di Paolo
Il ministro dei Trasporti è l’uomo più incompreso della storia della Repubblica.
Premetto che secondo me questo lavoro gli spettava di diritto e non solo perché è sempre stato uno che si sapeva muovere; lo penso da quando lessi, in un allegato di Trenitalia, il seguente paragrafo sulla fruibilità del biglietto: “Il viaggio di andata deve essere obbligatoriamente effettuato prima di quello di ritorno“. C’è il comico Maurizio Battista che ci faceva uno sketch, ma il testo esiste veramente.
Le malelingue dicono che non stia facendo nulla, quando è esattamente il contrario. E’ la sua natura di factotum che gli impone di occuparsi anche di altri ministeri. Pensateci bene: il sistema ferroviario può avere problemi di manutenzione, ma chiodi che spuntano, cavi tranciati, piogge intense, vento che trasporta oggetti estranei, invasione di cavallette, zanzare, mosche e rane, non possono essere un mero disservizio. Gli italiani ingrati dovrebbero fare solo tre cose: lasciare a casa i figli maschi primogeniti, curarsi l’ulcera e ringraziare perché il nostro ministro è uno che si sporca le mani.
Infatti si sta già preparando per il Viminale e non c’è cosa migliore nel far rispettare l’ordine pubblico che fermare i treni sospetti. Ci provò il ministro dell’Agricoltura, ma con magri risultati. Chi può dire cosa trasportino: immigrati da una regione all’altra, famiglie omogenitoriali fuggitive, rapper comunisti, nutrie infestanti, pervertiti che amano la natura, gente che si nasconde dietro la mascherina, vaccino-dipendenti, fondamentalisti napoletani ed estremisti nomadi o estremamente pendolari.
Inoltre chi può dire se il macchinista non si sia spippettato qualcosa? Rientra forse in una postilla del nuovo codice della strada. Sono pure più difficili da individuare perché potrebbero camminare dritti faciliti dai binari, anche quando non sono in grado di farlo su una linea retta.
Tra l’altro faccio qui la mia denuncia: mio nipote ha subito un ritardo di due ore e Trenitalia gli ha fornito una scatola con dentro: un biscotto, dei taralli, delle salviette e non ci volevo credere… una bottiglia di plastica con il tappo che non si stacca. Lo vedete che ha ragione a fermare i treni? E se una di quelle bottigliette fosse finita nelle mani sbagliate? Lo so, è dura ammettere di aver malgiudicato qualcuno.
Anche il Fatto Quotidiano riconosce lo sbaglio infatti scrive: “Giornata di passione…“, gli ignoranti penseranno a sofferenze e patimenti, quando si tratta della passione per il proprio lavoro e il nostro ministro ne ha da vendere. A noi subirla con riconoscenza.
Poi c’è bisogno di muoversi così tanto? Gli ex-percettori del reddito di cittadinanza pur di non darla vinta al ministro, sarebbero capaci di alzarsi dal divano e cercarsi un lavoro umiliante e sottopagato. Non dimentichiamo i malati che vogliono gettare cattiva luce sulla sanità regionalizzata e che sono disposti a curarsi altrove, pur di mettersi di traverso sulla strada del federalismo. Quanto bisogna essere meschini per ingegnarsi così?
Ad onor del vero, i trasporti non sono comunque facili da gestire, ci sono un sacco di cose che si spostano, altre lasciano il tempo che trovano, gente che sale e scende, nessuno che plauda al risparmio dovuto all’uso della medesima scala, poi diciamolo: la vita frenetica è una piaga da debellare. Lo vogliamo dire un grazie perché ci si prende cura di questo risvolto sociale? Credo si stia già provvedendo a sostituire l’acqua con una bottiglietta d’amaro.
Certamente ai più non sarà sfuggito il progetto auto blu. Per ora i politici in primis, si stanno sacrificando come cavie per testare il sistema. Il progetto consiste nel fornire ad ogni italiano pagante e con Isee adeguato, un’auto dello Stato al fine di dismettere i vetusti treni. Nella seconda fase si prevedono delle auto di scorta per i vincitori nordici e caucasici del concorso Vinci Salvini, che soppianterà di fatto la fallimentare lotteria degli scontrini.
