di Chiara Caprio, responsabile media e relazioni istituzionali
Eurogroup for Animals — associazione europea di cui fa parte anche Essere Animali — Lav e Animal Equality sono state ammesse al ricorso contro la Commissione Europea avviato presso la Corte in Lussemburgo a marzo dell’anno scorso dal Comitato dei cittadini promotore dell’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) End the Cage Age. Il motivo? Le associazioni sono state danneggiate dalla decisione della Commissione di non pubblicare la proposta di legge per vietare le gabbie in Europa, come richiesto dall’Ice stessa e sostenuta da 1,4 milioni di cittadini europei e promesso proprio da Ursula Von Der Leyen in risposta alla Ice.
Si tratta del primo ricorso nella storia dell’Unione europea a chiamare la Commissione a rispondere della propria inazione in merito a una Ice. Ma questo non è l’unico primato, perché End the Cage Age è al momento anche l’unica Ice ad avere ricevuto una risposta positiva e giuridicamente vincolante dalla Commissione Ue, che aveva ufficialmente avviato il processo per vietare le gabbie, bloccato poi per motivi politici.
Nel caso in cui il Tribunale dell’Unione europea si esprimesse in favore del ricorso, la Commissione avrà l’obbligo di stabilire una tempistica chiara e ragionevole per la presentazione della proposta di legge per vietare le gabbie, annunciata nel 2021 e mai portata avanti, oltre che a rendere pubblico il proprio dossier sull’Ice.
L’ammissione della società civile ad intervenire nel ricorso è un segnale molto importante e darà l’opportunità a noi associazioni di presentare alla Corte argomentazioni più dettagliate sull’impatto negativo dell’inazione della Commissione Ue. Tuttavia, il Tribunale ha accettato solo le richieste di organizzazioni per la protezione animale, mentre ha respinto quelle di altre realtà che evidenziavano l’impatto negativo su democrazia, tutela del consumatore e sicurezza alimentare. Una scelta a dir poco miope.
In Europa, quasi 9 persone su 10 – circa 400 milioni in totale – ritengono che gli animali non dovrebbero essere allevati in gabbie individuali. All’opinione netta dei cittadini fa eco il consenso raggiunto nel rapporto del “Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’Ue”, che invita la Commissione europea a pubblicare entro il 2026 la proposta legislativa per eliminare gradualmente le gabbie dagli allevamenti europei.
Nonostante il successo dell’Ice e la risposta favorevole – almeno inizialmente – della Commissione, ogni anno 300 milioni di animali – tra cui scrofe, galline, conigli, vitelli, anatre, oche e quaglie – sono ancora allevati in gabbia nell’Unione europea. La loro sofferenza è enorme. È arrivato il momento che alle dichiarazioni seguano i fatti e che la Commissione europea presenti la proposta legislativa di divieto dell’uso delle gabbie come promesso in risposta a End the Cage Age. Noi non ci fermeremo finché non l’avrà fatto e la legge non verrà finalmente approvata.
Essere Animali
Organizzazione no profit
Ambiente & Veleni - 30 Gennaio 2025
“End the cage age”, la battaglia contro le gabbie non si ferma: è ora che alle parole seguano i fatti
di Chiara Caprio, responsabile media e relazioni istituzionali
Eurogroup for Animals — associazione europea di cui fa parte anche Essere Animali — Lav e Animal Equality sono state ammesse al ricorso contro la Commissione Europea avviato presso la Corte in Lussemburgo a marzo dell’anno scorso dal Comitato dei cittadini promotore dell’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) End the Cage Age. Il motivo? Le associazioni sono state danneggiate dalla decisione della Commissione di non pubblicare la proposta di legge per vietare le gabbie in Europa, come richiesto dall’Ice stessa e sostenuta da 1,4 milioni di cittadini europei e promesso proprio da Ursula Von Der Leyen in risposta alla Ice.
Si tratta del primo ricorso nella storia dell’Unione europea a chiamare la Commissione a rispondere della propria inazione in merito a una Ice. Ma questo non è l’unico primato, perché End the Cage Age è al momento anche l’unica Ice ad avere ricevuto una risposta positiva e giuridicamente vincolante dalla Commissione Ue, che aveva ufficialmente avviato il processo per vietare le gabbie, bloccato poi per motivi politici.
Nel caso in cui il Tribunale dell’Unione europea si esprimesse in favore del ricorso, la Commissione avrà l’obbligo di stabilire una tempistica chiara e ragionevole per la presentazione della proposta di legge per vietare le gabbie, annunciata nel 2021 e mai portata avanti, oltre che a rendere pubblico il proprio dossier sull’Ice.
