Per la scuola (finora) non c’è governo di centrosinistra o di destra che sia riuscito a uscire dal labirinto del precariato. Negli ultimi otto anni, a fronte di 530.965 posti autorizzati, i presidenti del Consiglio che si sono succeduti ne hanno “realizzati” solo 261.939, pari al 49%. Non sono stati utilizzati tutti i canali di reclutamento disponibili per le assunzioni. Lo stesso vale per le graduatorie degli idonei dei precedenti concorsi. È quanto emerge dal dossier elaborato dalla Uil Scuola Rua, che analizza il periodo dal 2016/2017 quando a palazzo Chigi sedeva Matteo Renzi ad oggi.
Il sindacato, guidato da Giuseppe D’Aprile, ha esaminato, anno per anno, la situazione ricostruendo una dettagliata fotografia del fenomeno. Otto anni fa, ai tempi dell’attuale leader di Italia viva che prometteva lo stop alla “supplentite” davanti alla lavagna d’ardesia, su 25.301 posti autorizzati sono state effettuate 9.301 assunzioni (il 36.76 %). Molto meglio ha fatto Paolo Gentiloni che su 51.773 “autorizzazioni” ne ha portate “a casa” 31.273 (il 60.4%). Nessuno è più riuscito a fare meglio di lui nonostante il governo Conte I ci abbia provato: su 57.332 posti ammessi 28.122 persone hanno trovato cattedra ovvero il 49%. Percentuale che è calata nel 2019-20 (governo Conte II) quando su 53.627 cattedre accreditate 22.060 sono state tramutate in posti di lavoro a tempo indeterminato (il 41,1%). Un anno più tardi lo stesso presidente del Consiglio è riuscito su 84.808 posti con il nulla osta a registrare solo 20.951 assunzioni (il 24.7%). Dobbiamo arrivare al governo Draghi per avere di nuovo un dato che supera il 40%: su 113.207 posti autorizzati 55.952 nomine (il 49,4%). Un trend confermato 365 giorni più tardi arrivando a 51.151 assunzioni (il 54,3%) su 94.130 posti concessi.
Diverso il ragionamento che fa la Uil con la maggioranza meloniana; nel 2023-24 su 50.807 posti autorizzati sono state effettuate 43.129 assunzioni (l’84,9%) “ma – ricorda il segretario generale della Uil Scuola Rua – i posti vacanti ammontavano a 81.023. Di questi, 30.216 accantonati per i concorsi Pnrr. Considerando quindi il numero effettivo di cattedre disponibili (81.023) le assunzioni reali effettuate (43.129) sono state pari al 53,23% del totale possibile”.
Numeri insoddisfacenti per la Uil: “La trasformazione dell’intero organico di fatto in organico di diritto resta un punto imprescindibile – sottolinea D’Aprile – e permetterebbe non solo di assumere i precari su tutti i posti vacanti oggi disponibili, ma soprattutto eviterebbe un numero esorbitante di supplenti che non garantiscono la continuità didattica”.
Secondo il sindacato la strategia è quella di utilizzare anche le graduatorie provinciali per le supplenze oltre a tutti gli idonei dei concorsi già espletati. “È inaccettabile – sottolinea il segretario – non assumere anche i docenti già abilitati e specializzati già presenti nelle graduatorie per le supplenze o bandire nuovi concorsi senza aver esaurito le graduatorie degli idonei del concorso 2020 e 2023. Bisogna garantire i diritti di chi ha numerosi anni di esperienza o ha già superato una selezione. Il costo della stabilizzazione per ogni precario, da noi quantificato attraverso un recente studio, è di circa 720 euro, circa 180 milioni l’anno”.