Per il resto, buon viaggio.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
Sostenitore
I post scritti dai lettori
Cronaca - 15 Gennaio 2025
Caos treni, abbiamo il ministro dei Trasporti più incompreso della storia repubblicana
di Paolo
Il ministro dei Trasporti è l’uomo più incompreso della storia della Repubblica.
Premetto che secondo me questo lavoro gli spettava di diritto e non solo perché è sempre stato uno che si sapeva muovere; lo penso da quando lessi, in un allegato di Trenitalia, il seguente paragrafo sulla fruibilità del biglietto: “Il viaggio di andata deve essere obbligatoriamente effettuato prima di quello di ritorno“. C’è il comico Maurizio Battista che ci faceva uno sketch, ma il testo esiste veramente.
Le malelingue dicono che non stia facendo nulla, quando è esattamente il contrario. E’ la sua natura di factotum che gli impone di occuparsi anche di altri ministeri. Pensateci bene: il sistema ferroviario può avere problemi di manutenzione, ma chiodi che spuntano, cavi tranciati, piogge intense, vento che trasporta oggetti estranei, invasione di cavallette, zanzare, mosche e rane, non possono essere un mero disservizio. Gli italiani ingrati dovrebbero fare solo tre cose: lasciare a casa i figli maschi primogeniti, curarsi l’ulcera e ringraziare perché il nostro ministro è uno che si sporca le mani.
Infatti si sta già preparando per il Viminale e non c’è cosa migliore nel far rispettare l’ordine pubblico che fermare i treni sospetti. Ci provò il ministro dell’Agricoltura, ma con magri risultati. Chi può dire cosa trasportino: immigrati da una regione all’altra, famiglie omogenitoriali fuggitive, rapper comunisti, nutrie infestanti, pervertiti che amano la natura, gente che si nasconde dietro la mascherina, vaccino-dipendenti, fondamentalisti napoletani ed estremisti nomadi o estremamente pendolari.
Inoltre chi può dire se il macchinista non si sia spippettato qualcosa? Rientra forse in una postilla del nuovo codice della strada. Sono pure più difficili da individuare perché potrebbero camminare dritti faciliti dai binari, anche quando non sono in grado di farlo su una linea retta.
Tra l’altro faccio qui la mia denuncia: mio nipote ha subito un ritardo di due ore e Trenitalia gli ha fornito una scatola con dentro: un biscotto, dei taralli, delle salviette e non ci volevo credere… una bottiglia di plastica con il tappo che non si stacca. Lo vedete che ha ragione a fermare i treni? E se una di quelle bottigliette fosse finita nelle mani sbagliate? Lo so, è dura ammettere di aver malgiudicato qualcuno.
Anche il Fatto Quotidiano riconosce lo sbaglio infatti scrive: “Giornata di passione…“, gli ignoranti penseranno a sofferenze e patimenti, quando si tratta della passione per il proprio lavoro e il nostro ministro ne ha da vendere. A noi subirla con riconoscenza.
Poi c’è bisogno di muoversi così tanto? Gli ex-percettori del reddito di cittadinanza pur di non darla vinta al ministro, sarebbero capaci di alzarsi dal divano e cercarsi un lavoro umiliante e sottopagato. Non dimentichiamo i malati che vogliono gettare cattiva luce sulla sanità regionalizzata e che sono disposti a curarsi altrove, pur di mettersi di traverso sulla strada del federalismo. Quanto bisogna essere meschini per ingegnarsi così?
Ad onor del vero, i trasporti non sono comunque facili da gestire, ci sono un sacco di cose che si spostano, altre lasciano il tempo che trovano, gente che sale e scende, nessuno che plauda al risparmio dovuto all’uso della medesima scala, poi diciamolo: la vita frenetica è una piaga da debellare. Lo vogliamo dire un grazie perché ci si prende cura di questo risvolto sociale? Credo si stia già provvedendo a sostituire l’acqua con una bottiglietta d’amaro.
Certamente ai più non sarà sfuggito il progetto auto blu. Per ora i politici in primis, si stanno sacrificando come cavie per testare il sistema. Il progetto consiste nel fornire ad ogni italiano pagante e con Isee adeguato, un’auto dello Stato al fine di dismettere i vetusti treni. Nella seconda fase si prevedono delle auto di scorta per i vincitori nordici e caucasici del concorso Vinci Salvini, che soppianterà di fatto la fallimentare lotteria degli scontrini.
