Giulia Bongiorno è già al lavoro e pensa alle memorie difensive. La senatrice delle Lega e avvocata ha il compito di neutralizzare le accuse mosse dalla Procura che ha iscritto nel registro degli indagati la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio e il sottosegretario Alfredo Mantovano per la liberazione e l’immediato rimpatrio con volo di Stato del generale libico Osama Almasri. Tutti e 4 i membri del governo si sono affidati a un unico legale, proprio la senatrice leghista che ha già ottenuto l’assoluzione di Matteo Salvini al processo Open Arms. La notizia è arrivata mercoledì pomeriggio dopo che in mattinata Bongiorno era stata ricevuta a Palazzo Chigi durante il vertice di governo. Una scelta politica, che “sottolinea la compattezza del governo anche nell’esercizio dei propri diritti di difesa”, hanno sottolineato fonti dell’esecutivo.
Sul fronte politico le opposizioni continuano a protestare: chiedono al governo di riferire in Parlamento. “Qualcuno verrà. Ha già parlato una volta il ministro Piantedosi”, assicura il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di una conferenza stampa di Forza Italia sulla sanità: “Tutti dimenticano che già il ministro Piantedosi ha parlato una volta. E verrà qualcuno a parlare. C’è la conferenza dei capigruppo, deciderà tempi e modi“, ribadisce il vicepremier. Rispondendo ai cronisti che gli chiedevano dei possibili legami di Almasri con la Cia, rivelati da indiscrezioni stampa, il capo della Farnesina taglia corto: “Faccio il ministro degli Esteri non faccio l’agente segreto”. Tajani definisce “certamente singolare l’atteggiamento della Corte penale internazionale, visto che questo signore che noi abbiamo espulso girava per l’Europa da parecchio tempo”. Secondo il vicepremier bisognerebbe “chiedere alla Corte internazionale perché non ha chiesto alla Germania di fermare Almasri. Guarda caso, quando è arrivata in Italia c’è stata una richiesta, e fatta male”, ha ribadito. A una domanda sull’ipotesi di porre il segreto di Stato (l’arma che Meloni potrebbe usare per chiudere l’inchiesta) Tajani non ha escluso nulla affermando che “di questo si occuperà il presidente del Consiglio“.
Intanto la vicenda del comandante libico – rilasciato nonostante il mandato di arresto nei suoi confronti emesso dalla Corte penale internazionale – si fa sempre più contorta. Indiscrezioni e ricostruzioni presentano un quadro pieno di ombre. Tutto questo mentre trapela la notizia che Meloni potrebbe decidere di denunciare il procuratore di Roma Francesco Lo Voi (ma per un documento dell’Aisi depositato agli atti di un procedimento) e il Tg1 mette nel mirino il magistrato parlando dei voli di Stato sospesi da Mantovano. Manca ancora un chiarimento ufficiale dell’esecutivo su quanto avvenuto in quei giorni e sui motivi del rilascio e rimpatrio di Almasri. L’ordine di scuderia è “non parlare” della vicenda. I ministri Piantedosi e Nordio hanno disertato martedì il Parlamento, dove era prevista la loro informativa: “A seguito dell’informazione di garanzia ricevuta, in ossequio alla procedura e nel rispetto del segreto istruttorio, non sarà possibile rendere le informative previste”, hanno fatto sapere. Le opposizioni sono sul piede di guerra: vogliono Meloni in Aula, mentre Camera e Senato decidono di sospendere i lavori fino a martedì 4 febbraio.
“Noi vogliamo parlare di politica, non di una questione giudiziaria. Vogliamo sapere cosa è successo, conoscere le motivazioni di una scelta politica”, incalza il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia: “Abbiamo chiesto a Giorgia Meloni di spiegare perché un criminale, un torturatore è stato scarcerato dal ministro della Giustizia e perché Palazzo Chigi ha fatto partire un aereo di Stato per riportarlo in Libia. È tutto legato ad un patto con quel Paese? È diritto del Parlamento saperlo ed è dovere del governo spiegare”, continua Boccia. Sulla stessa linea il Movimento 5 stelle: “Sulla vicenda Almasri mi chiedo se Meloni è ricattabile dalla Libia visto che ha mandato a casa un torturatore e assassino”, dichiara a Radio 1 il deputato M5s, Francesco Silvestri. E il segretario di +Europa Riccardo Magi rivolge un appello per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sugli accordi Italia-Libia“. “L’Italia – sottolinea Magi – fornisce mezzi, risorse, addestramento e assistenza agli apparati libici che però lo stesso governo definisce pericolosi e criminali: un cortocircuito totale pagato dagli italiani, sulla pelle dei migranti che in Libia subiscono torture e violenze di ogni tipo da personaggi come Almasri che l’Italia, invece di consegnare alla Corte Penale Internazionale, rispedisce a casa tra gli onori con il Falcon di Stato”, conclude Magi.
