Caso Ramy, mi sembra eccessiva questa mobilitazione persino violenta
di Davide Trotta
Il caso di Ramy porta al centro della riflessione un dibattito, che si fa specchio dei tempi e allunga più di qualche ombra “sinistra”. Premessa: la morte di una persona, qualunque sia la sua nazionalità, dovrebbe suscitare cordogliounanime, non già diventare occasione per monopolizzare la discussione a destra o sinistra.
Eppure, appare evidente il tentativo di costringere il dibattito sul filo dell’abusata contrapposizione evocata, che non a caso rispecchia le forze in campo nello scacchiere politico. Pertanto forze dell’ordine, che assolvono al proprio incarico, sembrano configurarsi nel dibattito quali feroci attivisti di estrema destra, neppure dotati del luminoso dono del vaticinio, come se da un inseguimento si potesse capire in un battibaleno la nazionalità dei fuggitivi.
Per contro un giovane ragazzo di origine egiziana morto nell’inseguimento – reo comunque di aver infranto un posto di blocco, con tutte le conseguenze inopinate del caso – può diventare martire dell’ideologia di sinistra e alimentarne una propaganda abbastanza povera di contenuti. Per esempio sentire giustificare in un talk show l’infrazione del posto di blocco in nome di una non meglio precisata paura da parte dei due giovani al vedersi intimato l’alt, ci fa sentire quasi in difetto di non esserci mai schiantati tutti all’unisono contro un muro ogniqualvolta ci sia capitato di essere stati fermati, anche a piedi e persino in bici, dalle forze dell’ordine per controlli di prassi.
Ma, a tacere dell’interpretazione personale del fatto, si può scorgere una ferita più profonda nello spirito critico di molti, annebbiato dal dibattito in corso e più condizionato da vetuste contrapposizioni di partiti logori che frutto di idee plasmate a “bottega” propria. In questa prospettiva, se doveroso appare il cordoglio per una vita umana scomparsa, eccessiva invece mi sembra questa mobilitazione persino violenta a livello nazionale per un ragazzo che certo non è campione di diritti o libertà calpestate e che invece nella propaganda di sinistra viene innalzato a vessillo di una battaglia contro il razzismo, come se sotto quel casco e destinato a quella sorte non ci potesse essere un italiano qualsiasi.
Saremmo tutti fieri e orgogliosi che per una volta anche i giovani siano scesi a manifestare con tanta lena a favore di Ramy, se tanto fervore venisse profuso per esempio anche a tutela di migliaia di lavoratori ogni anno lasciati a casa, di quegli operai di Stellantis la cui “condanna” pareva certa fino a poco prima di Natale, oppure di fronte alla paventata idea, poi ritirata, di aumentare gli stipendi dei ministri di circa 7000 euro, oppure ancora per orizzonti pensionistici sempre più remoti per noi nuove generazioni, per il progressivo impoverimento delle scuole pubbliche a favore delle scuole private, per la sanità sempre più caracollante.
Ma questo può essere in certo senso confortante: non è vero che le nuove generazioni non sono sensibili al dibattito pubblico, come questa occasione conferma. Tuttavia sarebbe opportuno indignarsi anche a difesa di libertà e diritti condivisi da un’intera comunità, altrimenti sembrerebbe che si assecondino piuttosto slogan di facciata e che le piazze si riempiano solo per gli argomenti più “glamour”, come se diritti e libertà fossero classificati secondo graduatorie.
D’altra parte battersi per la non inverosimile possibilità per le nuove generazioni di andare in pensione oltre i settant’anni non è glamour. E che così continui a essere conviene a tutti quei venditori di diritti pret-a-porter, prestigiatori in grado di dare l’illusione che protestare per un ragazzo morto di origine egiziana sia più importante che protestare per tutti quei ragazzi vittime di incidenti sul lavoro o addirittura in alcuni casi dell’alternanza scuola-lavoro. A proposito non ricordo altrettanta indignazione, tale da provocare reazioni così prolungate e al limite della guerriglia.
