Ha denunciato gli odiati magistrati per lo stesso reato che poi ha contribuito a far abolire. E così ora Matteo Renzi vede fallire un altro fronte della sua offensiva contro i pm di Firenze: all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio superiore della magistratura c’è la proposta di archiviazione della pratica nata dalle denunce del leader di Italia viva contro l’ex procuratore Giuseppe Creazzo, l’ex procuratore aggiunto Luca Turco e il sostituto Antonino Nastasi, titolari del procedimento sulla fondazione Open da cui Renzi è uscito prosciolto (insieme a tutto il suo “Giglio magico”) già in udienza preliminare. Nel 2022 l’ex premier si era rivolto con due diversi esposti alla Procura di Genova (competente su ipotesi di reato a carico di magistrati in servizio in Toscana) chiedendo di indagare per abuso d’ufficio i suoi accusatori, in quanto, sosteneva, avevano violato la legge allo scopo di danneggiarlo: prima sequestrando sue chat e mail su dispositivi di terzi senza chiedere l’autorizzazione del Senato, poi inviando al Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) documenti sui suoi rapporti con il regime saudita di Mohammed bin Salman, nonostante la Cassazione avesse ordinato di distruggerli. Entrambi i procedimenti sono stati archiviati su richiesta degli stessi pm genovesi, in quanto non sussisteva né l’elemento materiale del reato, cioè la violazione di legge, né quello psicologico, cioè la volontà di danneggiare il senatore.
Le denunce hanno portato automaticamente all’apertura di una pratica al Csm, assegnata alla Prima Commissione, competente a valutare eventuali profili di incompatibilità ambientale a carico dei tre pm. Nel frattempo però è intervenuto un fatto nuovo: il reato di abuso d’ufficio, per cui Renzi aveva denunciato i magistrati, è stato cancellato dal codice penale ad opera della legge Nordio, approvata in via definitiva lo scorso luglio ed entrata in vigore il 25 agosto. E a votare per quella legge in Parlamento, insieme alla maggioranza di centrodestra, è stato anche lo stesso Renzi con tutti i suoi deputati e senatori. Paradossalmente, quindi, l’ex premier ha contribuito a salvare per il futuro i responsabili delle stesse condotte illecite che attribuiva ai pm fiorentini. E ha tagliato le gambe anche ai potenziali effetti della sua stessa denuncia: la Prima Commissione infatti non ha potuto che prendere atto della novità legislativa e proporre al plenum (l’organo al completo) l’archiviazione della pratica nei confronti di Nastasi, unico dei tre magistrati ancora in servizio a Firenze (Turco è appena andato in pensione, mentre Creazzo si è trasferito da qualche anno a Reggio Calabria). “Con riguardo alla posizione del dottor Antonino Nastasi, il Consiglio propone l’archiviazione non essendovi provvedimenti di competenza da adottare, a seguito dell’intervenuta abrogazione del reato di cui all’articolo 323 del codice penale ai sensi della legge numero 114 del 2024, non emergendo peraltro ulteriori profili di competenza del Consiglio”, si legge nella proposta redatta da Tullio Morello, presidente della Prima Commissione e consigliere togato della corrente progressista di Area. Quasi sicuramente la proposta di archiviazione verrà ratificata dal plenum, anche se non è escluso che i consiglieri laici di centrodestra chiedano ulteriori approfondimenti, come accade spesso sulle pratiche contro i magistrati politicamente sgraditi.