Politica
Caso Almasri, Bongiorno avvocata di Meloni e ministri. Tajani: “Libico legato alla Cia? Non sono agente segreto. Qualcuno riferirà in Aula”
Meloni, Piantedosi, Nordio e Mantovano si sono affidati a un unico legale, proprio la senatrice leghista a che ha già ottenuto l’assoluzione di Salvini
Giulia Bongiorno è già al lavoro e pensa alle memorie difensive. La senatrice delle Lega e avvocata ha il compito di neutralizzare le accuse mosse dalla Procura che ha iscritto nel registro degli indagati la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio e il sottosegretario Alfredo Mantovano per la liberazione e l’immediato rimpatrio con volo di Stato del generale libico Osama Almasri. Tutti e 4 i membri del governo si sono affidati a un unico legale, proprio la senatrice leghista che ha già ottenuto l’assoluzione di Matteo Salvini al processo Open Arms. La notizia è arrivata mercoledì pomeriggio dopo che in mattinata Bongiorno era stata ricevuta a Palazzo Chigi durante il vertice di governo. Una scelta politica, che “sottolinea la compattezza del governo anche nell’esercizio dei propri diritti di difesa”, hanno sottolineato fonti dell’esecutivo.
Sul fronte politico le opposizioni continuano a protestare: chiedono al governo di riferire in Parlamento. “Qualcuno verrà. Ha già parlato una volta il ministro Piantedosi”, assicura il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di una conferenza stampa di Forza Italia sulla sanità: “Tutti dimenticano che già il ministro Piantedosi ha parlato una volta. E verrà qualcuno a parlare. C’è la conferenza dei capigruppo, deciderà tempi e modi“, ribadisce il vicepremier. Rispondendo ai cronisti che gli chiedevano dei possibili legami di Almasri con la Cia, rivelati da indiscrezioni stampa, il capo della Farnesina taglia corto: “Faccio il ministro degli Esteri non faccio l’agente segreto”. Tajani definisce “certamente singolare l’atteggiamento della Corte penale internazionale, visto che questo signore che noi abbiamo espulso girava per l’Europa da parecchio tempo”. Secondo il vicepremier bisognerebbe “chiedere alla Corte internazionale perché non ha chiesto alla Germania di fermare Almasri. Guarda caso, quando è arrivata in Italia c’è stata una richiesta, e fatta male”, ha ribadito. A una domanda sull’ipotesi di porre il segreto di Stato (l’arma che Meloni potrebbe usare per chiudere l’inchiesta) Tajani non ha escluso nulla affermando che “di questo si occuperà il presidente del Consiglio“.
Intanto la vicenda del comandante libico – rilasciato nonostante il mandato di arresto nei suoi confronti emesso dalla Corte penale internazionale – si fa sempre più contorta. Indiscrezioni e ricostruzioni presentano un quadro pieno di ombre. Tutto questo mentre trapela la notizia che Meloni potrebbe decidere di denunciare il procuratore di Roma Francesco Lo Voi (ma per un documento dell’Aisi depositato agli atti di un procedimento) e il Tg1 mette nel mirino il magistrato parlando dei voli di Stato sospesi da Mantovano. Manca ancora un chiarimento ufficiale dell’esecutivo su quanto avvenuto in quei giorni e sui motivi del rilascio e rimpatrio di Almasri. L’ordine di scuderia è “non parlare” della vicenda. I ministri Piantedosi e Nordio hanno disertato martedì il Parlamento, dove era prevista la loro informativa: “A seguito dell’informazione di garanzia ricevuta, in ossequio alla procedura e nel rispetto del segreto istruttorio, non sarà possibile rendere le informative previste”, hanno fatto sapere. Le opposizioni sono sul piede di guerra: vogliono Meloni in Aula, mentre Camera e Senato decidono di sospendere i lavori fino a martedì 4 febbraio.
