Un dominio. Solo così può essere descritto l’inizio stagione di Jannik Sinner, che a Melbourne sconfigge Alexander Zverev (6-3, 7-6, 6-2) e conquista il suo secondo titolo consecutivo agli Australian Open, diventando così il primo italiano di sempre a vincere tre Major in carriera. Se il 2024 è stato l’anno della consacrazione, il 2025 dovrebbe essere quello della conferma, per l’azzurro, che ora mette nel mirino Roland Garros e Wimbledon, gli unici Slam che ancora mancano nel suo palmares. E adesso Sinner sembra inarrestabile. Almeno per i suoi avversari, dal momento che nessuno è riuscito ad arginare lo strapotere del numero uno al mondo negli ultimi 12 mesi. Qualcosa, però, potrebbe cambiare presto: è il Tribunale Arbitrale dello Sport, infatti, ad avere in mano il futuro di Jannik Sinner. Il prossimo aprile, il TAS dovrà decidere se vi sia stata o meno negligenza da parte dell’atleta azzurro nella dinamica che lo ha portato a risultare positivo a tracce infinitesimali di Clostebol a marzo 2024, durante il torneo di Indian Wells. L’italiano rischia fino a due anni di squalifica. La sentenza, in ogni caso, farà storia: da un lato potrebbe stravolgere la stagione e la carriera dell’attuale numero uno al mondo; dall’altro potrebbe dare il via ad un cambiamento sostanziale nella gestione dei casi di contaminazione involontaria alle sostanze dopanti, spesso criticata da molti giocatori.

Gli scenari possibili
La data da tenere a mente è il 16-17 aprile 2025. In quei due giorni si deciderà il futuro di Sinner: il TAS è chiamato a pronunciarsi sul ricorso presentato dalla Wada contro il tennista italiano, che era stato giudicato innocente dall’Itia in merito alla positività emersa durante un controllo anti-doping di routine svolto al torneo di Indian Wells . Il Tribunale indipendente, quindi, ha ritenuto che Sinner non avesse avuto colpe. Ma, secondo l’agenzia anti-doping, il numero uno al mondo avrebbe potuto fare qualcosa per evitare la contaminazione involontaria al Clostebol, ma non lo ha fatto. Il suo, quindi, sarebbe stato un comportamento negligente che, sempre secondo la Wada, andrebbe punito con una squalifica di 1 o 2 anni.

Due gli scenari possibili: il TAS può accogliere, totalmente o parzialmente, le richieste dell’agenzia anti-doping oppure confermare l’assoluzione stabilita dall’ITIA. Nel primo caso, Sinner verrebbe immediatamente squalificato, per una durata che sarà stabilita dalla sentenza (ma comunque non superiore a due anni). Il campione italiano non potrebbe quindi competere in nessun torneo successivo a quella data e salterebbe, quasi sicuramente, gli altri Major del 2025, Roland Garros, Wimbledon e US Open. Nel secondo caso, invece, Sinner sarebbe assolto in via definitiva: verrebbe stabilito che non ha colpe e potrebbe quindi giocare regolarmente, proprio com’è successo finora. In ogni caso, il Tribunale si esprimerà solo ed esclusivamente sul merito di una presunta negligenza da parte dell’altoatesino. Per questo motivo, Sinner manterrà tutti i punti accumulati e i trofei vinti nell’ultimo anno, anche in caso di squalifica.

Una sentenza spartiacque
È il futuro di Sinner, piuttosto, ad essere davanti a un bivio. La sentenza rischia di essere uno spartiacque nella carriera del 23enne: qualora venisse squalificato, l’atleta azzurro verrebbe fermato sul più bello, in un momento in cui sembra non avere rivali alla sua altezza. Un’eventuale squalifica peserebbe come un macigno sulla carriera del talento azzurro, che potrebbe essere costretto a fermarsi proprio agli inizi della stagione sulla terra, una superficie in cui manca ancora un acuto importante di Sinner. L’altoatesino, infatti, ha vinto solo un titolo sul “rosso”, a Umago, nel 2022. Mai, però, è riuscito a sollevare un Masters 1000 né uno Slam. In caso di squalifica, sfumerebbe anche il sogno di vincere Wimbledon quest’anno. Persino nel 2024, la stagione dei record dell’italiano, il numero uno al mondo è rimasto a zero titoli sulla terra: si è fermato in semifinale a Montecarlo, dove Sinner è stato vittima di un clamoroso errore arbitrale (come ammesso anche da Tsitsipas, suo avversario in quella partita), mentre a Madrid, invece, si è infortunato ed è stato costretto a ritirarsi ai quarti di finale. Manca, poi, una vittoria a Roma, altro torneo in cui Sinner non è nemmeno arrivato in semifinale, e che non riuscirebbe a giocare in caso di squalifica. Così come al Roland Garros e a Wimbledon, i Major che mancano al numero 1 al mondo per completare il Grand Slam e che nel 2024 ha solo sfiorato: a Parigi è uscito in semifinale, contro Carlos Alcaraz, a Londra, invece, ai quarti, quando si è arreso a Daniil Medvedev dopo aver sofferto un malessere fisico forse legato alla difficilissima vicenda doping. Ci riproverà quest’anno? A quanto pare, sarà il TAS a deciderlo.

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