Solo ieri uno studio indipendente sull’industria a zero emissioni commissionato dalla Commissione europea, richiamando un’analisi dell’Ocse, ha evidenziato che “i ritardi nell’implementazione del Pnrr causano rischi” per la crescita italiana. Abbastanza per innervosire il governo Meloni e costringere l’esecutivo Ue, in cui ora siede l’ex ministro Raffaele Fitto, a precisare che “l’Italia è uno dei Paesi all’avanguardia nell’attuazione del piano ed è anche il primo ad aver fatto richiesta per la sesta e settima tranche“. Ora è l’Ufficio parlamentare di bilancio a evidenziare i problemi sostanziali di uno dei progetti più corposi, quello per la realizzazione di asili nido e scuole dell’infanzia. “La spesa sostenuta al 9 dicembre 2024 per la realizzazione delle opere appare in sostanziale ritardo rispetto a quanto indicato nel cronoprogramma finanziario”, è la conclusione del focus. “Permangono forti incertezze sul conseguimento dell’obiettivo sia in termini quantitativi (150.480 nuovi posti da realizzare) sia temporali (giugno 2026)”. Non solo: se anche tutto andrà per il meglio, molti dei Comuni che erano privi di asili quando ha preso le mosse il Next generation Eu si ritroveranno senza anche a fine piano. Un clamoroso insuccesso per la misura che avrebbe dovuto contrastare il declino demografico e la povertà educativa e aumentare l’occupazione femminile.
Partiamo dal principio. Sul fronte dei servizi all’infanzia il piano ha registrato fin dall’inizio vari intoppi e ritardi a causa di bandi malscritti e scarsa partecipazione degli enti che più avrebbero avuto bisogno d potenziare l’offerta. Nel 2023 l’esecutivo ha rimodulato il documento riducendo da 264mila a 150mila i nuovi posti nei servizi educativi per la fascia 0-6 anni e da 4,6 a 3,2 miliardi le risorse europee da impiegare, garantendo che i progetti esclusi sarebbero stati finanziati con soldi nazionali. Poi nel Piano strutturale di bilancio, dove il completamento di quegli investimenti è inserito tra le riforme che consentono di spalmare su sette anni l’aggiustamento dei conti pubblici, ha ridotto le ambizioni accontentandosi di garantire (peraltro entro il 2027) un posto in asilo ad “almeno il 15% dei bambini sotto i 3 anni a livello regionale” a fronte di un obiettivo europeo nel frattempo salito al 45%.
In concreto cos’è stato fatto, al netto delle varie modifiche dei criteri di allocazione? L’organismo indipendente che verifica le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica rileva che “secondo il cronoprogramma finanziario a tutto il 2024 avrebbero dovuto essere spesi 1,7 miliardi” ma “al 9 dicembre 2024 ne risultano effettivamente utilizzati circa la metà, 816,7 milioni, il 25,2 per cento del totale delle risorse finanziarie del PNRR (3,24 miliardi). I restanti 2,4 miliardi dovrebbero dunque ricadere nel prossimo biennio”. Non solo: sui 3.199 progetti censiti nel sistema di gestione ReGiS solo poco più di 420 (per un valore di 426,7 milioni) hanno completato la fase di esecuzione collocandosi in quella conclusiva e 88 (il 2,8%) sono conclusi. Su 440 manca qualsiasi informazione.
L’obiettivo da conseguire, come visto, prevede entro la prima metà del 2026 la realizzazione di 150.480 nuovi posti. L’Upb ne ha valutato la fattibilità in quattro diversi scenari. E arriva alla conclusione che “in nessuno scenario l’obiettivo indicato nel Pnrr sarebbe pienamente raggiunto”. In quello più favorevole realizzerebbero poco più di 150.000 nuovi posti, 500 in meno rispetto all’obiettivo. Nello scenario meno favorevole, invece, i posti si fermerebbero a 124mila, 26.200 in meno rispetto alle attese. A seconda dello scenario ci sarebbero, alla fine, tra 93.239 e 110.831 posti aggiuntivi negli asili nido, di cui circa 82.300 “validati” e quindi finanziabili con i fondi Ue, e tra 31.063 e 39.175 nelle materne, di cui circa 26.900 validati.