L’ammissione della società civile ad intervenire nel ricorso è un segnale molto importante e darà l’opportunità a noi associazioni di presentare alla Corte argomentazioni più dettagliate sull’impatto negativo dell’inazione della Commissione Ue. Tuttavia, il Tribunale ha accettato solo le richieste di organizzazioni per la protezione animale, mentre ha respinto quelle di altre realtà che evidenziavano l’impatto negativo su democrazia, tutela del consumatore e sicurezza alimentare. Una scelta a dir poco miope.
In Europa, quasi 9 persone su 10 – circa 400 milioni in totale – ritengono che gli animali non dovrebbero essere allevati in gabbie individuali. All’opinione netta dei cittadini fa eco il consenso raggiunto nel rapporto del “Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’Ue”, che invita la Commissione europea a pubblicare entro il 2026 la proposta legislativa per eliminare gradualmente le gabbie dagli allevamenti europei.
Nonostante il successo dell’Ice e la risposta favorevole – almeno inizialmente – della Commissione, ogni anno 300 milioni di animali – tra cui scrofe, galline, conigli, vitelli, anatre, oche e quaglie – sono ancora allevati in gabbia nell’Unione europea. La loro sofferenza è enorme. È arrivato il momento che alle dichiarazioni seguano i fatti e che la Commissione europea presenti la proposta legislativa di divieto dell’uso delle gabbie come promesso in risposta a End the Cage Age. Noi non ci fermeremo finché non l’avrà fatto e la legge non verrà finalmente approvata.
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Shame". Ovvero, 'vergogna'. E' il commento via social di Enrico Letta al post di Donald Trump in cui ha insultato Volodomyr Zelensky.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “'Con disciplina e onore' prevede la Costituzione. La condanna di oggi conferma invece che Delmastro ha usato informazioni riservate acquisite nel suo ruolo di Governo per colpire avversari politici, passandole al suo coinquilino. Chissà se almeno stavolta Giorgia Meloni ritroverà la coerenza con sé stessa, pretendendone le dimissioni". Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Tel Aviv, 20 feb. (Adnkronos/Afp) - Migliaia di israeliani si sono radunati nella piazza di Tel Aviv, soprannominata "Piazza degli ostaggi", e hanno osservato un minuto di silenzio dopo che Hamas ha consegnato i corpi di quattro ostaggi di Gaza. Il minuto di silenzio è stato osservato all'inizio di una manifestazione di solidarietà con le famiglie degli ostaggi uccisi, tra cui, secondo Hamas, ci sono tre membri della famiglia Bibas.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Digital Europe è il nuovo programma di finanziamento della Commissione Europea che promuove e sovvenzione progetti basati sulla trasformazione digitale; l’obiettivo del programma è sviluppare tecnologie digitali accessibili e renderle disponibili alle imprese, ai cittadini e alle amministrazioni pubbliche". Si legge in una nota.
"Il programma dispone di una dotazione finanziaria pari ad euro 7,5 miliardi che saranno utilizzati per il raggiungimento del duplice obiettivo dell’Unione Europea in merito alla transizione verde e della trasformazione digitale, con focus prioritario in cinque settori cruciali: High performance computing, Intelligenza Articiale, Cybersecurity, Competenze digitali avanzate, Sviluppo e interoperabilità della capacità digitale. Digital Europe intende inoltre aumentare le competenze digitali avanzate, attraverso una costante attività di formazione a studenti, professionisti e lavoratori, nonchè colmare il divario tra la ricerca sulle tecnologie digitali e la diffusione sul mercato. Un altro elemento che contraddistingue Digital Europe come programma, sono i Digital Innovation Hubs".
"Ma cosa sono? Sono i Poli dell’Innovazione Digitale (ma dai tratti non così dissimili a quelli degli sportelli unici) ideati per aiutare le aziende, in particolare le PMI, a migliorare la loro dotazione e la conoscenza del mondo digitale; queste attività formative – e non solo – avranno il triplice obiettivo di sostenere la transizione digitale e la sostenibilità delle aziende, di aumentarne la competitività a livello internazionale e di migliorare i processi di business/produzione, i prodotti o i servizi utilizzando le tecnologie digitali. Il programma si inserisce in una rete di programmi e misure predisposte dall’Unione Europea per è complementare a una serie di altri programmi a sostegno della trasformazione digitale come: Horizon Europe, CEF – Connecting Europe Facility, EU4Health, InvestEU, RFF – Recovery and Resilience Facility, PAC e relativa strategia di trasformazione digitale, Politica di coesione dell’Unione Europea".