Una vicenda orribile – avvenuta nel luglio 2020 – che ha visto coinvolti due cani, di razza husky, e una gattina. A testimoniare quanto accaduto, in aula al Tribunale di Roma, una volontaria della colonia felina “La casetta dei gatti”. Al centro della vicenda, come riporta Il Messaggero, c’è Alessandro Sallusti “44enne romano imputato per uccisione di animali davanti al giudice monocratico della quinta sezione penale Albina Fiordalisi”. La volontaria ha spiegato davanti al giudice: “Ho cercato di togliere il gatto dalle fauci dei due husky. Lo stavano sbranando mentre il loro padrone non muoveva un dito”.
“Ho sentito dei rumori strani – ha spiegato la donna – Ho cercato di capire cosa stesse accadendo. Allarmata da quei versi ho chiesto: ‘C’è nessuno? Va tutto bene?’. Dopo minuti di silenzio inquietante, mi sono sporta oltre la rete e lì ho visto una scena atroce. Gli husky dell’uomo stavano attaccando una delle loro gattine. Lei cercava di rifugiarsi sotto una macchina ma era sventrata, si vedevano le viscere. Dalla rete mi è sembrato che lui le desse calci, come per finirla”.
La volontaria ha cercato di lanciarsi sul camo: “L’ho raggiunta che respirava ancora, ma le interiora erano fuori, ho provato a sistemarle come potevo. Le mie colleghe, dall’altra parte della rete, mi hanno passato un trasportino e l’ho affidata subito alla responsabile, che l’ha portata di corsa dal veterinario. Ma a quel punto non c’era più nulla da fare. Sallusti stesso ha ammesso durante il nostro diverbio che non era il primo animale che faceva uccidere. Cito testuali parole: è il terzo gatto che vi ammazzo”.
Secondo al racconto della testimone l’uomo avrebbe cercato di itimidirla: “Ci siamo sentite in pericolo e tutt’ora ci sentiamo così. Lì siamo tutte donne e lavoriamo in una struttura isolata. Non restiamo mai sole dopo quell’episodio e abbiamo installato telecamere”. La replica? L’avvocato di Sallusti, Monica Mesiano, ha ridimensionato l’evento, specificando che “i cani erano al guinzaglio e l’episodio è stato un incidente legato all’istinto predatorio tipico della razza husky”.