“Se c’è uno scontro? Senz’altro con chi ha fatto l’esposto sì!”. Il presidente del Senato risponde così alle domande sul caso Almasri a margine del convegno per i 30 anni di Alleanza Nazionale. Dopo Giorgia Meloni è Ignazio La Russa adesso a puntare il dito contro l’avvocato Luigi Li Gotti, l’autore della denuncia per favoreggiamento e peculato in concorso che ha fatto scattare l’iscrizione nel registro degli indagati per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. “Da un lato è uscito questo ‘non-avviso di garanzia’, dall’altro persino chi ha fatto l’esposto ha detto ‘no no è un atto dovuto’, quasi che temano le conseguenze ovvie, nella valutazione degli italiani, di questo attacco al presidente del Consiglio”, ha aggiunto La Russa.
La seconda carica dello Stato tira nuovamente in ballo Li Gotti, come già fatto dalla stessa premier nel video sui social con il quale annunciava di essere indagata nell’ambito della vicenda legata alla scarcerazione e al rimpatrio in Libia di Almasri. “Non dedico un secondo a quanto La Russa ha detto”, ha replicato l’avvocato che ha alle spalle trent’anni di politica con la destra (tra Movimento sociale e Alleanza Nazionale, proprio come La Russa) e poi il passaggio a Italia dei valori. “Sono stato per oltre venti anni sotto minaccia di Totò Riina che voleva la mia morte”, sottolinea Li Gotti che, in passato, è stato il difensore di noti pentiti come Giovanni Brusca, Tommaso Buscetta e Gaspare Mutolo. “Figuriamoci se mi preoccupo di queste parole anche se arrivano dalla seconda carica dello Stato. Per me sono qualificabili a livello di un fiato“, conclude.
Politica
Caso Almasri, La Russa: “Lo scontro c’è, ma con chi ha presentato l’esposto”. La replica di Li Gotti: “Non mi preoccupo”
Dopo Giorgia Meloni è il presidente del Senato adesso a puntare il dito contro l’avvocato Luigi Li Gotti, l’autore della denuncia per favoreggiamento e peculato
“Se c’è uno scontro? Senz’altro con chi ha fatto l’esposto sì!”. Il presidente del Senato risponde così alle domande sul caso Almasri a margine del convegno per i 30 anni di Alleanza Nazionale. Dopo Giorgia Meloni è Ignazio La Russa adesso a puntare il dito contro l’avvocato Luigi Li Gotti, l’autore della denuncia per favoreggiamento e peculato in concorso che ha fatto scattare l’iscrizione nel registro degli indagati per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. “Da un lato è uscito questo ‘non-avviso di garanzia’, dall’altro persino chi ha fatto l’esposto ha detto ‘no no è un atto dovuto’, quasi che temano le conseguenze ovvie, nella valutazione degli italiani, di questo attacco al presidente del Consiglio”, ha aggiunto La Russa.
La seconda carica dello Stato tira nuovamente in ballo Li Gotti, come già fatto dalla stessa premier nel video sui social con il quale annunciava di essere indagata nell’ambito della vicenda legata alla scarcerazione e al rimpatrio in Libia di Almasri. “Non dedico un secondo a quanto La Russa ha detto”, ha replicato l’avvocato che ha alle spalle trent’anni di politica con la destra (tra Movimento sociale e Alleanza Nazionale, proprio come La Russa) e poi il passaggio a Italia dei valori. “Sono stato per oltre venti anni sotto minaccia di Totò Riina che voleva la mia morte”, sottolinea Li Gotti che, in passato, è stato il difensore di noti pentiti come Giovanni Brusca, Tommaso Buscetta e Gaspare Mutolo. “Figuriamoci se mi preoccupo di queste parole anche se arrivano dalla seconda carica dello Stato. Per me sono qualificabili a livello di un fiato“, conclude.
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Shame". Ovvero, 'vergogna'. E' il commento via social di Enrico Letta al post di Donald Trump in cui ha insultato Volodomyr Zelensky.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “'Con disciplina e onore' prevede la Costituzione. La condanna di oggi conferma invece che Delmastro ha usato informazioni riservate acquisite nel suo ruolo di Governo per colpire avversari politici, passandole al suo coinquilino. Chissà se almeno stavolta Giorgia Meloni ritroverà la coerenza con sé stessa, pretendendone le dimissioni". Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.