Alla fine, Santi Giménez e il Milan, hanno vinto il lungo ed estenuante braccio di ferro di mercato con il Feyenoord. La granitica volontà del bomber messicano (età, 23 anni) di vestire il rossonero è stata decisiva per portare a dama la trattativa. Del resto quando c’è stato da esibire gli “huevos“, come chiamano gli attributi a quelle latitudini, Santi non si è mai sottratto, anche a costo di risultare impopolare. Nato a Buenos Aires, nel periodo in cui il padre indossava la maglia azul y oro del Boca Juniors, ad esempio, Santi ha rifiutato l’opportunità di vestire la maglia della nazionale argentina, preferendo sposare la causa messicana. “Adoro Messi, penso sia il migliore giocatore della storia, ma preferisco giocare contro di lui“, ha dichiarato alla stampa, motivando la scelta di rappresentare il Tricolor.
La figura iconica del padre, il mitologico “Chaco” Cristian Giménez, almeno nella prima parte di carriera, è stata piuttosto ingombrante per Santi. Anche se, va detto, Santiago fa parte del ristrettissimo club di calciatori professionisti ad aver condiviso il rettangolo verde con un genitore: è successo, durante un’amichevole con i Pumas, il 13 novembre 2016, una data ovviamente speciale per la famiglia Giménez. Non a caso, per, dire, a Santi non è mai piaciuto essere chiamato “Chaquito“, la versione “vezzeggiativata” dell’iconico soprannome del padre. Di maggior gradimento, invece, “Bebote“, nomignolo (o apodo come si dice da quelle parti) che gli hanno affibbiato nelle giovanili del Cruz Azul, per via di una struttura fisica già piuttosto imponente e sviluppata nonostante la giovanissima età.
Proprio La Maquina Celeste, di cui il Chaco è un’icona, è stata il trampolino di lancio per la carriera di Santi. In tre anni con il Cruz Azul, dopo aver superato una trombosi ad una vena clavicolare – che ha seriamente rischiato di tarpargli le ali agli esordi – Giménez ha totalizzato 21 reti e 10 assist in 105 presenze, giocando agli inizi anche con una particolare numerazione dorsale a tre cifre, come consuetudine in Messico per i giovani virgulti provenienti dal settore giovanile. Le stagioni 2021 e 2022, con la conquista di Campeòn de Campeones, Supercoppa di Lega e soprattutto Liga MX (interrompendo una maledizione che durava da 24 anni), sono state quelle della deflagrazione di Santi.
L’approdo europeo, al Feyenoord, è stata la logica e naturale conseguenza. In Olanda, Giménez ha dimostrato di non soffrire la temutissima “sindrome del Jamaicón” – una sorta di saudade in salsa messicana i cui sintomi principali sarebbero la nostalgia di casa e la mancanza dell’ambizione necessaria per uscire da una comfort zone – ma si è abbattuto sull’Eredivisie con lo stesso impatto devastante di un asteroide. Portando in dote una vena realizzativa vertiginosa, del resto, Giménez non ci ha messo molto a diventare un idolo della tifoseria biancorossa. Dall’estate del 2022 ad oggi, in due anni e mezzo al De Kuip, il “Bebote” ha realizzato 65 reti spalmate su 105 presenze, trascinando il Feyenoord ai trionfi in campionato (2023), Coppa e Supercoppa d’Olanda (2024).
Quello che più impressiona di Santi Giménez, infatti, è il suo killer instinct, la capacità di sentire la porta e di convertire in qualsiasi modo, a testimonianza di un ampio set di soluzioni a disposizione. I dati lo confermano. Nella stagione 2024-2025, per dire, Giménez ha segnato 7 reti in 765 minuti giocati distribuiti su 11 presenze, viaggiando ad una media impressionante di 0,82 gol per 90 minuti; ma il dato da segnare con il circoletto rosso di tommasiana memoria è quello sulla differenza tra le reti effettivamente realizzate (7) e gli Expected Goals prodotti, ovvero la metrica avanzata che misura la probabilità di segnare una rete in relazione alla posizione dal quale viene scoccato un tiro (2,9). In soldoni: da 3 reti attese in base alle occasioni avute e create, Giménez ne ha ricavate 7, a dimostrazione di uno straordinario fiuto del gol. Insomma, un Re Mida dell’area di rigore, esattamente ciò che serve al Milan. Se pensiamo che i rossoneri, tra le big della Serie A, sono la squadra che più fa fatica a monetizzare la mole di occasioni fabbricate (– 7.12, un dato migliore solo del Cagliari), la celebrazione del matrimonio con Giménez è la miglior notizia possibile per consolare la delusione dei tifosi dopo la debacle di Zagabria.