Politica
Abuso d’ufficio, l’autogol di Renzi: ora il Csm archivia la pratica contro i pm di Firenze. “Il reato non c’è più” (anche grazie ai suoi voti)
Ha denunciato i magistrati per la stessa fattispecie che poi ha contribuito a far abolire: così l'ex premier si ritrova beffato
Ha denunciato gli odiati magistrati per lo stesso reato che poi ha contribuito a far abolire. E così ora Matteo Renzi vede fallire un altro fronte della sua offensiva contro i pm di Firenze: all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio superiore della magistratura c’è la proposta di archiviazione della pratica nata dalle denunce del leader di Italia viva contro l’ex procuratore Giuseppe Creazzo, l’ex procuratore aggiunto Luca Turco e il sostituto Antonino Nastasi, titolari del procedimento sulla fondazione Open da cui Renzi è uscito prosciolto (insieme a tutto il suo “Giglio magico”) già in udienza preliminare. Nel 2022 l’ex premier si era rivolto con due diversi esposti alla Procura di Genova (competente su ipotesi di reato a carico di magistrati in servizio in Toscana) chiedendo di indagare per abuso d’ufficio i suoi accusatori, in quanto, sosteneva, avevano violato la legge allo scopo di danneggiarlo: prima sequestrando sue chat e mail su dispositivi di terzi senza chiedere l’autorizzazione del Senato, poi inviando al Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) documenti sui suoi rapporti con il regime saudita di Mohammed bin Salman, nonostante la Cassazione avesse ordinato di distruggerli. Entrambi i procedimenti sono stati archiviati su richiesta degli stessi pm genovesi, in quanto non sussisteva né l’elemento materiale del reato, cioè la violazione di legge, né quello psicologico, cioè la volontà di danneggiare il senatore.
Le denunce hanno portato automaticamente all’apertura di una pratica al Csm, assegnata alla Prima Commissione, competente a valutare eventuali profili di incompatibilità ambientale a carico dei tre pm. Nel frattempo però è intervenuto un fatto nuovo: il reato di abuso d’ufficio, per cui Renzi aveva denunciato i magistrati, è stato cancellato dal codice penale ad opera della legge Nordio, approvata in via definitiva lo scorso luglio ed entrata in vigore il 25 agosto. E a votare per quella legge in Parlamento, insieme alla maggioranza di centrodestra, è stato anche lo stesso Renzi con tutti i suoi deputati e senatori. Paradossalmente, quindi, l’ex premier ha contribuito a salvare per il futuro i responsabili delle stesse condotte illecite che attribuiva ai pm fiorentini. E ha tagliato le gambe anche ai potenziali effetti della sua stessa denuncia: la Prima Commissione infatti non ha potuto che prendere atto della novità legislativa e proporre al plenum (l’organo al completo) l’archiviazione della pratica nei confronti di Nastasi, unico dei tre magistrati ancora in servizio a Firenze (Turco è appena andato in pensione, mentre Creazzo si è trasferito da qualche anno a Reggio Calabria). “Con riguardo alla posizione del dottor Antonino Nastasi, il Consiglio propone l’archiviazione non essendovi provvedimenti di competenza da adottare, a seguito dell’intervenuta abrogazione del reato di cui all’articolo 323 del codice penale ai sensi della legge numero 114 del 2024, non emergendo peraltro ulteriori profili di competenza del Consiglio”, si legge nella proposta redatta da Tullio Morello, presidente della Prima Commissione e consigliere togato della corrente progressista di Area. Quasi sicuramente la proposta di archiviazione verrà ratificata dal plenum, anche se non è escluso che i consiglieri laici di centrodestra chiedano ulteriori approfondimenti, come accade spesso sulle pratiche contro i magistrati politicamente sgraditi.
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Romania, Georgescu fermato dalla polizia mentre va a presentare la candidatura alle Presidenziali. Musk: “Sbagliato, aveva vinto”
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - Domani giovedì 27 febbraio alle ore 11 si terrà alla Camera dei deputati, Sala Berlinguer (via Uffici del Vicario, 21) la conferenza stampa su "La risposta al caro bollette esiste: il governo ci ascolti".
Le proposte saranno illustrate da Annalisa Corrado, responsabile Conversione ecologica, clima, green economy e agenda 2030 nella segreteria del Pd, da Enrico Cappelletti, parlamentare M5S e da Luana Zanella, capogruppo AVS alla Camera dei Deputati. Saranno presenti le associazioni di consumatori, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e del terzo settore.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - "Trump annuncia dazi per il 25% per l'Unione Europea: una guerra commerciale che pagheranno imprese e lavoratori italiani. E' finito per Giorgia Meloni il tempo dei tentennamento, deve scegliere che parte stare". Lo dice la segretaria del Pd, Elly Schlein, parlando con i cronisti alla Camera.
"Dopo il silenzio imbarazzante di questi giorni di attacchi di Trump su Unione Europa e Ucraina, ora dica da che parte sta perché questa guerra commerciale saranno imprese, lavoratrici e lavoratori a pagarla".
