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Calciomercato, il Milan ha messo la retromarcia: da Morata a Emerson Royal, sconfessati tutti gli acquisti estivi

Il mercato di riparazione dei rossoneri: circa 46 milioni spesi in estate sono già considerati un fallimento
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Lo chiamano “Mercato di riparazione”. E questo inverno, per il Milan, mai definizione fu più azzeccata. Cinque operazioni in entrata avevano fatto i rossoneri in estate, in ordine sparso: Fofana, Pavlovic, Morata, Emerson Royal, Abraham. Solo uno ha convinto davvero, il primo. Gli altri? Tutti già in bilico, con l’attaccante spagnolo che è già pronto a salutare. Destinazione Galatasaray.

All’elenco manca un altro nuovo arrivo, quello dell’allenatore: Fonseca è già stato esonerato ed è arrivato Conceiçao, che in estate pure era stato cercato. Ma è abbastanza impressionante notare come sia stato di fatto sconfessato tutto il mercato portato avanti in estate, con trattative lunghe, tiramolla infiniti. E soldi spesi. Basti fare un rapido resoconto: Fofana, l’unico che ha convinto davvero, è arrivato per circa 20 milioni di euro; Emerson Royal a 18, con un ingaggio lordo di 4,6 milioni; Pavlovic a 15 e un ingaggio di 3,1 milioni; Morata a 13 (pagamento della clausola), con l’ingaggio monstre a 8,3 (sempre lordo). L’ultimo è Abraham, arrivato grazie a uno scambio di prestiti con Saelemaekers: l’inglese già sa che il suo futuro sarà lontano dai rossoneri al termine della stagione.

Di fatto, dei 66 milioni impegnati, il Milan ha stabilito che 46 sono stati investimenti poco fruttiferi. È vero: Pavlovic ora sta crescendo ma non è di certo, al momento, un top player. Ma gli altri? Sembra sempre più difficile vedere in campo, per esempio, Emerson Royal: è arrivato Walker, nel frattempo, e se non si fosse infortunato sarebbe già diventato un giocatore del Galatasaray, la squadra che guarda un po’ è vicinissima a Morata. Lo spagnolo potrebbe lasciare Milano molto presto, ma otterrà il via libera solo se in entrata i rossoneri riusciranno a chiudere per Gimenez del Feyenoord. Contatti avviati e tanto ottimismo, con la speranza che il messicano possa fare meglio dello spagnolo. O che l’inglese (Walker) possa fare meglio del brasiliano.
Più che metterci una pezza, il Milan ha proprio deciso di ribaltare tutto: valutazioni tecniche, certo, ma anche di motivazioni. Lo spogliatoio ha già bisogno di cambiare i suoi elementi e lo dimostra la prova incolore (a dir poco) in Champions League contro la Dinamo Zagabria. Con sempre meno alibi a disposizione.

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