Continuano i rincari dei carburanti in scia all’aumento dei prezzi del petrolio, con il Brent che resta oltre gli 80 dollari dopo le nuove sanzioni degli Usa a Mosca. Già da ieri, quando diverse compagnie hanno annunciato rialzi, le associazioni dei consumatori in coro parlano di speculazione e chiedono l’intervento del Garante per la sorveglianza dei prezzi, unità di missione del ministero delle Imprese ora guidata da Benedetto Mineo. Torna in primo piano di conseguenza anche il nodo delle accise, che la maggioranza in campagna elettorale aveva promesso di tagliare mentre nel Piano strutturale di bilancio ha previsto di alzare quelle sul diesel allineandole a quelle sulla benzina. Il ministro Adolfo Urso svicola e, rispondendo a un’interrogazione del deputato dem Virginio Merola, fa sapere che non c’è alcun problema: “Nonostante lo scenario internazionale sempre più negativo, con guerre commerciali e una costante crescita delle quotazione petrolio, siamo riusciti a contenere i prezzi dei carburanti e a evitare impatti inflattivi”. Iniziative concrete in vista? “Stiamo lavorando per lo sviluppo di nuove fonti di energia alternative come l’idrogeno e il nucleare di ultima generazione”, ha ripetuto Urso. “Realizzeremo una società nazionale per produrre in Italia impianti nucleari di nuova generazione, puliti e sicuri, di piccola dimensione, componibili, trasportabili su un container che potranno essere poi installati su richiesta delle imprese nel pieno rispetto dei vincoli ambientali”.
Il listino e le soluzioni di Urso – La benzina sfiora quota 1,81 euro al litro in media nazionale self service, il massimo dal 9 agosto, e il gasolio supera quota 1,71 euro al litro che è il picco dal 28 agosto. Sulle autostrade, i prezzi sono in media di 1,9 euro al litro per la benzina self e a 1,82 per il gasolio self, rileva Staffetta Quotidiana, aggiungendo che Tamoil ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Peraltro mentre il prezzo alla pompa cresce, dopo tre aumenti consecutivi, scendono le quotazioni dei prodotti raffinati. Secondo Urso tutto bene: in casi “isolati e ben documentati” alcuni distributori “hanno praticato prezzi della benzina servito superiori al prezzo medio al litro” ma sono stati soli “14 distributori su oltre 19 mila a praticare prezzi superiori a 2,20 euro, quindi meno di uno su mille”. Sulle autostrade “appena due distributori su 20mila hanno registrato prezzi superiori a 2,40 al litro”. Poi passa la palla alle associazioni dei consumatori: “Segnalino ai loro iscritti le anomalie di prezzo praticate dai singoli distributori contribuendo così alla trasparenza e quindi alla corretta informazione piuttosto che diffondere errate rappresentazioni che di fatto giustificano proprio chi ne approfitta”. Poi la solita suggestione dei mini reattori, che non fa i conti con i costi di costruzione e manutenzione, gli approvvigionamenti di uranio e le scorie.
Le associazioni consumatori – “Siamo pronti a chiedere l’intervento di Mister Prezzi affinché si avvii una approfondita indagine sulla formazione dei listini di benzina e gasolio in Italia”, annuncia il presidente di Assotutenti Gabriele Melluso. Il garante però non può far molto, se non convocare aziende e associazioni di categoria per “verificare i livelli di prezzo dei beni e dei servizi di largo consumo corrispondenti al corretto e normale andamento del mercato” e chiedere conto degli aumenti. “Al netto dell’andamento del petrolio che, come noto, incide in modo immediato sui listini praticati alla pompa, riteniamo si debba fare luce sull’intera filiera dei carburanti per capire se vi siano anomalie o speculazioni a danno degli automobilisti. Occorre inoltre ragionare sul peso della tassazione che vige in Italia sui carburanti, considerato che oggi per ogni litro di benzina acquistato dai cittadini il 58,7% è assorbito da Iva e accise, percentuale pari al 54,5% per il gasolio. Questo significa che ai prezzi medi attuali per ogni litro di benzina 1,051 euro se ne vanno in tasse, 0,922 euro per ogni litro di gasolio“. Uno dei leit motiv della Giorgia Meloni di opposizione. “E proprio in fatto di carburanti l’Italia risulta ai vertici europei del caro-tasse: il nostro Paese è al quarto posto in Ue per la tassazione sulla benzina, preceduto solo da Olanda, Danimarca, Germania e Grecia, e addirittura al terzo posto per il gasolio”, conclude Melluso.
