“Non è grazie a Berlusconi che la destra è cresciuta”. Anzi: “La nascita di Forza Italia è stata un freno all’affermazione della destra”. A ricostruire così la svolta del bipolarismo dopo il collasso della Prima Repubblica è Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore e responsabile dell’organizzazione del partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Donzelli ne ha parlato a un convegno che ricordava al Senato i trent’anni dalla fondazione di Alleanza Nazionale, alla presenza tra gli altri di Gianfranco Fini e Ignazio La Russa.
Parole che non sono piaciute di certo ai forzisti che, in serata, hanno diffuso una nota: “Troviamo ingenerose e non veritiere le parole dell’onorevole Donzelli a proposito del ruolo svolto da Silvio Berlusconi nella costruzione del centrodestra, che dal 1994 svolge un ruolo da protagonista in Italia”, si legge. “Berlusconi è colui che ha portato nell’arco costituzionale la destra post-missina. Senza di lui oggi non esisterebbe un centrodestra al governo guidato da Giorgia Meloni“.
Donzelli, il parlamentare Fdi fedelissimo della premier – 49 anni – era da poco iscritto al Msi quando Gianfranco Fini portò alla cosiddetta “svolta di Fiuggi“, cioè il passaggio del Movimento Sociale ad An con l’abbandono dei riferimenti ideologici al fascismo. “Non voglio essere frainteso – dice Donzelli – ci manca Berlusconi, il suo sole in tasca, la sua genialità, il suo essere empatico, ma il fatto che Berlusconi abbia sdoganato e fatto un favore alla destra è un falso storico. La svolta per la destra ci fu con la legge per le amministrative del 1993. E’ con questa riforma che nacque il bipolarismo. Berlusconi ci mise il cappello sopra ma il fenomeno era partito. Gli italiani si stavano dividendo tra destra e sinistra. Non è grazie a Berlusconi che la destra è cresciuta”. Una tesi ostentatamente contraria ad anni di ricostruzioni e studi politologici che attribuisce alla novità della discesa in campo di Berlusconi “l’invenzione” del bipolarismo, centrodestra e centrosinistra contrapposti. E sempre a Berlusconi è stato spesso accreditato l’atto politico di aver “sdoganato” l’approdo dei postfascisti nei ruoli di governo. Quello che è cambiato, probabilmente, è che ora il partito erede di An, salito al potere fino alla guida di Palazzo Chigi, ha la forza per dire che quelle analisi erano errate.
Cosa è cambiato rispetto alla svolta di Fiuggi e perché oggi la destra ce l’ha fatta?, si chiede Donzelli. “La sera in cui Giorgia Meloni ha vinto le elezioni ha ringraziato i tanti che avevano consentito a noi di essere qui. Anche quelli che non c’erano più. La notte, quando poi ci siamo messi a chiacchierare, Giorgia mi ha detto che non pensava solo ai nomi più noti, ma alle migliaia di militanti che per anni hanno sacrificato vita, famiglia, amici sognando di arrivare al governo. Se siamo qui oggi non è perché siamo dei geni, ma perché generazioni prima di noi sono andate avanti fino a questo momento”. Quanto alla svolta di Fiuggi “non era per farsi dire ‘bravi!’ dalla sinistra – precisa Donzelli -, ma perché credevamo in quel percorso”. Il deputato spiega poi che Ignazio La Russa – oggi presidente del Senato – propose di mettere la scritta “centrodestra nazionale” sotto quella di Fratelli d’Italia perché l’idea “era quella di allargare” e non di chiudere. “Non accettiamo lezioni di democrazia dal Pd – incalza Donzelli – perché un uomo di sinistra non è mai arrivato al governo attraverso le elezioni, ma solo attraverso accordi di palazzo”. Il riferimento è probabilmente a chi è appartenuto alla tradizione comunista, visto che in almeno due occasioni Romano Prodi diventò presidente del Consiglio dopo aver vinto le elezioni politiche: i suoi governi poi finirono prima del tempo.
