Moda e Stile

Giorgio Armani celebra i 20 anni della sua alta moda Privè con una collezione che è pura luce e incanta Parigi: “Questo è ciò che significa per me l’haute couture”

Nelle sale intime e preziose del suo nuovo palazzo in Rue François I, a due passi da Avenue Montaigne, Re Giorgio non si limita a ripercorrere la storia di Privé, ma la reinterpreta e si spinge ancora oltre, superando se stesso e infondendo nuova linfa vitale a quei codici stilistici che hanno reso il suo stile un'icona globale

di Ilaria Mauri
Giorgio Armani celebra i 20 anni della sua alta moda Privè con una collezione che è pura luce e incanta Parigi: “Questo è ciò che significa per me l’haute couture”

“Questa sfilata coincide con i vent’anni del Privé ma non vuole essere una retrospettiva o una celebrazione. È, invece, una nuova affermazione di tutto quello che l’Alta Moda significa per me, ossia la possibilità di liberare la fantasia pensando a una clientela vera, autentica, che ricerca e indossa queste creazioni. Catturare la luce sulle superfici degli abiti è stata la meravigliosa sfida di una collezione dall’allure lunare, ricca ma con un tocco leggero che per me è sempre essenziale”. È un emozionato Giorgio Armani a presentare “Lumières“, la collezione Haute Couture Primavera/Estate 2025 di Armani Privé che celebra due decenni di straordinaria creatività nell’Olimpo della moda parigina.

Vent’anni dopo l’esordio, Armani Privé si rinnova, attingendo al suo lessico originario, liberandosi dai condizionamenti del prêt-à-porter e accendendo il glamour armaniano di una nuova luce, fatta di “fantasia e libertà”. Tra esotismi rosso lacca, vibranti e leggerissimi Ikat, e cascate di jais, perline e paillettes, Re Giorgio dimostra ancora una volta di essere un maestro insuperabile nel catturare l’essenza della bellezza e nel trasformarla in pura emozione da indossare. Un’emozione che, come la luce, viaggia a una velocità tutta sua, conquistando il cuore e lo sguardo di chiunque abbia il privilegio di ammirarla.

Nelle sale intime e preziose del suo nuovo palazzo in Rue François I, a due passi da Avenue Montaigne, Re Giorgio non si limita a ripercorrere la storia di Privé, ma la reinterpreta e si spinge ancora oltre, superando se stesso e infondendo nuova linfa vitale a quei codici stilistici che hanno reso il suo stile un’icona globale. Non è la prima volta che Armani veste le donne di luce, lo ha già fatto in passato, anche con il prêt-à-porter, ma questa volta la luce diventa protagonista assoluta, un’ossessione quasi, che si riflette nei tessuti cangianti, nelle pietre incastonate come gemme preziose, nei ricami che sembrano pennellate di colore su una tela.

“La luce viaggia a una velocità tutta sua, attraversando epoche e pensieri, luoghi e fantasie”, si legge nelle note della collezione. Ed è proprio un viaggio, quello proposto da Armani, un percorso che tocca “i colori della Cina, i paesaggi della Polinesia che diventano stampe e ricami di acquerellata delicatezza, l’opulenza dell’India, l’eleganza lineare del Giappone, il decoro del Nord dell’Africa: in modo sempre impalpabile, appena percettibile. Come una pennellata di luce, appunto”, per usare le parole dello stilista.

Le silhouette sono affusolate, sinuose, come quelle delle donne che hanno ispirato questa collezione, donne “autentiche, moderne, che hanno visitato molti luoghi, interiorizzandone le tracce e catturandone la bellezza scintillante per portarla addosso”. Giacche piccole e corte, abiti lunghi, blazer maschili dai volumi sciolti: ogni capo è un racconto di viaggio, un frammento di mondo catturato e reinterpretato attraverso il filtro inconfondibile dell’eleganza armaniana. La palette cromatica è un trionfo di luce, declinata su tessuti cangianti, impalpabili o plasticamente liquidi: dall’oro al greige, dal bianco e nero al rosa delicato, fino a sprazzi di amaranto, bronzo e blu pieno. E poi le pietre, protagoniste indiscusse, che si moltiplicano, quasi fossero incastonate nel tessuto, irradiando bagliori di mille colori e trasformando ogni abito in un gioiello. Rosse, verdi, gialle… un’esplosione di cromie che accende la passerella e cattura lo sguardo.

I ricami, realizzati a mano, sono un altro elemento chiave della collezione, pervadono tutto, culminando in un prezioso patchwork che omaggia il senso della decorazione indiana. Un dettaglio che, insieme ai piccoli copricapi intessuti in una rete di cristalli che adornano le teste delle modelle, conferisce alla donna Armani Privé un’allure di delicata opulenza, illuminata da una luce chiara, lunare. E non c’è dubbio che questi capi ultra-lavorati, visti sfilare negli spazi intimi di Palazzo Armani, finiranno presto tra le mani di chi vestirà le star di Hollywood agli Oscar 2025: non a caso in prima fila c’era, tra gli altri, Demi Moore, che ha incantato tutti con un look Privé agli ultimi Golden Globe.

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