Modelli giusti al prezzo giusto, con il gusto di un passato – oggettivamente migliore – per quanto reinterpretato con la grande offerta tecnologica di oggi. Ma soprattutto veloci ad arrivare sul mercato. E a vincere, nelle vendite, come nei premi. Fabrice Cambolive, 56 anni, dal febbraio 2023 numero uno del marchio Renault è il braccio armato del grande visionario, Luca de Meo, non nasconde l’orgoglio per il secondo titolo consecutivo di all’Auto dell’Anno vinto da Renault 5 E-tech Electric, dopo quello dello scorso anno di Scenic E-Tech Electric. Facendo finta di dimenticare che il tris potrebbe già essere in rampa di lancio con quel gioiello esposto nella versione quasi di serie al salone di Bruxelles e che risponde al nome di Twing E-Tech Electric. E proprio di Twingo (ma non solo) abbiamo chiacchierato con Cambolive e il direttore del Prodotto Renault, Bruno Vanel.
Come avete fatto a sviluppare questa vettura in soli due anni?
“In realtà abbiamo capito che si poteva fare, che eravamo pronti per accelerare, visto che con Renault 5 ci siamo riusciti in tre anni. Con Twingo abbiamo fatto un altro salto in avanti. Aver abbattuto ancora di più i tempi produttivi è importante per tanti motivi: il primo verso l’esterno per dimostrare che eravamo capaci sulla base di una stessa piattaforma la AmpR Small, cioè sfruttando una tecnologia di cui già disponevamo, di garantire la migliore offerta possibile sul mercato delle elettriche. Il secondo interno, per dimostrare a noi stessi che era possibile costruire vetture in meno tempo di quanto fossimo abituati a fare, soprattutto utilizzando una piattaforma dedicata per EV di segmento B”
Il segreto per riuscirci?
“E’ cambiato il modo in cui nasce una vettura. Si lavora praticamente in parallelo al design esterno, a quello interno e alle funzioni del software, tutto questo mentre si predispone rapidamente la meccanica. Il vero modo di essere competitivi è essere veloci, anche nelle decisioni del management. E quando hai le idee chiare da subito è tutto più facile. Con Twingo, ad esempio, non c’è stato alcun dubbio a procedere immediatamente per la modularità indispensabile per renderla così versatile e individuare il prezzo giusto. Si sono velocizzati anche i tempi di ingegnerizzazione. Una rapidità che è stata trasferita anche sul mercato, ancora un po’ incerto a livello di regolamentazioni. Insomma, siamo stati capaci di rispondere rapidamente alle esigenze dei clienti con prodotti intelligenti” (Nel dettaglio sembra che Twingo i 3 metri e 76 cm di lunghezza della Twingo avranno bisogno molto meno delle 10 ore in cui oggi si assembla una Renault 5, e ricordando sempre che la Clio ha ancora bisogno di 14 ore a unità, ndr).
Davvero riuscirete a mantenere l’obiettivo di avere un prezzo di partenza sotto i 20.000 euro per Twingo?
“Assolutamente. Se guardate alla gestione di Renault 5, la prima versione con la batteria più potente aveva un prezzo intorno ai 30.000 euro, poi con quella più piccola siamo scesi intorno ai 27-28.000. Ora abbiamo aperto da poco gli ordini per quella con la batteria più piccola con prezzo da 25.000 euro con autonomia che non scende sotto i 300 km, per entrare in quel range di costo che al termine del percorso sarà equivalente come prezzo ad una vettura ibrida dello stesso segmento B. Twingo seguirà la stessa strategia con le nuove batterie, entrerà un po’ più alta per poi scendere”
Cosa è stato fatto a livello industriale per avere un listino così basso?
“Abbiamo ottimizzato i costi manifatturieri, con l’utilizzo della stessa piattaforma di Renault 5 (anche se non per le sospensioni posteriori che su Twingo sono meno sofisticate ndr), con le nuove batterie LFP a litio-ferro-fosfato invece di quelle Nmc a nickel-manganese-cobalto montate a bordo della R5 e tempi di sviluppo più rapidi”.
