Ci sono anche Franco Bonura e altri scarcerati eccellenti di Cosa nostra tra le 19 persone arrestate (17 in carcere e 2 ai domiciliari) mercoledì mattina dagli agenti della Squadra mobile e del Sisco che hanno eseguito un’ordinanza cautelare della dda di Palermo, diretta dal procuratore Maurizio de Lucia. L’operazione nel capoluogo siciliano si inserisce in più vasto contesto investigativo avviato sul territorio del mandamento Uditore-Passo di Rigano e ha coinvolto, tra i destinatari del provvedimento cautelare, i boss dell’ala corleonese di Cosa Nostra. Sono accusati, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni ed altri reati connessi. “In particolare nel corso di questa indagine è emersa la volontà di alcuni indagati, dopo un aver scontato un periodo di detenzione, di consolidare le posizioni di potere anche attraverso il controllo e la gestione, all’interno dell’area mandamentale, delle attività produttive legate in particolar modo al settore dell’edilizia“, affermano gli investigatori.

Bonura, costruttore 82enne scarcerato nel novembre 2020, “figura apicale nelle storiche dinamiche di Cosa nostra” per gli investigatori sarebbe risultato “particolarmente attivo nella riorganizzazione di una rete relazionale qualificata allo scopo di ribadire la propria forza ed ingerenza, ma anche al fine di condividere i vantaggi economici delle citate iniziative imprenditoriali”. Insieme a Bonura sono stati arrestati anche Agostino Sansone e Girolamo Buscemi, anche loro scarcerati eccellenti di Cosa Nostra.

Durante le indagini sono stati documentati “sporadici incontri presso locali ricettivi al fine di allacciare e consolidare relazioni con esponenti siciliani della vita politica ed imprenditoriale“. Ma le attività investigative hanno fatto emergere anche incontri periodici tra alcuni dei destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in un fondo agricolo nell’area di Passo di Rigano. Qui si incontravano, “in forma altamente riservata” per un confronto sullo stato dell’associazione mafiosa. Tra gli indagati, dicono ancora gli investigatori della Polizia, “sussiste un patto di garanzia per un ingente debito maturato in passato in favore di un altro storico mafioso ergastolano stragista dello stesso territorio, oggi in regime di carcere duro”.

Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta, l’organizzazione controllava le attività produttive nel settore edilizio, favorendo le imprese collegate a imprenditori sodali oggetto dell’attuale misura cautelare. Nell’ambito del blitz antimafia sono stati sequestrati beni per un valore di circa 10 milioni di euro. Il sequestro ha riguardato beni immobili e imprese, nonché di rapporti bancari riconducibili, a vario titolo, agli indagati. Sotto sequestro anche la discoteca Notr3 Club, dove, fin dalla sua inaugurazione, si sono verificati diversi episodi di violenza, culminati il 21 dicembre 2023 nell’omicidio, durante una lite, del 22enne Rosolino Celesia. Il locale sarebbe riconducibile, secondo gli investigatori, ai Sansone.

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Buscemi, Bonura e Sansone: i vecchi boss scarcerati erano tornati a comandare a Palermo. “Come nasciamo dobbiamo morire”

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