“Noi vogliamo parlare di politica, non di una questione giudiziaria. Vogliamo sapere cosa è successo, conoscere le motivazioni di una scelta politica”, incalza il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia: “Abbiamo chiesto a Giorgia Meloni di spiegare perché un criminale, un torturatore è stato scarcerato dal ministro della Giustizia e perché Palazzo Chigi ha fatto partire un aereo di Stato per riportarlo in Libia. È tutto legato ad un patto con quel Paese? È diritto del Parlamento saperlo ed è dovere del governo spiegare”, continua Boccia. Sulla stessa linea il Movimento 5 stelle: “Sulla vicenda Almasri mi chiedo se Meloni è ricattabile dalla Libia visto che ha mandato a casa un torturatore e assassino”, dichiara a Radio 1 il deputato M5s, Francesco Silvestri. E il segretario di +Europa Riccardo Magi rivolge un appello per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sugli accordi Italia-Libia“. “L’Italia – sottolinea Magi – fornisce mezzi, risorse, addestramento e assistenza agli apparati libici che però lo stesso governo definisce pericolosi e criminali: un cortocircuito totale pagato dagli italiani, sulla pelle dei migranti che in Libia subiscono torture e violenze di ogni tipo da personaggi come Almasri che l’Italia, invece di consegnare alla Corte Penale Internazionale, rispedisce a casa tra gli onori con il Falcon di Stato”, conclude Magi.
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Meloni indagata, Travaglio inchioda Bocchino: “Reati infondati? Nel 2012 hai votato la norma che punisce chi ostacola la Corte dell’Aja”. Su La7
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Caso Santanché, La Russa: “La decisione della Cassazione influisce sull’ipotesi dimissioni? È un elemento di valutazione”
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Teheran, 20 feb. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito dal gruppo, il leader della Jihad islamica palestinese, Ziyad al-Nakhalah, è arrivato a Teheran dove ha incontrato il presidente iraniano Masoud Pezeshkian.
Roma, 20 feb. (Adnkronos Salute) - La "scarsa conoscenza" del diabete e i "luoghi comuni" sulla patologia hanno una "duplice influenza negativa sulla vita dei pazienti che sono affetti da questa malattia metabolica". Lo afferma all'Adnkronos Salute Riccardo Candido, presidente dell’Associazione medici diabetologi (Amd), commentando la nuova survey internazionale sui pregiudizi legati diabete realizzata su incarico di Abbott e presentata oggi a Roma.
"Da un lato si rischia di banalizzare il diabete, parlandone come di una patologia legata a un po' di zucchero alto. In realtà - precisa - è una malattia di cui bisogna prendersi cura, perché se non trattata, e la glicemia non controllata adeguatamente, si sviluppano le complicanze e i danni legati al diabete. Dall'altro lato, a volte, a causa dello stigma, il diabete costituisce delle limitazioni nella quotidianità e questo dobbiamo assolutamente evitarlo. Basti pensare ai ragazzi più giovani che nel passato non potevano andare alle gite scolastiche perché c'era il timore di fare l'insulina, e dell'ipoglicemia. E ancora oggi ci sono atleti professionisti con diabete di tipo 1 che non possono entrare a far parte dei gruppi sportivi delle Forze armate e questa è una grande discriminazione che dobbiamo tutti assieme combattere".
Gaza, 20 feb. (Adnkronos) - "Secondo il diritto internazionale, qualsiasi consegna delle spoglie di un defunto deve rispettare il divieto di trattamenti crudeli, inumani o degradanti, garantendo il rispetto della dignità del defunto e delle sue famiglie". Lo ha dichiarato l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk, riferendosi alla consegna dei cadaveri a Gaza, in violazione del diritto internazionale.
Hamas ha consegnato i corpi del neonato israeliano Kfir Bibas e del suo fratellino di quattro anni Airel, i due prigionieri più giovani presi da Hamas nell'attacco del 7 ottobre 2023. I corpi della madre Shiri Bibas e di un quarto ostaggio, Oded Lifschitz, sono stati consegnati in base all'accordo di cessate il fuoco di Gaza raggiunto il mese scorso.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - "La vera impresa è coinvolgere la cittadinanza anche nelle attività di messa a dimora di nuovi alberi e soprattutto, nel mantenerli in vita per il tempo necessario all’attecchimento", ha dichiarato Simone Cretella, assessore al Verde pubblico, Ambiente, Decoro e Arredo urbano del Comune di Campobasso, alla prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, in programma a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025.