La Twingo esposta a Bruxelles e vista nella sua quasi interezza, dentro e fuori, ricorda stilisticamente quella storica nata nel 1993. E il primo impatto con gli interni è davvero notevole, con una modularità sorprendente come i tanti dettagli davvero cool. Dal divano posteriore scorrevole che aumenta spazio a piacimento, per passeggeri o bagagliaio, fino al dashboard, la plancia digitale con un display digitale da 7 pollici e uno schermo multimediale centrale da 10,1 pollici, che garantisce la massima connettività e un utilizzo semplice. Ma senza dimenticare i poggiatesta dei sedili anteriori magnetizzati per consentire ai passeggeri posteriori di fissare il proprio smartphone e soprattutto dei paraurti a soffietto stampati in 3D che esaltano i fari a LED con elemento a segmento circolare. Il tutto si intende arricchito da una luminosità da sempre tipica della Twingo grazie al tetto panoramico in cristallo.
Ma quanto ci sarà sulla Twingo di serie di quello visto su questo prototipo?
“La macchina è pressoché definitiva nello stile, in uno stadio molto avanzato dal punto di vista tecnologico. Diciamo che sarà così come l’avete vista tra l’80 e il 100%. I materiali sono molto vicini, cambierà qualche dettaglio, qualche plastica”. (Quanto alla potenza della motorizzazione elettrica non si sa nulla di ufficiale, ma si parla di qualcosa che si aggiri intorno ai 70 kW/95 cv di potenza con un’autonomia intorno ai 300 km, ndr)
Quale sarà il primo software defined vehicle di Renault: questa Twingo o il prossimo modello?
“Dobbiamo distinguere tra software e nuovo sistema multimediale, che abbiamo cambiato 3 anni fa e che poi è quello di Renault 5. Il nostro software non va cambiato rapidamente. È già pronto per arrivare al top nei prossimi anni. Il prossimo step potrebbe essere quello di aggiungere i servizi connessi per dare ancora più flessibilità al sistema. E siamo in grado di elevare il livello di questo software in breve tempo”
Da amministratore delegato Renault, cosa pensa dei risultati della filiale italiana nel 2024?
“L’Italia è stato uno delle Paesi più veloci ad assimilare e capire la nuova Renaulution voluta da Luca De Meo. L’anno scorso hanno introdotto Clio Capture, conquistando numeri e mercato come non succedeva da tanti anni. Si tratta di risultati molto soddisfacenti. Renault Italia è una delle nostre migliori filiali al mondo”.
Fatti a motore
Renault, il numero uno del marchio Fabrice Cambolive: “Con Twingo abbiamo fatto un salto in avanti”
Intervistato a margine del salone di Bruxelles, il top manager francese ha fatto il punto sul prossimo modello della Losanga
Modelli giusti al prezzo giusto, con il gusto di un passato – oggettivamente migliore – per quanto reinterpretato con la grande offerta tecnologica di oggi. Ma soprattutto veloci ad arrivare sul mercato. E a vincere, nelle vendite, come nei premi. Fabrice Cambolive, 56 anni, dal febbraio 2023 numero uno del marchio Renault è il braccio armato del grande visionario, Luca de Meo, non nasconde l’orgoglio per il secondo titolo consecutivo di all’Auto dell’Anno vinto da Renault 5 E-tech Electric, dopo quello dello scorso anno di Scenic E-Tech Electric. Facendo finta di dimenticare che il tris potrebbe già essere in rampa di lancio con quel gioiello esposto nella versione quasi di serie al salone di Bruxelles e che risponde al nome di Twing E-Tech Electric. E proprio di Twingo (ma non solo) abbiamo chiacchierato con Cambolive e il direttore del Prodotto Renault, Bruno Vanel.
Come avete fatto a sviluppare questa vettura in soli due anni?
“In realtà abbiamo capito che si poteva fare, che eravamo pronti per accelerare, visto che con Renault 5 ci siamo riusciti in tre anni. Con Twingo abbiamo fatto un altro salto in avanti. Aver abbattuto ancora di più i tempi produttivi è importante per tanti motivi: il primo verso l’esterno per dimostrare che eravamo capaci sulla base di una stessa piattaforma la AmpR Small, cioè sfruttando una tecnologia di cui già disponevamo, di garantire la migliore offerta possibile sul mercato delle elettriche. Il secondo interno, per dimostrare a noi stessi che era possibile costruire vetture in meno tempo di quanto fossimo abituati a fare, soprattutto utilizzando una piattaforma dedicata per EV di segmento B”
Il segreto per riuscirci?
