La Fiera di Verona si prepara a ospitare anche quest’anno la European Outdoor Show (Eos), la manifestazione dedicata alla caccia, pesca, tiro sportivo, nautica e sport all’aria aperta che dal 2021 si tiene nella città veneta. Quest’anno dall’8 al 10 febbraio nei cinque padiglioni che occupano i 60mila metri quadri di Verona Fiera, l’ente che ospita Eos all’interno dei suoi spazi, sono attesi 578 tra espositori e rappresentanti provenienti da tutto il mondo. Scorrendo la lista pubblicata sul sito ufficiale di Eos si trovano i nomi noti del mondo delle armi da caccia e dello sport italiani, così come aziende con sede negli Usa o nei vari paesi europei. Ma non solo. Tra i prodotti esposti nella prossima edizione ci saranno anche quelli di due aziende israeliane, la Bul Armory, che realizza armi da fuoco di alta qualità, e la Maglula, che produce invece caricatori. Le due aziende non saranno direttamente presenti all’evento, ma i loro prodotti saranno esposti da Origins STB e da Paganini.
A rendere nota questa notizia è stata la Rete italiana pace e disarmo, che monitora la manifestazione veronese fin dalla sua prima edizione. “Quando ci siamo resi conto che i prodotti delle aziende israeliane sarebbero stati in mostra alla fiera abbiamo chiesto agli organizzatori l’esclusione di tutte le aziende produttrici di armi di Stati che sono sottoposti a misure di embargo da parte delle Nazioni Unite o che sono ritenuti responsabili da parte di organismi Onu di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità”, spiega Giorgio Beretta dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal). Tra i paesi da escludere rientra anche Israele, accusato dall’Onu di crimini di guerra e di violazione dei diritti umani.
La presenza di prodotti israeliani non è l’unica criticità evidenziata dalla Rete rispetto a Eos. Ancora una volta gli attivisti sono tornati a chiedere il divieto di accesso ai minori ai padiglioni in cui sono esposte le armi, fatta eccezione per chi è iscritto alle Federazioni sportive da tiro. Rispetto alle prime edizioni, chi ha meno di 18 anni può entrare solo se accompagnato da un genitore o da una persona che ne ha la delega, ma non dovrebbe comunque essergli permesso di toccare il materiale esposto. A imporre questa limitazione, ricorda Beretta, è stata la Questura di Verona, che in una nota diffusa nel 2024 ha disposto il divieto per i minori di maneggiare le armi. Quello che chiede la Rete è che questo limite venga però fatto rispettare e che ci siano i dovuti controlli sull’accesso dei minori. In un comunicato diffuso dopo la chiusura dell’edizione del 2024, gli attivisti facevano notare come moltissimi minorenni avessero invece impugnato le armi nonostate il divieto della Questura.
La speranza adesso è che l’interlocuzione con l’Amministrazione comunale di Verona, VeronaFiere – che ospita l’evento – e gli organizzatori continui ad essere positiva come successo in passato. Grazie alle pressioni della Rete, Eos ha infatti eliminato la difesa personale dal programma, puntando così esclusivamente sul mondo venatorio e sportivo. Nel 2024 gli organizzatori hanno anche predisposto un Codice etico che ha messo nero su bianco questo cambio di passo, delimitando in maniera chiara i settori di le armi e componenti ammessi a quelli del mondo “caccia e al tiro sportivo, alle armi da collezione, alle armi antiche e per il soft-air”. L’eliminazione della difesa personale dagli ambiti di interesse dell’evento ha limitato anche l’attrattiva politica di Eos rispetto ad altre iniziative simili, come ad esempio quella di Vicenza, e ha fatto sì che non si trasformasse in un’occasione di propaganda per gli esponenti della destra.
C’è però un aspetto su cui Beretta insiste: alla fiera è possibile trovare anche armi che potrebbero essere usate per la legittima difesa. “Gran parte delle armi semiautomatiche considerate ‘armi comuni da sparo’ possono essere regolarmente detenute da cittadini che hanno una licenza sia per la difesa personale che per il tiro sportivo. Per risolvere la questione però serve un intervento legislativo nazionale”. In Italia, ricorda Beretta, per ottenere la licenza di porto d’armi e il nulla osta per l’acquisto è sufficiente essere incensurati, avere un certificato medico che attesti la salute fisica e mentale e aver frequentato un corso al tiro a segno. Con il nulla osta si possono acquistare e detenere in casa fino a tre pistole, 12 fucili semiautomatici e numero illimitato di fucili da caccia, il che vuol dire che non si sa con esattezza quante armi leggere sono detenute dai cittadini italiani. Un punto su cui l’Opal si batte da anni e su cui chiede che venga fatta chiarezza.