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Chi è Santi Giménez, il nuovo attaccante del Milan: a suon di gol ha dimostrato di non soffrire la temuta “sindrome del Jamaicón”
Il ritratto di "Bebote", il bomber messicano figlio d'arte: i dati dicono che è esattamente ciò che serve ai rossoneri
Alla fine, Santi Giménez e il Milan, hanno vinto il lungo ed estenuante braccio di ferro di mercato con il Feyenoord. La granitica volontà del bomber messicano (età, 23 anni) di vestire il rossonero è stata decisiva per portare a dama la trattativa. Del resto quando c’è stato da esibire gli “huevos“, come chiamano gli attributi a quelle latitudini, Santi non si è mai sottratto, anche a costo di risultare impopolare. Nato a Buenos Aires, nel periodo in cui il padre indossava la maglia azul y oro del Boca Juniors, ad esempio, Santi ha rifiutato l’opportunità di vestire la maglia della nazionale argentina, preferendo sposare la causa messicana. “Adoro Messi, penso sia il migliore giocatore della storia, ma preferisco giocare contro di lui“, ha dichiarato alla stampa, motivando la scelta di rappresentare il Tricolor.
La figura iconica del padre, il mitologico “Chaco” Cristian Giménez, almeno nella prima parte di carriera, è stata piuttosto ingombrante per Santi. Anche se, va detto, Santiago fa parte del ristrettissimo club di calciatori professionisti ad aver condiviso il rettangolo verde con un genitore: è successo, durante un’amichevole con i Pumas, il 13 novembre 2016, una data ovviamente speciale per la famiglia Giménez. Non a caso, per, dire, a Santi non è mai piaciuto essere chiamato “Chaquito“, la versione “vezzeggiativata” dell’iconico soprannome del padre. Di maggior gradimento, invece, “Bebote“, nomignolo (o apodo come si dice da quelle parti) che gli hanno affibbiato nelle giovanili del Cruz Azul, per via di una struttura fisica già piuttosto imponente e sviluppata nonostante la giovanissima età.
Proprio La Maquina Celeste, di cui il Chaco è un’icona, è stata il trampolino di lancio per la carriera di Santi. In tre anni con il Cruz Azul, dopo aver superato una trombosi ad una vena clavicolare – che ha seriamente rischiato di tarpargli le ali agli esordi – Giménez ha totalizzato 21 reti e 10 assist in 105 presenze, giocando agli inizi anche con una particolare numerazione dorsale a tre cifre, come consuetudine in Messico per i giovani virgulti provenienti dal settore giovanile. Le stagioni 2021 e 2022, con la conquista di Campeòn de Campeones, Supercoppa di Lega e soprattutto Liga MX (interrompendo una maledizione che durava da 24 anni), sono state quelle della deflagrazione di Santi.
L’approdo europeo, al Feyenoord, è stata la logica e naturale conseguenza. In Olanda, Giménez ha dimostrato di non soffrire la temutissima “sindrome del Jamaicón” – una sorta di saudade in salsa messicana i cui sintomi principali sarebbero la nostalgia di casa e la mancanza dell’ambizione necessaria per uscire da una comfort zone – ma si è abbattuto sull’Eredivisie con lo stesso impatto devastante di un asteroide. Portando in dote una vena realizzativa vertiginosa, del resto, Giménez non ci ha messo molto a diventare un idolo della tifoseria biancorossa. Dall’estate del 2022 ad oggi, in due anni e mezzo al De Kuip, il “Bebote” ha realizzato 65 reti spalmate su 105 presenze, trascinando il Feyenoord ai trionfi in campionato (2023), Coppa e Supercoppa d’Olanda (2024).