“Il Governo non resti immobile e adotti misure urgenti per fronteggiare il nuovo allarme sul caro-energia”, chiede dal canto suo Federconsumatori, visto che “si era ripromesso in campagna elettorale di intervenire prima di tutto sulle accise, per poi smentirsi ipotizzando addirittura un aumento delle accise del diesel”. Ma, ricorda l’associazione, la questione “è ancora sul tavolo delle commissioni competenti, che dovrebbero discuterne la prossima settimana”. L’esecutivo, secondo Federconsumatori, non ha fatto i conti con la corsa dei prezzi: circa l’84% dei beni di largo consumo in Italia sono trasportati su gomma e quindi il rialzo dell’accisa sul diesel comporterebbe aumenti generalizzati a cui si sommerebbero anche le conseguenze dell’aumento delle bollette.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, parla di “speculazione sulle vacanze invernali degli italiani. In appena una settimana la benzina e il gasolio salgono di oltre l’1%, con un pieno da 50 litri che costa, per entrambi, 1 euro e 3 cent in più. Dall’inizio dell’anno, un litro di benzina self è aumentato di quasi 4 cent, +2,1%, pari a 1 euro e 82 cent per un pieno di 50 litri. Anche per il gasolio il rincaro è di quasi 4 cent al litro, +2,2%, pari sempre a 1 euro e 82 cent a rifornimento. Insomma, ancora una volta si arrotondano gli incassi approfittando dei viaggi degli italiani”.
Economia
Nuovi rincari: benzina e diesel al top da agosto. I consumatori: “Governo immobile, tagli le accise”. La soluzione di Urso? “Impianti nucleari trasportabili”
In campagna elettorale la premier aveva promesso di tagliare le imposte, ma nel Piano strutturale di bilancio ha previsto di alzare quelle sul diesel allineandole a quelle sulla benzina
Continuano i rincari dei carburanti in scia all’aumento dei prezzi del petrolio, con il Brent che resta oltre gli 80 dollari dopo le nuove sanzioni degli Usa a Mosca. Già da ieri, quando diverse compagnie hanno annunciato rialzi, le associazioni dei consumatori in coro parlano di speculazione e chiedono l’intervento del Garante per la sorveglianza dei prezzi, unità di missione del ministero delle Imprese ora guidata da Benedetto Mineo. Torna in primo piano di conseguenza anche il nodo delle accise, che la maggioranza in campagna elettorale aveva promesso di tagliare mentre nel Piano strutturale di bilancio ha previsto di alzare quelle sul diesel allineandole a quelle sulla benzina. Il ministro Adolfo Urso svicola e, rispondendo a un’interrogazione del deputato dem Virginio Merola, fa sapere che non c’è alcun problema: “Nonostante lo scenario internazionale sempre più negativo, con guerre commerciali e una costante crescita delle quotazione petrolio, siamo riusciti a contenere i prezzi dei carburanti e a evitare impatti inflattivi”. Iniziative concrete in vista? “Stiamo lavorando per lo sviluppo di nuove fonti di energia alternative come l’idrogeno e il nucleare di ultima generazione”, ha ripetuto Urso. “Realizzeremo una società nazionale per produrre in Italia impianti nucleari di nuova generazione, puliti e sicuri, di piccola dimensione, componibili, trasportabili su un container che potranno essere poi installati su richiesta delle imprese nel pieno rispetto dei vincoli ambientali”.