“E’ cambiato il modo in cui nasce una vettura. Si lavora praticamente in parallelo al design esterno, a quello interno e alle funzioni del software, tutto questo mentre si predispone rapidamente la meccanica. Il vero modo di essere competitivi è essere veloci, anche nelle decisioni del management. E quando hai le idee chiare da subito è tutto più facile. Con Twingo, ad esempio, non c’è stato alcun dubbio a procedere immediatamente per la modularità indispensabile per renderla così versatile e individuare il prezzo giusto. Si sono velocizzati anche i tempi di ingegnerizzazione. Una rapidità che è stata trasferita anche sul mercato, ancora un po’ incerto a livello di regolamentazioni. Insomma, siamo stati capaci di rispondere rapidamente alle esigenze dei clienti con prodotti intelligenti” (Nel dettaglio sembra che Twingo i 3 metri e 76 cm di lunghezza della Twingo avranno bisogno molto meno delle 10 ore in cui oggi si assembla una Renault 5, e ricordando sempre che la Clio ha ancora bisogno di 14 ore a unità, ndr).
Davvero riuscirete a mantenere l’obiettivo di avere un prezzo di partenza sotto i 20.000 euro per Twingo?
“Assolutamente. Se guardate alla gestione di Renault 5, la prima versione con la batteria più potente aveva un prezzo intorno ai 30.000 euro, poi con quella più piccola siamo scesi intorno ai 27-28.000. Ora abbiamo aperto da poco gli ordini per quella con la batteria più piccola con prezzo da 25.000 euro con autonomia che non scende sotto i 300 km, per entrare in quel range di costo che al termine del percorso sarà equivalente come prezzo ad una vettura ibrida dello stesso segmento B. Twingo seguirà la stessa strategia con le nuove batterie, entrerà un po’ più alta per poi scendere”
Cosa è stato fatto a livello industriale per avere un listino così basso?
“Abbiamo ottimizzato i costi manifatturieri, con l’utilizzo della stessa piattaforma di Renault 5 (anche se non per le sospensioni posteriori che su Twingo sono meno sofisticate ndr), con le nuove batterie LFP a litio-ferro-fosfato invece di quelle Nmc a nickel-manganese-cobalto montate a bordo della R5 e tempi di sviluppo più rapidi”.
La Twingo esposta a Bruxelles e vista nella sua quasi interezza, dentro e fuori, ricorda stilisticamente quella storica nata nel 1993. E il primo impatto con gli interni è davvero notevole, con una modularità sorprendente come i tanti dettagli davvero cool. Dal divano posteriore scorrevole che aumenta spazio a piacimento, per passeggeri o bagagliaio, fino al dashboard, la plancia digitale con un display digitale da 7 pollici e uno schermo multimediale centrale da 10,1 pollici, che garantisce la massima connettività e un utilizzo semplice. Ma senza dimenticare i poggiatesta dei sedili anteriori magnetizzati per consentire ai passeggeri posteriori di fissare il proprio smartphone e soprattutto dei paraurti a soffietto stampati in 3D che esaltano i fari a LED con elemento a segmento circolare. Il tutto si intende arricchito da una luminosità da sempre tipica della Twingo grazie al tetto panoramico in cristallo.
Ma quanto ci sarà sulla Twingo di serie di quello visto su questo prototipo?
“La macchina è pressoché definitiva nello stile, in uno stadio molto avanzato dal punto di vista tecnologico. Diciamo che sarà così come l’avete vista tra l’80 e il 100%. I materiali sono molto vicini, cambierà qualche dettaglio, qualche plastica”. (Quanto alla potenza della motorizzazione elettrica non si sa nulla di ufficiale, ma si parla di qualcosa che si aggiri intorno ai 70 kW/95 cv di potenza con un’autonomia intorno ai 300 km, ndr)
Quale sarà il primo software defined vehicle di Renault: questa Twingo o il prossimo modello?
“Dobbiamo distinguere tra software e nuovo sistema multimediale, che abbiamo cambiato 3 anni fa e che poi è quello di Renault 5. Il nostro software non va cambiato rapidamente. È già pronto per arrivare al top nei prossimi anni. Il prossimo step potrebbe essere quello di aggiungere i servizi connessi per dare ancora più flessibilità al sistema. E siamo in grado di elevare il livello di questo software in breve tempo”
Da amministratore delegato Renault, cosa pensa dei risultati della filiale italiana nel 2024?
“L’Italia è stato uno delle Paesi più veloci ad assimilare e capire la nuova Renaulution voluta da Luca De Meo. L’anno scorso hanno introdotto Clio Capture, conquistando numeri e mercato come non succedeva da tanti anni. Si tratta di risultati molto soddisfacenti. Renault Italia è una delle nostre migliori filiali al mondo”.