Quello che più impressiona di Santi Giménez, infatti, è il suo killer instinct, la capacità di sentire la porta e di convertire in qualsiasi modo, a testimonianza di un ampio set di soluzioni a disposizione. I dati lo confermano. Nella stagione 2024-2025, per dire, Giménez ha segnato 7 reti in 765 minuti giocati distribuiti su 11 presenze, viaggiando ad una media impressionante di 0,82 gol per 90 minuti; ma il dato da segnare con il circoletto rosso di tommasiana memoria è quello sulla differenza tra le reti effettivamente realizzate (7) e gli Expected Goals prodotti, ovvero la metrica avanzata che misura la probabilità di segnare una rete in relazione alla posizione dal quale viene scoccato un tiro (2,9). In soldoni: da 3 reti attese in base alle occasioni avute e create, Giménez ne ha ricavate 7, a dimostrazione di uno straordinario fiuto del gol. Insomma, un Re Mida dell’area di rigore, esattamente ciò che serve al Milan. Se pensiamo che i rossoneri, tra le big della Serie A, sono la squadra che più fa fatica a monetizzare la mole di occasioni fabbricate (– 7.12, un dato migliore solo del Cagliari), la celebrazione del matrimonio con Giménez è la miglior notizia possibile per consolare la delusione dei tifosi dopo la debacle di Zagabria.
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(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - Il Partito democratico parteciperà domani alle manifestazioni a sostegno dell’Ucraina e dell’Europa organizzate da Azione. Parteciperanno fra gli altri Cristina Tajani e Simona Malpezzi a Milano e Alberto Losacco, Francesca La Marca, Pier Ferdinando Casini, Filippo Sensi e Andrea Casu a Roma.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Nelle ultime ore il collega del M5S Colucci sembra essere pervaso da una particolare agitazione. Ieri ha rivolto attacchi sguaiati al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fazzolari, 'reo' di aver giustamente ribadito l'importanza del lavoro che sta svolgendo la commissione d'inchiesta sul Covid; oggi se la prende con me, perché ho evidenziato come le fonti stampa continuino a gettare pesanti ombre sull’operato del Governo presieduto dal suo capo Conte e dell’allora commissario Arcuri. Rispediamo al mittente le risibili accuse di Colucci e continuiamo a lavorare per far luce a 360 gradi sulla disastrosa gestione politica della pandemia". Lo afferma il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Ciancitto, vicepresidente della commissione Covid.
"Lo dobbiamo -aggiunge- alle vittime, ai loro familiari, ai contribuenti italiani costretti a un maxi-risarcimento per lo scandalo mascherine e a chi ancora porta i segni fisici e psichici di quella triste stagione storica”.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - Dopo gli appuntamenti di domani a Londra (l'incontro alle 11 con il premier britannico, Keir Starmer, e poi il summit dei leader europei sull'Ucraina) il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, martedì 4, alle 10.30, parteciperà alla Scuola ufficiali dell’Arma dei carabinieri alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico 2024/25. Nel pomeriggio, alle 15:30, a palazzo Chigi incontrerà il presidente della Lituania, Gitanas Nausėda.
Mercoledì 5 alle 11 incontro con l'Unione delle Camere penali e alle 15:30 con l'Associazione nazionale magistrati. Giovedì 6 infine alle 10 a Bruxelles il Consiglio europeo straordinario.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Se lo dovessi incontrare, chiederò all'ex amministratore delegato dell’Enel, l’ingegnere Francesco Starace, a nome di chi parla quando denigra il ricorso all'energia nucleare. C'è qualcuno alle sue spalle? Gli chiederò anche chi c'era alle sue spalle, ma lo sappiamo. Si trattava di Matteo Renzi, quando creò Open Fiber mettendo l’Enel nel campo delle telecomunicazioni al quale era estraneo. Una vicenda che è costata cifre colossali allo Stato e delle quali prima o poi bisogna chiedere la restituzione a Renzi ed a Starace". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
"Così -aggiunge- potremmo finanziare il nucleare in abbondanza. Starace dà cattivi consigli avendo dato nel passato pessimi esempi. Per quanto riguarda poi alcuni affari che hanno visto al centro Open Fiber siamo pronti a un confronto pubblico per spiegargli alcune stranezze che lui conosce benissimo con valutazioni e cifre sulle quali forse la magistratura avrebbe dovuto indagare”.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Come ex ministro e sottosegretario alla presidenza del Consiglio auspico che il Governo italiano partecipi con convinzione, senza se e senza ma, allo sforzo collettivo dell'Europa di solidarietà con l'Ucraina". Lo afferma Carlo Giovanardi (Popolo e libertà). "La comune appartenenza alla Nato con gli Stati Uniti -aggiunge- non ci sottrae infatti al dovere di criticare gli amici d'oltreoceano quando in mondovisione non rispettano chi da anni difende il suo popolo da una brutale aggressione da parte della Russia".