Il listino e le soluzioni di Urso – La benzina sfiora quota 1,81 euro al litro in media nazionale self service, il massimo dal 9 agosto, e il gasolio supera quota 1,71 euro al litro che è il picco dal 28 agosto. Sulle autostrade, i prezzi sono in media di 1,9 euro al litro per la benzina self e a 1,82 per il gasolio self, rileva Staffetta Quotidiana, aggiungendo che Tamoil ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Peraltro mentre il prezzo alla pompa cresce, dopo tre aumenti consecutivi, scendono le quotazioni dei prodotti raffinati. Secondo Urso tutto bene: in casi “isolati e ben documentati” alcuni distributori “hanno praticato prezzi della benzina servito superiori al prezzo medio al litro” ma sono stati soli “14 distributori su oltre 19 mila a praticare prezzi superiori a 2,20 euro, quindi meno di uno su mille”. Sulle autostrade “appena due distributori su 20mila hanno registrato prezzi superiori a 2,40 al litro”. Poi passa la palla alle associazioni dei consumatori: “Segnalino ai loro iscritti le anomalie di prezzo praticate dai singoli distributori contribuendo così alla trasparenza e quindi alla corretta informazione piuttosto che diffondere errate rappresentazioni che di fatto giustificano proprio chi ne approfitta”. Poi la solita suggestione dei mini reattori, che non fa i conti con i costi di costruzione e manutenzione, gli approvvigionamenti di uranio e le scorie.
Le associazioni consumatori – “Siamo pronti a chiedere l’intervento di Mister Prezzi affinché si avvii una approfondita indagine sulla formazione dei listini di benzina e gasolio in Italia”, annuncia il presidente di Assotutenti Gabriele Melluso. Il garante però non può far molto, se non convocare aziende e associazioni di categoria per “verificare i livelli di prezzo dei beni e dei servizi di largo consumo corrispondenti al corretto e normale andamento del mercato” e chiedere conto degli aumenti. “Al netto dell’andamento del petrolio che, come noto, incide in modo immediato sui listini praticati alla pompa, riteniamo si debba fare luce sull’intera filiera dei carburanti per capire se vi siano anomalie o speculazioni a danno degli automobilisti. Occorre inoltre ragionare sul peso della tassazione che vige in Italia sui carburanti, considerato che oggi per ogni litro di benzina acquistato dai cittadini il 58,7% è assorbito da Iva e accise, percentuale pari al 54,5% per il gasolio. Questo significa che ai prezzi medi attuali per ogni litro di benzina 1,051 euro se ne vanno in tasse, 0,922 euro per ogni litro di gasolio“. Uno dei leit motiv della Giorgia Meloni di opposizione. “E proprio in fatto di carburanti l’Italia risulta ai vertici europei del caro-tasse: il nostro Paese è al quarto posto in Ue per la tassazione sulla benzina, preceduto solo da Olanda, Danimarca, Germania e Grecia, e addirittura al terzo posto per il gasolio”, conclude Melluso.
“Il Governo non resti immobile e adotti misure urgenti per fronteggiare il nuovo allarme sul caro-energia”, chiede dal canto suo Federconsumatori, visto che “si era ripromesso in campagna elettorale di intervenire prima di tutto sulle accise, per poi smentirsi ipotizzando addirittura un aumento delle accise del diesel”. Ma, ricorda l’associazione, la questione “è ancora sul tavolo delle commissioni competenti, che dovrebbero discuterne la prossima settimana”. L’esecutivo, secondo Federconsumatori, non ha fatto i conti con la corsa dei prezzi: circa l’84% dei beni di largo consumo in Italia sono trasportati su gomma e quindi il rialzo dell’accisa sul diesel comporterebbe aumenti generalizzati a cui si sommerebbero anche le conseguenze dell’aumento delle bollette.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, parla di “speculazione sulle vacanze invernali degli italiani. In appena una settimana la benzina e il gasolio salgono di oltre l’1%, con un pieno da 50 litri che costa, per entrambi, 1 euro e 3 cent in più. Dall’inizio dell’anno, un litro di benzina self è aumentato di quasi 4 cent, +2,1%, pari a 1 euro e 82 cent per un pieno di 50 litri. Anche per il gasolio il rincaro è di quasi 4 cent al litro, +2,2%, pari sempre a 1 euro e 82 cent a rifornimento. Insomma, ancora una volta si arrotondano gli incassi approfittando dei viaggi degli italiani”.
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