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Più vigilanza e telecamere contro le ‘anomalie’: la svolta securitaria di Ferrovie che cavalca l’ipotesi del sabotaggio dietro i ritardi

Il gruppo mette in campo "centinaia di operativi" e occhi elettronici "a protezione dell’infrastruttura e a garanzia della funzionalità"
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“Centinaia di operativi” in campo e nuove telecamere a guardia delle stazioni e dell’infrastruttura. Il Gruppo Ferrovie dello Stato cavalca l’ipotesi – vagamente circostanziata in un esposto presentato alla Digos – che dietro il filotto di “anomalie” delle ultime settimane ci sia una “manina” che rema contro.

Nonostante tra i sei episodi segnalati all’autorità giudiziaria ci sia perfino il guasto alla linea elettrica aerea del nodo di Milano, per il quale la Polfer aveva escluso, a valle dei primi accertamenti, la possibilità di un evento doloso, la battaglia va avanti dopo mesi di problemi giustificati con le ragioni più varie.

Così, all’indomani dell’esposto-denuncia, il gruppo fa sapere che – per “limitare il ripetersi” di guasti e inconvenienti tecnici alla base di cancellazioni e ritardi dell’ultimo periodo – ha “pianificato una serie di azioni a protezione dell’infrastruttura e a garanzia della funzionalità” del programma di partenze e arrivi.

Si mira a “intensificare la sicurezza” e la “vigilanza” nelle stazioni e nei “punti nevralgici” dell’infrastruttura ferroviaria. Insomma, un tentativo di evitare nuovi supposti sabotaggi. Il tutto grazie a “centinaia di operativi” e anche all’incremento delle “telecamere di sicurezza”. Non solo. Verrà anche intensificato il “presidio di tecnici di Rfi e Trenitalia” per “rendere più tempestivo l’intervento in caso di anomalie”.

Quindi il ringraziamento ai dipendenti e ai lavoratori dell’indotto per “l’incessante lavoro” a garanzia del servizio ferroviario “nonostante l’elevato numero di cantieri attivi” tra investimenti del Pnrr e manutenzioni. “Questi lavori sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi del Pnrr e rendere la rete ferroviaria più moderna, efficiente e sicura”.

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