Riceviamo e pubblichiamo
EOS – European Outdoor show senza ambiguità resta fiera commerciale dedicata, dall’origine, alla caccia, al tiro sportivo, alla pesca, alla nautica e all’outdoor e i suoi organizzatori sono certamente sensibili al contesto internazionale segnato da guerre e violenze. Di propria iniziativa, quindi, hanno già escluso dall’esposizione tutte le aziende produttrici di armi di Stati che sono sottoposti a misure di embargo di armi da parte delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea. E comunque, come è chiaramente visibile dalla lista degli espositori presente sul sito eos-show.com, in continuo aggiornamento per quanto riguarda le aziende e i marchi rappresentati, a EOS Show 2025 non prende parte alcun espositore né diretto né indiretto con sede nello Stato di Israele.
Al momento attuale, peraltro, non risulta alcun embargo nei confronti di aziende con sede nello Stato di Israele da parte dello Stato italiano, dell’Unione Europea o delle Nazioni Unite. Tutti noi ci auguriamo che i mediatori internazionali riescano a porre fine al conflitto a Gaza. Infine, come già scritto e detto nelle precedenti tre edizioni, gli organizzatori di EOS Show non possono che continuare a restare aderenti alle proprie finalità e a lavorare per un dialogo costruttivo, ragionevole e rispettoso delle rispettive, anche se diverse, posizioni.
Replica dell’autrice
In merito alla precisazione degli organizzatori dello European Outdoor Show, teniamo a segnalare che la richiesta della Rete pace e disarmo è relativa all’esclusione dalla fiera dei prodotti realizzati da aziende che sono accusate dalle Nazioni Unite di crimini contro l’umanità, anche in assenza di un embargo. Da qui la richiesta di intervento circa la presenza a EOS negli stand di Origins STB e da Paganini delle armi e dei caricatori realizzati rispettivamente dalle israeliane Bul Armory e Maglula.
Futura D’Aprile
Cronaca
Alla Fiera di Verona armi e caricatori di aziende israeliane. Rete Disarmo: “No ai prodotti di chi è accusato di crimini di guerra”
Gli attivisti, in occasione dell'European Outdoor Show, chiedono inoltre il divieto di accesso ai minori ai padiglioni in cui sono esposte le armi, fatta eccezione per chi è iscritto alle Federazioni sportive da tiro
La Fiera di Verona si prepara a ospitare anche quest’anno la European Outdoor Show (Eos), la manifestazione dedicata alla caccia, pesca, tiro sportivo, nautica e sport all’aria aperta che dal 2021 si tiene nella città veneta. Quest’anno dall’8 al 10 febbraio nei cinque padiglioni che occupano i 60mila metri quadri di Verona Fiera, l’ente che ospita Eos all’interno dei suoi spazi, sono attesi 578 tra espositori e rappresentanti provenienti da tutto il mondo. Scorrendo la lista pubblicata sul sito ufficiale di Eos si trovano i nomi noti del mondo delle armi da caccia e dello sport italiani, così come aziende con sede negli Usa o nei vari paesi europei. Ma non solo. Tra i prodotti esposti nella prossima edizione ci saranno anche quelli di due aziende israeliane, la Bul Armory, che realizza armi da fuoco di alta qualità, e la Maglula, che produce invece caricatori. Le due aziende non saranno direttamente presenti all’evento, ma i loro prodotti saranno esposti da Origins STB e da Paganini.
A rendere nota questa notizia è stata la Rete italiana pace e disarmo, che monitora la manifestazione veronese fin dalla sua prima edizione. “Quando ci siamo resi conto che i prodotti delle aziende israeliane sarebbero stati in mostra alla fiera abbiamo chiesto agli organizzatori l’esclusione di tutte le aziende produttrici di armi di Stati che sono sottoposti a misure di embargo da parte delle Nazioni Unite o che sono ritenuti responsabili da parte di organismi Onu di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità”, spiega Giorgio Beretta dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal). Tra i paesi da escludere rientra anche Israele, accusato dall’Onu di crimini di guerra e di violazione dei diritti umani.
