“Almasri per me è un torturatore, un trafficante di esseri umani, un criminale di guerra, uno stupratore. Con tutti i crimini contro l’umanità che ha commesso per me è un incubo, da cui non mi sono più svegliati fin dal 2019. E questo sentimento è tornato dalla scorsa settimana”. Così David Yambio, uno dei rifugiati vittime del generale Almasri, a margine della conferenza delle opposizioni in cui sono stati ascoltati tre rifugiati vittime del generale, lui, Lam Magok e Mahamat Daou.

Yambio, presidente di Refugees in Libya, ha detto che, dopo l’espulsione con volo di Stato di Almasri, “avverto un gran senso di tradimento e di paura, paura per coloro che sono ancora in Libia. Paura per le donne e i bambini che subiranno torture e stupri. Ma anche paura per i cittadini libici che ci hanno aiutato a formalizzare le accuse ad Almasri presso la Corte Penale Internazionale”. “Ora lui è tornato e noi sentiamo una grande delusione. Ora l’Italia condivide la responsabilità delle vittime uccise dal sistema di Almasri”, ha concluso David Yambio.

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