Politica
“Non è grazie a Berlusconi che la destra è cresciuta”: Fdi riscrive la storia. Fi: “Senza di lui, Meloni non sarebbe al governo”
Giovanni Donzelli, coordinatore nazionale di Fdi e braccio destro di Meloni, ricorda la svolta di Fiuggi e dice: "Il Cavaliere ci ha messo il cappello ma gli italiani nel 1993 si stavano già dividendo tra destra e sinistra". La nota seccata dei forzisti
“Non è grazie a Berlusconi che la destra è cresciuta”. Anzi: “La nascita di Forza Italia è stata un freno all’affermazione della destra”. A ricostruire così la svolta del bipolarismo dopo il collasso della Prima Repubblica è Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore e responsabile dell’organizzazione del partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Donzelli ne ha parlato a un convegno che ricordava al Senato i trent’anni dalla fondazione di Alleanza Nazionale, alla presenza tra gli altri di Gianfranco Fini e Ignazio La Russa.
Parole che non sono piaciute di certo ai forzisti che, in serata, hanno diffuso una nota: “Troviamo ingenerose e non veritiere le parole dell’onorevole Donzelli a proposito del ruolo svolto da Silvio Berlusconi nella costruzione del centrodestra, che dal 1994 svolge un ruolo da protagonista in Italia”, si legge. “Berlusconi è colui che ha portato nell’arco costituzionale la destra post-missina. Senza di lui oggi non esisterebbe un centrodestra al governo guidato da Giorgia Meloni“.
Donzelli, il parlamentare Fdi fedelissimo della premier – 49 anni – era da poco iscritto al Msi quando Gianfranco Fini portò alla cosiddetta “svolta di Fiuggi“, cioè il passaggio del Movimento Sociale ad An con l’abbandono dei riferimenti ideologici al fascismo. “Non voglio essere frainteso – dice Donzelli – ci manca Berlusconi, il suo sole in tasca, la sua genialità, il suo essere empatico, ma il fatto che Berlusconi abbia sdoganato e fatto un favore alla destra è un falso storico. La svolta per la destra ci fu con la legge per le amministrative del 1993. E’ con questa riforma che nacque il bipolarismo. Berlusconi ci mise il cappello sopra ma il fenomeno era partito. Gli italiani si stavano dividendo tra destra e sinistra. Non è grazie a Berlusconi che la destra è cresciuta”. Una tesi ostentatamente contraria ad anni di ricostruzioni e studi politologici che attribuisce alla novità della discesa in campo di Berlusconi “l’invenzione” del bipolarismo, centrodestra e centrosinistra contrapposti. E sempre a Berlusconi è stato spesso accreditato l’atto politico di aver “sdoganato” l’approdo dei postfascisti nei ruoli di governo. Quello che è cambiato, probabilmente, è che ora il partito erede di An, salito al potere fino alla guida di Palazzo Chigi, ha la forza per dire che quelle analisi erano errate.
Cosa è cambiato rispetto alla svolta di Fiuggi e perché oggi la destra ce l’ha fatta?, si chiede Donzelli. “La sera in cui Giorgia Meloni ha vinto le elezioni ha ringraziato i tanti che avevano consentito a noi di essere qui. Anche quelli che non c’erano più. La notte, quando poi ci siamo messi a chiacchierare, Giorgia mi ha detto che non pensava solo ai nomi più noti, ma alle migliaia di militanti che per anni hanno sacrificato vita, famiglia, amici sognando di arrivare al governo. Se siamo qui oggi non è perché siamo dei geni, ma perché generazioni prima di noi sono andate avanti fino a questo momento”. Quanto alla svolta di Fiuggi “non era per farsi dire ‘bravi!’ dalla sinistra – precisa Donzelli -, ma perché credevamo in quel percorso”. Il deputato spiega poi che Ignazio La Russa – oggi presidente del Senato – propose di mettere la scritta “centrodestra nazionale” sotto quella di Fratelli d’Italia perché l’idea “era quella di allargare” e non di chiudere. “Non accettiamo lezioni di democrazia dal Pd – incalza Donzelli – perché un uomo di sinistra non è mai arrivato al governo attraverso le elezioni, ma solo attraverso accordi di palazzo”. Il riferimento è probabilmente a chi è appartenuto alla tradizione comunista, visto che in almeno due occasioni Romano Prodi diventò presidente del Consiglio dopo aver vinto le elezioni politiche: i suoi governi poi finirono prima del tempo.