La presenza di prodotti israeliani non è l’unica criticità evidenziata dalla Rete rispetto a Eos. Ancora una volta gli attivisti sono tornati a chiedere il divieto di accesso ai minori ai padiglioni in cui sono esposte le armi, fatta eccezione per chi è iscritto alle Federazioni sportive da tiro. Rispetto alle prime edizioni, chi ha meno di 18 anni può entrare solo se accompagnato da un genitore o da una persona che ne ha la delega, ma non dovrebbe comunque essergli permesso di toccare il materiale esposto. A imporre questa limitazione, ricorda Beretta, è stata la Questura di Verona, che in una nota diffusa nel 2024 ha disposto il divieto per i minori di maneggiare le armi. Quello che chiede la Rete è che questo limite venga però fatto rispettare e che ci siano i dovuti controlli sull’accesso dei minori. In un comunicato diffuso dopo la chiusura dell’edizione del 2024, gli attivisti facevano notare come moltissimi minorenni avessero invece impugnato le armi nonostate il divieto della Questura.
La speranza adesso è che l’interlocuzione con l’Amministrazione comunale di Verona, VeronaFiere – che ospita l’evento – e gli organizzatori continui ad essere positiva come successo in passato. Grazie alle pressioni della Rete, Eos ha infatti eliminato la difesa personale dal programma, puntando così esclusivamente sul mondo venatorio e sportivo. Nel 2024 gli organizzatori hanno anche predisposto un Codice etico che ha messo nero su bianco questo cambio di passo, delimitando in maniera chiara i settori di le armi e componenti ammessi a quelli del mondo “caccia e al tiro sportivo, alle armi da collezione, alle armi antiche e per il soft-air”. L’eliminazione della difesa personale dagli ambiti di interesse dell’evento ha limitato anche l’attrattiva politica di Eos rispetto ad altre iniziative simili, come ad esempio quella di Vicenza, e ha fatto sì che non si trasformasse in un’occasione di propaganda per gli esponenti della destra.
C’è però un aspetto su cui Beretta insiste: alla fiera è possibile trovare anche armi che potrebbero essere usate per la legittima difesa. “Gran parte delle armi semiautomatiche considerate ‘armi comuni da sparo’ possono essere regolarmente detenute da cittadini che hanno una licenza sia per la difesa personale che per il tiro sportivo. Per risolvere la questione però serve un intervento legislativo nazionale”. In Italia, ricorda Beretta, per ottenere la licenza di porto d’armi e il nulla osta per l’acquisto è sufficiente essere incensurati, avere un certificato medico che attesti la salute fisica e mentale e aver frequentato un corso al tiro a segno. Con il nulla osta si possono acquistare e detenere in casa fino a tre pistole, 12 fucili semiautomatici e numero illimitato di fucili da caccia, il che vuol dire che non si sa con esattezza quante armi leggere sono detenute dai cittadini italiani. Un punto su cui l’Opal si batte da anni e su cui chiede che venga fatta chiarezza.
Riceviamo e pubblichiamo
EOS – European Outdoor show senza ambiguità resta fiera commerciale dedicata, dall’origine, alla caccia, al tiro sportivo, alla pesca, alla nautica e all’outdoor e i suoi organizzatori sono certamente sensibili al contesto internazionale segnato da guerre e violenze. Di propria iniziativa, quindi, hanno già escluso dall’esposizione tutte le aziende produttrici di armi di Stati che sono sottoposti a misure di embargo di armi da parte delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea. E comunque, come è chiaramente visibile dalla lista degli espositori presente sul sito eos-show.com, in continuo aggiornamento per quanto riguarda le aziende e i marchi rappresentati, a EOS Show 2025 non prende parte alcun espositore né diretto né indiretto con sede nello Stato di Israele.
Al momento attuale, peraltro, non risulta alcun embargo nei confronti di aziende con sede nello Stato di Israele da parte dello Stato italiano, dell’Unione Europea o delle Nazioni Unite. Tutti noi ci auguriamo che i mediatori internazionali riescano a porre fine al conflitto a Gaza. Infine, come già scritto e detto nelle precedenti tre edizioni, gli organizzatori di EOS Show non possono che continuare a restare aderenti alle proprie finalità e a lavorare per un dialogo costruttivo, ragionevole e rispettoso delle rispettive, anche se diverse, posizioni.
