“Siamo capaci di navigare in ogni scenario avverso, perché siamo molto resilienti e diversificati”, L’amministratore delegato delle Generali, Philippe Donnet, prova a gettare acqua sul fuoco dell’assalto lanciato sulla compagnia da Caltagirone e soci via Montepaschi e Mediobanca. “La contendibilità non impedisce il lavoro che deve fare l’azienda”, dice da Venezia dove il cda uscente del Leone ha approvato e presentato il nuovo piano industriale del Leone che promette ai soci 7 miliardi di euro in dividendi su tre anni.
“Siamo più forti che mai. Non c’è discussione. La capacità di proteggere clienti e famiglie di Generali non è in discussione”, ribadisce più volte, senza entrare nel merito delle partite finanziarie che si stanno giocando nel Paese e che da Siena portano a Trieste via Milano rispondendo a chi chiede come intende proteggersi la compagnia assicurativa da eventuali iniziative ostili e da scalate da parte di altre società o gruppi.
Donnet ritorna invece sull’ultimo casus belli, l’accordo con i francesi di Natixis per la gestione congiunta di 1900 miliardi di euro di risparmi. Un accordo “trasformativo per l’asset management di Generali, non per Generali”, precisa tornando a difendere l’intesa che ha sollevato perfino le critiche non troppo velate del capo del governo. “Questa transazione è stata discussa diverse ore in cda, è stata approvata perché è un’opportunità unica per Generali e grazie all’accordo ci sono eccellenti condizioni finanziarie per Generali con una creazione di valore estremamente importante”. Qui non mancano battute e frecciatine: “C’è molta confusione perché in questo Paese non si capisce la differenza tra proprietà degli asset e gestione degli asset: non stiamo dando nessun controllo sul denaro e anzi avremo più controllo sull’investimento”, insiste. E poi attacca: “Quando le compagnie assicurative o gli enti di previdenza danno mandato ai gestori americani di investire i risparmi che hanno in gestione, nessuno dice niente” e poi fa notare che l’operazione “è completamente diversa da altre realizzate in passato” e cita il caso di Unicredit che ha venduto Pioneer ai francesi di Amundi, dove è stato ceduto l’asset management, mentre con Natixis il Leone “eserciterà il co-controllo”. Nessun accenno alle perplessità sulle difficoltà operative che un co-controllo può comportare.
Quanto al piano al 2027, si punta a una crescita dell’8-10% medio annuo dell’utile per azione e gli oltre 7 miliardi di dividendi cumulativi previsti sono circa il 30% in più rispetto rispetto ai 5,5 miliardi distribuiti dal 2022 al 2024. Inoltre la compagnia si impegna a investire su se stessa riacquistando le proprie azioni per almeno 1,5 miliardi. La chiusura dell’intesa con Natixis è prevista per gennaio 2026. Sempre che il cda venga riconfermato e con esso l’accordo coi francesi.
Lobby
Il cda uscente di Generali promette 7 miliardi ai soci: “Scalate ostili? Siamo più forti che mai”
L'amministratore delegato: "Quando le compagnie assicurative o gli enti di previdenza danno mandato ai gestori americani di investire i risparmi che hanno in gestione, nessuno dice niente"
“Siamo capaci di navigare in ogni scenario avverso, perché siamo molto resilienti e diversificati”, L’amministratore delegato delle Generali, Philippe Donnet, prova a gettare acqua sul fuoco dell’assalto lanciato sulla compagnia da Caltagirone e soci via Montepaschi e Mediobanca. “La contendibilità non impedisce il lavoro che deve fare l’azienda”, dice da Venezia dove il cda uscente del Leone ha approvato e presentato il nuovo piano industriale del Leone che promette ai soci 7 miliardi di euro in dividendi su tre anni.
“Siamo più forti che mai. Non c’è discussione. La capacità di proteggere clienti e famiglie di Generali non è in discussione”, ribadisce più volte, senza entrare nel merito delle partite finanziarie che si stanno giocando nel Paese e che da Siena portano a Trieste via Milano rispondendo a chi chiede come intende proteggersi la compagnia assicurativa da eventuali iniziative ostili e da scalate da parte di altre società o gruppi.
Donnet ritorna invece sull’ultimo casus belli, l’accordo con i francesi di Natixis per la gestione congiunta di 1900 miliardi di euro di risparmi. Un accordo “trasformativo per l’asset management di Generali, non per Generali”, precisa tornando a difendere l’intesa che ha sollevato perfino le critiche non troppo velate del capo del governo. “Questa transazione è stata discussa diverse ore in cda, è stata approvata perché è un’opportunità unica per Generali e grazie all’accordo ci sono eccellenti condizioni finanziarie per Generali con una creazione di valore estremamente importante”. Qui non mancano battute e frecciatine: “C’è molta confusione perché in questo Paese non si capisce la differenza tra proprietà degli asset e gestione degli asset: non stiamo dando nessun controllo sul denaro e anzi avremo più controllo sull’investimento”, insiste. E poi attacca: “Quando le compagnie assicurative o gli enti di previdenza danno mandato ai gestori americani di investire i risparmi che hanno in gestione, nessuno dice niente” e poi fa notare che l’operazione “è completamente diversa da altre realizzate in passato” e cita il caso di Unicredit che ha venduto Pioneer ai francesi di Amundi, dove è stato ceduto l’asset management, mentre con Natixis il Leone “eserciterà il co-controllo”. Nessun accenno alle perplessità sulle difficoltà operative che un co-controllo può comportare.
Quanto al piano al 2027, si punta a una crescita dell’8-10% medio annuo dell’utile per azione e gli oltre 7 miliardi di dividendi cumulativi previsti sono circa il 30% in più rispetto rispetto ai 5,5 miliardi distribuiti dal 2022 al 2024. Inoltre la compagnia si impegna a investire su se stessa riacquistando le proprie azioni per almeno 1,5 miliardi. La chiusura dell’intesa con Natixis è prevista per gennaio 2026. Sempre che il cda venga riconfermato e con esso l’accordo coi francesi.
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Giustizia & Impunità
Delmastro condannato a otto mesi per il caso Cospito. Le opposizioni: “Meloni lo faccia dimettere”. Ma la premier lo blinda e critica la sentenza: “Sconcertata”
Mondo
‘No Usa a risoluzione Onu su Kiev’. Verso sanzioni più leggere a Mosca. Zelensky vede Kellog: ‘Pronto a un accordo con Trump’
Cronaca
Papa Francesco, il cardinale Ravasi: “Dimissioni? Sono verosimili”. Zuppi: “Verso il pieno recupero”
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Shame". Ovvero, 'vergogna'. E' il commento via social di Enrico Letta al post di Donald Trump in cui ha insultato Volodomyr Zelensky.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “'Con disciplina e onore' prevede la Costituzione. La condanna di oggi conferma invece che Delmastro ha usato informazioni riservate acquisite nel suo ruolo di Governo per colpire avversari politici, passandole al suo coinquilino. Chissà se almeno stavolta Giorgia Meloni ritroverà la coerenza con sé stessa, pretendendone le dimissioni". Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.