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Alkmaar, 23 gen. - (Adnkronos) - Pesante ko per la Roma ad Alkmaar contro l'Az. I giallorossi perdono 1-0 con un gol di Parrott al 35' della ripresa e dicono addio alle speranze di qualificazione diretta agli ottavi di finale di Europa League. Per i capitolini sarà decisiva la sfida tra sette giorni all'Olimpico con l'Eintracht Francoforte per centrare la qualificazione ai playoff del mese prossimo. In classifica gli olandesi salgono a quota 11, scavalcando i capitolini fermi a 9.
Nel primo quarto d'ora di partita Hummels è decisivo in due occasioni. All'11 salva su Meerdink lanciato in contropiede e al 14' anticipa Poku a pochi metri dalla porta. Al 19' ammonito Dovbyk che, con un gomito alto, colpisce Goes. Al 22' Dybala serve Dovbyk in area ma Goes riesce a chiudere anticipando l'ucraino. Al 25' Angelino sbaglia un passaggio in uscita e l'AZ va in porta con Mijnans che si ritrova davanti a Svilar: decisivo Koné che va a chiuderlo in scivolata.
Alla mezz'ora il primo tiro dei giallorossi con Dovbyk da fuori area ma la conclusione è centrale e non crea pericoli al portiere avversario. Al 35' giallo anche per Hummels per una brutta entrata da dietro su Meerdink. Al 41' Poku a sinistra scappa via e poi mette un pallone rasoterra al centro, Ndicka ci arriva e mette un piede, ma lascia lì il pallone su cui si avventa Meerdink: sinistro potente da pochi metri ma conclusione alta.
Nell'intervallo Ranieri toglie Dovbyk e inserisce Soulé rinunciando a giocare con un vero centravanti. Al 4' bella azione degli ospiti. I giallorossi costruiscono bene e con un cross da destra trovano Angelino sulla fascia opposta. Stop e cross con la 'rabona' verso il centro, dove Dybala con la girata al volo manda alto. All'8' Meerdink è il primo ammonito tra gli olandesi. Al 12' Angelino da sinistra mette in mezzo un pallone rasoterra e forte, Soulé liscia e Dybala alle sue spalle non ci arriva per poco e l'azione sfuma. Al 17' doppio cambio nell'AZ: escono Koopmeiners e Lahdo, entrano Belic e Buurmesteer. Un minuto dopo giallo per Goes per protesta dopo un fallo su Angelino.
Al 22' Saelemaekers ruba palla a destra e poi mette al centro, dove Dybala ci arriva ma contrastato non riesce a indirizzare in porta. Al 26' ammonito Saelemaekers per un fallo su Meerdink. Al 27' escono proprio Meerdink e Poku, entrano Daal e Parrott. Tra i capitolini dentro El Shaarawy, fuori Saelemaekers. Al 31' parata di Svilar su colpo di testa di Maikuma. Al 35' arriva il gol partita. Clasie dal limite, centralmente, allarga a sinistra per Wolfe che mette al centro dove Parrott, entrato da pochi minuti, deve solo appoggiare nella porta vuota. Ranieri inserisce Baldanzi per Paredes. Al 41' Soulé entra in area e da sinistra cerca il mancino incrociato ma la palla finisce larga. Nel recupero tentativo di Dybala da fuori area ma la conclusione è centrale e non crea particolari problemi al portiere di casa.
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Perchè dobbiamo tenerci le bollette più care d'Europa? Facciamo un gruppo di acquisto pubblico che abbassi le bollette alle famiglie e alle imprese e scolleghiamo il prezzo dell'energia da quello del gas, che è il più caro". Lo ha detto Elly Schlein al Tg1.
Sulla Sanità, la segretaria del Pd ha poi spiegato: "Abbiamo richiesto più risorse per assumere medici e infermieri perchè ci sono quattro milioni e mezzo di persone che non riescono a curarsi".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "La legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori per cui la Cisl ha raccolto centinaia di migliaia di firme è un atto importante per dare senso e futuro al lavoro nel nostro Paese e attuazione all’art 46 della costituzione". Lo dice la senatrice del Partito democratico Annamaria Furlan, componente della commissione Lavoro.
