“Nessun insulto, sui legami tra Berlusconi e Cosa Nostra c’è una sentenza passata in giudicato“. È scoppiato il caos alla Camera quando le opposizioni, nel corso della discussione sulla separazione delle carriere, hanno citato Silvio Berlusconi. Lo ha fatto, per primo, Marco Grimaldi di Avs, quando ha detto che “la verità su questo provvedimento l’ha detta il ministro Nordio. Lo ha detto esplicitamente: la separazione delle carriere è una fissazione ma anche un tributo a un fantasma oltre che leader politico degli ultimi 30 anni. È un tributo a Silvio Berlusconi. Di certo, questa proposta non esisterebbe se non fosse esistito Berlusconi, se non fossero esistiti i problemi giudiziari di Berlusconi”.
Grimaldi ha puntato subito dopo il dito contro Marcello Dell’Utri, “uomo chiave”, ha sottolineato, “dell’ascesa economica e politica” di Berlusconi, “condannato a 7 anni per rapporti accertati con la mafia” che da quando ha iniziato a collaborare con Berlusconi dal ’74 ha collezionato 13 procedimenti e che a 83 anni è ancora indagato come mandante esterno per le stragi del ’93 e ’94“. Una storia, secondo l’esponente di Avs, riportata a galla da Report e che ha fatto “indignare molti” ma “che è vera” e che è “un pezzo della storia recente del Paese di cui la separazione delle carriere è figlia”.
A Grimaldi ha risposto duramente Pietro Pittalis, di Forza Italia, che lo ha accusato di aver pronunciato parole piene “di sconcezze, maldicenze e pattume. Non si può continuamente da parte di questi signori sinistri ma con il portafogli a destra – ha aggiunto – continuare a diffamare un baluardo della giustizia come Berlusconi e non possiamo consentire a questi omuncoli senza arte né parte, a questi scappati di casa, di infangare la memoria di Silvio Berlusconi”. Parole che hanno fatto salire il clima nell’Aula con le proteste delle opposizioni e gli applausi dagli scranni della maggioranza. Ma a mettere la parola fine sul dibattito ci ha pensato Vittoria Baldino del Movimento 5 stelle, che ha citato un passaggio dell’editoriale di Marco Travaglio, in edicola mercoledì 15 gennaio, dal titolo Di padre in figlia: “Nel 1974 a Milano si svolgeva un incontro al quale prendevano parte Marcello Dell’Utri, Silvio Berlusconi, Gaetano Cinà, Stefano Bontate, Girolamo Teresi, Francesco Di Carlo e in tale occasione veniva concluso l’accordo di reciproco interesse tra Cosa Nostra e l’imprenditore Berlusconi grazie alla mediazione di Dell’Utri. Queste non sono opinioni, questo lo dice una sentenza passata in giudicato, scritta in nome del popolo italiano”. E ha concluso: “Su Berlusconi in quest’aula sono solo stati citati dei fatti sanciti da sentenze della magistratura, le opposizioni non hanno insultato nessuno”.
Politica - 16 Gennaio 2025
“Sui legami tra Berlusconi e la mafia c’è una sentenza passata in giudicato”. E Baldino (M5s) ne legge alcune parti: insulti da Forza Italia
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Scoppia il caos alla Camera, con offese e insulti dal centrodestra, quando le opposizioni citano Berlusconi e i suoi legami con Cosa Nostra [Video]
“Nessun insulto, sui legami tra Berlusconi e Cosa Nostra c’è una sentenza passata in giudicato“. È scoppiato il caos alla Camera quando le opposizioni, nel corso della discussione sulla separazione delle carriere, hanno citato Silvio Berlusconi. Lo ha fatto, per primo, Marco Grimaldi di Avs, quando ha detto che “la verità su questo provvedimento l’ha detta il ministro Nordio. Lo ha detto esplicitamente: la separazione delle carriere è una fissazione ma anche un tributo a un fantasma oltre che leader politico degli ultimi 30 anni. È un tributo a Silvio Berlusconi. Di certo, questa proposta non esisterebbe se non fosse esistito Berlusconi, se non fossero esistiti i problemi giudiziari di Berlusconi”.
Grimaldi ha puntato subito dopo il dito contro Marcello Dell’Utri, “uomo chiave”, ha sottolineato, “dell’ascesa economica e politica” di Berlusconi, “condannato a 7 anni per rapporti accertati con la mafia” che da quando ha iniziato a collaborare con Berlusconi dal ’74 ha collezionato 13 procedimenti e che a 83 anni è ancora indagato come mandante esterno per le stragi del ’93 e ’94“. Una storia, secondo l’esponente di Avs, riportata a galla da Report e che ha fatto “indignare molti” ma “che è vera” e che è “un pezzo della storia recente del Paese di cui la separazione delle carriere è figlia”.
