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L’Aquila, il paradosso della chiesa mai ristrutturata in 16 anni: due progetti e due finanziamenti. Ma nessun cantiere

La Chiesa seicentesca di Santa Maria della Pace a Capestrano è chiusa dal terremoto del 2009. Per ricostruirla sono stati erogati più di 5 milioni
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A Capestrano, comune dell’aquilano, la messa è finita da 16 anni. La Chiesa seicentesca di Santa Maria della Pace è ancora chiusa dopo i gravi danni provocati dai terremoti del 2009 e del 2016. Il problema non sono i soldi. Per entrambi i terremoti sono arrivati dei finanziamenti per un totale di quasi 5 milioni di euro. Se i lavori non sono mai partiti si deve ad altro: “Il tempo trascorre inesorabilmente e continua il degrado. Piccioni, volatili e ratti entrano attraverso le finestre danneggiate utilizzando il luogo sacro come fissa dimora”, ha spiegato a metà di gennaio Alfonso D’Alfonso, Presidente del Comitato popolare per la ricostruzione della chiesa, parlando con AbruzzoWeb. Aggiungendo che “esiste il rischio che possano verificarsi dei cedimenti con pericolose ripercussioni sulle due arterie laterali alla Chiesa”. Tutto si è fermato alla “messa in sicurezza di una porzione della chiesa” realizzata dal Comune nel 2014 contando sugli oltre 7mila euro assegnati dall’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere. “Molti abitanti di Capestrano non riescono proprio a capire come sia possibile”, spiega a ilfattoquotidiano.it D’Alfonso: “Tutto fermo. Lavori mai partiti. Anche se più volte annunciati. Con le risorse a disposizione. E progetti esistenti”.

Tutto vero, sfortunatamente: con la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica di dicembre 2017 il Segretariato regionale per l’Abruzzo del Ministero della Cultura riceve 2,4 milioni di euro per “lavori di consolidamento e restauro”. A settembre 2022, invece, un protocollo d’intesa assegna alla Diocesi di Sulmona-Valva 2,59 milioni di euro. A questo punto per la ricostruzione ci sono 4,99 milioni di euro e una progettazione definita “esecutiva”. Il problema nasce proprio dal duplice finanziamento, assegnato a due Enti differenti.

“Cosa si aspetta? Perché questo ritardo? Perché questi incomprensibili intoppi?” si chiede in una nota all’agenzia di stampa Sir a maggio 2024 il vescovo di Sulmona-Valva, mons. Michele Fusco. Spiegando come ”cisto che dall’ufficio competente nessuna progettazione era stata fatta la diocesi ha iniziato a preparare i progetti. Il progetto per il ripristino della chiesa ha ricevuto l’autorizzazione dal Genio Civile ed è stato poi consegnato agli uffici competenti per l’approvazione nell’ottobre del 2020 e poi aggiornato successivamente nel mese di agosto dell’anno passato: si attendono ancora le autorizzazioni pur essendo trascorsi i giorni previsti dalla legge per il rilascio del parere”. Interpellato da ilfattoquotidiano.it l’Ufficio edilizia di culto della Diocesi di Sulmona-Valva dice che “la questione è stata rallentata paradossalmente proprio dal duplice finanziamento, facente capo ad Enti differenti. All’esistenza di due progetti, ciascuno con un Responsabile unico del procedimento”. Cosa è mancato finora? “Un regia”.

Già perché anche la Soprintendenza, con il supporto di un professionista esterno, ha realizzato un suo progetto di recupero, restauro e valorizzazione. Progetto approvato a dicembre 2020. Ma senza seguito. La Soprintendenza, interpellata da ilfattoquotidiano.it chiarisce attraverso l’Ufficio comunicazione che “interviene nel procedimento autorizzatorio degli interventi, esclusivamente per le proprie competenze in ambito di tutela; a tal fine, al momento, è in corso un’interlocuzione con gli Enti interessati, tesa ad avviare un tavolo di concertazione che definisca soluzioni progettuali condivise tra i diversi soggetti attuatori dei progetti e funzionali alla tutela del bene”. In quanto alle possibili tempistiche sull’avvio dei lavori l’Ufficio Comunicazione spiega di non “essere titolato a fornire informazioni”.

La notizia dell’interlocuzione in corso è confermata dal Segretariato Regionale Mic per l’Abruzzo. Che interpellato da ilfattoquotidiano.it, attraverso l’Unità Comunicazione istituzionale, Segreteria ed Informatica fa sapere che “nei prossimi giorni sono programmati degli incontri sia con la Soprintendente Abap L’Aquila e Teramo, sia con il Comune, USR e Arcidiocesi, per definire modalità di intervento e competenze, al fine di procedere con l’avvio dei lavori di consolidamento e restauro della chiesa”. Dopo anni di stasi, la questione dei lavori alla Chiesa sembra quanto meno aver acceso un dibattito. Che sia la volta buona?

Foto di Alfonso D’Alfonso

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