A livello qualitativo, poi, in tutte le ipotesi i territori che oggi arrancano resterebbero indietro: Campania e Sicilia non arriverebbero a una copertura del 33% dei bimbi sotto i 3 anni – il cosiddetto “obiettivo di Barcellona” fissato dalla Ue nel 2002 – nemmeno in quello più favorevole. In quello meno favorevole anche il Trentino-Alto Adige e marginalmente la Puglia mancherebbero il target. In Piemonte, Calabria e Sardegna rimarrebbero comunque “numerosi Comuni senza alcuna copertura del servizio”. Ad esempio, in Sardegna, a fronte di molti Comuni costieri. È il risultato sia della balla bassa partecipazione dei Comuni ai bandi sia a criteri che hanno “determinato una distribuzione delle risorse non sempre efficiente“. In pratica i Comuni in cui c’era già un’elevata copertura del servizio l’hanno potenziato ulteriormente mentre molti di quelli in cui era assente o molto limitato non hanno sfruttato l’occasione. La quasi totalità di quelli con meno di 500 abitanti anche in caso di piena attuazione del piano resterà priva di posti in strutture pubbliche. E anche tra i Comuni di grandi dimensioni dopo il 2027 ne rimarranno alcuni “con un’offerta inadeguata rispetto al bacino di utenza”. Per la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi è la descrizione di un “intollerabile fallimento”: il piano aveva offerto “un’occasione irripetibile che, se persa, certificherebbe l’incapacità del nostro Paese di raggiungere standard europei e di garantire ai bambini e alle bambine il fondamentale diritto a un percorso educativo di qualità sin dai primissimi mesi di vita”.
Osservatorio Recovery
Pnrr, disastro asili. L’Ufficio di bilancio: “Speso solo il 25% delle risorse, sostanziale ritardo. Rischiamo di mancare l’obiettivo”
L'organismo indipendente fotografa il clamoroso insuccesso del piano (valore iniziale oltre 4 miliardi) che avrebbe dovuto contrastare il declino demografico e la povertà educativa e aumentare l'occupazione femminile
Solo ieri uno studio indipendente sull’industria a zero emissioni commissionato dalla Commissione europea, richiamando un’analisi dell’Ocse, ha evidenziato che “i ritardi nell’implementazione del Pnrr causano rischi” per la crescita italiana. Abbastanza per innervosire il governo Meloni e costringere l’esecutivo Ue, in cui ora siede l’ex ministro Raffaele Fitto, a precisare che “l’Italia è uno dei Paesi all’avanguardia nell’attuazione del piano ed è anche il primo ad aver fatto richiesta per la sesta e settima tranche“. Ora è l’Ufficio parlamentare di bilancio a evidenziare i problemi sostanziali di uno dei progetti più corposi, quello per la realizzazione di asili nido e scuole dell’infanzia. “La spesa sostenuta al 9 dicembre 2024 per la realizzazione delle opere appare in sostanziale ritardo rispetto a quanto indicato nel cronoprogramma finanziario”, è la conclusione del focus. “Permangono forti incertezze sul conseguimento dell’obiettivo sia in termini quantitativi (150.480 nuovi posti da realizzare) sia temporali (giugno 2026)”. Non solo: se anche tutto andrà per il meglio, molti dei Comuni che erano privi di asili quando ha preso le mosse il Next generation Eu si ritroveranno senza anche a fine piano. Un clamoroso insuccesso per la misura che avrebbe dovuto contrastare il declino demografico e la povertà educativa e aumentare l’occupazione femminile.
Partiamo dal principio. Sul fronte dei servizi all’infanzia il piano ha registrato fin dall’inizio vari intoppi e ritardi a causa di bandi malscritti e scarsa partecipazione degli enti che più avrebbero avuto bisogno d potenziare l’offerta. Nel 2023 l’esecutivo ha rimodulato il documento riducendo da 264mila a 150mila i nuovi posti nei servizi educativi per la fascia 0-6 anni e da 4,6 a 3,2 miliardi le risorse europee da impiegare, garantendo che i progetti esclusi sarebbero stati finanziati con soldi nazionali. Poi nel Piano strutturale di bilancio, dove il completamento di quegli investimenti è inserito tra le riforme che consentono di spalmare su sette anni l’aggiustamento dei conti pubblici, ha ridotto le ambizioni accontentandosi di garantire (peraltro entro il 2027) un posto in asilo ad “almeno il 15% dei bambini sotto i 3 anni a livello regionale” a fronte di un obiettivo europeo nel frattempo salito al 45%.