"Il testo originale purtroppo è stato indebolito dai tanti emendamenti anche soppressivi che le forze di governo hanno fatto nei lavori in commissione ma finalmente viene meno quel muro ideologico contro la partecipazione che per anni ha caratterizzato il nostro sistema industriale e produttivo -aggiunge Furlan-. Mi auguro che nelle aule parlamentari si possano recuperare aspetti importanti del testo originario, rafforzati dagli emendamenti proposti dal Partito Democratico per dare a questa legge il valore che merita. Sarebbe la strada per valorizzare l'impegno della Cisl e di tutti i cittadini che hanno condiviso e firmato la proposta".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Sul rinvio a giudizio Meloni aveva detto che avrebbe valutato, è passata una settimana e non sentiamo una parola né ottenuto le dimissioni. Incoerente anche qui". Lo ha detto Elly Schlein al Tg1 sul caso Santanchè.
"Meloni sta chiusa nel palazzo, tradisce le promesse e non si occupa di chi non arriva a fine mese", ha aggiunto tra l'altro la segretaria del Pd.
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Giorgia Meloni ha fondato tutta la sua propaganda sulla sua presunta coerenza ma ormai è chiara a tutti la sua incoerenza. Aveva promesso caccia ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, ma ne avevano arrestato uno in Italia lo hanno liberato e lo hanno rimandato a casa. Abbiamo chiesto a Giorgia Meloni di spiegare il perchè". Lo ha detto al Tg1 Elly Schlein, aggiungendo: "Meloni la smetta di nascondersi dietro un suo ministro e per una volta venga a mettere la faccia".
Milano, 23 gen. (Adnkronos) - La coccarda tricolore sulla toga e tra le mani la Costituzione o cartelli di protesta. I magistrati di Milano sono pronti a manifestare, prima dell'inaugurazione dell'anno giudiziario previsto per sabato 25 gennaio, contro le riforme costituzionali in corso di approvazione, tra cui la separazione delle carriere. L'appuntamento è per le ore 9.15 davanti a Porta Vittoria, l'ingresso con la scalinata di uno dei Palazzo simbolo della giustizia in Italia.
L'iniziativa di protesta e sensibilizzazione, che saranno ripetute in ogni distretto di corte d'Appello, durerà fino alle 9.45 quando inizierà la cerimonia ufficiale nell'aula magna, con gli interventi istituzionali. "Al momento dell'intervento del rappresentante del Ministero, i magistrati, indossando la toga e la coccarda tricolore oltre che tenendo la Costituzione in mano, abbandoneranno temporaneamente l’aula (uscendo dalle porte laterali), rientrandovi immediatamente al termine di questo intervento, di modo da poter partecipare al resto della cerimonia".
L'auspicio degli organizzatori della protesta, la sezione milanese dell'Anm, è di avere "una massiccia partecipazione di tutte le colleghe e di tutti i colleghi: si tratta di un momento davvero importante, più di tanti altri, nel quale è fondamentale che la magistratura, tutta, si mostri unita e compatta anche agli occhi della cittadinanza, per far comprendere appieno le ragioni della nostra protesta. Se mai le riforme dovessero essere approvate, potremo almeno dire di aver cercato di opporci anziché restare inermi e lamentarci - inutilmente - a cose fatte".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Oggi si è concluso nelle Commissioni finanze e lavoro della Camera l’esame della proposta di legge sulla “partecipazione dei lavoratori” alla gestione e ai risultati di impresa. Il testo originario, frutto di una iniziativa popolare, contemplava un modello di “co-gestione” dei lavoratori nell’impresa che aveva una sua coerenza. La versione uscita dalle Commissioni, confezionata dalla maggioranza di governo a suon di emendamenti, costituisce un nuovo obbrobrio e l’ennesima presa per i fondelli dei lavoratori". Lo scrive sui social Giuseppe Conte.
"In sostanza questa maggioranza, dopo avere detto no al salario minimo, dopo avere scelto la strada della massima precarizzazione dei rapporti di lavoro, adesso attribuisce alle aziende il potere di decidere, unilateralmente e arbitrariamente, di pagare il premio di risultato (che è una retribuzione accessoria se non strutturale, che permette al lavoratore di beneficiare dei contributi previdenziali), con delle azioni. Azioni che - in caso di tensione finanziaria o di stato prefallimentare - potrebbero rivelarsi anche una sonora fregatura. Ma dove le studiano queste soluzioni, chi le suggerisce alla maggioranza? La ministra Santanché?", scrive tra le altre cose il leader del M5s.
"Come sempre Meloni e soci, quando incrociano i 'poteri forti', indietreggiano con l’inchino", sottolinea Conte che poi aggiunge: "Fidatevi: questi sono talmente incapaci da essere pericolosi!".