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Migranti, almeno cinquanta morti in un naufragio al largo delle Canarie. La ong: “Per giorni alla deriva senza essere salvati”

Tra le vittime, 44 sono di nazionalità pakistana. I sopravvissuti sono almeno 36: tra loro c'è un minorenne
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Almeno cinquanta persone, di cui 44 di nazionalità pakistana, sono morte nel naufragio di un barcone affollato di migranti diretto alle isole Canarie, arcipelago spagnolo al largo del Marocco. A comunicarlo per prima su X è stata Helena Maleno, fondatrice della ong per i diritti umani “Caminando Fronteras”, che monitora il percorso dei migranti lungo la rotta occidentale dall’Africa all’Europa e raccoglie le segnalazioni dei familiari dei dispersi.

L’imbarcazione, salpata lo scorso 2 gennaio dalle coste della Mauritania, è rimasta per giorni alla deriva nell’Atlantico prima di essere localizzata: “Hanno trascorso 13 giorni di angosciante traversata senza che arrivasse nessun salvataggio”, scrive. A quanto riferisce all’Ansa il portavoce di “Caminando Fronteras”, i sopravvissuti sono almeno 36: tra loro c’è un minorenne.

L’assessore alla Transizione ecologica del governo delle Canarie, Mariano Hernández Zapata, ha confermato la “tragedia” a Radio Cadena Ser, insistendo sul “gravissimo problema” dei numerosi morti al largo dell’arcipelago nel tentativo di raggiungere l’Unione europea. “Dobbiamo agire e prendere decisioni”, ha detto. La crisi migratoria è aggravata dal mancato accordo tra l’esecutivo di Madrid e l’opposizione sulla redistribuzione degli oltre 5.800 minori non accompagnati presenti alle Canarie, sotto la tutela dell’esecutivo regionale in centri in cui la capacità di accoglienza è ai limiti.

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