Replica dell’autrice
In merito alla precisazione degli organizzatori dello European Outdoor Show, teniamo a segnalare che la richiesta della Rete pace e disarmo è relativa all’esclusione dalla fiera dei prodotti realizzati da aziende che sono accusate dalle Nazioni Unite di crimini contro l’umanità, anche in assenza di un embargo. Da qui la richiesta di intervento circa la presenza a EOS negli stand di Origins STB e da Paganini delle armi e dei caricatori realizzati rispettivamente dalle israeliane Bul Armory e Maglula.
Futura D’Aprile
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Napoli , 29 gen. - (Adnkronos) - Agguato in serata a Napoli dove un pregiudicato è stato ucciso a colpi di pistola. La vittima è un 33enne, Antonio Esposito, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è arrivato al pronto soccorso, trasportato da conoscenti. Subito dopo il ricovero, è morto nel reparto di Rianimazione per le lesioni subite. Secondo quanto si apprende, è stato colpito da un proiettile al fianco sinistro.
L'agguato è avvenuto in via Carbonara, all'interno di un circolo ricreativo. Sul posto sono in corso i rilievi dei carabinieri che hanno avviato le indagini. Il 33enne è stato accompagnato da conoscenti in ospedale, dove però è morto poco dopo per le ferite riportate. Decine di familiari e conoscenti della vittima hanno raggiunto l'ospedale Pellegrini, tra urla di disperazione. Secondo quanto si apprende, non sono stati rilevati danneggiamenti né aggressioni.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - La Fed ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati, fermi in una forchetta compresa tra il 4,25% e il 4,50%. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla Federal Reserve, la prima dall’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
“Nel considerare l'entità e la tempistica di ulteriori aggiustamenti”, la Fed “valuterà attentamente i dati in arrivo, l'evoluzione delle prospettive e l'equilibrio dei rischi”. Il Comitato inoltre afferma che “continuerà a ridurre le proprie disponibilità di titoli del Tesoro, di debito delle agenzie e di titoli garantiti da ipoteca delle agenzie”. L’obiettivo resta quello di “sostenere la massima occupazione e riportare l'inflazione all'obiettivo del 2%”.
Secondo la Banca centrale americana “i rischi per il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione sono grosso modo in equilibrio”; tuttavia “le prospettive economiche sono incerte e il Comitato è attento ai rischi che gravano su entrambi gli aspetti del suo duplice mandato”.
L'attività economica negli Stati Uniti “ha continuato a espandersi a un ritmo solido”, mentre negli ultimi mesi “il tasso di disoccupazione si è stabilizzato a un livello basso” e “le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide”. L'inflazione “rimane leggermente elevata”, ha reso noto la Fed, in un comunicato.
"Non c’è fretta di agire in fretta” per un ulteriore taglio dei tassi di interesse, ha detto il governatore della Fed, Jerome Powell.
(Adnkronos) - "Non ho detto nulla neanche quando sono stata mollata da un giorno all'altro nel mio primo periodo di difficoltà lo scorso febbraio, quando faticavo ad alzarmi dal letto" aggiunge l'imprenditrice digitale. "Ho sentito dire tante volte che l'avevo cacciato di casa, ma mai è stato detto che l'ho cacciato di casa dopo aver scoperto un tradimento proprio in quei giorni (solo uno dei tanti evidentemente) e mai è stato detto che lui non ha esitato prendendo la palla al balzo per non esser trascinato nel mio 'danno d'immagine'".
Il messaggio social è quello di una donna ignara, che resta al suo fianco - "facevo di tutto per cercare di farlo uscire dai momenti bui", ma che ora non è più disposta a tacere. "Non ho detto nulla pubblicamente neanche quando, qualche giorno prima di Natale 2024, Federico mi ha chiamata e ha ammesso per la prima volta la storia con questa amante che proseguiva dal 2017 e dicendomi anche che aveva pensato di non sposarmi pochi giorni prima del matrimonio ma poi non sapeva come tirarsi indietro pubblicamente". E aggiunge: "Ho vomitato, ho capito che quello che avevo vissuto era stata una totale presa in giro ma ho sofferto in silenzio, circondata solo dalla vicinanza di chi mi ama veramente ed augurandomi un amore vero da entrambe le parti per il futuro".
Ancora più amara la conclusione del lungo sfogo. "Sono stata zitta su tanti temi ma leggo troppe schifezze per continuare a fare finta di niente: la mia relazione con Federico era reale per me, non sono mai stata in una coppia aperta (era evidentemente aperta solo per l'altra parte senza che io ne fossi a conoscenza) e, nonostante tutto, sono fiera di aver amato incondizionatamente. Mi spiace che per l'altra parte io sia stata solo una persona da prendere in giro ed usare a piacimento" conclude Chiara Ferragni.