L’assessore è intervenuto al panel 'Il Paesaggio e la bellezza delle città - Piantare gli Alberi è facile giusto?', che si è tenuto nella prima giornata di lavori presso la Landscape area della fiera. Diverse le iniziative messe a terra dal comune di Campobasso per contrastare la sempre più frequente siccità e le alte temperature che, soprattutto in estate, mettono a rischio il verde urbano. Una di queste è "Il giardino della rinascita -racconta l’assessore-. Abbiamo messo a disposizione alcune aree, prima dismesse e ora attrezzate e arredate per dare la possibilità ai cittadini di mettere a dimora uno o più piante in memoria di persone care scomparse. Una bella novità a Campobasso che ha trasformato un’area prima incolta in un giardino meraviglioso".
Quella descritta da Cretella è solo una delle iniziative del Comune diventate "motivo di aggregazione sociale" che consentono al cittadino "di condividere con l'Amministrazione -aggiunge- la possibilità di contribuire in maniera veramente fattiva" alla cura del verde urbano.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - "La vera impresa è coinvolgere la cittadinanza anche nelle attività di messa a dimora di nuovi alberi e soprattutto, nel mantenerli in vita per il tempo necessario all’attecchimento", ha dichiarato Simone Cretella, assessore al Verde pubblico, Ambiente, Decoro e Arredo urbano del Comune di Campobasso, alla prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, in programma a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025.
L’assessore è intervenuto al panel 'Il Paesaggio e la bellezza delle città - Piantare gli Alberi è facile giusto?', che si è tenuto nella prima giornata di lavori presso la Landscape area della fiera. Diverse le iniziative messe a terra dal comune di Campobasso per contrastare la sempre più frequente siccità e le alte temperature che, soprattutto in estate, mettono a rischio il verde urbano. Una di queste è "Il giardino della rinascita -racconta l’assessore-. Abbiamo messo a disposizione alcune aree, prima dismesse e ora attrezzate e arredate per dare la possibilità ai cittadini di mettere a dimora uno o più piante in memoria di persone care scomparse. Una bella novità a Campobasso che ha trasformato un’area prima incolta in un giardino meraviglioso".
Quella descritta da Cretella è solo una delle iniziative del Comune diventate "motivo di aggregazione sociale" che consentono al cittadino "di condividere con l'Amministrazione -aggiunge- la possibilità di contribuire in maniera veramente fattiva" alla cura del verde urbano.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - "Se dovessimo tutti attenerci a quelle che sono le regole del Coni, per quanto riguarda il calcio, il 90% degli impianti li dovremmo chiudere. Dobbiamo trovare la via di mezzo e quelle che possono essere le modalità migliori per dare la sicurezza dell'omologazione dell'impianto di gioco e dare, senza dover strozzare le società, quelle che possono gli adempimenti per mettere il più possibile in sicurezza le strutture". Lo sostiene Giacomo Pompili, di Lnd Impianti e Federcalcio servizi, intervenendo al panel 'Sicurezza e impianti sportivi: un confronto tra federazioni, enti e progettisti' che si è svolto durante la prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde. Un incontro che si configura tra i numerosi appuntamenti che riempiono il variegato palinsesto della manifestazione, a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025.
L'attività di controllo sull’impiantistica è nata nel 2020 sulla base della raccomandazione del Coni, diffusa con una circolare, di omologare gli impianti sportivi. "Oggi credo che ogni federazione si stia muovendo con un suo regolamento, che però non è esattamente preso da quello che il Coni ci chiede -spiega Pompili-. E' importante confrontarsi anche con gli amici delle altre Federazioni sulle problematiche da affrontare", dice.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - "Se dovessimo tutti attenerci a quelle che sono le regole del Coni, per quanto riguarda il calcio, il 90% degli impianti li dovremmo chiudere. Dobbiamo trovare la via di mezzo e quelle che possono essere le modalità migliori per dare la sicurezza dell'omologazione dell'impianto di gioco e dare, senza dover strozzare le società, quelle che possono gli adempimenti per mettere il più possibile in sicurezza le strutture". Lo sostiene Giacomo Pompili, di Lnd Impianti e Federcalcio servizi, intervenendo al panel 'Sicurezza e impianti sportivi: un confronto tra federazioni, enti e progettisti' che si è svolto durante la prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde. Un incontro che si configura tra i numerosi appuntamenti che riempiono il variegato palinsesto della manifestazione, a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025.
L'attività di controllo sull’impiantistica è nata nel 2020 sulla base della raccomandazione del Coni, diffusa con una circolare, di omologare gli impianti sportivi. "Oggi credo che ogni federazione si stia muovendo con un suo regolamento, che però non è esattamente preso da quello che il Coni ci chiede -spiega Pompili-. E' importante confrontarsi anche con gli amici delle altre Federazioni sulle problematiche da affrontare", dice.