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Caso Clostebol, Eubanks con Sinner: “Ho letto tutte le pagine della sentenza. Vi spiego quante falsità hanno detto i miei colleghi”

Il 28enne è stato l'unico a presentarsi all'incontro formativo organizzato dall'Itia
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Considerato il clamore riguardante il caso Clostebol che vede coinvolto Jannik Sinner, ma anche quello riguardante Iga Swiatek, l’Itia (Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis) ha optato per realizzare nel corso degli Australian Open due “sessioni informative” per spiegare i due casi (diversi tra loro), e le procedure rispettate. Un’iniziativa importante che avrebbe dovuto vedere accorrere numerosi i tennisti impegnati a Melbourne, perché la conoscenza della materia è fondamentale per evitare di venire coinvolti nel mare di disinformazione che circola sul web. Purtroppo però, ai corsi si è presentato un solo tennista. Christopher Eubanks, n. 102 del ranking: “Ho letto tutte le 33 pagine della sentenza. Quante falsità hanno detto i miei colleghi”, ha ammesso al sito The Second Serve.

Il 28enne è stato eliminato da Boyer all’ultimo turno di qualificazione a Melbourne, ma durante i corsi si trovava ancora in Australia nella speranza di essere ripescato come lucky loser. Eubanks si è presentato agli incontri dell’Itia con la sentenza scaricata in Pdf e una serie di domande già preparate: “Volevo solo assicurarmi di avere una buona comprensione dei fatti e non permettere di dettare la mia percezione a ciò che leggevo sui social – ha spiegato il tennista-. È stato scoraggiante vedere cose dette pubblicamente che non erano basate sui fatti, ma falsità. Quanto accaduto a Swiatek e Sinner è parte della procedura. Niente è stato discrezionale”. Sull’ipotetica diversità di trattamento tra Sinner e altri colleghi coinvolti in casi simili, il 28enne ha dichiarato: “Guardate quanto è accaduto a Marco Bortolotti. Il suo rapporto Itia è proprio lì, facilmente accessibile, potete cercarlo. Anche a lui è stato permesso di continuare a giocare e poi alla fine si è stabilita la stessa cosa: ‘Nessuna colpa o negligenza’. Quello a Bortolotti è stato esattamente lo stesso processo, ovviamente con molti meno dettagli di quello a Sinner – ha continuato l’americano -. Quando citavo il nome di Bortolotti, la maggior parte dei giocatori semplicemente non sapeva chi fosse. Io stesso non avevo mai sentito parlare di lui”. Addentrandosi sempre di più nella questione, Eubanks ha ripreso alcuni colleghi che sostenevano che Sinner doveva aver fatto “qualcosa di sbagliato” per aver subito l’annullamento dei punti e del premio di Indian Wells, torneo in cui è emersa la sua positività. “Era una delle cose più frustranti perché dicevo: ‘Ragazzi, è scritto nel rapporto. Potete tornare a controllare il regolamento e vedere. È chiaramente scritto nero su bianco’”.

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