Non ci sono scale gerarchiche di fronte ai morti, ma in questo modo sembra che alcune scale siano più attraenti di altre.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Napoli , 29 gen. - (Adnkronos) - Agguato in serata a Napoli dove un pregiudicato è stato ucciso a colpi di pistola. La vittima è un 33enne, Antonio Esposito, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è arrivato al pronto soccorso, trasportato da conoscenti. Subito dopo il ricovero, è morto nel reparto di Rianimazione per le lesioni subite. Secondo quanto si apprende, è stato colpito da un proiettile al fianco sinistro.
L'agguato è avvenuto in via Carbonara, all'interno di un circolo ricreativo. Sul posto sono in corso i rilievi dei carabinieri che hanno avviato le indagini. Il 33enne è stato accompagnato da conoscenti in ospedale, dove però è morto poco dopo per le ferite riportate. Decine di familiari e conoscenti della vittima hanno raggiunto l'ospedale Pellegrini, tra urla di disperazione. Secondo quanto si apprende, non sono stati rilevati danneggiamenti né aggressioni.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - La Fed ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati, fermi in una forchetta compresa tra il 4,25% e il 4,50%. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla Federal Reserve, la prima dall’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
“Nel considerare l'entità e la tempistica di ulteriori aggiustamenti”, la Fed “valuterà attentamente i dati in arrivo, l'evoluzione delle prospettive e l'equilibrio dei rischi”. Il Comitato inoltre afferma che “continuerà a ridurre le proprie disponibilità di titoli del Tesoro, di debito delle agenzie e di titoli garantiti da ipoteca delle agenzie”. L’obiettivo resta quello di “sostenere la massima occupazione e riportare l'inflazione all'obiettivo del 2%”.
Secondo la Banca centrale americana “i rischi per il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione sono grosso modo in equilibrio”; tuttavia “le prospettive economiche sono incerte e il Comitato è attento ai rischi che gravano su entrambi gli aspetti del suo duplice mandato”.
L'attività economica negli Stati Uniti “ha continuato a espandersi a un ritmo solido”, mentre negli ultimi mesi “il tasso di disoccupazione si è stabilizzato a un livello basso” e “le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide”. L'inflazione “rimane leggermente elevata”, ha reso noto la Fed, in un comunicato.
"Non c’è fretta di agire in fretta” per un ulteriore taglio dei tassi di interesse, ha detto il governatore della Fed, Jerome Powell.
(Adnkronos) - "Non ho detto nulla neanche quando sono stata mollata da un giorno all'altro nel mio primo periodo di difficoltà lo scorso febbraio, quando faticavo ad alzarmi dal letto" aggiunge l'imprenditrice digitale. "Ho sentito dire tante volte che l'avevo cacciato di casa, ma mai è stato detto che l'ho cacciato di casa dopo aver scoperto un tradimento proprio in quei giorni (solo uno dei tanti evidentemente) e mai è stato detto che lui non ha esitato prendendo la palla al balzo per non esser trascinato nel mio 'danno d'immagine'".
Il messaggio social è quello di una donna ignara, che resta al suo fianco - "facevo di tutto per cercare di farlo uscire dai momenti bui", ma che ora non è più disposta a tacere. "Non ho detto nulla pubblicamente neanche quando, qualche giorno prima di Natale 2024, Federico mi ha chiamata e ha ammesso per la prima volta la storia con questa amante che proseguiva dal 2017 e dicendomi anche che aveva pensato di non sposarmi pochi giorni prima del matrimonio ma poi non sapeva come tirarsi indietro pubblicamente". E aggiunge: "Ho vomitato, ho capito che quello che avevo vissuto era stata una totale presa in giro ma ho sofferto in silenzio, circondata solo dalla vicinanza di chi mi ama veramente ed augurandomi un amore vero da entrambe le parti per il futuro".
Ancora più amara la conclusione del lungo sfogo. "Sono stata zitta su tanti temi ma leggo troppe schifezze per continuare a fare finta di niente: la mia relazione con Federico era reale per me, non sono mai stata in una coppia aperta (era evidentemente aperta solo per l'altra parte senza che io ne fossi a conoscenza) e, nonostante tutto, sono fiera di aver amato incondizionatamente. Mi spiace che per l'altra parte io sia stata solo una persona da prendere in giro ed usare a piacimento" conclude Chiara Ferragni.
