acquisti, anche se a livelli ridotti. Il ritorno degli investitori giapponesi a casa rappresenta un "punto di svolta per il Giappone e i mercati globali", ha affermato al Financial Times Alain Bokobza, responsabile dell'allocazione globale degli asset presso Société Générale. Gli investimenti giapponesi sono stati "per molto tempo una fonte stabile di domanda di bond governativi" europei ricorda Tomasz Wieladek, economista di T Rowe Price ma ora spiega Seamus Mac Gorain, di JPMorgan Asset Management "non c'è dubbio che per la Francia la base di acquirenti sia cambiata".
Il Ft ricorda come i crescenti costi di copertura contro le oscillazioni dei cambi hanno reso il debito estero sempre meno attraente: ad esempio tenendo conto di questi costi, per gli investitori giapponesi il rendimento dei Btp italiani a 10 anni è di poco superiore all'1%, più o meno lo stesso rendimento del decennale della Bank of Japan.
Mosca, 26 gen. (Adnkronos/Afp) - La Russia ha dichiarato che le sue forze armate hanno conquistato la città di Velyka Novosilka, nell'Ucraina orientale, nella regione assediata di Donetsk, dopo quasi tre anni di offensiva. Velyka Novosilka si trova vicino alla linea del fronte meridionale in Ucraina, rimasta sostanzialmente statica ma dove da settimane aumentano i timori di una nuova offensiva russa.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Torna in azione la nave della vergogna: in corso la deportazione di 50 persone verso l’Albania. Altro che 'guerra ai trafficanti', il governo italiano continua ostinatamente nella sua ignobile crociata contro il diritto d’asilo e la migrazione". Lo scrive sui sociale l'eurodeputata di Avs Ilaria Salis.
"Il vero trafficante e torturatore Almasri, ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, ha goduto del privilegio di un volo di Stato per trovare riparo nella Libia delle milizie e delle mafie -prosegue Salis-. Al contrario, 49 esseri umani in fuga da guerra e miseria vengono deportati con il pattugliatore militare Cassiopea perché facenti parte di quell’umanità in eccesso di cui ci si deve sbarazzare".
"Mezzi pubblici impiegati con scopi diametralmente opposti e destinati a soggetti che non potrebbero essere più diversi. Da un lato, per reprimere persone colpevoli di cercare solo un futuro migliore; dall’altro, per garantire protezione a potenti macchiatisi dei crimini più atroci. Complimenti, era difficile immaginare una politica più abietta", conclude.