Scuola
“In otto anni sono stati assunti solo il 49% dei docenti autorizzati. Ancora esorbitante il numero di supplenti”
È quanto emerge dal dossier elaborato dalla Uil Scuola Rua, che analizza il periodo dal 2016/2017 quando a palazzo Chigi sedeva Matteo Renzi ad oggi
Per la scuola (finora) non c’è governo di centrosinistra o di destra che sia riuscito a uscire dal labirinto del precariato. Negli ultimi otto anni, a fronte di 530.965 posti autorizzati, i presidenti del Consiglio che si sono succeduti ne hanno “realizzati” solo 261.939, pari al 49%. Non sono stati utilizzati tutti i canali di reclutamento disponibili per le assunzioni. Lo stesso vale per le graduatorie degli idonei dei precedenti concorsi. È quanto emerge dal dossier elaborato dalla Uil Scuola Rua, che analizza il periodo dal 2016/2017 quando a palazzo Chigi sedeva Matteo Renzi ad oggi.
Il sindacato, guidato da Giuseppe D’Aprile, ha esaminato, anno per anno, la situazione ricostruendo una dettagliata fotografia del fenomeno. Otto anni fa, ai tempi dell’attuale leader di Italia viva che prometteva lo stop alla “supplentite” davanti alla lavagna d’ardesia, su 25.301 posti autorizzati sono state effettuate 9.301 assunzioni (il 36.76 %). Molto meglio ha fatto Paolo Gentiloni che su 51.773 “autorizzazioni” ne ha portate “a casa” 31.273 (il 60.4%). Nessuno è più riuscito a fare meglio di lui nonostante il governo Conte I ci abbia provato: su 57.332 posti ammessi 28.122 persone hanno trovato cattedra ovvero il 49%. Percentuale che è calata nel 2019-20 (governo Conte II) quando su 53.627 cattedre accreditate 22.060 sono state tramutate in posti di lavoro a tempo indeterminato (il 41,1%). Un anno più tardi lo stesso presidente del Consiglio è riuscito su 84.808 posti con il nulla osta a registrare solo 20.951 assunzioni (il 24.7%). Dobbiamo arrivare al governo Draghi per avere di nuovo un dato che supera il 40%: su 113.207 posti autorizzati 55.952 nomine (il 49,4%). Un trend confermato 365 giorni più tardi arrivando a 51.151 assunzioni (il 54,3%) su 94.130 posti concessi.
Diverso il ragionamento che fa la Uil con la maggioranza meloniana; nel 2023-24 su 50.807 posti autorizzati sono state effettuate 43.129 assunzioni (l’84,9%) “ma – ricorda il segretario generale della Uil Scuola Rua – i posti vacanti ammontavano a 81.023. Di questi, 30.216 accantonati per i concorsi Pnrr. Considerando quindi il numero effettivo di cattedre disponibili (81.023) le assunzioni reali effettuate (43.129) sono state pari al 53,23% del totale possibile”.
Numeri insoddisfacenti per la Uil: “La trasformazione dell’intero organico di fatto in organico di diritto resta un punto imprescindibile – sottolinea D’Aprile – e permetterebbe non solo di assumere i precari su tutti i posti vacanti oggi disponibili, ma soprattutto eviterebbe un numero esorbitante di supplenti che non garantiscono la continuità didattica”.
Secondo il sindacato la strategia è quella di utilizzare anche le graduatorie provinciali per le supplenze oltre a tutti gli idonei dei concorsi già espletati. “È inaccettabile – sottolinea il segretario – non assumere anche i docenti già abilitati e specializzati già presenti nelle graduatorie per le supplenze o bandire nuovi concorsi senza aver esaurito le graduatorie degli idonei del concorso 2020 e 2023. Bisogna garantire i diritti di chi ha numerosi anni di esperienza o ha già superato una selezione. Il costo della stabilizzazione per ogni precario, da noi quantificato attraverso un recente studio, è di circa 720 euro, circa 180 milioni l’anno”.