In concreto cos’è stato fatto, al netto delle varie modifiche dei criteri di allocazione? L’organismo indipendente che verifica le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica rileva che “secondo il cronoprogramma finanziario a tutto il 2024 avrebbero dovuto essere spesi 1,7 miliardi” ma “al 9 dicembre 2024 ne risultano effettivamente utilizzati circa la metà, 816,7 milioni, il 25,2 per cento del totale delle risorse finanziarie del PNRR (3,24 miliardi). I restanti 2,4 miliardi dovrebbero dunque ricadere nel prossimo biennio”. Non solo: sui 3.199 progetti censiti nel sistema di gestione ReGiS solo poco più di 420 (per un valore di 426,7 milioni) hanno completato la fase di esecuzione collocandosi in quella conclusiva e 88 (il 2,8%) sono conclusi. Su 440 manca qualsiasi informazione.
L’obiettivo da conseguire, come visto, prevede entro la prima metà del 2026 la realizzazione di 150.480 nuovi posti. L’Upb ne ha valutato la fattibilità in quattro diversi scenari. E arriva alla conclusione che “in nessuno scenario l’obiettivo indicato nel Pnrr sarebbe pienamente raggiunto”. In quello più favorevole realizzerebbero poco più di 150.000 nuovi posti, 500 in meno rispetto all’obiettivo. Nello scenario meno favorevole, invece, i posti si fermerebbero a 124mila, 26.200 in meno rispetto alle attese. A seconda dello scenario ci sarebbero, alla fine, tra 93.239 e 110.831 posti aggiuntivi negli asili nido, di cui circa 82.300 “validati” e quindi finanziabili con i fondi Ue, e tra 31.063 e 39.175 nelle materne, di cui circa 26.900 validati.
A livello qualitativo, poi, in tutte le ipotesi i territori che oggi arrancano resterebbero indietro: Campania e Sicilia non arriverebbero a una copertura del 33% dei bimbi sotto i 3 anni – il cosiddetto “obiettivo di Barcellona” fissato dalla Ue nel 2002 – nemmeno in quello più favorevole. In quello meno favorevole anche il Trentino-Alto Adige e marginalmente la Puglia mancherebbero il target. In Piemonte, Calabria e Sardegna rimarrebbero comunque “numerosi Comuni senza alcuna copertura del servizio”. Ad esempio, in Sardegna, a fronte di molti Comuni costieri. È il risultato sia della balla bassa partecipazione dei Comuni ai bandi sia a criteri che hanno “determinato una distribuzione delle risorse non sempre efficiente“. In pratica i Comuni in cui c’era già un’elevata copertura del servizio l’hanno potenziato ulteriormente mentre molti di quelli in cui era assente o molto limitato non hanno sfruttato l’occasione. La quasi totalità di quelli con meno di 500 abitanti anche in caso di piena attuazione del piano resterà priva di posti in strutture pubbliche. E anche tra i Comuni di grandi dimensioni dopo il 2027 ne rimarranno alcuni “con un’offerta inadeguata rispetto al bacino di utenza”. Per la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi è la descrizione di un “intollerabile fallimento”: il piano aveva offerto “un’occasione irripetibile che, se persa, certificherebbe l’incapacità del nostro Paese di raggiungere standard europei e di garantire ai bambini e alle bambine il fondamentale diritto a un percorso educativo di qualità sin dai primissimi mesi di vita”.
