Paolo Errante Parrino è abile e arruolabile al carcere. E così poco prima delle 17 il presunto boss del nuovo sistema mafioso lombardo, collegato all’ex latitante Matteo Messina Denaro, è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di Opera. Su di lui l’accusa di associazione mafiosa, confermata tre giorni fa dalla Cassazione. Parrino sabato si era reso irreperibile dopo la decisione dell’Alta Corte, ma la sua fuga è durata appena tre giorni.

Lunedì pomeriggio i carabinieri del Nucleo investigativo di via Moscova, agli ordini del colonnello Antonio Coppola, lo hanno fermato e arrestato mentre stava entrando all’ospedale di Magenta. Per Parrino una giornata in ospedale per alcuni esami. Necessari per capire la sua compatibilità con il carcere. Compatibilità confermata. Tanto che il presunto fiduciario della mafia di Castelvetrano è stato trasferito nel carcere milanese. Parrino è attualmente indagato nell’indagine Hydra coordinata dai carabinieri e dal pm Alessandra Cerreti a cui, come al procuratore Marcello Viola, recentemente è stata aumenta la scorta per alcune minacce di morte emerse da recenti intercettazioni.

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