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Auto elettriche, lo studio Jato Dynamics: “Più costose del 25% rispetto alle endotermiche. Ma nel 2025 modelli sotto i 30 mila euro”

La ricerca evidenzia come il prezzo delle EV sia destinato a calare, seguendo il trend degli ultimi 5 anni, con l'introduzione di veicoli di segmento A e B
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Uno che se ne intende parecchio di soldi come Warren Buffett ama dire “il prezzo è quello che paghi, il valore è quello che ottieni”. Quindi, quanto sia veramente giusto il costo, nel breve come nel medio e lungo termine, di una vettura elettrica lo stabilisce sempre il mercato e la possibilità/volontà di acquisto di chi la vuole avere.

Sono quindi relativi per quanto interessanti i risultati emersi dallo studio di JATO DYNAMICS “Il prezzo giusto dell’auto elettrica”, presentato in anteprima europea a Roma in occasione della partenza da piazza San Pietro della quinta edizione di “From 100% to 5%”, la più grande prova comparativa europea organizzata da Motor1.com e InsideEVs per misurare l’efficienza delle auto elettriche.

Cominciamo col dire, intanto, che il prezzo medio di una vettura elettrica in Italia è oggi di 67.058 euro, poco sopra la media europea (62.709 €) e degli USA (62.044 €), molto distante dalla Cina (29.682 €).

Dunque stupisce relativamente come la crescita di auto elettriche nel mondo abbia subito un rallentamento negli ultimi 12 mesi. Nel dibattito introdotto dall’intervento di Felipe Munoz – Senior analyst JATO Dynamics, che ha illustrato i principali dati del report. Infatti, mentre dal 2019 al 2023 si è registrato un balzo da 1,4 a 7,4, milioni di unità, lo scorso anno le BEV sono aumentate “solo” di 1 milione e 200mila unità. E questo nonostante negli ultimi 5 anni il prezzo medio delle elettriche prodotte in Europa (18%), Cina (51%) e USA (22%) abbia registrato un calo, a fronte di un aumento medio dei listini delle vetture con motore endotermico.

Entrando nello specifico, nell’Eurozona, in particolare, il prezzo medio al dettaglio delle auto “alla spina” è diminuito del 15% tra il 2018 e il 2024, mentre quello delle vetture diesel o a benzina è cresciuto del 7%. Un trend simile si è evidenziato negli USA con una riduzione ancora più significativa dei prezzi delle BEV (-25%). In Italia, dove la quota di immatricolazioni resta bloccata intorno al 4%, ben al di sotto della media europea, complice ancora l’assenza di prodotto nei segmenti A e B, il prezzo medio al dettaglio delle auto elettriche è aumentato del 14% in sei anni. Un incremento spiegabile anche con la maggiore disponibilità, oggi rispetto al 2018, di veicoli più costosi.

Focalizzandosi sui dati dei segmenti auto A e B, appare evidente come a fronte di una contrazione dell’offerta di modelli con motore tradizionale (passati da 42 a 22 unità in soli sei anni), sia invece in atto una crescente disponibilità di modelli elettrici, passati dagli 8 del 2018, ai 13 dello scorso anno. E il 2025, come già accennato, si preannuncia come l’anno della svolta, con l’arrivo sul mercato italiano di diversi modelli nei segmenti A e B, con un costo di listino inferiore ai 30mila euro. Basterà ad invertire la rotta?

Stando allo studio di JATO, le vetture elettriche sul mercato italiano risultano più costose del 25% (nel 2023 la percentuale era del 36%) rispetto a quelle “endotermiche”. I progressi compiuti finora in Occidente sul fronte dell’offerta e della riduzione dei prezzi appaiono di poco conto se paragonati a quanto accaduto negli ultimi anni in Cina. Oggi il prezzo medio al dettaglio di un’auto elettrica comprata in Italia è superiore del 126% rispetto a quello di una vettura acquistata nel Paese del Dragone. Stesso discorso vale per il Regno Unito dove una vettura elettrica costa mediamente il 122% in più rispetto al mercato cinese e negli Stati Uniti dove la percentuale di maggior costo raggiunge il +109%.

Vedremo nei prossimi due anni se la crescente offerta di veicoli elettrici di segmento A e/o B, quindi più piccoli e a costi più bassi riusciranno a riequilibrare l’accessibilità ai veicoli elettrici.

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