Per il resto, buon viaggio.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
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Mondo
Hamas comunica i nomi delle 4 soldatesse che saranno rilasciate. Israele: “Violato l’accordo, le civili avevano la priorità”. Ma accetta la lista
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Ucraina, Putin loda Trump e si dice pronto a trattare: “È un leader intelligente”. L’attacco all’Italia: “Roma è anti-russa, non può far parte del processo di pace”
Politica
Il fratello di Musk incontra Giuli a Chigi: “Abbiamo un progetto”. Pd: “Governo ormai è una dépendance”
Palermo, 24 gen. (Adnkronos) - Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza di Palermo presieduto dal prefetto Massimo Mariani ha disposto oggi di assegnare una scorta all'inviato di Repubblica Salvo Palazzolo, oggetto di minacce per le sue inchieste sui boss scarcerati. Nei giorni scorsi al giornalista era stato comunicato dalla Squadra mobile di essere oggetto di "gravi ostilita'" emerse nel corso di alcune indagini.
Roma, 24 gen. (Adnkronos) - "Meloni si dice coerente su tutto, ma è la campionessa mondiale di incoerenza". Lo dice Matteo Renzi in diretta su Instagram.
Roma, 24 gen. (Adnkronos) - "L'atteggiamento di Giorgia Meloni in questi giorni è insopportabile. A dicembre 2024 Meloni va ad Atreju e dice che i centri migranti funzioneranno, perchè bisogna sconfiggere la mafia dei trafficanti di migranti. E cosa accade ora? Accade che la scorsa settimana uno di quei criminali, che la Corte Penale Internazionale definisce trafficante e torturatore, viene arrestato dai poliziotti e la Meloni lo libera, con un volo di Stato, a spese nostre". Così Matteo Renzi in una diretta su Instagram.
Roma, 24 gen. (Adnkronos) - "Se il governo abbassa le tasse, io sono contento. Ma quando hai un livello di ipocrisia come quello che abbiamo visto, mi arrabbio e lo dico. C'è un governo indecente con un sottosegretario alla Giustizia condannato, un ministro dei Trasporti che va benino sulle dirette di Tik Tok, ma non nella gestione dei trasporti". Lo dice Matteo Renzi in diretta su Instagram. "Se vogliono cacciare la Santanchè perchè rinviata a giudizio, allora devono mandare a casa anche Delmastro che è rinviato a giudizio. Meloni ha due pesi e due misure".
Roma, 24 gen. (Adnkronos) - Uniti si vince. Anzi, no. Divisi si vince. Dario Franceschini dal suo nuovo ufficio ex-officina, spariglia. "I partiti che formano la possibile alternativa alla destra sono diversi e lo resteranno. È inutile fingere che si possa fare un’operazione come fu quella dell’Ulivo. L’Ulivo non tornerà". E allora meglio andare "al voto ognuno per conto suo, valorizzando le proprie proposte e l’aspetto proporzionale della legge elettorale" e sul terzo dei seggi assegnati con l'uninomiale "è sufficiente stringere un accordo", la proposta di Franceschini. Che si rivolge pure a Forza Italia: "Ha il biglietto della lotteria in tasca, ma non lo sa", con il proporzionale "sarebbe arbitra dei governi per i prossimi vent’anni".
"Volpone...", commenta Matteo Renzi. Carlo Calenda condivide l'analisi sul marciare divisi, Angelo Bonelli la boccia mentre dal Movimento 5 Stelle si fa sapere che l'intervista all'ex-ministro del Conte II è stata letta "con attenzione", vista come "prospettiva compatibile con le richieste della nostra comunità", quindi un’opzione su cui "è possibile un confronto". Nel Pd ha infiammato le chat ma la reazione ai attesta tra lo stupore e il silenzio, al momento. A partire dalla segretaria. Plasticamente impegnata in quanto di più lontano da riflessioni di alchimia politica, posta sui social le foto dell'incontro oggi a Porto Marghera con i lavoratori del petrolchimico, settore in allarme. "Eni sta dismettendo la chimica di base in Italia con l’assenso del governo Meloni, che resta a guardare. Grazie a questi lavoratori per l’incontro, il Pd è al loro fianco", scrive Schlein su Instagram.