A Grimaldi ha risposto duramente Pietro Pittalis, di Forza Italia, che lo ha accusato di aver pronunciato parole piene “di sconcezze, maldicenze e pattume. Non si può continuamente da parte di questi signori sinistri ma con il portafogli a destra – ha aggiunto – continuare a diffamare un baluardo della giustizia come Berlusconi e non possiamo consentire a questi omuncoli senza arte né parte, a questi scappati di casa, di infangare la memoria di Silvio Berlusconi”. Parole che hanno fatto salire il clima nell’Aula con le proteste delle opposizioni e gli applausi dagli scranni della maggioranza. Ma a mettere la parola fine sul dibattito ci ha pensato Vittoria Baldino del Movimento 5 stelle, che ha citato un passaggio dell’editoriale di Marco Travaglio, in edicola mercoledì 15 gennaio, dal titolo Di padre in figlia: “Nel 1974 a Milano si svolgeva un incontro al quale prendevano parte Marcello Dell’Utri, Silvio Berlusconi, Gaetano Cinà, Stefano Bontate, Girolamo Teresi, Francesco Di Carlo e in tale occasione veniva concluso l’accordo di reciproco interesse tra Cosa Nostra e l’imprenditore Berlusconi grazie alla mediazione di Dell’Utri. Queste non sono opinioni, questo lo dice una sentenza passata in giudicato, scritta in nome del popolo italiano”. E ha concluso: “Su Berlusconi in quest’aula sono solo stati citati dei fatti sanciti da sentenze della magistratura, le opposizioni non hanno insultato nessuno”.
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Napoli , 29 gen. - (Adnkronos) - Agguato in serata a Napoli dove un pregiudicato è stato ucciso a colpi di pistola. La vittima è un 33enne, Antonio Esposito, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è arrivato al pronto soccorso, trasportato da conoscenti. Subito dopo il ricovero, è morto nel reparto di Rianimazione per le lesioni subite. Secondo quanto si apprende, è stato colpito da un proiettile al fianco sinistro.
L'agguato è avvenuto in via Carbonara, all'interno di un circolo ricreativo. Sul posto sono in corso i rilievi dei carabinieri che hanno avviato le indagini. Il 33enne è stato accompagnato da conoscenti in ospedale, dove però è morto poco dopo per le ferite riportate. Decine di familiari e conoscenti della vittima hanno raggiunto l'ospedale Pellegrini, tra urla di disperazione. Secondo quanto si apprende, non sono stati rilevati danneggiamenti né aggressioni.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - La Fed ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati, fermi in una forchetta compresa tra il 4,25% e il 4,50%. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla Federal Reserve, la prima dall’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
“Nel considerare l'entità e la tempistica di ulteriori aggiustamenti”, la Fed “valuterà attentamente i dati in arrivo, l'evoluzione delle prospettive e l'equilibrio dei rischi”. Il Comitato inoltre afferma che “continuerà a ridurre le proprie disponibilità di titoli del Tesoro, di debito delle agenzie e di titoli garantiti da ipoteca delle agenzie”. L’obiettivo resta quello di “sostenere la massima occupazione e riportare l'inflazione all'obiettivo del 2%”.
Secondo la Banca centrale americana “i rischi per il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione sono grosso modo in equilibrio”; tuttavia “le prospettive economiche sono incerte e il Comitato è attento ai rischi che gravano su entrambi gli aspetti del suo duplice mandato”.
L'attività economica negli Stati Uniti “ha continuato a espandersi a un ritmo solido”, mentre negli ultimi mesi “il tasso di disoccupazione si è stabilizzato a un livello basso” e “le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide”. L'inflazione “rimane leggermente elevata”, ha reso noto la Fed, in un comunicato.
"Non c’è fretta di agire in fretta” per un ulteriore taglio dei tassi di interesse, ha detto il governatore della Fed, Jerome Powell.
(Adnkronos) - "Non ho detto nulla neanche quando sono stata mollata da un giorno all'altro nel mio primo periodo di difficoltà lo scorso febbraio, quando faticavo ad alzarmi dal letto" aggiunge l'imprenditrice digitale. "Ho sentito dire tante volte che l'avevo cacciato di casa, ma mai è stato detto che l'ho cacciato di casa dopo aver scoperto un tradimento proprio in quei giorni (solo uno dei tanti evidentemente) e mai è stato detto che lui non ha esitato prendendo la palla al balzo per non esser trascinato nel mio 'danno d'immagine'".
Il messaggio social è quello di una donna ignara, che resta al suo fianco - "facevo di tutto per cercare di farlo uscire dai momenti bui", ma che ora non è più disposta a tacere. "Non ho detto nulla pubblicamente neanche quando, qualche giorno prima di Natale 2024, Federico mi ha chiamata e ha ammesso per la prima volta la storia con questa amante che proseguiva dal 2017 e dicendomi anche che aveva pensato di non sposarmi pochi giorni prima del matrimonio ma poi non sapeva come tirarsi indietro pubblicamente". E aggiunge: "Ho vomitato, ho capito che quello che avevo vissuto era stata una totale presa in giro ma ho sofferto in silenzio, circondata solo dalla vicinanza di chi mi ama veramente ed augurandomi un amore vero da entrambe le parti per il futuro".