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Pnrr, Foti: “Proroga al 2026? Rischia di bloccare tutto in partenza, l’obiettivo resta quello iniziale”. Chiesta la settima rata alla Ue
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Alkmaar, 23 gen. - (Adnkronos) - Pesante ko per la Roma ad Alkmaar contro l'Az. I giallorossi perdono 1-0 con un gol di Parrott al 35' della ripresa e dicono addio alle speranze di qualificazione diretta agli ottavi di finale di Europa League. Per i capitolini sarà decisiva la sfida tra sette giorni all'Olimpico con l'Eintracht Francoforte per centrare la qualificazione ai playoff del mese prossimo. In classifica gli olandesi salgono a quota 11, scavalcando i capitolini fermi a 9.
La Lazio sconfigge 3-1 la Real Sociedad. Vantaggio dei padroni di casa con Gila al 5', alla mezz'ora spagnoli in dieci per l'espulsione per doppia ammonizione di Munoz e i capitolini vanno ancora a segno con Zaccagni al 32' e Castellanos al 34'. Al 37' della ripresa gol della bandiera per gli ospiti con Barrenetxea. I biancocelesti allungano in vetta alla classifica con 19 punti e sono certi del passaggio diretto agli ottavi di finale con una giornata d'anticipo, mentre i baschi restano fermi a quota 10 e dovranno conquistarsi l'accesso al playoff all'ultima giornata, dove affronteranno in casa il Paok Salonicco.
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Evidentemente eravamo nel giusto quando abbiamo affermato che risultava incoerente e parziale la volontà del Governatore Occhiuto di chiudere la centrale a biomasse nel Parco del Pollino. Oggi arriva lo stop sulla legge del Consiglio dei Ministri, a cui, per la prima volta ma con la linearità che mi contraddistingue, plaudo ritenendola una scelta saggia e doverosa”. Lo afferma il sindaco di Cosenza Franz Caruso.
"Critico, invece, ed aspramente l’azione che il Governatore Occhiuto ha tentato di portare avanti, mettendo a rischio 1500 posti di lavoro che ruotano intorno al comparto. Un atto posto in essere in accordo trasversale con la proposta del consigliere di minoranza Laghi, su cui Roberto Occhiuto aveva minacciato le dimissioni -prosegue Caruso-. Cosa che farebbe bene a fare anziché limitarsi a minacciare per operazioni trasversali e tattiche. La vicenda della centrale del Mercure è infatti l’ultima, in ordine di tempo, delle scelleratezze a cui sta dando vita la Presidenza Occhiuto e che stanno mettendo in ginocchio tutti i settori della vita pubblica calabrese dall’ambiente alle politiche sociali, a quello turistico ecc".
"A voler tacere, ovviamente, della Sanità su cui ho detto già tanto, ma tanto ancora dirò a difesa dei cittadini e della nostra terra”, conclude Caruso.
Alkmaar, 23 gen. - (Adnkronos) - Pesante ko per la Roma ad Alkmaar contro l'Az. I giallorossi perdono 1-0 con un gol di Parrott al 35' della ripresa e dicono addio alle speranze di qualificazione diretta agli ottavi di finale di Europa League. Per i capitolini sarà decisiva la sfida tra sette giorni all'Olimpico con l'Eintracht Francoforte per centrare la qualificazione ai playoff del mese prossimo. In classifica gli olandesi salgono a quota 11, scavalcando i capitolini fermi a 9.
Nel primo quarto d'ora di partita Hummels è decisivo in due occasioni. All'11 salva su Meerdink lanciato in contropiede e al 14' anticipa Poku a pochi metri dalla porta. Al 19' ammonito Dovbyk che, con un gomito alto, colpisce Goes. Al 22' Dybala serve Dovbyk in area ma Goes riesce a chiudere anticipando l'ucraino. Al 25' Angelino sbaglia un passaggio in uscita e l'AZ va in porta con Mijnans che si ritrova davanti a Svilar: decisivo Koné che va a chiuderlo in scivolata.
Alla mezz'ora il primo tiro dei giallorossi con Dovbyk da fuori area ma la conclusione è centrale e non crea pericoli al portiere avversario. Al 35' giallo anche per Hummels per una brutta entrata da dietro su Meerdink. Al 41' Poku a sinistra scappa via e poi mette un pallone rasoterra al centro, Ndicka ci arriva e mette un piede, ma lascia lì il pallone su cui si avventa Meerdink: sinistro potente da pochi metri ma conclusione alta.