Tuttavia, si riferisce, che stamattina ci sarebbero state interlocuzioni con Franceschini sull'intervista. E l'ex-ministro avrebbe rassicurato sulle sue buone intenzioni. Quel "marciare divisi" non andrebbe letto come una sconfessione della "testardamente unitaria" Schlein. Il senso dell'operazione sarebbe quello di dare un fermo, uno stop al dibattito che si sta alimentando nelle ultime settimane - giudicato inutile e maliziosamente dannoso - sul federatore, sulla coalizione e anche su un ipotetico partito dei cattolici. Una forza moderata sarebbe utile ma, sottolinea Franceschini, "noi cattolici democratici, non possiamo che restare in una forza progressista come ci hanno insegnato Zaccagnini e Granelli". E quindi un assist alla segretaria, si assicura.
Detto questo, non a pochi nel Pd, la proposta del "marciare divisi" è apparsa quanto meno eccentrica di fronte a una coalizione di centrodestra guidata da una leader, almeno al momento, molto forte. "Lei parla con Trump e noi ci presentiamo al voto divisi, a darci addosso l'un l'altro?". E comunque ancor più prosaicamente c'è chi fa notare come "senza alleanze, con questa legge elettorale, hai automaticamente perso". E' la matematica e il voto del 2022 docet. Riflessioni che restano riservate. "Nessuno vuol ribattere a un dirigente storico del Pd".
Anche il passaggio su Forza Italia sembra un po' fuori sincrono. Certo, osserva Matteo Renzi, "se Forza Italia accettasse di avere il sistema proporzionale governerebbe per anni perché si entrerebbe in un sistema in cui si creerebbero le maggioranze in Parlamento". Ma che gli azzurri si sfilino dal centrodestra, non sembra alle viste. Franceschini "prova a sedurre con una danza del ventre evocando il proporzionale puro", dice Alessandro Sorte, ma "Forza Italia è" già "l'unico vero centro e oggi ha un ruolo fondamentale".
Per Bonelli la proposta dell'ex-ministro non convince: "Non sarà l'Ulivo, non sarà il programma di 300 pagine dell'Unione, ma un minimo comun denominatore con cui presentarsi alle elezioni e battere la destra serve. E' quello che abbiamo fatto alle regionali in Sardegna, Umbria, Emilia. E quello su cui lavoreremo per le prossime regionali che ci attendono. Perché lo stesso schema non deve valere per le politiche?". Nel Pd a parlare in chiaro, in Tv, è Debora Serracchiani secondo cui l'ipotesi di Franceschini è "da valutare" e "credo abbia detto una cosa saggia: rafforzare il Pd, pensare alle cose concrete. La segretaria su questo sta dando veramente una linea importante. Invece di costruire a tavolino delle alleanze, cerchiamo di metterci insieme sui temi che ci tengono uniti".
Roma, 24 gen. (Adnkronos) - Uniti si vince. Anzi, no. Divisi si vince. Dario Franceschini dal suo nuovo ufficio ex-officina, spariglia. "I partiti che formano la possibile alternativa alla destra sono diversi e lo resteranno. È inutile fingere che si possa fare un’operazione come fu quella dell’Ulivo. L’Ulivo non tornerà". E allora meglio andare "al voto ognuno per conto suo, valorizzando le proprie proposte e l’aspetto proporzionale della legge elettorale" e sul terzo dei seggi assegnati con l'uninomiale "è sufficiente stringere un accordo", la proposta di Franceschini. Che si rivolge pure a Forza Italia: "Ha il biglietto della lotteria in tasca, ma non lo sa", con il proporzionale "sarebbe arbitra dei governi per i prossimi vent’anni".
"Volpone...", commenta Matteo Renzi. Carlo Calenda condivide l'analisi sul marciare divisi, Angelo Bonelli la boccia mentre dal Movimento 5 Stelle si fa sapere che l'intervista all'ex-ministro del Conte II è stata letta "con attenzione". Nel Pd ha infiammato le chat ma la reazione ai attesta tra lo stupore e il silenzio, al momento. A partire dalla segretaria. Plasticamente impegnata in quanto di più lontano da riflessioni di alchimia politica, posta sui social le foto dell'incontro oggi a Porto Marghera con i lavoratori del petrolchimico, settore in allarme. "Eni sta dismettendo la chimica di base in Italia con l’assenso del governo Meloni, che resta a guardare. Grazie a questi lavoratori per l’incontro, il Pd è al loro fianco", scrive Schlein su Instagram.
