Si dovranno attendere massimo 48 ore per arrivare a un accordo definitivo sul cessate il fuoco a Gaza. Questo stando a quanto hanno riferito funzionari arabi vicini ai colloqui in corso a Doha tra i rappresentanti di Israele, gli Stati mediatori e Hamas. Ma l’emittente Al Arabiya frena gli entusiasmi: dopo che nella giornata di martedì tutti gli attori coinvolti, dallo Stato ebraico al partito armato palestinese, dai qatarioti agli egiziani, fino agli americani, avevano confermato che l’intesa era imminente, oggi Hamas ha chiesto qualche ora in più per rivedere diverse clausole nell’accordo. E mancano anche alcune specifiche da parte di Israele sul ritiro dei militari dalla Striscia. Ma all’annuncio mancano ormai poche ore: il primo ministro del Qatar Mohammed al-Thani e il ministro degli Esteri Mohammed bin Abd al-Rahman terranno una conferenza stampa a Doha nel corso della quale, secondo il quotidiano Al-Arabi Al-Jadeed, sarà annunciato l’accordo. Secondo Channel 12, comunque, la prima fase scatterà solo da domenica con la liberazione di tre ostaggi. “Cauto ottimismo” anche dal Cremlino.

Colloqui ancora in corso, dunque, dopo che nella serata di ieri il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva convocato una riunione d’urgenza con i vertici della sicurezza per esaminare i termini dell’accordo: “Sono pronto per un cessate il fuoco prolungato a condizione che tutti i rapiti vengano rilasciati – aveva dichiarato in serata – È questione di giorni o ore. Aspettiamo la risposta di Hamas e poi può iniziare subito”. Questa risposta, a quanto pare, non è ancora arrivata. Nelle ore in cui si diceva che l’intesa era ormai imminente era subito circolata la notizia che il Movimento Islamico di Resistenza stava ancora attendendo il via libera definitivo di Muhammad Sinwar, fratello dell’ex leader Yahya, ucciso da Israele nella Striscia nell’ottobre scorso. L’ok è però arrivato, secondo quanto scrive il Wall Street Journal che cita fonti arabe: Sinwar è d’accordo in linea di principio. Ma adesso emerge che una delle questioni principali che deve ancora essere definita sono i parametri esatti del ritiro delle Idf da Gaza: i mediatori stanno ancora aspettando una mappa da Israele che li definisca, affermano funzionari arabi ipotizzando comunque che un accordo possa essere annunciato già mercoledì o giovedì sotto forma di una dichiarazione congiunta di Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Proprio dal cairo, però, fonti fanno sapere che “la maggior parte delle forze dell’Idf ha lasciato l’asse Filadelfia (al confine tra Gaza e il Sinai egiziano, ndr) nelle ultime ore”.”L’accordo di cessate il fuoco esiste già, ma l’annuncio ufficiale è rinviato fino a quando non ci sarà un’intesa sui meccanismi di attuazione”, ha spiegato un alto funzionario di Hamas al quotidiano con base a Londra al Arabi al Jadeed. Ma da Israele arriva una prima frenata: Hamas sta tentando di far fallire i colloqui, ha detto a Haaretz una fonte israeliana di alto livello. Un’altra ha detto invece che sembra “che Hamas sia interessata all’accordo, ma che nulla è stato ancora finalizzato”.

Per adesso, la guerra andrà avanti. Sei persone sono state uccise in un attacco aereo nella zona di Jenin, in Cisgiordania, e diverse sono rimaste ferite nel primo attacco israeliano nella città palestinese da quando l’Anp ha avviato una repressione nei confronti dei militanti di Hamas e dei gruppi più estremisti in West Bank, il mese scorso. Nella Striscia, invece, almeno 22 persone sono morte in diversi attacchi israeliani nelle prime ore del mattino, portando il totale a 62 persone uccise nel territorio palestinese nelle ultime 24 ore.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Los Angeles, tre arresti per incendio doloso. Le vittime dei roghi salgono a 25, e mercoledì nuova allerta per vento forte

next