“Vado a Sanremo come se andassi nella piscina di Cocoon”. Non rinuncia alla sua consueta ironia Gerry Scotti che, a meno di due settimane dal debutto a Sanremo 2025, si racconta in un’intervista al Corriere della Sera in cui svela alcuni dettagli inediti sulla “chiamata alla armi” dell’amico Carlo Conti, che ha voluto lui e Antonella Clerici al suo fianco sul palco dell’Ariston nella serata inaugurale del Festival. “Debuttante a 68 anni? Non è mai troppo tardi”, commenta il conduttore, ammettendo di aver ricevuto il via libera quasi immediato di Pier Silvio Berlusconi e di aver detto no ad Amadeus per due volte.
Gerry Scotti ha rischiato di non fare Sanremo 2025 (per colpa del telefono bloccato)scotti
Il pressing da parte di Carlo Conti non è cominciato nel migliore dei modi, svela Gerry Scotti raccontando un aneddoto gustoso e a tratti surreale. “Carlo mi cercava da giorni ma sul mio telefono il suo contatto era bloccato. Non so chi sia stato, forse mia nipote per sbaglio. Così lui mi cercava e non riusciva a parlarmi. Mi ha dovuto contattare da un altro cellulare”. Per la serie “tutto è bene qual che finisce bene”, alla fine i due si sono parlati e la trattativa è andata in porto. Nessuna difficoltà invece per convincere Pier Silvio a dargli il via libera: “Negli ultimi dieci anni, a ogni rinnovo del contratto, c’è sempre stata la sua gentile concessione: “se ti dovessero chiedere di fare Sanremo dimmelo perché noi ti daremo il permesso“. Con una sola serata l’ho trovato più contento: ‘Se ti giochi il bonus su un giorno solo meglio!’”. Centra la pax televisiva tra Rai e Mediaset di cui parlano gli addetti ai lavori? “Mi sembra un disegno un po’ esagerato. La verità è che il Festival è un evento fuori campionato. E poi se ci fosse un patto di non concorrenza dovrebbe essere restituito da qualche altra parte, cosa che non mi risulta”. E aggiunge di aver trovato “un grande gesto nei miei confronti da parte della Rai” l’averlo voluto, “visto che sono l’unico conduttore che da 43 anni ha solo contratti con Mediaset. D’altro canto, dopo 50 anni di abbonamento alla tv pubblica da spettatore, un po’ me lo meritavo”.
Il corteggiamento di Amadeus
Negli ultimi dieci anni Scotti è stato associato tante volte al Festival, ma al Corriere precisa di non essere mai stato vicino a condurlo in solitaria: “In realtà non c’è mai stata una trattativa seria con i dirigenti Rai”. La causa? I tanti impegni lavorativi con Mediaset. In compenso, Amadeus glie lo ha chiesto due volte, ma lui ha declinato: “Un anno ero in Polonia a registrare Chi vuol essere milionario?, c’era un clima terribile, sarei dovuto andare e tornare in aereo in mezzo alla tormenta di neve. Dico la verità: non ho avuto il coraggio. Anche la seconda volta è arrivato un gentile invito, ma alla fine non sono andato”. È andata meglio a Carlo Conti, che lo ha trovato “nel giro buono” ed è “è stato diretto: ‘Datemi una mano che ho 30 canzoni da presentare se no sembro un jukebox’”.
La rivalità con Antonella Clerici
A 68 anni salirà sul palco dell’Ariston “per il piacere di andarci, senza cachet”, ma provando a sperimentare la grande adrenalina di cui tutti parlano a proposito di quel palco: “Punto a grandi benefici di questa botta di vita: ci vado come andassi nella piscina di Cocoon”, ironizza. E dividerà la scena con Antonella Clerici, sua presunta rivale televisiva. Scotti però precisa: “La discussione polemica – non tra di noi – è nata sullo ius primae noctis tra Ti lascio una canzone e Io canto. Ma l’intelligenza e l’indole sia mia sia di Antonella non ci ha mai portato a personalizzare questa disfida”. Anzi, “tra noi c’è un rapporto amichevole, ci scriviamo e – come con Carlo – non parliamo mai di lavoro: da Antonella ricevo solo cuori”.