(Adnkronos) - Per Emis Killa, indagato per associazione a delinquere e sottoposto a Daspo (tre anni) che gli vieta di assistere agli incontri di calcio, si profila la chiusura delle indagini, così come per altri ultrà rossoneri, in vista di un'eventuale richiesta di processo per uno dei filoni dell'inchiesta sulle curve di San Siro. In particolare, al rapper viene contestato il sequestro dell'arsenale 'casalingo', l'episodio che lo avrebbe visto testimone dell'aggressione a uno steward del Meazza e i rapporti e gli incontri con Lucci.
In procura a Milano sono diversi sono i filoni ancora aperti sulla tifoseria organizzata: c'è l'omicidio di Antonio Bellocco, il tentato omicidio di Enzo Anghinelli, la vicenda che vede come vittima Vittorio Boiocchi, la gestione dei parcheggi fuori dallo stadio.
Tra le carte che riguardano Luca Lucci era spuntato, nei giorni caldi successivi agli arresti, anche il nome di Fedez, non è indagato nell'inchiesta 'Doppia curva', ma in quella su una rissa in discoteca dell'aprile 2024 a Milano e sul successivo pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, a cui avrebbe preso parte insieme, tra gli altri, a Christian Rosiello, ultrà ed ex bodyguard del cantante. Iovino non ha denunciato e l'indagine viaggia spedita verso una richiesta di archiviazione.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - “Con la legge sulla partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati d'impresa si andrà a costruire un nuovo modello di collaborazione tra imprese e lavoratori basato sulla condivisione degli obiettivi. Il testo base da cui siamo partiti per il suo esame nelle Commissioni Lavoro e Finanze è un progetto di legge di iniziativa popolare, quello per cui la Cisl ha raccolto oltre 400.000 firme. La decisione che questo sarebbe stato il testo da cui partire per l'esame in Commissione è arrivata da maggioranza e opposizione, una coralità che abbiamo molto apprezzato". Così Walter Rizzetto (FdI), Presidente della Commissione Lavoro della Camera, e Lorenzo Malagola, Segretario in Commissione Lavoro e relatore per Fratelli d’Italia della proposta di legge in Aula.
"La stessa coralità che ci auguravamo di vedere da parte di tutte le sigle sindacali oggi all’evento "Partecipare per crescere, un ponte tra lavoro e impresa", che si è tenuto alla Camera dei Deputati, dove ci aspettavamo di vedere seduti insieme alle istituzioni tutti i vertici dei sindacati, sarebbe stato un segnale importante per i lavoratori. Auspichiamo che l’approvazione della pdl in Aula, che rappresenta un momento storico, avvenga all’unanimità e che le opposizioni possano cogliere questa opportunità".
"Il contributo della partecipazione è determinante per la costruzione di un mercato del lavoro più equo e più giusto, laddove capitale e lavoratori non siano più antagonisti ma diventino protagonisti a pieno titolo del bene e della crescita dell’Italia. Sia come partito che come coalizione sosteniamo convintamente questa iniziativa a tal punto che nella legge di bilancio è stata approvata una norma che prevede l’istituzione di un Fondo di 70 milioni di euro nell'anno 2025 e di 2 milioni di euro nell'anno 2026, per il finanziamento della partecipazione dei lavoratori all’impresa, da destinare soprattutto per incentivi fiscali”.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - “Il governo, per bocca della sottosegretaria Albano, ha detto che interverrà sui tagli effettuati dallo stesso esecutivo sul cuneo fiscale per i redditi bassi. Fino a 1200 euro. E’ una decisione che, se confermata, rappresenta l’ammissione di un disastro vero che hanno combinato al Mef. Grazie alle denunce della Cgil e dell’opposizione il governo è costretto a fare un passo indietro. La conferma della loro incapacità e improntitudine”. Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - "La mozione sui migranti approvata al Bundestag con i voti di Cdu e Afd segna purtroppo un punto di non ritorno. La normalizzazione in Germania dell’estrema destra, la rottura del cordone sanitario nei confronti dei nostalgici del nazismo. Un segno sinistro, dopo i 'mai più' risuonati ad Auschwitz solo un paio di giorni fa". Lo scrive sui social Ivan Scalfarotto di Iv.