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - La Camera ha approvato la pdl sulla partecipazione dei lavoratori con 163 sì. I voti contrari sono stati 40, 57 gli astenuti.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - “Siamo davanti a un provvedimento stravolto dalla maggioranza rispetto alla sua versione iniziale. Il M5S è nato tra la gente: da sempre abbiamo mostrato attenzione e rispetto per le proposte di legge di iniziativa popolare, com’era questa. Oggi però ci troviamo a votare un testo che tradisce il dettato costituzionale e piccona la contrattazione collettiva. Votiamo convintamente no”. Così la capogruppo del M5S in commissione Lavoro, Valentina Barzotti, durante la dichiarazione di voto sulla pdl per la partecipazione dei lavoratori alla governance dell’impresa.
“Questa pdl - ha ripreso - stravolge tutti i principi posti a regola dall’Ue sulla partecipazione. Noi ritenevamo dovesse essere la contrattazione a incoraggiare i lavoratori alla partecipazione, invece saranno le aziende a determinare unilateralmente, sulla base degli statuti, come essi devono farlo. Addirittura c’è la possibilità di sostituire i premi di risultato con delle azioni: una previsione che riteniamo pericolosissima. In un momento simile sarebbe servito incentivare altri strumenti e meccanismi, come i workers buyout e il salario minimo e non questo clamoroso imbroglio”, ha concluso Barzotti.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - “Una domanda a Stroppa: cosa si intende con ‘altro’?”. Così il deputato democratico Alberto Pandolfo, firmatario degli emendamenti approvati in Commissione Attività Produttive alla Camera sulla legge spazio, replica al referente italiano di Elon Musk, Andrea Stroppa, che in un appello a FdI ha dichiarato: "Non ci chiamino più per convegni o altro".
“È interessante sapere – chiede Pandolfo – a cosa si riferisca Stroppa con quel ‘altro’, perché, detta così, sembra quasi che ci siano state delle interlocuzioni o delle collaborazioni tra le aziende di Musk e il partito della presidente del Consiglio che noi non conosciamo. Le sorelle Meloni dovrebbero fare chiarezza su questo aspetto che getta una inquietante ombra sui rapporti tra FdI e le aziende di Musk”.
Roma, 26 feb. - (Adnkronos) - "L'implementazione efficiente delle misure antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo rimane problematica" ma "sebbene siamo tutti d'accordo sul fatto che non si possa scendere a compromessi sull'integrità del sistema di pagamento, c'è sicuramente spazio" per migliorare i processi. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento a un evento sui pagamenti transfrontalieri, nel quadro del G20 in Sudafrica.
Panetta ha ricordato gli "oneri e costi aggiuntivi per i fornitori di servizi di pagamento che alla fine ricadono sull'utente finale" prodotti dalle "misure di gestione dei flussi di capitale" e dal fatto che "molte valute dei mercati emergenti non possono essere facilmente scambiate tra loro". Un utente finale, ha aggiunto, penalizzato anche "dall'assenza di interoperabilità tra le soluzioni di pagamento nazionali".
Di qui, per Panetta "l'importanza di concentrarsi sui miglioramenti dei sistemi nazionali per consentire i pagamenti transfrontalieri: standardizzazione, cooperazione e innovazione sono quegli strumenti che rendono i sistemi di pagamento nazionali "adatti" ai pagamenti transfrontalieri". "Attraverso la collaborazione possiamo stabilire le giuste coordinate, anche se abbiamo punti di partenza diversi, orientandoci insieme verso un ecosistema di pagamento più integrato ed efficiente" ha concluso il governatore della Banca d'Italia.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - "Siamo soddisfatti delle parole del ministro Schillaci: il governo, nella sua decisione di equiparare medici generici e specializzandi trasformando il corso di formazione per i medici di medicina generale in una vera e propria scuola di specializzazione, accoglie le nostre proposte". Lo ha detto il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi durante il Question Time alla Camera.
"È una svolta necessaria per garantire la qualità dell’assistenza e la dignità della professione, un tema che Noi Moderati ha portato all’attenzione del Parlamento con forza e determinazione. La medicina di prossimità, il medico di famiglia hanno un’importanza fondamentale; questa riforma finalmente lo riconosce. Durante la pandemia, abbiamo compreso quanto fosse cruciale il ruolo del medico di famiglia, e oggi il governo sta andando nella giusta direzione per valorizzarlo e rafforzarlo”.