In sintesi si tratta di questo, la Siria vuole due cose dalla Federazione: Assad e risarcimenti per i danni causati dal conflitto. La Russia vuole dalla Siria le basi militari che ha mantenuto finché Assad era al potere. Ma la questione è sempre più complicata e al Cremlino il portavoce Dmitry Peskov conferma e nega poco sulla vicenda.
Due giorni fa Damasco ha scoperto di avere un nuovo presidente: l’ex affiliato di al Qaeda, già leader de facto delle fazioni che hanno rovesciato Assad (o hanno contribuito a farlo), Ahmed al Sharaa, è diventato il capo di Stato in questa fase di “transizione” (di cui si sa ben poco). Il Parlamento è stato sciolto e la Costituzione sospesa. Ha incontrato il nuovo numero uno siriano una delegazione di alti funzionari russi guidata dall’inviato speciale per Medio Oriente e Africa Aleksandr Lavrentyev e il vice ministro degli Esteri Mikhail Bogdanov. Sono appena stati a Damasco e dopo un incontro durato tre ore sono tornati a casa. Bogdanov ha dichiarato che è necessario “un dialogo politico inclusivo” e che “nulla è cambiato. Questa questione richiede ulteriori negoziati. Abbiamo concordato di continuare le consultazioni sulla nostra cooperazione”. Ora Mosca è in attesa della visita di Asaad al Shaibani, capo della diplomazia siriana, a Mosca.
L’incontro tra russi e siriani è avvenuto poco dopo che l’Unione europea ha proposto un alleggerimento delle sanzioni contro Damasco in cambio di una richiesta rivolta alle autorità siriane: allontanare i russi dal loro territorio, per limitare l’influenza di Mosca, che si irradia nell’area soprattutto grazie alla base navale di Tartus, necessaria per rifornire la flotta russa nel Mediterraneo, e la base aerea di Khmeimim. L’agenzia di stampa Sanaa riferisce che ai russi i siriani hanno richiesto di mettere di nuovo in piedi canali di comunicazione tra i due Paesi attraverso “misure concrete come compensazione, ricostruzione, recupero”: “il ripristino delle relazioni deve affrontare gli errori del passato, rispettare la volontà del popolo siriano e servire ai suoi interessi”.
Però intanto continua il “trasloco”. Secondo fonti non verificate e immagini satellitari visionate dalla Bbc, la Russia continua a spostare mezzi e veicoli dal suo porto principale, dove ha stipato la maggior parte degli armamenti prima dispiegati nel Paese. La Sparta II, nave attraccata nella base di Tartus, che trasporta armamenti per la Difesa russa (infatti è sotto sanzione) , non è più lì e sono spariti anche i veicoli militari che la circondavano.
Mondo
Assad ma non troppo: riprendono i negoziati d’affari tra Siria e Russia (e l’Ue sta a guardare)
Il nuovo capo di Stato di questa fase transitoria ha incontrato una delegazione di alti funzionari del Cremlino guidata dall'inviato speciale per Medio Oriente e Africa e dal vice ministro degli Esteri
In sintesi si tratta di questo, la Siria vuole due cose dalla Federazione: Assad e risarcimenti per i danni causati dal conflitto. La Russia vuole dalla Siria le basi militari che ha mantenuto finché Assad era al potere. Ma la questione è sempre più complicata e al Cremlino il portavoce Dmitry Peskov conferma e nega poco sulla vicenda.
Due giorni fa Damasco ha scoperto di avere un nuovo presidente: l’ex affiliato di al Qaeda, già leader de facto delle fazioni che hanno rovesciato Assad (o hanno contribuito a farlo), Ahmed al Sharaa, è diventato il capo di Stato in questa fase di “transizione” (di cui si sa ben poco). Il Parlamento è stato sciolto e la Costituzione sospesa. Ha incontrato il nuovo numero uno siriano una delegazione di alti funzionari russi guidata dall’inviato speciale per Medio Oriente e Africa Aleksandr Lavrentyev e il vice ministro degli Esteri Mikhail Bogdanov. Sono appena stati a Damasco e dopo un incontro durato tre ore sono tornati a casa. Bogdanov ha dichiarato che è necessario “un dialogo politico inclusivo” e che “nulla è cambiato. Questa questione richiede ulteriori negoziati. Abbiamo concordato di continuare le consultazioni sulla nostra cooperazione”. Ora Mosca è in attesa della visita di Asaad al Shaibani, capo della diplomazia siriana, a Mosca.