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Società - 16 Gennaio 2025
Caso Ramy, mi sembra eccessiva questa mobilitazione persino violenta
di Davide Trotta
Il caso di Ramy porta al centro della riflessione un dibattito, che si fa specchio dei tempi e allunga più di qualche ombra “sinistra”. Premessa: la morte di una persona, qualunque sia la sua nazionalità, dovrebbe suscitare cordoglio unanime, non già diventare occasione per monopolizzare la discussione a destra o sinistra.
Eppure, appare evidente il tentativo di costringere il dibattito sul filo dell’abusata contrapposizione evocata, che non a caso rispecchia le forze in campo nello scacchiere politico. Pertanto forze dell’ordine, che assolvono al proprio incarico, sembrano configurarsi nel dibattito quali feroci attivisti di estrema destra, neppure dotati del luminoso dono del vaticinio, come se da un inseguimento si potesse capire in un battibaleno la nazionalità dei fuggitivi.
Per contro un giovane ragazzo di origine egiziana morto nell’inseguimento – reo comunque di aver infranto un posto di blocco, con tutte le conseguenze inopinate del caso – può diventare martire dell’ideologia di sinistra e alimentarne una propaganda abbastanza povera di contenuti. Per esempio sentire giustificare in un talk show l’infrazione del posto di blocco in nome di una non meglio precisata paura da parte dei due giovani al vedersi intimato l’alt, ci fa sentire quasi in difetto di non esserci mai schiantati tutti all’unisono contro un muro ogniqualvolta ci sia capitato di essere stati fermati, anche a piedi e persino in bici, dalle forze dell’ordine per controlli di prassi.
Ma, a tacere dell’interpretazione personale del fatto, si può scorgere una ferita più profonda nello spirito critico di molti, annebbiato dal dibattito in corso e più condizionato da vetuste contrapposizioni di partiti logori che frutto di idee plasmate a “bottega” propria. In questa prospettiva, se doveroso appare il cordoglio per una vita umana scomparsa, eccessiva invece mi sembra questa mobilitazione persino violenta a livello nazionale per un ragazzo che certo non è campione di diritti o libertà calpestate e che invece nella propaganda di sinistra viene innalzato a vessillo di una battaglia contro il razzismo, come se sotto quel casco e destinato a quella sorte non ci potesse essere un italiano qualsiasi.
Saremmo tutti fieri e orgogliosi che per una volta anche i giovani siano scesi a manifestare con tanta lena a favore di Ramy, se tanto fervore venisse profuso per esempio anche a tutela di migliaia di lavoratori ogni anno lasciati a casa, di quegli operai di Stellantis la cui “condanna” pareva certa fino a poco prima di Natale, oppure di fronte alla paventata idea, poi ritirata, di aumentare gli stipendi dei ministri di circa 7000 euro, oppure ancora per orizzonti pensionistici sempre più remoti per noi nuove generazioni, per il progressivo impoverimento delle scuole pubbliche a favore delle scuole private, per la sanità sempre più caracollante.
Ma questo può essere in certo senso confortante: non è vero che le nuove generazioni non sono sensibili al dibattito pubblico, come questa occasione conferma. Tuttavia sarebbe opportuno indignarsi anche a difesa di libertà e diritti condivisi da un’intera comunità, altrimenti sembrerebbe che si assecondino piuttosto slogan di facciata e che le piazze si riempiano solo per gli argomenti più “glamour”, come se diritti e libertà fossero classificati secondo graduatorie.
D’altra parte battersi per la non inverosimile possibilità per le nuove generazioni di andare in pensione oltre i settant’anni non è glamour. E che così continui a essere conviene a tutti quei venditori di diritti pret-a-porter, prestigiatori in grado di dare l’illusione che protestare per un ragazzo morto di origine egiziana sia più importante che protestare per tutti quei ragazzi vittime di incidenti sul lavoro o addirittura in alcuni casi dell’alternanza scuola-lavoro. A proposito non ricordo altrettanta indignazione, tale da provocare reazioni così prolungate e al limite della guerriglia.
Non ci sono scale gerarchiche di fronte ai morti, ma in questo modo sembra che alcune scale siano più attraenti di altre.