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Le condizioni di Papa Francesco si sono aggravate: “Crisi respiratoria e anemia, sono state necessarie trasfusioni e ossigeno”. I medici: “Prognosi riservata”
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(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Meloni viene da una storia politica, a differenza di quella liberale e radicale, che non ha considerato nei decenni gli Usa e l’atlantismo come imprescindibili per l’Italia e l’Europa". Lo scrive Benedetto Della Vedova sui social.
"Oggi la troviamo nel suo intervento alla Cpac, come zelante difensore dell’indifendibile, cioè di Trump. Trump ha sempre sostenuto anche nel suo primo mandato, falsando la realtà, che l’Unione europea fosse stata creata per approfittare degli Usa. Con lui bisognerà fare i conti, naturalmente, ma Trump non è stato e non sarà amico della Ue e men che meno dell’Ucraina che è pronto a sacrificare per l’amicizia con Putin: Meloni se ne faccia una ragione, non può essere contemporaneamente amica di Trump e della Ue, deve scegliere".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Un trionfo di vittimismo su scala planetaria. A servizio dei potenti, altro che popolo! Meloni con il suo intervento alla Cpac in corso a Washington ha fatto una scelta di campo, contro l’Europa. Forse persegue il suo interesse politico, ma non è l’interesse nazionale". Lo scrive sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sorprende che nessuno di La 7 prenda le distanze dall’orribile auspicio che Salvini venga colpito da un ictus. L’alibi della trasmissione satirica non assolve autori, ospiti, dirigenti ed editori. Purtroppo, troppe trasmissioni di La 7 e di Rai 3 istigano all’odio e avvelenano il clima del Paese. Editori, dirigenti, odiatori chiederanno scusa pubblicamente?”. Lo dichiarano i Capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Neanche un accenno al saluto nazista di Bannon. Nessuna presa di distanze. Evidentemente non può farlo. Meglio la retorica melensa e consueta dell’approccio Maga. Sposa su tutta la linea ideologica la retorica di JD Vance a Monaco, e chiude la porta ad una reale soggettività europea. Un discorso furbesco e ambiguo, di chi ha scelto di galleggiare e che posiziona il governo italiano sulla linea Orban con buona pace di tutte le chiacchiere a vuoto sull’ambasciatrice dei due mondi". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, a proposito dell'intervento di Giorgia Meloni alla Cpac di Washington.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - “Tante bugie, in linea con la propaganda di Meloni. Il suo è il governo delle insicurezze. Sicurezza energetica? Falso. Ha fatto aumentare le bollette, rendendo le famiglie italiane meno sicure e più povere. Sicurezza alimentare? Falso". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.
"Con il suo negazionismo climatico favorisce la crisi dell’agricoltura e il dominio delle grandi multinazionali. Libertà di parola? Falso. Difende il vice di Trump, Vance, che vuole la libertà di diffondere bugie attraverso i social, strumenti nelle mani dei potenti miliardari americani. Difende la democrazia? Falso. È lei che vuole demolire gli organi costituzionali per diventare una e trina: Dio, Patria e Legge. I conservatori del mondo vogliono costruire il nuovo totalitarismo mondiale grazie al potere economico, tecnologico e militare di cui dispongono per trasformare la democrazia in un sottoprodotto commerciale della loro attività”.