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Mosca, 19 feb. (Adnkronos) - "E' necessario ripulire l'eredità dell'amministrazione Biden, che ha fatto di tutto per distruggere anche i primi accenni alle fondamenta stesse di una partnership a lungo termine tra i nostri Paesi". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov parlando alla Duma all'indomani dei colloqui di Riad, commentando la possibilità di una cooperazione strategica tra Russia e Stati Uniti e aggiungendo che potrebbero essere create le condizioni per colloqui sulla sicurezza e sulla stabilità strategica tra i Paesi.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Il partito di Giorgia Meloni é nei guai fino al collo e la maggioranza spaccata platealmente come dimostra la dissociazione di Forza Italia dalla conferenza stampa dei suoi alleati. Dagli assetti europei alla guerra in Ucraina allo spionaggio con Paragon, dalle parti di Fratelli d’Italia non sanno dove girarsi e allora attaccano l’ex presidente Conte. Era evidente fin dall’inizio l’intento da parte della destra di usare a fini politici la commissione parlamentare sul Covid, ora il re è nudo”. Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Stamane alcuni ragazzi sulle scale di Montecitorio hanno gettato dei sacchetti con del cibo che la Gdo cestina ogni giorno per richiamare la nostra attenzione sul Giusto Prezzo e sul fatto che il cibo di qualità sia un privilegio per pochi, al contrario di quello che il Ministro dell’agricoltura Lollobrigida sostiene". Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera
"Mentre solo pochi giorni fa dichiaravano sullo spreco alimentare e sull’importanza di evitarlo, oggi che fanno i Presidenti di Camera e Senato? Fontana li accusa di atti vandalici e La Russa lo ha definito un atto vile. Ma ci rendiamo conto? Questi sarebbero atti vili e vandalici? E cosa facciamo noi per alleviare le sofferenze di quei produttori che nonostante l’inflazione e il caro prezzi non ricevono soldi in più? Cosa facciamo per quei consumatori costretti a rinunciare a proteine e carboidrati, al cibo sano e sostenibile perché troppo costoso? E soprattutto cosa diciamo a dei ragazzi che ci richiamano con parole pulite e striscioni corretti a dare delle risposte concrete senza offendere nessuno?".
"La maggioranza e il governo, il ministro Lollobrigida che oggi attendiamo in Aula dovrebbero rispondere su questo non offendere dei giovani innocenti che si preoccupano giustamente del nostro e loro futuro!”.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Picierno è una signora che ogni mattina si sveglia pensando a una sciocchezza da dire sul Movimento 5 Stelle. Picierno è un'infiltrata dei fascisti nella sinistra. Chiede più guerra, più armi, più povertà, più morti: non ha nulla a che vedere con la sinistra. E' un'infiltrata dei fascisti. Cosa ha in comune con la sinistra chi chiede più armi e più povertà? Picierno lo chiede in ogni situazione". Lo ha detto l'eurodeputato M5S, Gaetano Pedullà, a L'Aria che Tira su La7.
Palermo, 19 feb. (Adnkronos) - E' stato solo momentaneo lo stop della colata lavica di ieri pomeriggio sull'Etna. Come conferma all'Adnkronos Giuseppe Salerno, dell'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, "la colata lavica è attiva" e prosegue, "e attualmente c'è una eruzione in corso". La colata lavica continua così ad avanzare lentamente lungo il fianco occidentale dell'Etna in direzione Sud-Ovest, attestandosi intorno a 1.800 metri di quota.
Intanto, sui paesini intorno al vulcano continua a 'piovere' cenere lavica. È l'effetto dell'eruzione sommitale in corso sul vulcano attivo più alto d'Europa con una bocca effusiva che si è aperta, l'8 febbraio scorso, a quota 3.050 metri, alla base del cratere Bocca Nuova.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Non so se è chiara la gravità di quello che sta accadendo, ma temo proprio di no. Provo a mettere brevemente in fila i fatti per spiegarlo". Lo scrive Matteo Orfini del Pd sui social.
"Come noto, un software spia (Graphite, prodotto dalla azienda Paragon) è stato utilizzato per spiare attivisti politici e giornalisti come il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato. Quando è emersa la notizia il governo ha negato ogni responsabilità. Ul Guardian ha scritto che a causa dell'uso improprio l'azienda Paragon aveva sospeso il contratto col nostro paese. Il ministro Ciriani ha detto in parlamento che non era vero, e che il software era ancora pienamente operativo. Due giorni dopo le dichiarazioni di Ciriani una nota del governo comunicava la sospensione dell'uso del software stabilita d'intesa con la società che lo produce per consentire approfondimenti sulle violazioni. In realtà a quanto pare la sospensione è stata voluta dalla società produttrice a fronte di un uso improprio del software (quindi Ciriani aveva mentito al Parlamento)".