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Napoli , 29 gen. - (Adnkronos) - Agguato in serata a Napoli dove un pregiudicato è stato ucciso a colpi di pistola. La vittima è un 33enne, Antonio Esposito, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è arrivato al pronto soccorso, trasportato da conoscenti. Subito dopo il ricovero, è morto nel reparto di Rianimazione per le lesioni subite. Secondo quanto si apprende, è stato colpito da un proiettile al fianco sinistro.
L'agguato è avvenuto in via Carbonara, all'interno di un circolo ricreativo. Sul posto sono in corso i rilievi dei carabinieri che hanno avviato le indagini. Il 33enne è stato accompagnato da conoscenti in ospedale, dove però è morto poco dopo per le ferite riportate. Decine di familiari e conoscenti della vittima hanno raggiunto l'ospedale Pellegrini, tra urla di disperazione. Secondo quanto si apprende, non sono stati rilevati danneggiamenti né aggressioni.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - La Fed ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati, fermi in una forchetta compresa tra il 4,25% e il 4,50%. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla Federal Reserve, la prima dall’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
“Nel considerare l'entità e la tempistica di ulteriori aggiustamenti”, la Fed “valuterà attentamente i dati in arrivo, l'evoluzione delle prospettive e l'equilibrio dei rischi”. Il Comitato inoltre afferma che “continuerà a ridurre le proprie disponibilità di titoli del Tesoro, di debito delle agenzie e di titoli garantiti da ipoteca delle agenzie”. L’obiettivo resta quello di “sostenere la massima occupazione e riportare l'inflazione all'obiettivo del 2%”.
Secondo la Banca centrale americana “i rischi per il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione sono grosso modo in equilibrio”; tuttavia “le prospettive economiche sono incerte e il Comitato è attento ai rischi che gravano su entrambi gli aspetti del suo duplice mandato”.
L'attività economica negli Stati Uniti “ha continuato a espandersi a un ritmo solido”, mentre negli ultimi mesi “il tasso di disoccupazione si è stabilizzato a un livello basso” e “le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide”. L'inflazione “rimane leggermente elevata”, ha reso noto la Fed, in un comunicato.
"Non c’è fretta di agire in fretta” per un ulteriore taglio dei tassi di interesse, ha detto il governatore della Fed, Jerome Powell.
(Adnkronos) - "Non ho detto nulla neanche quando sono stata mollata da un giorno all'altro nel mio primo periodo di difficoltà lo scorso febbraio, quando faticavo ad alzarmi dal letto" aggiunge l'imprenditrice digitale. "Ho sentito dire tante volte che l'avevo cacciato di casa, ma mai è stato detto che l'ho cacciato di casa dopo aver scoperto un tradimento proprio in quei giorni (solo uno dei tanti evidentemente) e mai è stato detto che lui non ha esitato prendendo la palla al balzo per non esser trascinato nel mio 'danno d'immagine'".
Il messaggio social è quello di una donna ignara, che resta al suo fianco - "facevo di tutto per cercare di farlo uscire dai momenti bui", ma che ora non è più disposta a tacere. "Non ho detto nulla pubblicamente neanche quando, qualche giorno prima di Natale 2024, Federico mi ha chiamata e ha ammesso per la prima volta la storia con questa amante che proseguiva dal 2017 e dicendomi anche che aveva pensato di non sposarmi pochi giorni prima del matrimonio ma poi non sapeva come tirarsi indietro pubblicamente". E aggiunge: "Ho vomitato, ho capito che quello che avevo vissuto era stata una totale presa in giro ma ho sofferto in silenzio, circondata solo dalla vicinanza di chi mi ama veramente ed augurandomi un amore vero da entrambe le parti per il futuro".
Ancora più amara la conclusione del lungo sfogo. "Sono stata zitta su tanti temi ma leggo troppe schifezze per continuare a fare finta di niente: la mia relazione con Federico era reale per me, non sono mai stata in una coppia aperta (era evidentemente aperta solo per l'altra parte senza che io ne fossi a conoscenza) e, nonostante tutto, sono fiera di aver amato incondizionatamente. Mi spiace che per l'altra parte io sia stata solo una persona da prendere in giro ed usare a piacimento" conclude Chiara Ferragni.
