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Roccaraso, la procura di Napoli accende un faro su “evasione e riciclaggio” dietro i viaggi

I magistrati vogliono capire se dietro esista un business illegale anche alla luce di un nuovo esodo preannunciato per il prossimo week end
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Al momento non ci sono indagatifascicoli aperti, ma solo un’attività di monitoraggio. Una traccia, una pista da esplorare per comprendere se ci sono business illegali dietro le centinaia di bus partiti dalla Campania verso Roccaraso, presa d’assalto lo scorso week end con coda di polemiche e disagi. La procura di Napoli – fa sapere Il Mattino – ha acceso un faro sulle gite sulla neve, sponsorizzate da influencer e tiktoker, per capire se dietro esista un giro di evasione fiscale e riciclaggio.

Il business è in nero? Oppure, al contrario, è tutto alla luce del sole anche per “lavare” proventi illeciti con tanto di scontrino e ricevuta fiscale? L’attenzione sul fenomeno è alta, anche se non c’è stata alcuna attività illegale segnalata ai magistrati. I pubblici ministeri non hanno aperto alcun fascicolo ma vogliono comprendere a fondo il fenomeno. Anche alla luce di un nuovo esodo preannunciato per il prossimo week end con altre decine di pullman pronti a partire verso l’Abruzzo dopo una settimana in cui le autorità locali hanno preso alcune misure per tentare di arginare il fenomeno, comprese le targhe alterne.

Ma le misure di contenimento dei flussi di turisti da Napoli e dalla Campania adottate dai sindaci di Roccaraso e di altri Comuni – compresa la prenotazione obbligatoria, con il tetto a 100 bus – non sembrano far desistere i tiktoker che continuano a pubblicare video per invitare i propri follower ad aderire al pacchetto-vacanza di un giorno sulle piste di sci abruzzesi al costo, mediamente, di 30 euro a persona.

La partenza da Napoli è prevista intorno alle 6.30, il ritorno nel pomeriggio. Le prenotazioni avrebbero già superato quota ventimila e, dice il deputato di Avs Francesco Borrelli, “le polemiche dei giorni scorsi e i provvedimenti sembrano non avere alcun effetto sulla febbre delle gite sulla neve che, anzi, rischia di diventare una vera epidemia portando scompiglio, caos, congestione e degrado nelle località sciistiche abruzzesi”.

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