“Apprendo dai giornali che sono indagato (a me è stato notificato esclusivamente il daspo, che è un atto amministrativo e non penale) e se questo corrisponderà al vero sarà importante che l’indagine faccia il suo corso e la magistratura possa lavorare in serenità senza polemiche o pressioni o circhi mediatici”: inizia così il messaggio pubblicato attraverso una Instagram Story da Emis Killa.
Il rapper, secondo quanto riportato questa mattina 29 gennaio dal Corriere della Sera, sarebbe stato “iscritto nel registro degli indagati dell’inchiesta Doppia Curva della Direzione distrettuale antimafia sugli affari criminali del mondo ultrà interista e milanista che a fine settembre ha portato all’emissione di 19 misure cautelari e all’azzeramento delle due curve di Milano”. Su Emis Killa – vero nome Emiliano Rudolf Giambelli – pende un Daspo del questore di Milano, Bruno Megale, che gli interdice le manifestazioni sportive per una durata di tre anni.
E a poche ore dalla notizia, il rapper su Instagram scrive: “Dopo 15 anni di carriera ero felice di affrontare il mio primo Sanremo. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto ma preferisco fare un passo indietro e non partecipare. Confido che tutto si risolverà al più presto, per il meglio, e spero di poter affrontare in futuro un Festival in cui a essere centrale sia la musica, poter portare la mia canzone, parlare solo di quella e divertirmi, come avrebbe dovuto essere quest’anno e come è giusto che sia per tutti gli Artisti che decidono di mettersi in gioco e di partecipare alla gara”.
Ma cosa dice il regolamento di Sanremo rispetto alla partecipazione di un cantante indagato? Le regole sono chiare sui casi delle canzoni inedite, che non devono essere riprodotte o eseguite prima dell’effettiva esibizione all’Ariston. È poi il direttore artistico che dà l’ok, caso per caso, al cantante, decidendo se si può esibire live o no. Al momento, nessuna comunicazione è arrivata dalla Rai né da Carlo Conti, conduttore e direttore artistico del Festival, quanto al ‘caso’ Emis Killa: la decisione del rapper è stata presa in autonomia.
Emis Killa è coinvolto nelle indagini legate al caso Ultras. Centrale sarebbe il rapporto di amicizia tra Emiliano Giambelli e Luca Lucci, capo ultras del Milan arrestato lo scorso 30 settembre con l’accusa di associazione a delinquere. Ma non è solo l’amicizia tra il rapper e il capo ultras ad essere attenzionata dagli agenti. Sarebbe infatti emerso che Giambelli avrebbe assistito a un’aggressione ai danni di uno steward da parte di un gruppo di ultras, a San Siro. Come scritto da Repubblica, i fatti risalirebbero allo scorso aprile quando, nel corso di una partita del Milan al Meazza, uno steward avrebbe controllato il regolare possesso dei biglietti dei tifosi in curva e, per questo motivo, sarebbe stato aggredito da Lucci e dai suoi uomini. Stando alle immagini delle telecamere di sorveglianza, il rapper sarebbe stato presente e avrebbe assistito alla scena. Gli agenti hanno poi effettuato un maxi blitz nella casa di Giambelli e hanno trovato al suo interno molte armi, tra cui un tirapugni ed uno storditore elettrico.
Carlo Conti: “Prendiamo atto del ritiro di Emis Killa” – “Il Direttore Artistico e l’organizzazione del Festival prendono atto del ritiro di Emis Killa dalla 75esima edizione del Festival di Sanremo. Di conseguenza Rai informa che la gara si svolgerà con la presenza di 29 artisti sul palco del Teatro Ariston”