(Adnkronos) - Per Emis Killa, indagato per associazione a delinquere e sottoposto a Daspo (tre anni) che gli vieta di assistere agli incontri di calcio, si profila la chiusura delle indagini, così come per altri ultrà rossoneri, in vista di un'eventuale richiesta di processo per uno dei filoni dell'inchiesta sulle curve di San Siro. In particolare, al rapper viene contestato il sequestro dell'arsenale 'casalingo', l'episodio che lo avrebbe visto testimone dell'aggressione a uno steward del Meazza e i rapporti e gli incontri con Lucci.
In procura a Milano sono diversi sono i filoni ancora aperti sulla tifoseria organizzata: c'è l'omicidio di Antonio Bellocco, il tentato omicidio di Enzo Anghinelli, la vicenda che vede come vittima Vittorio Boiocchi, la gestione dei parcheggi fuori dallo stadio.
Tra le carte che riguardano Luca Lucci era spuntato, nei giorni caldi successivi agli arresti, anche il nome di Fedez, non è indagato nell'inchiesta 'Doppia curva', ma in quella su una rissa in discoteca dell'aprile 2024 a Milano e sul successivo pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, a cui avrebbe preso parte insieme, tra gli altri, a Christian Rosiello, ultrà ed ex bodyguard del cantante. Iovino non ha denunciato e l'indagine viaggia spedita verso una richiesta di archiviazione.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - “Con la legge sulla partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati d'impresa si andrà a costruire un nuovo modello di collaborazione tra imprese e lavoratori basato sulla condivisione degli obiettivi. Il testo base da cui siamo partiti per il suo esame nelle Commissioni Lavoro e Finanze è un progetto di legge di iniziativa popolare, quello per cui la Cisl ha raccolto oltre 400.000 firme. La decisione che questo sarebbe stato il testo da cui partire per l'esame in Commissione è arrivata da maggioranza e opposizione, una coralità che abbiamo molto apprezzato". Così Walter Rizzetto (FdI), Presidente della Commissione Lavoro della Camera, e Lorenzo Malagola, Segretario in Commissione Lavoro e relatore per Fratelli d’Italia della proposta di legge in Aula.
"La stessa coralità che ci auguravamo di vedere da parte di tutte le sigle sindacali oggi all’evento "Partecipare per crescere, un ponte tra lavoro e impresa", che si è tenuto alla Camera dei Deputati, dove ci aspettavamo di vedere seduti insieme alle istituzioni tutti i vertici dei sindacati, sarebbe stato un segnale importante per i lavoratori. Auspichiamo che l’approvazione della pdl in Aula, che rappresenta un momento storico, avvenga all’unanimità e che le opposizioni possano cogliere questa opportunità".
"Il contributo della partecipazione è determinante per la costruzione di un mercato del lavoro più equo e più giusto, laddove capitale e lavoratori non siano più antagonisti ma diventino protagonisti a pieno titolo del bene e della crescita dell’Italia. Sia come partito che come coalizione sosteniamo convintamente questa iniziativa a tal punto che nella legge di bilancio è stata approvata una norma che prevede l’istituzione di un Fondo di 70 milioni di euro nell'anno 2025 e di 2 milioni di euro nell'anno 2026, per il finanziamento della partecipazione dei lavoratori all’impresa, da destinare soprattutto per incentivi fiscali”.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - “Il governo, per bocca della sottosegretaria Albano, ha detto che interverrà sui tagli effettuati dallo stesso esecutivo sul cuneo fiscale per i redditi bassi. Fino a 1200 euro. E’ una decisione che, se confermata, rappresenta l’ammissione di un disastro vero che hanno combinato al Mef. Grazie alle denunce della Cgil e dell’opposizione il governo è costretto a fare un passo indietro. La conferma della loro incapacità e improntitudine”. Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - "La mozione sui migranti approvata al Bundestag con i voti di Cdu e Afd segna purtroppo un punto di non ritorno. La normalizzazione in Germania dell’estrema destra, la rottura del cordone sanitario nei confronti dei nostalgici del nazismo. Un segno sinistro, dopo i 'mai più' risuonati ad Auschwitz solo un paio di giorni fa". Lo scrive sui social Ivan Scalfarotto di Iv.