Non solo le vite perse, non soli i danni enormi alle case, alle strutture e alle attività l’alluvione nella provincia di Valencia – che lo scorso novembre ha devastato la zona provocando con 224 morti – ha profondamente segnato bambini e adolescenti residenti nelle località più colpite. Mutismo, incubi ricorrenti, fobie, problemi di sonno, sentimento di rabbia o tristezza sono ricorrenti per molti dei 70.000 minori residenti nelle località più colpiti. L’impatto emotivo e psicologico è tutt’altro che superato come denuncia Save The Children, che in una nota chiede alle amministrazioni pubbliche “un rafforzamento dei servizi di salute mentale infantile e giovanile”.

Secondo il direttore dell’ong nella Comunità Valenciana, Rodrigo Hernández, “questi bambini e bambine e le loro famiglie hanno bisogno soprattutto di assistenza psicologica”, perché l’impatto dell’alluvione sulla loro salute mentale “è stato enorme”, ed è “molto importante occuparcene ora per evitare problemi più gravi in futuro”.
Secondo uno studio condotto proprio da Save the children e altre ong, e basato su un questionario a 98 famiglie alluvionate di fine 2024, una su tre “considera necessario che i loro figli e figlie ricevano assistenza psico-sociale”. Tra i disagi con maggior impatto per i più piccoli, vengono segnalati il fatto di dover vivere in luoghi “con gravi problemi di costruzione, insalubri o sovraffollati” dal momento dell’alluvione, o quello delle interruzioni o modifiche forzate delle loro attività scolastiche.

Un esempio diretto delle conseguenze dell’alluvione per i bambini arriva da Sandra, una donna di Sedaví (Valencia) con tre figli di 3, 7 e 11 anni rispettivamente. “Quando c’è stata l’alluvione, i miei figli non smettevano di piangere. Il più grande ha avuto addirittura un attacco di panico ed è svenuto. Ancora oggi, è sotto trattamento, perché dorme male, ha incubi, spesso non si sente bene e ha mal di pancia o mal di testa… A un altro dei miei figli, quello di 7 anni, è stato diagnosticato un disturbo di iperattività per ansia”, racconta. Intanto a tre mesi dopo la catastrofe provocata dalla Dana continuano le ricerche di tre persone che ancora risultano ufficialmente disperse.

FOTO DI ARCHIVIO

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Nuove ritorsioni di Trump contro il generale Milley: via la scorta, revocato il nullaosta di sicurezza e avviata inchiesta sul suo operato

next