"Ma chi è in possesso del software? I servizi segreti e le varie polizie giudiziarie che operano per conto delle procure. I servizi hanno smentito risolutamente di aver utilizzato illegalmente il software per spiare giornalisti. Le procure possono utilizzarlo solo per reati gravissimi e onestamente pare assai poco realistico che il direttore di Fanpage sia sotto indagine per terrorismo internazionale. Resta dunque una sola ipotesi, ovvero che sia stato utilizzato illegalmente e autonomamente da un corpo di polizia giudiziaria. Ma quale? Praticamente tutti i corpi di polizia hanno smentito di aver utilizzato lo spyware per intercettare giornalisti e attivisti. A parte uno: la polizia penitenziaria".
"Le opposizioni hanno chiesto chiarimenti al governo che non ha risposto. Oggi alla Camera era previsto il question time, ovvero la sessione in cui i gruppi parlamentari interrogano il governo e i ministri hanno l'obbligo di rispondere. Pd e Iv avevano previsto di chiedere se la polizia penitenziaria avesse accesso o meno allo spyware in questione. Il quesito era stato ritenuto ammissibile dalla presidenza della Camera. Ieri il governo ha fatto sapere che non intende rispondere perché le informazioni sono "classificate", ovvero non divulgabili".
"E' falso -prosegue Orfini-, perché non c'è nulla di classificato nel rispondere si o no a una domanda semplice e trasparente come quella che abbiamo fatto. Sapere se la penitenziaria ha in dotazione il software è una domanda lecita a cui basta rispondere si o no. La polizia penitenziaria dipende dal ministero di giustizia di Nordio. E la delega specifica la ha Delmastro. Voi capite che visti i precedenti dei due la vicenda diventa ancora più inquietante. Un software in dotazione al governo è stato utilizzato illegalmente per spiare giornalisti e attivisti".
"Il governo invece di fare chiarezza e difendere chi è stato spiato illegalmente, sta utilizzando tutti gli strumenti possibili per insabbiare questa vicenda gravissima. E per evitare di rispondere. Il che, in tutta onestà, non fa che aumentare i dubbi e i sospetti. Ah, ovviamente la Meloni è sparita anche in questo caso".
Seul, 19 feb. (Adnkronos/Dpa/Europa Press) - Le autorità di Seul si sono dette disponibili ad accogliere i soldati nordcoreani che sono stati catturati sul territorio ucraino mentre combattevano assieme alle truppe russe e che intendono disertare. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri della Corea del Sud in un comunicato in cui precisa che "i soldati nordcoreani sono cittadini sudcoreani secondo la Costituzione. Rispettare la volontà di questi individui è conforme al diritto internazionale".
Secondo le ultime informazioni, numerosi soldati nordcoreani sono rimasti feriti durante il conflitto, dopo essere stati schierati a sostegno della Russia nel quadro dell’accordo di difesa strategica raggiunto l’anno scorso tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong Un. Le autorità ucraine hanno annunciato la cattura di due soldati nordcoreani che combattevano a fianco delle truppe russe nella provincia russa di Kursk, dove Kiev ha lanciato un'operazione militare l'estate scorsa. Il governo di Kiev ha proposto di restituirli alla Corea del Nord nel caso Pyongyang fosse disposta a facilitare uno scambio con i soldati ucraini attualmente detenuti in Russia.
Da parte sua, il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha stimato che circa 4.000 soldati nordcoreani siano stati uccisi o feriti a Kursk, anche se il numero non è stato verificato. L'annuncio del governo sudcoreano arriva dopo che un soldato ha dichiarato in un'intervista al quotidiano 'Chosun Ilbo' l'intenzione di chiedere asilo alla Corea del Sud. Il ministero sostiene adesso che "non dovrebbero essere rimandati in un luogo dove potrebbero essere perseguitati".