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Il principe Harry è “vuoto, privo di veri interessi e contenuti” mentre Meghan Markle è “aggressiva” con lo staff: le dichiarazioni dei collaboratori colpiscono i Sussex

L’ultimo carico di bordate lanciate alla coppia arriva dall’attento ascolto di una cospicua serie di ex collaboratori che hanno avuto l’onore e, forse meglio, la 'disgrazia' di lavorare per loro. Non si è risparmiato nessuno davanti ai taccuini di Vanity Fair

di Antonella Zangaro
Il principe Harry è “vuoto, privo di veri interessi e contenuti” mentre Meghan Markle è “aggressiva” con lo staff: le dichiarazioni dei collaboratori colpiscono i Sussex

Di critiche, Harry e Meghan, ne hanno ricevute una marea, ma questa volta fanno davvero male. Lei sarebbe una persona molto, molto “aggressiva” con il suo staff e lui un soggetto “vuoto, privo di veri interessi e contenuti”. Da quando la coppia ha lasciato la monarchia inglese per cercare di creare una sorta di “famiglia reale californiana”, il numero di detrattori e di nemici va via via aumentando, rafforzando progressivamente anche la dose. E i due royal di Montecito ne escono davvero sconfitti.

L’ultimo carico di bordate lanciate al loro indirizzo arriva dall’attento ascolto di una cospicua serie di ex collaboratori che hanno avuto l’onore e, forse meglio, la ‘disgrazia’ di lavorare per loro.
Non si è risparmiato nessuno davanti ai taccuini di Vanity Fair che si sono aperti per raccogliere testimonianze e commenti, tutti univoci nella condanna dell’atteggiamento dei Sussex che uscirebbero perdenti anche nell’ambizioso tentativo di creare un impero economico. A dire il vero, finché Harry e Meghan hanno vuotato il sacco, svelando segreti e scenari dietro le quinte del mondo ovattato della monarchia e dei suoi protagonisti, l’interesse collettivo li ha premiati con ascolti e vendite che lasciavano immaginare una carriera di successi.

Poi, però, quando si è trattato di spegnere i riflettori su Buckingham Palace accendendoli sulle loro capacità creative e di intrattenimento, sono arrivati i flop. In tanti, tra pr ed esperti di comunicazione, dal 2020, anno del trasferimento dei due oltreoceano, hanno sognato di entrare a fare parte di un dream team capitanato da due coraggiosi eroi della libertà e delle giuste cause, salvo poi ritrovarsi in un incubo dal quale hanno cercato la fuga. Al record di ascolti registrato nel giardino di Ophrah Winfrey, fino alle vette delle classifiche di vendita scalate dal libro di Harry, Il Minore, è seguito un progressivo calando, mentre il temperamento di Meghan e la debolezza del principe diventavano sempre più evidenti.

La ricerca spasmodica dell’indipendenza finanziaria (e del successo hollywodiano) devono aver dato alla testa alla duchessa del Sussex che da donna-copertina di Vanity Fair nel 2017, oggi si è trasformata nel bersaglio del suo biasimo. La vita da favola che lei aveva voluto raccontare all’epoca, ora ha cambiato colore perchè a prendere la parola sono i personaggi non protagonisti. Secondo quanto rivelato, qualche collaboratore avrebbe anche dovuto rivolgersi allo psicologo e sottoporsi a sedute di psicoterapia dopo aver lasciato l’incarico al loro fianco; qualcun altro ha fatto spesso richiesta di aspettativa e pause dal lavoro perché impossibilitato a continuare.

In particolare, a riferire di queste difficoltà sarebbero coloro che hanno collaborato con Meghan alla realizzazione del suo podcast trasmesso su Spotify, che ha poi annullato il contratto per scarsità di idee e ascolti. Chi ricorda l’atteggiamento delle tre adolescenti spietate del famoso film Mean Girls saprà cogliere l’essenza del paragone offerto dall’atteggiamento di Meghan con i suoi dipendenti. “Ti parla alle spalle, ti urla contro anche se nessuno le ha alzato la voce”. Una minaccia per l’autostima di chi l’ha circondata (anche in Inghilterra) che avrebbe dovuto sopportare una persona dall’atteggiamento cinico di chi “gioca” con gli altri, “pronta a gettare chiunque in pasto ai lupi in qualsiasi momento”. La stessa donna che lamentava di essere obbligata a vestire con colori neutri per non “oscurare” i membri della famiglia reale nelle uscite ufficiali, oggi, fanno notare alcuni esperti di moda, usa solo palette con quelle stesse tonalità, non accese.

Insomma, il ruolo da “povera vittima” che aveva deciso di interpretare una volta che la regina Elisabetta II e lo stato maggiore della corona le avevano bocciato il piano architettato insieme ad Harry dei “reali part time”, pare davvero fare a pugni con la sua vera natura emersa da tante, davvero troppe testimonianze. “Se almeno sapesse riconoscere i suoi difetti e valutare il vero contributo che potrebbe dare alle situazioni – ha scandito una fonte rimasta anonima – la percezione degli altri potrebbe migliorare”. Ma evidentemente, nonostante la grande sensibilità che viene riconosciuta al principe che le sta accanto con un grande istinto di protezione nei suoi confronti (ma lei ne ha poi davvero bisogno?), la coppia condividerebbe un indiscusso amore reciproco, ma una vera incapacità di sfondare camminando con le proprie gambe.

Lui può sicuramente continuare a seguire i suoi progetti per l’Africa, con i viaggi e le relazioni ereditate dalla madre, Lady D e per i veterani con gli Invictus Games, ma si scordi di diventare un personaggio di punta delle docuserie perché, “a parte il gioco del polo” pare che non abbia mai dimostrato grandi interessi, nemmeno quando si era inventato di mettersi ad intervistare i big più controversi come Putin o Mark Zuckerberg per parlare della loro infanzia difficile. Idem per lei che, dopo essere stata cancellata dai podcast, oggi gode di un vantaggio sulla messa in onda della sua ultima fatica su Netflix, With Love, Meghan, rimandata per rispetto delle vittime degli incedi di Los Angeles, ma che, nonostante tutto, non si prefigura come un grande successo.
I Sussex non pare abbiano dunque trovato la pace che speravano a Montecito, e non l’hanno regalata nemmeno agli ultimi detrattori che si sono uniti al coro: i vicini di casa. Da quando si sono trasferiti, i prezzi dei loro ristoranti preferiti sarebbero aumentati, la presenza di curiosi che sperano di vederli, pure. Alla faccia di chi aveva detto di voler lasciare l’Inghilterra per cercare la privacy.

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