Nell'intervallo Ranieri toglie Dovbyk e inserisce Soulé rinunciando a giocare con un vero centravanti. Al 4' bella azione degli ospiti. I giallorossi costruiscono bene e con un cross da destra trovano Angelino sulla fascia opposta. Stop e cross con la 'rabona' verso il centro, dove Dybala con la girata al volo manda alto. All'8' Meerdink è il primo ammonito tra gli olandesi. Al 12' Angelino da sinistra mette in mezzo un pallone rasoterra e forte, Soulé liscia e Dybala alle sue spalle non ci arriva per poco e l'azione sfuma. Al 17' doppio cambio nell'AZ: escono Koopmeiners e Lahdo, entrano Belic e Buurmesteer. Un minuto dopo giallo per Goes per protesta dopo un fallo su Angelino.
Al 22' Saelemaekers ruba palla a destra e poi mette al centro, dove Dybala ci arriva ma contrastato non riesce a indirizzare in porta. Al 26' ammonito Saelemaekers per un fallo su Meerdink. Al 27' escono proprio Meerdink e Poku, entrano Daal e Parrott. Tra i capitolini dentro El Shaarawy, fuori Saelemaekers. Al 31' parata di Svilar su colpo di testa di Maikuma. Al 35' arriva il gol partita. Clasie dal limite, centralmente, allarga a sinistra per Wolfe che mette al centro dove Parrott, entrato da pochi minuti, deve solo appoggiare nella porta vuota. Ranieri inserisce Baldanzi per Paredes. Al 41' Soulé entra in area e da sinistra cerca il mancino incrociato ma la palla finisce larga. Nel recupero tentativo di Dybala da fuori area ma la conclusione è centrale e non crea particolari problemi al portiere di casa.
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Perchè dobbiamo tenerci le bollette più care d'Europa? Facciamo un gruppo di acquisto pubblico che abbassi le bollette alle famiglie e alle imprese e scolleghiamo il prezzo dell'energia da quello del gas, che è il più caro". Lo ha detto Elly Schlein al Tg1.
Sulla Sanità, la segretaria del Pd ha poi spiegato: "Abbiamo richiesto più risorse per assumere medici e infermieri perchè ci sono quattro milioni e mezzo di persone che non riescono a curarsi".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "La legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori per cui la Cisl ha raccolto centinaia di migliaia di firme è un atto importante per dare senso e futuro al lavoro nel nostro Paese e attuazione all’art 46 della costituzione". Lo dice la senatrice del Partito democratico Annamaria Furlan, componente della commissione Lavoro.
"Il testo originale purtroppo è stato indebolito dai tanti emendamenti anche soppressivi che le forze di governo hanno fatto nei lavori in commissione ma finalmente viene meno quel muro ideologico contro la partecipazione che per anni ha caratterizzato il nostro sistema industriale e produttivo -aggiunge Furlan-. Mi auguro che nelle aule parlamentari si possano recuperare aspetti importanti del testo originario, rafforzati dagli emendamenti proposti dal Partito Democratico per dare a questa legge il valore che merita. Sarebbe la strada per valorizzare l'impegno della Cisl e di tutti i cittadini che hanno condiviso e firmato la proposta".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Sul rinvio a giudizio Meloni aveva detto che avrebbe valutato, è passata una settimana e non sentiamo una parola né ottenuto le dimissioni. Incoerente anche qui". Lo ha detto Elly Schlein al Tg1 sul caso Santanchè.
"Meloni sta chiusa nel palazzo, tradisce le promesse e non si occupa di chi non arriva a fine mese", ha aggiunto tra l'altro la segretaria del Pd.
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Giorgia Meloni ha fondato tutta la sua propaganda sulla sua presunta coerenza ma ormai è chiara a tutti la sua incoerenza. Aveva promesso caccia ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, ma ne avevano arrestato uno in Italia lo hanno liberato e lo hanno rimandato a casa. Abbiamo chiesto a Giorgia Meloni di spiegare il perchè". Lo ha detto al Tg1 Elly Schlein, aggiungendo: "Meloni la smetta di nascondersi dietro un suo ministro e per una volta venga a mettere la faccia".