Palle di neve e lasagne a tutta forza, tiri incrociati di “buatte” e “buattelle”, i recipienti dove i filetti di melanzane troveranno agio e aglio nell’olio che esonda. È certo infatti che Tik tok ha aperto un fronte e sta per invadere di nuovo Roccaraso a colpi di friarielli e altre bontà gastronomiche. Qui siamo non per commentare il rigido protocollo d’ingresso posto dalla prefettura dell’Aquila per domenica prossima, cento bus e non uno in più per non fare la festa alla località sciistica abruzzese, ma per illustrare il fenomeno carsico di un popolo che d’un tratto si manifesta.

Tutti sbalorditi, increduli e indagatori sulle ragioni che possano spingere un umano (e siamo a un milione e settecentomila connazionali) a seguire su Tik tok le movenze fuori controllo di Rita Decrescenzo, tiktoker attempata e in sovrappeso del Pallonetto, il quartiere malandrino di Napoli. Venti chili oltre e labbra a super canotto, “per fare festa come sempre abbiamo fatto”. Un milione e settecentomila viventi che inseguono Rita per il ripristino della vita sgarrupata, intortata, deflagrata nella periferia insidiosa e insicura di Napoli. Roccaraso, che pure fa i soldi con Napoli, essendo il suo storico pied-à-terre, ora un po’ si spaventa. Troppi e troppo cafoni? È così?

Ora è Napoli a trasportare le truppe cammellate della regressione della civiltà nell’operoso disordine, del chiasso e dello sporco come vestito identitario. Ma se domani, per esempio, un altro tik toker, magari milanese?, promuovesse una gita per i suoi follower di piazza Selinunte, Quarto Oggiaro, la Barona? 19,99 euro tutto compreso per una giornata da ricordare al lago di Garda, o a Como, per esempio? Partita e splash in acqua! Oppure a Torino quelli della Barriera si dirigessero, uniti e compatti, bus su bus, al mare ligure, e a Palermo lo Zen fosse inquadrato e trasportato verso Cefalù. L’Italia è questa, e questi sono italiani.

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