Ancora più amara la conclusione del lungo sfogo. "Sono stata zitta su tanti temi ma leggo troppe schifezze per continuare a fare finta di niente: la mia relazione con Federico era reale per me, non sono mai stata in una coppia aperta (era evidentemente aperta solo per l'altra parte senza che io ne fossi a conoscenza) e, nonostante tutto, sono fiera di aver amato incondizionatamente. Mi spiace che per l'altra parte io sia stata solo una persona da prendere in giro ed usare a piacimento" conclude Chiara Ferragni.
(Adnkronos) - Per Emis Killa, indagato per associazione a delinquere e sottoposto a Daspo (tre anni) che gli vieta di assistere agli incontri di calcio, si profila la chiusura delle indagini, così come per altri ultrà rossoneri, in vista di un'eventuale richiesta di processo per uno dei filoni dell'inchiesta sulle curve di San Siro. In particolare, al rapper viene contestato il sequestro dell'arsenale 'casalingo', l'episodio che lo avrebbe visto testimone dell'aggressione a uno steward del Meazza e i rapporti e gli incontri con Lucci.
In procura a Milano sono diversi sono i filoni ancora aperti sulla tifoseria organizzata: c'è l'omicidio di Antonio Bellocco, il tentato omicidio di Enzo Anghinelli, la vicenda che vede come vittima Vittorio Boiocchi, la gestione dei parcheggi fuori dallo stadio.
Tra le carte che riguardano Luca Lucci era spuntato, nei giorni caldi successivi agli arresti, anche il nome di Fedez, non è indagato nell'inchiesta 'Doppia curva', ma in quella su una rissa in discoteca dell'aprile 2024 a Milano e sul successivo pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, a cui avrebbe preso parte insieme, tra gli altri, a Christian Rosiello, ultrà ed ex bodyguard del cantante. Iovino non ha denunciato e l'indagine viaggia spedita verso una richiesta di archiviazione.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - “Con la legge sulla partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati d'impresa si andrà a costruire un nuovo modello di collaborazione tra imprese e lavoratori basato sulla condivisione degli obiettivi. Il testo base da cui siamo partiti per il suo esame nelle Commissioni Lavoro e Finanze è un progetto di legge di iniziativa popolare, quello per cui la Cisl ha raccolto oltre 400.000 firme. La decisione che questo sarebbe stato il testo da cui partire per l'esame in Commissione è arrivata da maggioranza e opposizione, una coralità che abbiamo molto apprezzato". Così Walter Rizzetto (FdI), Presidente della Commissione Lavoro della Camera, e Lorenzo Malagola, Segretario in Commissione Lavoro e relatore per Fratelli d’Italia della proposta di legge in Aula.
"La stessa coralità che ci auguravamo di vedere da parte di tutte le sigle sindacali oggi all’evento "Partecipare per crescere, un ponte tra lavoro e impresa", che si è tenuto alla Camera dei Deputati, dove ci aspettavamo di vedere seduti insieme alle istituzioni tutti i vertici dei sindacati, sarebbe stato un segnale importante per i lavoratori. Auspichiamo che l’approvazione della pdl in Aula, che rappresenta un momento storico, avvenga all’unanimità e che le opposizioni possano cogliere questa opportunità".
"Il contributo della partecipazione è determinante per la costruzione di un mercato del lavoro più equo e più giusto, laddove capitale e lavoratori non siano più antagonisti ma diventino protagonisti a pieno titolo del bene e della crescita dell’Italia. Sia come partito che come coalizione sosteniamo convintamente questa iniziativa a tal punto che nella legge di bilancio è stata approvata una norma che prevede l’istituzione di un Fondo di 70 milioni di euro nell'anno 2025 e di 2 milioni di euro nell'anno 2026, per il finanziamento della partecipazione dei lavoratori all’impresa, da destinare soprattutto per incentivi fiscali”.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - “Il governo, per bocca della sottosegretaria Albano, ha detto che interverrà sui tagli effettuati dallo stesso esecutivo sul cuneo fiscale per i redditi bassi. Fino a 1200 euro. E’ una decisione che, se confermata, rappresenta l’ammissione di un disastro vero che hanno combinato al Mef. Grazie alle denunce della Cgil e dell’opposizione il governo è costretto a fare un passo indietro. La conferma della loro incapacità e improntitudine”. Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - "La mozione sui migranti approvata al Bundestag con i voti di Cdu e Afd segna purtroppo un punto di non ritorno. La normalizzazione in Germania dell’estrema destra, la rottura del cordone sanitario nei confronti dei nostalgici del nazismo. Un segno sinistro, dopo i 'mai più' risuonati ad Auschwitz solo un paio di giorni fa". Lo scrive sui social Ivan Scalfarotto di Iv.