(Adnkronos) - Per Emis Killa, indagato per associazione a delinquere e sottoposto a Daspo (tre anni) che gli vieta di assistere agli incontri di calcio, si profila la chiusura delle indagini, così come per altri ultrà rossoneri, in vista di un'eventuale richiesta di processo per uno dei filoni dell'inchiesta sulle curve di San Siro. In particolare, al rapper viene contestato il sequestro dell'arsenale 'casalingo', l'episodio che lo avrebbe visto testimone dell'aggressione a uno steward del Meazza e i rapporti e gli incontri con Lucci.
In procura a Milano sono diversi sono i filoni ancora aperti sulla tifoseria organizzata: c'è l'omicidio di Antonio Bellocco, il tentato omicidio di Enzo Anghinelli, la vicenda che vede come vittima Vittorio Boiocchi, la gestione dei parcheggi fuori dallo stadio.
Tra le carte che riguardano Luca Lucci era spuntato, nei giorni caldi successivi agli arresti, anche il nome di Fedez, non è indagato nell'inchiesta 'Doppia curva', ma in quella su una rissa in discoteca dell'aprile 2024 a Milano e sul successivo pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, a cui avrebbe preso parte insieme, tra gli altri, a Christian Rosiello, ultrà ed ex bodyguard del cantante. Iovino non ha denunciato e l'indagine viaggia spedita verso una richiesta di archiviazione.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - “Con la legge sulla partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati d'impresa si andrà a costruire un nuovo modello di collaborazione tra imprese e lavoratori basato sulla condivisione degli obiettivi. Il testo base da cui siamo partiti per il suo esame nelle Commissioni Lavoro e Finanze è un progetto di legge di iniziativa popolare, quello per cui la Cisl ha raccolto oltre 400.000 firme. La decisione che questo sarebbe stato il testo da cui partire per l'esame in Commissione è arrivata da maggioranza e opposizione, una coralità che abbiamo molto apprezzato". Così Walter Rizzetto (FdI), Presidente della Commissione Lavoro della Camera, e Lorenzo Malagola, Segretario in Commissione Lavoro e relatore per Fratelli d’Italia della proposta di legge in Aula.
"La stessa coralità che ci auguravamo di vedere da parte di tutte le sigle sindacali oggi all’evento "Partecipare per crescere, un ponte tra lavoro e impresa", che si è tenuto alla Camera dei Deputati, dove ci aspettavamo di vedere seduti insieme alle istituzioni tutti i vertici dei sindacati, sarebbe stato un segnale importante per i lavoratori. Auspichiamo che l’approvazione della pdl in Aula, che rappresenta un momento storico, avvenga all’unanimità e che le opposizioni possano cogliere questa opportunità".
"Il contributo della partecipazione è determinante per la costruzione di un mercato del lavoro più equo e più giusto, laddove capitale e lavoratori non siano più antagonisti ma diventino protagonisti a pieno titolo del bene e della crescita dell’Italia. Sia come partito che come coalizione sosteniamo convintamente questa iniziativa a tal punto che nella legge di bilancio è stata approvata una norma che prevede l’istituzione di un Fondo di 70 milioni di euro nell'anno 2025 e di 2 milioni di euro nell'anno 2026, per il finanziamento della partecipazione dei lavoratori all’impresa, da destinare soprattutto per incentivi fiscali”.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - “Il governo, per bocca della sottosegretaria Albano, ha detto che interverrà sui tagli effettuati dallo stesso esecutivo sul cuneo fiscale per i redditi bassi. Fino a 1200 euro. E’ una decisione che, se confermata, rappresenta l’ammissione di un disastro vero che hanno combinato al Mef. Grazie alle denunce della Cgil e dell’opposizione il governo è costretto a fare un passo indietro. La conferma della loro incapacità e improntitudine”. Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - "La mozione sui migranti approvata al Bundestag con i voti di Cdu e Afd segna purtroppo un punto di non ritorno. La normalizzazione in Germania dell’estrema destra, la rottura del cordone sanitario nei confronti dei nostalgici del nazismo. Un segno sinistro, dopo i 'mai più' risuonati ad Auschwitz solo un paio di giorni fa". Lo scrive sui social Ivan Scalfarotto di Iv.