L’incontro tra russi e siriani è avvenuto poco dopo che l’Unione europea ha proposto un alleggerimento delle sanzioni contro Damasco in cambio di una richiesta rivolta alle autorità siriane: allontanare i russi dal loro territorio, per limitare l’influenza di Mosca, che si irradia nell’area soprattutto grazie alla base navale di Tartus, necessaria per rifornire la flotta russa nel Mediterraneo, e la base aerea di Khmeimim. L’agenzia di stampa Sanaa riferisce che ai russi i siriani hanno richiesto di mettere di nuovo in piedi canali di comunicazione tra i due Paesi attraverso “misure concrete come compensazione, ricostruzione, recupero”: “il ripristino delle relazioni deve affrontare gli errori del passato, rispettare la volontà del popolo siriano e servire ai suoi interessi”.
Però intanto continua il “trasloco”. Secondo fonti non verificate e immagini satellitari visionate dalla Bbc, la Russia continua a spostare mezzi e veicoli dal suo porto principale, dove ha stipato la maggior parte degli armamenti prima dispiegati nel Paese. La Sparta II, nave attraccata nella base di Tartus, che trasporta armamenti per la Difesa russa (infatti è sotto sanzione) , non è più lì e sono spariti anche i veicoli militari che la circondavano.
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(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - Il Partito democratico parteciperà domani alle manifestazioni a sostegno dell’Ucraina e dell’Europa organizzate da Azione. Parteciperanno fra gli altri Cristina Tajani e Simona Malpezzi a Milano e Alberto Losacco, Francesca La Marca, Pier Ferdinando Casini, Filippo Sensi e Andrea Casu a Roma.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Nelle ultime ore il collega del M5S Colucci sembra essere pervaso da una particolare agitazione. Ieri ha rivolto attacchi sguaiati al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fazzolari, 'reo' di aver giustamente ribadito l'importanza del lavoro che sta svolgendo la commissione d'inchiesta sul Covid; oggi se la prende con me, perché ho evidenziato come le fonti stampa continuino a gettare pesanti ombre sull’operato del Governo presieduto dal suo capo Conte e dell’allora commissario Arcuri. Rispediamo al mittente le risibili accuse di Colucci e continuiamo a lavorare per far luce a 360 gradi sulla disastrosa gestione politica della pandemia". Lo afferma il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Ciancitto, vicepresidente della commissione Covid.
"Lo dobbiamo -aggiunge- alle vittime, ai loro familiari, ai contribuenti italiani costretti a un maxi-risarcimento per lo scandalo mascherine e a chi ancora porta i segni fisici e psichici di quella triste stagione storica”.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - Dopo gli appuntamenti di domani a Londra (l'incontro alle 11 con il premier britannico, Keir Starmer, e poi il summit dei leader europei sull'Ucraina) il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, martedì 4, alle 10.30, parteciperà alla Scuola ufficiali dell’Arma dei carabinieri alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico 2024/25. Nel pomeriggio, alle 15:30, a palazzo Chigi incontrerà il presidente della Lituania, Gitanas Nausėda.
Mercoledì 5 alle 11 incontro con l'Unione delle Camere penali e alle 15:30 con l'Associazione nazionale magistrati. Giovedì 6 infine alle 10 a Bruxelles il Consiglio europeo straordinario.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Se lo dovessi incontrare, chiederò all'ex amministratore delegato dell’Enel, l’ingegnere Francesco Starace, a nome di chi parla quando denigra il ricorso all'energia nucleare. C'è qualcuno alle sue spalle? Gli chiederò anche chi c'era alle sue spalle, ma lo sappiamo. Si trattava di Matteo Renzi, quando creò Open Fiber mettendo l’Enel nel campo delle telecomunicazioni al quale era estraneo. Una vicenda che è costata cifre colossali allo Stato e delle quali prima o poi bisogna chiedere la restituzione a Renzi ed a Starace". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
"Così -aggiunge- potremmo finanziare il nucleare in abbondanza. Starace dà cattivi consigli avendo dato nel passato pessimi esempi. Per quanto riguarda poi alcuni affari che hanno visto al centro Open Fiber siamo pronti a un confronto pubblico per spiegargli alcune stranezze che lui conosce benissimo con valutazioni e cifre sulle quali forse la magistratura avrebbe dovuto indagare”.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Come ex ministro e sottosegretario alla presidenza del Consiglio auspico che il Governo italiano partecipi con convinzione, senza se e senza ma, allo sforzo collettivo dell'Europa di solidarietà con l'Ucraina". Lo afferma Carlo Giovanardi (Popolo e libertà). "La comune appartenenza alla Nato con gli Stati Uniti -aggiunge- non ci sottrae infatti al dovere di criticare gli amici d'oltreoceano quando in mondovisione non rispettano chi da anni difende il suo popolo da una brutale aggressione da parte della Russia".