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Umberto Tozzi: “Fumare hashish mi ha fatto molto male, mai più. Nelle mie compagnie c’era anche chi si bucava o chi faceva rapine in banca. L’ho scampata”

Il cantautore racconta di come sia diventato popolare in Francia grazie a "Ti Amo"

di F. Q.
Umberto Tozzi: “Fumare hashish mi ha fatto molto male, mai più. Nelle mie compagnie c’era anche chi si bucava o chi faceva rapine in banca. L’ho scampata”

Dopo la pausa natalizia Umberto Tozzi ha ripreso a girare con il suo “L’ultima Notte Rosa The Final Tour”, la tournée mondiale con cui dà il suo addio alla scena live. Una carriera costellata di successi e anche di un importante riscontro internazionale. In Francia Umberto Tozzi è soprannominato “Monsieur Ti amo”.

Com’è scoppiata la bolla della popolarità? “I deejay della Costa Azzurra avevano iniziato a passare il brano nelle discoteche e piaceva. – ha raccontato Tozzi a Il Corriere della Sera – Il capo del reparto promozione della Cbs francese, uno spagnolo trapiantato a Parigi che si chiamava Manolo Diaz, mi fece vedere un telegramma dell’allora presidente: ‘Tozzi non venderà mai una copia in Francia’. ‘Ti amo’ arrivò a un milione e mezzo di copie”.

Una vita sempre in giro per il mondo: “Due aerei al giorno… Non facevo concerti sia perché credevo che prima bisognasse avere un repertorio e ho aspettato fino al 1980 con ‘Stella stai’, sia perché ero sempre in giro a fare interviste. Incontravo spesso Julio Iglesias, eravamo nella stessa etichetta. Mi faceva sempre ridere. A me che sono pallido di carnagione e non stavo mai al sole spiegò che per sembrare sempre abbronzato prenotava i servizi fotografici per quando rientrava dalle vacanze al mare”.

Soldi, popolarità, il successo e le droghe? “No, una volta mi fece male, ma molto male, fumare hashish e non ho più toccato nulla. Questo rifiuto fisico mi ha salvato. Nelle compagnie che frequentavo ai tempi in cui suonavo per strada a Torino c’era anche chi si bucava o chi faceva rapine in banca. La chitarra è stata il mio rifugio. L’ho scampata”.

Tra i grandi successi di Tozzi c’è anche “Gloria”, scelta per la colonna sonora del film di Martin Scorsese “The Wolf of Wall Street”, ma anche per il film cult “Flashdance” diretto da Adrian Lyne che porta il nome di Umberto Tozzi oltreoceano grazie all’interpretazione del brano realizzata da Laura Branigan nel 1982 e che si posiziona al numero 1 della classifica americana rimanendo nella classifica Billboard Hot 100 per 36 settimane.

E ancora “Si può dare di più”, “Gli altri siamo noi”, “Gente di mare”, “Dimmi di no”, “Stella Stai”, “Donna amante mia”, “Claridad” (incisa da Luis Fonsi) ed “Eva”, portata al successo in tutta l’America Latina da Ivete Sangalo.

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