Tuttavia, si riferisce, che stamattina ci sarebbero state interlocuzioni con Franceschini sull'intervista. E l'ex-ministro avrebbe rassicurato sulle sue buone intenzioni. Quel "marciare divisi" non andrebbe letto come una sconfessione della "testardamente unitaria" Schlein. Il senso dell'operazione sarebbe quello di dare un fermo, uno stop al dibattito che si sta alimentando nelle ultime settimane - giudicato inutile e maliziosamente dannoso - sul federatore, sulla coalizione e anche su un ipotetico partito dei cattolici. Una forza moderata sarebbe utile ma, sottolinea Franceschini, "noi cattolici democratici, non possiamo che restare in una forza progressista come ci hanno insegnato Zaccagnini e Granelli". E quindi un assist alla segretaria, si assicura.
Detto questo, non a pochi nel Pd, la proposta del "marciare divisi" è apparsa quanto meno eccentrica di fronte a una coalizione di centrodestra guidata da una leader, almeno al momento, molto forte. "Lei parla con Trump e noi ci presentiamo al voto divisi, a darci addosso l'un l'altro?". E comunque ancor più prosaicamente c'è chi fa notare come "senza alleanze, con questa legge elettorale, hai automaticamente perso". E' la matematica e il voto del 2022 docet. Riflessioni che restano riservate. "Nessuno vuol ribattere a un dirigente storico del Pd".
Anche il passaggio su Forza Italia sembra un po' fuori sincrono. Certo, osserva Matteo Renzi, "se Forza Italia accettasse di avere il sistema proporzionale governerebbe per anni perché si entrerebbe in un sistema in cui si creerebbero le maggioranze in Parlamento". Ma che gli azzurri si sfilino dal centrodestra, non sembra alle viste. Franceschini "prova a sedurre con una danza del ventre evocando il proporzionale puro", dice Alessandro Sorte, ma "Forza Italia è" già "l'unico vero centro e oggi ha un ruolo fondamentale".
Per Bonelli la proposta dell'ex-ministro non convince: "Non sarà l'Ulivo, non sarà il programma di 300 pagine dell'Unione, ma un minimo comun denominatore con cui presentarsi alle elezioni e battere la destra serve. E' quello che abbiamo fatto alle regionali in Sardegna, Umbria, Emilia. E quello su cui lavoreremo per le prossime regionali che ci attendono. Perché lo stesso schema non deve valere per le politiche?". Nel Pd a parlare in chiaro, in Tv, è Debora Serracchiani secondo cui l'ipotesi di Franceschini è "da valutare" e "credo abbia detto una cosa saggia: rafforzare il Pd, pensare alle cose concrete. La segretaria su questo sta dando veramente una linea importante. Invece di costruire a tavolino delle alleanze, cerchiamo di metterci insieme sui temi che ci tengono uniti".
(Adnkronos) - Per il pm De Tommasi le indagate avrebbero 'imbeccato' l'imputata - anche usando protocolli con "punteggi già inseriti" - affinché ottenesse una perizia psichiatrica in grado di accertarle un deficit, un'attività difensiva non lecita e che non è andata a buon fine. Le psicologhe sarebbero andate oltre il loro compito, somministrando test "incompatibili con le caratteristiche psichiche effettive della detenuta" e con colloqui "falsamente annotati nel diario clinico", mentre lo psichiatra Garbarini, consulente di parte, l'avrebbe "eterodiretta" nelle risposte da fornire, sostiene l'accusa.
Nell'avviso di conclusione indagini, infine, il pubblico ministero - che ha sentito la compagna di cella Tiziana Morandi, meglio conosciuta come 'la Mantide della Brianza' - sottolinea come l'avvocata Pontenani "invitava Pifferi a simulare in carcere comportamenti e atteggiamenti idonei a far apparire, contrariamente al vero, come una 'fuori di testa' e come una 'mongoloide', al fine di indurre in errore il perito e la Corte che avrebbero dovuto valutarla e giudicarla ed essere ritenuta quantomeno parzialmente incapace di intendere e di volere al momento del fatto".
La chiusura delle indagini arriva a cinque giorni dal processo d'appello, dopo che il primo grado - la perizia disposta dai giudici ha certificato la piena capacità di intendere e volere della 39enne - ha sentenziato l'ergastolo per l'accusa di omicidio della piccola Diana di soli 2 anni.